sabato 25 giugno 2016

Caldissima serata in Piazza XX Settembre

Serata calda, caldissima iersera in Piazza XXII Settembre.
Un tempo tradizionalmente  invasa dai casotti dei commercianti di tessuti, prima italiani, poi cinesi, questo spazio è stato finalmente liberato e restituito alla città per incontri, concerti ecc.
Il palco è sobrio. Ci sediamo nella seconda fila ancora libera: dopo un po' la piazza si riempirà, grazie anche ai ristorantini che vi si affacciano e che d'estate si allargano tutto intorno.
Eccolo qui Franco Cerri nella sua audace camicia E' di fianco a me e sta confabulando con i due giovani che lo accompagnano: Carmelo Tartamella alla chitarra e Simone Di Benedetto al contrabbasso. E' magrissimo, novant'anni portati alla grande. Si muove con attenzione ma il passo è senza incertezze, il portamento bello dritto.
Si comincia. Il vecchio Maestro sale sul palco e sorride sereno al pubblico.Non sono certo il commentatore più indicato per un concerto di jazz dove le sonorità sono sempre uguali e nessuna variazione di suoni è prevista. Tutto è affidato alle sequenze di note elegantemente snocciolate dai due che si alternano nei fraseggi e nelle armonizzazioni di accordi. Il vecchio Maestro suona con note tutte staccate, nessuna concessione ad abbellimenti vari tipo vibrati, slides o bending ai quali invece il giovane Tartamella indulge sia pure raramente.
Franco Cerri - lo racconta Tartamella in una pausa mentre il Maestro annuisce sorridendo - è stato l'unico chitarrista italiano che ha avuto l'onore di accompagnare Django Reinhardt in un suo tour...Embè, novanta anni sono un tesoro di ricordi. Ok, attaccano con "Nuages" solo con due chitarre (il bassista esce dalla scena).
Ma perchè i chitarristi jazz suonano con i toni completamente chiusi? Mah...non lo capirò mai. Fatto sta che se il sound è intellegibile solo vicino al palco. In fondo alla platea, complice forse anche l'acustica della piazza, arriva una marmellata opaca di frequenze medio-basse.
Ad un certo punto del concerto si presenta il Sindaco a riscuotere il suo momento di promozione (il Comune è sponsor...ok ci può stare).
Il presentatore invita i fotografi (me compreso) che prima erano sotto il palco. Nessuno se lo fila.
Il sindaco consegna al vecchio Maestro che se ne sta in piedi interdetto, il solito ricordino: la Secchia Rapita che nel 1325 un esercito di quindici modenesi riuscì a rubare a quei sempliciotti dei bolognesi.
La secchia è ancora oggi orgogliosamente esposta e i bolognesi non sono più riusciti a riprendersela (ma forse alla fine se ne sono pure dimenticati: è solo un secchio di legno accidenti)
"Il Sindaco vuole dire due parole?"
"No, no grazie, vi lascio alla bella serata, buonasera a tutti"

Ah be', meno male...con questo caldo e la camicia appiccicata alla schiena, non mi pareva proprio il caso.


32 commenti:

  1. Franco Cerri è un eccellenza italiana , fuor di dubbio , e in 90 anni ne ha fatte di cose che noi umani... Su questo siamo d'accordo credo tutti , in più mi è sempre stato simpatico " a pelle " , il che porta ad essere incosciamente bendisposti. Però...però il jazz io faccio una fatica enorme a digerirlo , a capirlo oramai ho desistito. I suoni piatti ( sta cosa del tono chiuso , dei pick-up al manico scurissimi vorrei anche io capire da dove/cosa derivi ) mai un sussulto , un lazzo , li fermi e serissimi a snocciolare scale su scale... Nuage è un brano fattoe rifatto praticamente da tutti , e qualche versione la trovo godibilissima . Così non riesce a darmi nulla. Ma sarà l'ignorantone che è in me , me ne prendo tutte le responsabilità. Ieri sera gran caldo anche qui a Roma , alle 22 c'erano 32 gradi e un tasso di umiidità vicino all'oceano ! In piazza , costretto su sedie improvvisate e con questa musica io avrei resistito ben poco. Bravo Max , stoico reporter del blog :-)

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    1. che ci vuoi fare...siamo 'gnurant(s)

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    2. Mi inserisco nel gruppo dei 'gnurants. Il jazz lo digerisco bene, ma dire jazz è un po' come dire rock: due mondi! E dentro al mondo del jazz si trova anche questo stile un po' vetusto che si basa tutto sulla sostanza e poco o nulla sulla comunicazione. Chi ha l'orecchio affinato su armonizzazioni, rivolti e scale può godere tanto nel sentire come vengono trattati gli standard più classici, ma la noia è lì in agguato per chi si aspetta guizzi ritmici, diversificazioni timbriche, rimandi ad altri generi musicali o qualsiasi tipo di novità. Insomma, è il linguaggio chiuso di un jazz piuttosto accademico che ha il suo corrispettivo in certi brani da camera della musica classica. D'altra parte il maestro Cerri ha 90 anni, non glie ne frega nulla di strizzare l'occhio al vasto pubblico e snocciola la sua arte raffinata per chi può e vuole seguirlo. Con sacrosanta ragione! Ciò non nega al pubblico il diritto di annoiarsi a fare da tappezzeria e di andarsene dopo pochi brani (forse l'avrei fatto anche io).

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    3. Eh si , Mirco , il jazz è una parola come rock che dice tutto e niente. Si possono accostare genti come i black sabbath e i genesis , beatles e metallica passando per Tim Buckley fino a Santana . Rock , ma quante declinazioni ? E a chi piace l'uno spesso non piace l'altro . Il jazz autorevole di mr. in ammollo è per puristi d'antan ( ed ha tutti i diritti di esserlo ) ma c'è anche Metheney , i weather report , il dixie e il free jazz . Sicuramente ci sono , in entrambi i generi , basi comuni molto solide , poi da li partendo si può andare ovunque , fino magari ad incontrarsi :-))))))

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  2. Caspita!90 anni di musica sulle dita, Franco Certi, è un patrimonio jazzistico ambulante, mi ricordo di aver visto una sua intervista, nella quale affermava di essere un autodidatta, che ha costruito la sua tecnica, prima con le orecchie e poi con le sue mani, anche io come te Max, non sono un grande conoscitore di jazz, ma affermo senza ombra di dubbio, che il jazz suonato da Franco Certi,mi ha sempre trasmesso bellissime emozioni, fin da quando ancora non facevo neppure un giro di DO sulla tastiera della chitarra
    P.S. ha scritto un articolo degno di una rivista Bravo!!!

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  3. Giusto per la cronaca, si tratta di Carmelo TARTAMELLA. Qualche anno fa suonava spesso dalle mie parti, lieto di vederlo a fianco del Maestro. Per il resto, solo in questo disgraziato paese un musicista immenso come Franco Cerri può non essere considerato un monumento nazionale. Negli USA uno che ha suonato con Django e con Billie Holiday sarebbe semplicemente venerato. Senza contare il fatto che è una persona squisita, umile e gentile. Una sorte crudele gli ha portato via il figlio Stefano, ottimo bassista al fianco, tra gli altri, di Finardi e De André. Purtroppo tanti lo ricorderanno solo per il Bio Presto...

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    1. Ma ah, io credo che lui sia venerato e che tutti lo stimino e gli vogliano bene, queste soddisfazioni non sono cosa da poco a novant 'anni quando dopo tutto quello che ha passato probabilmente dei soldi gli importerà anche poco...anche l'America si scorda di tanti grandi.

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    2. Giusto Tartamella... chissà perchè ho scritto Tarantella.
      Mio refuso fu.

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  4. Ovviamente a 90 anni le dita non hanno più l'agilità di un tempo, ma Franco Cerri rimane un'icona del jazz italiano e veramentela storia del jazz lui l'ha attraversata tutta!
    Mi fa piacere vedere che dopo avere suonato per una vita Gibson (in particolare L5), abbia deciso di passare ad una archtop di un'ottimo liutaio italiano, Mirko Borghino.

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    1. Eccola!
      http://fingercooking.blogspot.it/search?q=Borghino

      Veramente fantastica!

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  5. E sì.. Franco Cerri è un pezzo di storia della musica mondiale e del jazz.
    Con rammarico anche io mi devo aggiungere alla schiera dei "gnurants".
    Mi sono sforzato di ascoltare, di capire, di trovare qualche cosa a cui aggrapparmi per dire "mi piace", ma a parte le grandi orchestre jazz ricche di fiati che riempiono di suono e volume e ti fanno obbligatoriamente partire il piedino.. nulla..
    Per quanto riguarda le temperature, ieri ero a Bologna a festeggiare i 90 anni di mia mamma e nonostante sia partito alle 7 mi son fatto da Modena a Bologna, tangenziale compresa, in coda con 37°C.. 10 gradi in più di quelli che abbiamo qui dietro la collina di Torino..
    ;-)))

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    1. ueilà , auguri di cuore alla mamma allora frate' :-)

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    2. Grazie!! Siamo andati a trovarla figli, nipoti e cugini e abbiamo organizzato il pranzo invitando anche una dozzina di sue amiche in una trattoria in collina..
      Era felicissima !!
      ;-))

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    3. E' a posto con la testa allora! Gran bella cosa questa...auguroni.

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    4. Si si..con la testa è a posto.. a febbraio ha deciso di comprare casa.. e l'ha fatto..
      ;-)))

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  6. Definire Franco Cerri "uomo in ammollo" e' una grande porcheria.
    Anche io me lo ricordo benissimo nei Caroselli degli anni '70 in cui pubblicizzava "Bio Presto", ma da 35 anni a questa parte e cioe' da quando amo suonare la chitarra, e da quando seppi della sua caratura di Jazzista, mi son dimenticato di quel particolare insignificante e se in qualche ocasione parlassi di lui, MAI mi verrebbe in mente di definirlo "uomo in ammollo".-

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    1. mah, Luciano per me è sempre il contesto che dà significato. se lo si chiama qui "l'uomo in ammollo" in un clima generale di lodi sperticate e riconoscimento del grandissimo jazzista, lo si fa con affetto e ben sapendo che lui stesso - dotato del resto anche di grande humor e che ha accettato quel ruolo per 15 anni - ne avrebbe piena coscienza.

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    2. Ah ,gia'! E' giusto.
      Cazz...ahahah! Ed io che pensavo che mi si comparissi come "anonimo", dal momento che mi son cancellato dal blog da mesi, ormai!
      Mai immagginommi di ricomparire profilato in tal modo.
      Cmq, purtroppo e' sempre la mia intolleranza che emerge verso certi modi di dire che quando diventano troppo radicati suscitano appunto...la mia intolleranza.
      Ma com'e'?!? Il mio profilo non e' stato cassato completamiento?

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    3. Confermo che non sei più nell'elenco degli autori (che è qui di fianco), ma evidentemente la piattaforma blogger/google fa i caxxi suoi.
      Siamo tracciati e riconosciuti anche quando andiamo in bagno.

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    4. inquietante questa cosa...

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    5. Mah! Ho armeggiato un po' in seno al blog, impostazioni e tutto e da quello che ho capemepito e' che in ogni caso esiste comunque un collegamento con il mio profilo Google+ col quale entro in genere in piattaforme simili. A volte si puo' entrare anche associando la propria pagina Feis-buc; in questo caso invece vale la pagina Gugleplus ed infatti ora che mi sovviene vedo appunto scitto li' sulla destra in alto della hompeig, la mia e-mail e la parola "Bacheca" e poi "Esci". Ecco, per scrivere in anonimato avrei dovuto cliccacchiare su "Esci", ma non ci avevo fatto occasione...Del resto se cliccacchièo su "Esci", poi dopo per poter rientrare nuovamente nelle pagine collegate al mio profilo Guugleplus dovrei di nuovo inserire la Passuord e questo fatto mi scocchiolacchièa non poco, visto che le Password io me le dimenticolèo sempronio e comunque sesso e volentieri!
      Vabbeh, visto che ci siamo, diciamo almeno qualcosa di sensato: viva Franco Cerri, il Jazz e tutto il meraviglioso mondo del Be-Bop (la mia musica preferita), a cominciare da Charlie Parker, Charlie Christian, procedendo per Miles Davis, fino ad approdare a "giovani" leve come Bill Frisell, Mike Stern e John Scofield, i miei tre chitarristi Giezz Preferiti.-
      Ate' logo!
      brucelucio.-

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    6. blogger è piattaforma blog di google, se sei loggato con google, in calce al commento ti avverte "commenta come:" puoi sempre scegliere "anonimo" dal menu a tendina.
      cmq non è proprio il massimo, eh, detto tra noi.

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    7. Cribbio che casino, ahahah! E' gia' troppo che in questi giorni io sia riuscito a ripristinare il mio computer, con sistema XP, spulciando tra l' intricata serie di comandi del caro buon vecchio DOS e finalmente, usando la console con il prompt, ho rimesso tutto a posto com prima era, evitando cosi' di dover formattare il Disco e reinstallare tutto il tuttibile (faticaccia infame). Il tutto reso ancora piu' difficile in quanto privo del lettore floppy che non mi funziona piu' e quindi senza poter utilizzare il floppy disk di ripristino ma avvalendomi di vecchi manuali MS DOS che non aprivo da decenni! Ecco, per me e' piu' facile quando era...piu' difficile, ahahah!
      Come nella prima meta' degli anni '80, in cui il Pc sapeva usarlo solo chi si impegnava a studiare il Basic, il Fortran, o il Cobol, l' MS-Dos e naturalmente il Linguaggio Macchina!
      Altro che adesso! Che cani e porci,in seguito alla malaugurata invenzione delle icone e delle finestre (windows), possono dire anche essi che ..."sanno usare il Computer"
      O il ...TELEFONINO! (sic)
      Argh! Il "progresso"...Se dipendesse da me, amdremmo tutti in giro con la clava tra le mani e con la foglia di fico a coprire le vergogne e le tergahahahah!
      Altro che "tecnologia"! (con la quale dovrebbero "giocare" solo persone addette e specializzate, altro che versare la iotta nel truògolo di qualsiasi suino che si presenti con i soldi alla mano come se dovesse comprare dolci o caramelle...

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  7. Grazie intanto a Max per averci fatto da inviato speciale. Per quanto riguarda il jazz non lo so, a me piace fin da quand'ero piccolo e non ci posso far nulla, mi piacciono le armonizzazioni strane, i toni chiusi, la capacità di cambiare e stravolgere un pezzo procedendo per gradi successivi fino a non riconoscerlo più e poi ricomporre magicamente il castello che si era fatto crollare piano piano. E' una cosa che necessita attenzione e un poco di allenamento, ma che a me ha sempre affascinato, poi vabbe' forse non bisogna chiedere troppo vista l'età.

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  8. Anche Stefano Cerri, che ho conosciuto al mare nel 1973 o nel 1974 e con cui ho avuto l'indimenticabile privilegio di suonare insieme in una birreria di Milano Marittima, ironizzava ridendo sul fatto di essere il figlio dell'uomo in ammollo..
    PS. Eravamo in tre a suonare, Stefano suonava il basso con una chitarra acustica, Robert Weitzman il flauto traverso e io la chitarra accompagnamento e il pezzo che ci venne meglio fu una improvvisazione di Bouree dei Jethro Tull, io la suonai con gli accordi scritti al volo su un tovagliolo di carta.. Rem La La7 Rem Fa Do La7 Rem...ecc ecc..
    Non mi ricordo cosa ho mangiato ieri sera, ma le cose belle di più di 40 anni fa..quelle si..

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    1. Probabilmente Cerri fece la famosa pubblicità per puro caso. A quel tempo collaborava con Gorni Kramer in una televisione ancora artigianale e probabilmente fu reclutato al volo da chi girava quello spot nello studio RAI. Io non ci ho mai visto niente di disdicevole..aveva anche la faccia giusta per farlo.

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    2. Cacchio, e pensare che innumerevoli artisti hanno fatto almeno uno spot durante la loro carriera ma a nessuno mai viene in mente, questa cosa!
      Ci sarebbe da scrivere un trattato sul perche' il musico ( e non ) medio italico associa invece il Franco jazzista sempre e piu' facilme nte al suo spot che alla sua professione.
      Un altro grande che mi viene in mente era Nicola Arigliano, di lui si ricordano, scommetto, piu' per il suo spot sul digestivo Antonetti che per le sue performance di cantante Swing.
      Chissa' perche' invece, tra mille altri, forse nessuno ricorda Raffaella Carra' quando pubblicizzava in un Carosello "con Api si vola".
      Cosa era? una pubblicita' sulla benzina o forse sull' olio?.
      Ecco, per le pop-star non esiste questo problema, ahahah! siamo sempre li'!

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    3. Non è così semplice come pensi: ci sono delle pubblicità che sono entrate nell'immaginario collettivo di più di una generazione. E' un fenomeno che credo sia stato inventato da noi italiani con il grande "Carosello" ed è stato studiato ed analizzato dai pubblicitari di tutto il mondo. Alcune pubblicità erano vincenti per l'originalità o la bellezza dello sketch che concludeva con la pubblicità, altre penso che siano rimaste incollate nella memoria di tutti per l'insistenza con cui lo stesso sketch è stato ripetuto per anni (e la pubblicità di Franco Cerri in ammollo è durata ben 14 anni). Io a quei tempi ero un bambino (della serie "vedi Carosello e poi fila a dormire") ed il primo ricordo che ho di Cerri è proprio quella pubblicità: fu mio padre a spiegarmi che era un famoso jazzista ed un conduttore di spettacoli televisivi di musica molto seguiti.
      Comunque, oltre ad essere un musicista incredibile, è un personaggio di una modestia, una umiltà ed autoironia incedibile: leggetevi per esempio questa intervista http://www.liberoquotidiano.it/blog/soggetti-smarriti/996493/-stare-15-anni-in-ammollo.html

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    4. Beh, grazie per il link! Per la verita' su Franco Cerri esiste pochissimo materiale ed ogni cosa a lui inerente e' la benvenuta.
      Didatticamente parlando possiedo ancora tutti i fascicoli che pubblico' con Mario Gangi negli anni settanta, il corso di chitarra, con audio cassette ed inoltre il volume "Alla Cerri", di Antonio Ongarello, nel quale illustra le sostituzioni piu 'comuni che usa Franco in seno a noti Standard. Beh, ora che ha compiuto 100-10 anni quello che ruota intorno a lui comincia a proliferare, ma fino a poco tempo fa non era cosi'.
      Chiusa parentesi.
      Per quanto riguarda i Caroselli, non me lo ricordavo cosi' longevo, ricordo che era dei primi anni settanta e basta e comunque le pubblicita' entrate nell' immaginario sono tantissime!
      Comunque il mio discorso verteva tutto sul nascere di certi luoghi comuni che odio ad oltranza. Che so, per esempio tipo quando si parla di Clapton ed immancabilmente si cita la stronzafrase "Clapton is God" (questa e' una cosa che mi fa venire l' itterizia!) appellandolo come al solito "Manolenta" (ma vaff...ahahah!)
      Oppure quando parlando di Keith Richard lo si chiami " Keef"
      o altre amenita' simili.
      Oppure, appunto, tra milioni di altre cassate (non siciliane), per l'appunto si citi sempre "l'uomo in ...(non riesco nemmeno a scriverlo) quando si parla di Franco Cerri.

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  9. Ammollo o no invecchiare come quest'uomo è fantastico....

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  10. Ammollo o no invecchiare come quest'uomo è fantastico....

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  11. io amo questo signore con tutto me stesso. Grazie del link

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