lunedì 2 maggio 2016

Chitarre di riciclo

Questo post fa il paio, per contrasto, con quello sulle chitarre fossili. Un esperimento sulle chitarre acustiche che certamente farà drizzare le orecchie a qualcuno tra noi, che può rivendicare la paternità della medesima idea, anche se applicata alla chitarra elettrica.
(In caso di disputa legale, la causa suonerebbe come "Reverendo dott. Brugola contro Bob Taylor").















In breve: nel 1995 Bob Taylor costruisce la Pallet guitar, una chitarra acustica interamente ricavata da pallet industriali e legni da imballaggio. La chitarra è quanto di più ruvido si possa immaginare. Fondo in tre pezzi ricavati da pallet di quercia in cui fanno bella mostra i fori dei chiodi. Invece di stuccarli, Taylor decide di evidenziarli infilandoci piccoli punzoni di alluminio. Top in sei pezzi ricavato da altri legni da imballaggio, come pure il manico in blocco unico. E a suggello dell'opera un intarsio sulla tastiera che riproduce un carrello elevatore.


Lo strumento non ha certo il timbro di una chitarra high end, ma tutti sono costretti ad ammettere che suona maledettamente bene! Ovviamente torna alla memoria l'antica provocazione di Torres con la sua chitarra di cartapesta e in effetti la finalità di Bob Taylor è la stessa: dimostrare al Mercato e ai suoi competitors (C.F. Martin in primis) che capacità progettuale e abilità costruttiva contano più dei legni selezionati su cui tutti attirano l'attenzione. Un esperimento provocatorio che espone chiaramente la filosofia innovativa dell'azienda californiana: più che il materiale, conta come le costruisci!
La Pallet Guitar si guadagna un posto d'onore nel museo dell'azienda, l'esperimento diventa una sorta di leggenda metropolitana e dopo alcuni anni il simbolico strumento viene riprodotto in tiratura limitata a 25 esemplari, subito venduti ai collezionisti per 10.000 dollari l'uno (ben gli sta!).
E' dura rinunciare alla mitologia della Golden Era e a tutto l'immaginario poetico legato alle chitarre pre-war, ma devo ammettere che Bob Taylor mi sta tremendamente simpatico!


15 commenti:

  1. Se non l'hai messo , vuol dire che un contributo audio non esiste , ed è un peccato. Perchè in fondo , come Fox Mulder , anche io "voglio crederci " !!!! Non agli alieni , ma che una possibile terza via esista , che tra chitarre da sogno e ciofeche insuonabili ci sia la possibilità di avere ( o farsi ) uno strumento economico ma personale e ben costruito che suoni comunque bene. Specie dopo i discorsi sulle chitarre da palco , una OM da caminetto magari amplificata il giusto deraglierebbe i costi solo sul sistema di amplificazione e con pochi spiccioli e altrettanto pochi patemi d'animo sugli sbatacchiamenti si avrebbe la possibilità di suonare tranquilli. Poi a casa , sul proprio divano , ognuno continuerebbe a sognare legni esoterici e numi/nomi dell'olimpo . Ma intanto il baco insano del dubbio inizierebbe a rocchiare convinzioni che partono da lontano ma chissà se arrivano altrettanto distanti. Ma prima bisogna restare fulminati sulla via di Damasco , ed è quello che aspetto :-))))

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    1. be'...oggi di ciofeche insuonabili non se ne vedono più. Ho provato dal Lenzo chitarre da 60 euro (nuove)
      che avevano un loro senso. Quelle che non lo avevano erano le Eko, le Crucianelli dei miei tempi. Oggi vengono elegantemente definite "vintage" ma erano,
      dei cessi. Costruirsi una chitarra (acustica o elettrica) con legno di recupero è in fondo una operazione irrazionale e inutile anche se molto romantica.
      Quanto a Bob Taylor è un lazzarone e un copione. Ho già attivato i miei legali di San Diego.

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    2. Forse hai ragione , il livello si è alzato , ma qualche ciofeca gira ancora , te l'assicuro ( magari roba di magazzino ). Ma molte asiatiche di oggi sono delle ferrari al confronto delle eko dei vecchi tempi , su questo non si discute. Tuttalpiù resta il romanticismo del DIY , che non centra con l'uso ma con le soddisfazioni personali. Se poi il risultato è utilizzabile , meglio , l'autostima ringrazia . Altrimenti i vari dr brugola che farebbero , tutti i giorni a rompere i cocones agli operai dei lavori stradali ? uahuahuah
      p.s.
      nella faccenda dr brugola vs bob taylor , hai tutto il mio appoggio morale e posso venire a testimoniare !

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    3. Al momento sto cullando l'idea di farmi costruire una LG2 con cassa in laminato e amplificazione tipo K&K, o Gullansky. Secondo me potrebbe essere una chitarra da palco quasi perfetta! :D

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    4. ... pure una copia in laminato di una 00 Martin! Ma la piccola LG2 sunburst m'attizza 'na cifra! :D

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  2. Ci può stare tutto, compresa la chitarra costruita con i pallet, io mi diverto a costruire piccoli mobili con i bancali e ho anche qualche estimatore, quello che faccio fatica a a digerire è il voler riservare a ciò un posto d'onore al museo e un prezzo assurdo da collezione..
    ;-)

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  3. Di la verità.... La tua prossima chitarra, sarà una Taylor, visti i tuoi due ultimi post :-))
    Sulle chitarre da riciclo, ci sarebbe da parlare per ore, ad esempio quella che hai postato, è si una chitarra costruita con legnami di recupero, ma se noti, dalle venature dei legni, è stata fatta una scelta, basata sulla venatura dei legni usati (e quindi dalla qualità sonora delle essenze usate), ed anche dal colore e dalle sfumature di questi ultimi, sai il riciclo avrebbe avuto un senso se, i venticinque modelli prodotti fossero stati piazzati a poche centinaia di dollari e non a diecimila.... A questo punto potrei dire che chitarre costruite con palissandro proveniente dalle traversine ferroviarie Brasiliane, e vendute a migliaia di euro, ( anche da brand blasonati), sono di recupero, per non parlare di altri strumenti, costruiti con legnami provenienti da legni di vecchi mobili, o con tavole armoniche ricavate da coperchi di vecchi pianoforti, anch'essi venduti a prezzi da capogiro, ed in ultimo vogliamo parlare delle prime Ovation, con tavole ricavate dalle pale degli elicotteri ultraleggeri, che lo stesso Kaman costruiva, ed anch'esse vendute a prezzi non proprio da riciclo, insomma il riciclo fatto in questo modo è più un vezzo che una pratica legata alla sostenibilità ed al risparmio

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  4. Provo a rispondere un po' a tutti, con ordine.
    In campo chitarristico sono un tradizionalista convinto. Quando sbircio il nuovo catalogo di Martin mi vengono le lacrime agli occhi. Il fascino di Martin sta svanendo lentamente tra nuove proposte tutto sommato anonime. Hanno eliminato i loro modelli storici di riferimento per sostituirli con strumenti che strizzano l'occhio a destra e sinistra, in cerca di una modernità che non sembra farina del loro sacco. Sicuramente sapranno quel che fanno, ma uno come me che oggi apre la loro pagina delle 000 e OM, ad esempio, si chiede se quelle sono ancora Martin.
    Taylor è un altro discorso. E' nata per proporre una alternativa alla scuola tradizionale attraverso chitarre moderne, tecnologiche, con un'altra visione, si è meritatamente guadagnata rispetto e considerazione e continua ad innovare con idee chiare. Con intelligenza, Taylor non ha mai rincorso Martin nel suo campo, ma ha proposto una alternativa moderna. La Pallet Guitar è un simbolo, proprio come la papier Mache di Torres. Era una sorta di scommessa per scherzo, ma anche la dimostrazione pratica di una nuova filosofia costruttiva. Non ho mai sentito Bob Taylor dire che le sue chitarre sono migliori delle Martin o delle Gibson, ma che sono diverse. E sono ottime chitarre proprio per la loro diversità. Taylor è oggi il simbolo della chitarra americana moderna. Per prima ha introdotto tecnologie e macchinari computerizzati che hanno reso la chitarra un prodotto industriale di alta qualità, mentre Martin e Gibson continuavano a far finta di costruire in modo tradizionale, ma poi compravano i macchinari usati di Taylor. In questo l'atteggiamento di Bob Taylor è sicuramente più trasparente. Come la sua attenzione per i legni "sostenibili", sostanziata anche da investimenti ed esperimenti produttivi in alcune foreste africane.
    La Pallet Guitar è un simbolo del primato della progettazione e della tecnica sulla poetica un po' fumosa di legni, colle, e altre alchimie che in realtà oggi nessuno usa più perchè sono antieconomiche (le serie Authentic di Martin sono feticci per ricchi!).
    Quando Taylor ha pensato di riprodurre la Pallet in 25 esemplari, di certo non pensava di venderla ai chitarristi. Come tutti gli oggetti fortemente simbolici, le repliche della Pallet Guitar accontentavano le richieste dei collezionisti ed è stato giusto fargliele pagare al prezzo di un feticcio per ricchi! :D
    Come dicevo, a me piacciono le chitarre "di una volta", quindi le Taylor non fanno per me, ma sono ottime chitarre e Bob Taylor mi sta simpatico perchè è un tipo coerente e con le idee chiare.

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  5. Non mi esprimo sull'interesse dell'esperimento, ma sottolineo solo quanto siano pacchiani gli americani. L'intarsio sulla tastiera nun se po' vedè!

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    1. Vero, la loro tamarragine, spesso sfocia in cose assurde, vedi ad esempio le loro hot road, altre volte invece raggiungono livelli di tamarragine talmente alta, da sconfinare nel bello, loro malgrado... So Americani!!

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    2. Eh, non sarebbero ammaracani! :)))

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    3. Appunto , in quanto a tamarragine non temono confronti. Il nostro Ammarracano della maranella al confronto è un dandy :-))))))

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  6. Beh, anche questa... prodotta in Ekoa, un materiale ricavato da lenzuola di lino e rifiuti industriali della resina

    http://www.guitarplayer.com/frets/1422/guitar-made-of-linen-and-industrial-waste-resin-sounds-great/57940

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