Certo che portare al pubblico questo pezzo, con la sola chitarrina, ci vuole un certo coraggio. Qualche aiutino elettronico è irrinunciabile s'intende ed io, al posto suo, ne avrei usati anche di più. Il risultato, come dire, alla fine galleggia in superficie, senza troppo coinvolgere. Il pubblico ascolta credo ricordando i fasti del passato con la mente alle sontuose sonorità elettroniche dell'originale.
Questa musica, nata in quell'ambito, se portata alla semplicità di una sei corde, mi pare che vaciilli, un poco incerta e incompiuta. Ci vorrebbe, se il pezzo si prestasse, una tecnica chitarristica più corposa oppure, appunto, un po' di altri effetti in grado di dematerializzare il suono per avvicinarsi al futurismo all'originale. Comunque sia, al vecchio Pink i fans perdonano affettuosamente tutto e va bene così.
Shine on è un brano evocativo ed ha bisogno della sontuosità complessa dell'originale : le tastiere cupe , lontane , la chitarra prima pulitissima e poi che prende rabbia pian piano , il sax finale ecc ecc . Ma così , comunque , resta l'omaggio all'amico diamante pazzo , anima oscura dei pink , che ha ispirato il brano . E non solo . I fans apprezzano , e in fondo anche io :-)
RispondiEliminaCome non dare ragione a Stefano, è riuscito a scrivere quello che io avevo in testa, ma che non sarei mai riuscito a esprimere così bene, e anche io, da fan di Zio David, ho apprezzato molto questa sua prova acustica..
RispondiElimina;-)
Certo, l'originale ha una sua complessità ed una completezza da far di questo pezzo un capolavoro, forse è solo per questo motivo che non si apprezza a pieno questa versione acustica, che comunque anche se minimale, ha sempre un grande fascino, insomma se non faccio paragoni, a me piace :-)
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