Chi è emiliano, pur nelle sue varianti dialettali, dovrebbe conoscere questo termine. Un tempo il casaro tirava su la cagliata del formaggio e la stipava dentro un contenitore circolare di legno per dare la forma al parmigiano-reggiano, dopo averla energicamente premuta. Trascorso qualche giorno di asciugatura, con un coltello passava sui bordi e rifilava via l'eccesso dando la forma classica al formaggio.
Erano quindi queste striscie di formaggio fresco il risultato di questa "tosatura". Venivano mangiate subito, prima ancora che la forma finisse in salamoia. Che sapore ha "il tosone"? Nessuno, ma proprio nessuno. Solo il ricordo della fame patita lo può far sembrare buono al palato di chi ancora da ragazzo, arrivava a ficcarsi in bocca qualche striscia di questo che non era ancora un formaggio.
Dico questo perchè ieri, su una bancarella di una fiera paesana vicino la mia città, insieme ai vari formaggi, c'era questo "tosone". E mia moglie ne ha comprato un po'.
In realtà credo sia un simil-tosone, perchè quello vero, non so in base a quale normativa, non può essere venduto al pubblico. Ma si sa, la memoria, il ricordo di un tempo antico e difficile, ma vissuto da ragazzi, è uno stimolo irresistibile.
certi ricordi rimangono indelebili, mi hai fatto tornare in mente, quando da ragazzino andavo a trovare mio nonno, e quando lui faceva il caciocavallo, certo non si tratta di parmigiano, però, la pasta filata, prima di essere salata, credo che sia proprio come il "Tosone", e sai quanta me ne sono mangiata da piccolo! noi di una certa età abbiamo avuto la grandissima fortuna di aver avuto contatti con le antiche tradizioni, che stanno scomparendo se non sono scomparse del tutto...... quanti ragazzini oggi possono dire: mio Nonno mi mungeva il latte dalla mammella della mucxca direttamente in bocca...... che bei ricordi e che grandi sapori :-))
RispondiEliminaNon lo conoscevo..tra l'altro per mia disgrazia non mangio formaggi..
RispondiEliminaSe continua così.. con l'aria che tira.. il Tosone ritornerà a far parte della nostra tavola.. e lo innaffieremo con bicchieri di picheta o pusca, quel vinello chiaro e trasparente che veniva prodotto con l'estrema torchiatura degli acini ormai spremuti e rispremuti sui quali veniva versata nuovamente acqua.. magari in Emilia lo chiamate in un altro modo.. Forse al confine col Veneto, avete il Clinto che non ho ma ben capito da cosa si ricava.. ma che era molto presente nelle tavole delle osterie..
;-)
ah ah qui nel modenese viene chiamato "vein sutil" cioè "vino sottile". Sciacquatura delle botti per la precisione. Lo bevevano anche i bambini tanto era acqua colorata in pratica.
EliminaLa miseria diffusa in tutte le regioni suggeriva tante ricette. Ma da alcune sono poi nati piatti che oggi sono delle prelibatezze...
da grande amante dei formaggi , questo tuson mi manca , magari condito con l'insalata potrebbe avere il suo perchè.... ma 'sta canonica è ancora aperta ? Guarda che la neve si squaglia....:-))))))))
RispondiEliminae si...in insalata dovrebbe essere ok, molto estivo e fresco.
EliminaSi va in montagna la seconda settimana di febbraio, se hai da fare una qualche confessione sei in tempo.
ho peccato padre , ho ceduto al lato oscu....ehm , elettrico della forza. Ne ho le prove , tra un po' ve le mostrerò. Ma ho fatto tutto io , almeno all'inferno vado da solo :DDDDDDDDD
Eliminal'importante è che non ti tocchi, lo sai che poi si diventa ciechi....
EliminaNon so perché ma il tosone fino a qualche anno fa (non molti, mi ricordo anch'io da ragazzo) era molto più buono (forse perché era più fresco), quello che si trova oggi è molto gommoso e non sa di niente, sarà perché anch'io non sono più quello di una volta, ma anche per me è stata una delusione. Chiederò a qualche esperto.
RispondiEliminaNel lodigiano si chiama RASPADÜRA e non è proibito.
RispondiEliminaQuindi basta fare un giro a Lodi (non quella in California) :-)
http://it.m.wikipedia.org/wiki/Raspad%C3%BCra
La vendono anche confezionata.
RispondiEliminahttp://www.raspadura-lodigiana.it/it/