Chitarre (e non solo) a Castello

Cari amici,
l'estate è ormai iniziata, e con l'estate la (bella) abitudine italiana di organizzare Festival che sappiano coniugare qualità musicale e bellezza dei luoghi nei quali si svolgono. Tra questi mi permetto di segnalarvene con piacere uno, che seguo fin dalla sua nascita anche per recensirne i concerti sulla Gazzetta di Parma, e che di queste caratteristiche è esemplare.
E' il Festival di Torrechiara, giunto quest'anno alla sua XIX edizione e che, ovviamente, si svolge a Torrechiara e più precisamente nel Cortile d'Onore del suo castello: e che è, semplicemente, uno dei più bei castelli d'Italia. Detto così, lo so anch’io, sembra la classica esagerazione alla parmigiana. Si sa che anche per i castelli vale il detto che normalmente si applica ai bimbi: che c'è un solo bimbo bello al mondo, e che ogni mamma ne ha uno. E così ognuno di noi, ogni città ogni paese quasi, del nostro (nonostante tutto, e tutti) Bel Paese ha il suo castello, che è il più bello: quello di Torrechiara, per la bellezza in sé, per lo stato di conservazione, per la sua storia, sicuramente in questa ipotetica classifica sta nella parte alta, al di là della mia autoironica spocchia. Per chi non lo conoscesse, chi sa se può aiutare sapere/ricordare che molte scene del per me bellissimo (anche per la carismatica presenza di una coppia di stelle quali gli allora giovanissimi Michelle Pfeiffer e Rutger Hauer) film Ladyhawke avevano questo castello come sfondo e come luogo di svolgimento. Ma, a riprova di ciò, come suo dirsi accludo foto: forse non quella che al castello rende maggior giustizia, ma quella che, per dei cookers (siano pur essi anche o soprattutto fingers) ha un suo perché. Eccola:

Le colline sulle quali il Castello di Torrechiara domina, da secoli sono infatti coltivate (e Torrechiara non vuole infatti significare “torre chiara”, ma “torchiara”, e non c’è bisogno di dir cosa) a uva e soprattutto quella malvasia che, frizzante e profumata, ogni cookers potrà gustare prima di ogni concerto perché i produttori del locale Consorzio ne offrono un calice liberalmente (e giudiziosamente, aggiungiamo noi) al pubblico. (Torrechiara, e aggiungo un’altra briscola, non solo è a poco più di dieci chilometri da Parma, ma a un tiro di schioppo da Langhirano, nel senso che l’aria è alternativamente impregnata o di malvasia, o di prosciutto…).

Ma arriviamo infine a parlare di musica, la “nostra musica”. Tra i concerti offerti quest’anno dal Festival vi voglio infatti segnalare due appuntamenti chitarristici che sicuramente vi faran piacere: quello nel quale sabato 26 luglio (la sede di tutti i concerti è lo splendido e acusticamente perfetto Cortile d’Onore del castello) si esibirà un gigante che non ha bisogno di presentazioni qual è John Renbourn, e quello nel quale il sabato 9 agosto si esibiranno i leggendari Strawbs, anzi, gli Acoustic Strawbs, sempre guidati dalla chitarra e dalla voce di Dave Cousins, ora in trio di chitarre acustiche. Degli altri appuntamenti (mi permetto di segnalarvi due vere chicche classiche con i Solisti dei Berliner Philharmoniker  e l’Orchestra da Camera del Maggio Musicale Fiorentino) vedrete nel depliant.

La cosa che mi raccomando, chiunque pensi di venire lo faccia sapere, in maniera che anche queste possano divenire occasione di vedersi anche al di là delle raccolte canoniche: e quindi, avvertite.

Un saluto a tutti: buona estate!