giovedì 24 aprile 2014

La zampata dell'orso.


- But... is this top bookmatched?!
- Yes bookmatched, Sir!!
Lo avevo notato fin dall'inizio, ma chi si mette a discutere con Stan Jay, patron di Mandolin Brothers? Eppure quella striatura trasversale sulla parte sinistra del top, vicino alla buca, mi dava da pensare. Come quella  macchia che occhieggia asimmetrica sotto al ponte. Ma insomma 'sto top è veramente bookmatched o hanno incollato due tavole a casaccio?


Naturalmente ho continuato a dormire sonni tranquilli e a mangiare di gusto, anche perché la chitarra suona che è una meraviglia, ma ammetto che il dubbio di aver pescato una Martin col top male assortito un po' mi rodeva. Così ho fatto la solita ricerca su Unofficial Martin Guitar Forum e ho scoperto che non sono l'unico ad avere una Martin col top striato e irregolare. Anzi, c'è chi esibisce chitarroni di pregio che sembrano fatti con carta da pacco spiegazzata ed è orgoglioso del suo top bearclaw, che nel gergo immaginifico degli americani vorrebbe dire "artiglio d'orso" (come se un plantigrado andasse a farsi unghie nei magazzini di una segheria!).



Non credevo che il bearclaw venisse utilizzato anche nelle chitarre di produzione industriale, mi sembrava più un vezzo da liutai solitari. Ricordo di averne parlato due anni fà a Sarzana con la gentilissima rappresentante della Ciresa, la falegnameria della Magnifica Comunità della Val di Fiemme, unica autorizzata a tagliare e lavorare gli abeti di risonanza della foresta di Paneveggio (il Bosco dei violini) che da secoli produce le più rinomate tavole armoniche per liuteria, utilizzate anche da Stradivari, Amati e Guarneri.
Quando le parlai dell'impiego delle tavole bearclaw, prima fece finta di non saperne nulla, poi con un diplomatico giro di parole mi fece capire che si, gli americani hanno le loro manie, ma quelle tavole alla Ciresa non le prendono neanche in considerazione. Le venature devono essere dritte e regolari e se qualcuna devia a casaccio, allora la pianta aveva dei problemi e il legno va destinato ad altri scopi.

Dunque siamo di fronte a due scuole di pensiero, perché la maggior parte dei liutai americani decanta i pregi delle tavole bearclaw, mentre uno dei più autorevoli fornitori d'Europa le considera semplicemente fallate!
Dana Bourgeois, ad esempio, sostiene che le tavole bearclaw hanno le migliori proprietà acustiche:
"... Il bearclaw, come le ondulazioni nell'acero, è una increspatura delle fibre longitudinali, che divide la superficie del legno con disegni cangianti. A differenza delle onde uniformi che si vedono di solito nell'acero, il bearclaw mostra segni casuali asimmetrici o spezzati. Quasi sempre questo fenomeno ricorre negli alberi più vecchi che hanno una struttura di fibre densa e rigida e un'alta propagazione di suono. Per cui di solito il bearclaw è indice attendibile del miglior legno di risonanza tra tutte le specie di abete".

Che dire? Io sarei più propenso a credere a quelli della Ciresa, anche perché poi a Sarzana i liutai americani fanno incetta di italian spruce immacolato, quando non vanno addirittura in Val di Fiemme a comprarsi alberi interi, ma in effetti abbondano esempi di chitarre eccelse realizzate con tavole di abete "artigliato". E anche la mia, con un'artigliata sola, si difende!
Eppoi, se vi venisse il dubbio di avere una chitarra col top fallato e uno come Bourgeois vi dicesse "che culo, hai un top bearclaw!" voi che pensereste?  ;-)



13 commenti:

  1. e che ne penso ? Bo....cioè , non sono un esperto in legnami e sulle loro caratteristiche più esoteriche , mi basta sapere le differenze tra massello e laminato , del colore che da al suono il palissandro rispetto al mogano , che l'abete è il re delle tavole armoniche ma il cedro sulla mia wally non mi dispiace affatto. Che ci sono varie A di gradazione , che se la tavola è meno spessa vibra meglio , insomma ,l'ABC dell'acusticante in erba....sulle occhiolinature , nodi e movimenti vari , che dire , catturano l'occhio ( anche in negativo ) ma poi vai a sapere i perchè e i percome . I mastri della val di fiemme sono i depositari di secoli di tradizione , ma anche i liutari d'oltreoceano non sono gli ultimi arrivati , come potrei dar torto a uno e ragione a un altro ? Magari una ventata di nazionalismo potrebbe portarmi a sposare le tesi di mrs Ciresa , oppure la fiducia riposta nelle leggende americane potrebbe portarmi da un altra parte .... sinceramente non so rispondere , e forse chissà , beata ignoranza , mi salvaguardo da altre pippe mentali di cui francamente posso fare a meno , ne ho già gli armadi pieni :-)))))))))))))))))))))))))))
    Resta il fatto che la tua bella è fantastica , suona bene , ti ci trovi da dio , ma perchè diavolo te fai piglià da sti problemi ? eheheheheheheheh

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    1. No no, nessun problema, anzi! La conclusione era che a questo punto gli ammmericani hanno sicuramente ragione. Altrochè! :DDDDD

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  2. Ce ne fossero di difettose come la "bella americana"...!

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  3. Vuoi sapere come la penso: meno ghirigori presentano le fibre e migliore sara` il suono, e` vero poi che anche l'occhio vuole la sua parte, ma noi fondamentalmente le chitarre le usiamo per suonare o no?! C'e` da dire pero` che le fibre di un top, sono come le impronte digitali, ed ognuno ha le sue, e non e` detto che un top Bearclow, non suoni bene, ma e molto piu` sicuro che suoni bene, una chitarra con un top con la fibra regolare :-))

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    1. In teoria tu e quelli della Ciresa avete sicuramente il punto di vista più solido e attendibile. Poi ci sono le eccezioni, che sono un po' tante! Detto questo, se ci fosse stata un'altra 00-18v che suonava ugualmente bene, ma col top regolare, avrei preso quella!
      Però... "bearclaw" fa fico eh?! :DDD

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  4. un top con piccole difformità va bene (se la chitarra suona come la tua), i bearclaw molto evidenti non mi piacciono. Tutto il resto (fino all'umore meteorologico di chi ascolta) è una combinazione di fattori esoterica e insondabile.
    Del resto mi pare che spesso proprio i top in adirondack hanno venature piuttosto grosse e non uniformi, che ha a che fare questo con il suono? non lo so...

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    1. ... neanche io! Ma sai il vantaggio di tradurre "fallato" in "bearclaw"?! :D

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  5. Compra una Stratocaster Artic White.. e così non ci pensi più...
    ;-)))
    Anche le mie due acustiche hanno i graffi dei plantigradi..tra l'altro io le lascio sempre fuori dalla custodia e il color paglierino iniziale è diventato un bel miele "bearclaw"..
    ;-)

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  6. Probabilmente non è una faccenda semplice, non credo sia automatico che una chitarra dal top "bearclawed" suoni meglio di una "regolare". Anche e sopratutto perchè io sostengo che c'è orso e orso. Non tutti gli orsi hanno lo stesso tocco ma alcuni sono davvero degli artisti dell'unghiata. Nel caso della tua americanina è evidente che l'orso sapeva il fatto suo, in quanto essa suona divinamente e in più è anche un'unghiata di quelle piacevoli a vedersi!

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    1. Concordo! A dirla tutta, a me 'sta storia del bearclaw sa tanto di marketing. Il discorso di Bourgeois, che ho ritrovato pari pari in interviste di tanti altri liutai, ha ben poco di scientifico. Bisognerebbe appurare quando è cominciata questa mania. Anche i liutai di grido che seguono i criteri tradizionali decantano queste tavole artigliate, ma tra le decine di foto e video di chitarre originali della Golden Era che mi è capitato di vedere (e due le ho anche provate) non ricordo di averne vista una sola col top bearclaw. Sempre adirondak uniforme, dritto e regolare. Evidentemente hanno scoperto che se costruisci "come dio comanda" anche le tavole striate di buona qualità, suonano bene.
      La cosa fa il paio con l'evidente cambiamento dei criteri estetici nella selezione dei top. Fino a pochi anni fà nessun produttore con un certo nome usava top rigati con venature di colore non uniforme, ora si vedono anche chitarre da 3/4000 dollari col top della juventus! Credo che a Sarzana varrebbe la pena di seguire la conferenza di Jean Larrivee sui problemi negli approvvigionamenti dei legni... ;-)

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