Ci voleva qualcuno che superasse la soglia fatidica e che, al contrario del millenaristico minaccioso grido di "Mille e non più mille", la varcasse con gioia.
Provo a farlo io, ma la responsabilità è tale che non voglio né parlare di me né tanto meno delle mie chitarre. Voglio farvi, spero, divertire facendovi conoscere (forse lo conoscete già) quello che è per molti il miglior chitarrista classico di oggi: Jorge Caballero. Ho avuto modi ascoltarlo due volte in concerto (una volta a due metri di distanza, praticamente, in un piccolo teatro della mia città) e sono rimasto letteralmente basito. Se riesco a postare il video, o almeno a indicarne il link (è la prima volta che ci provo), vi apprestate, lo giuro, a sentire uno davvero esagerato: in questo blog qualche volta si parla di virtuosi della chitarra. Soprattutto se van veloci. Ecco, con lui non si va veloci, la sua maestria di virtuoso è di far sentire tutte, ma proprio tutte, le note, sia in senso orizzontale (cioè una dopo l'altra, cioè le scale, per intenderci) che in senso verticale, cioè nella polifonia. Il brano è "Quadri di un'esposizione", nella leggendaria trascrizione di Kazuhiro Yamashita, l'equivalente cioè di scalare l'Everest in braghe corte palleggiando con la racchetta da ping pong in una mano. Esagero? me lo direte voi…Non è il nostro amato fingerpicking, è un'altra musica. Grande musica.
Se avrete voglia di vederlo tutto, vedrete non solo tutto il catalogo di cosa è possibile fare con la chitarra, ma com'è possibile trasformare, soprattutto, il più sfrenato virtuosismo, la più ardua difficoltà, in musica.
poi, non contento, qui di seguito vi allego l'articolo che scrissi (il mio secondo mestiere è quello di critico musicale) per la Gazzetta di Parma all'indomani del concerto, il 29 aprile del 2012.
E ancora salute, e saluti: a tutti!
Il momento in cui si
varca un confine e al di là compaiono, non è di un confine geografico che
stiamo parlando naturalmente, nuovi, inesplorati territori: un senso di
meraviglia e vertigine, e poi di libertà, di tensione verso le inaspettate
possibilità che si aprono. Un bel momento, che sicuramente i nostri lettori
conoscono.
Ci aveva promesso meraviglie Giampaolo Bandini, il direttore
artistico del Festival Paganini, di Jorge Caballero, il giovane chitarrista
peruviano considerato oggi uno dei massimi esponenti del suo strumento a
livello mondiale, con un curriculum di vittorie nei più prestigiosi concorsi
internazionali, e non solo chitarristici, da far invidia: e diciamo che la
meraviglia c’è stata. Un virtuoso di stupefacenti capacità, alle prese con un monstrum
come la trascrizione fatta da Kazuhito Yamashita dei Quadri da
un’esposizione di Musorgskij, una partitura che, ora che già da diversi
anni il suo stesso autore non la esegue più, solo pochissimi (stiamo parlando
di unità) suonano al mondo, e forse nessuno (o quasi) in concerto. Prima di
tutto, dunque, parliamo dell’attesissima esecuzione di questa composizione
celeberrima: semplicemente stupefacente la risoluzione compiuta da Caballero di
tutti gli asperrimi aspetti tecnici coi quali Yamashita ha costruita la
trascrizione di un brano già pianisticamente di eccezionale difficoltà ma che,
trasportati sulla chitarra, sembrano irrisolvibili. Tutti gli artifizi tecnici
sono in questa composizione portati all’estremo per richiamare in maniera
sorprendentemente plausibile non solo l’originale pianistico, ma addirittura la
ravelliana versione orchestrale. Eppure non è alla soluzione tecnica di questo
Everest che attribuiamo (o meglio, non solo a questa) la nostra stupefatta
ammirazione, ma alla capacità di Caballero, e questa ancora più stupefacente,
di riuscire trasformarle in musica. Una musicalità, un gusto, una capacità
coloristica che d’altra parte egli aveva esemplificato nella prima parte del
concerto con una esecuzione di chiarissima esposizione nelle linee e di
musicalissimo legato della flautistica Partita BWV 1013 di Bach, e poi
nella impressionistica tavolozza coloristica di estratti da Iberia di
Albeniz.
Concerto da ricordare, e non solo nella ristretta nicchia
chitarristica: pubblico felicemente festante, e applausi lunghissimi.
Grazie davvero. Non c'era miglior modo di avviare il secondo millenn... pardòn: migliaio. Concertone da brivido!
RispondiEliminaGrazie !
RispondiEliminaAvrei voluto commentare laconicamente così questo tuo bellissimo post del nuovo millennio , ma poi non ce l'ho fatta. Perchè troppe cose mi ha smosso , troppe cose da dire e condividere , anche se trovare le parole per spiegare un emozione non è facile. E a volte inutile ! Mi sono approcciato al brano da ignorante in materia classica , ma conoscevo bene la versione degli EL&P , disco della mia adolescenza . Be , tu dici che nel playing di Caballero c'è talmente musicalità da riecheggiare pianoforti o , addirittura , orchestre intere . Io ci ho sentito anche la forza rock di una band , le complessità che Emerson , e i suoi pard , da virtuosi quale erano mettevano nei loro pezzi . Jorge è un talento assoluto , e sinceramente dopo aver ascoltato tutto il video ( ascoltato e guardato , rapito direi ) mi sento migliore . Sarà vero ? A me sembra di si :-))))))))
Mi hai fatto scoprire un Virtuoso eccelso. Da tempo non ascoltavo musica per chitarra classica, anche se è stata (in tempi oramai remoti) la mia prima passione. Non conoscevo Caballero, ma sono rimasto impressionato dalla tecnica totale di questo giovane chitarrista: ha un controllo incredibile della tastiera anche nei registri più alti, una fluidità ed una pulizia nell'esecuzione tale da far sembrare semplici i passaggi più estremi, ma la cosa più impressionante è il tocco con cui riesce a rendere una varietà timbrica ed un controllo delle dinamiche incredibile. Come hai sottolineato tu riesce ad evidenziare ogni singola nota, come una goccia che cade in un lago, dando il giusto risalto ad ogni voce nella polifonia. Ma questi sono dettagli, la verità è che queste capacità tecniche non sono esibite in modo pirotecnico, quanto piuttosto messe al servizio della capacità di comunicare delle emozioni, di smuovere dei sentimenti profondi, rendendo sublime questa meravigliosa trascrizione. Mi ha fatto commuovere ...
RispondiEliminaPer me questo è il post più bello pubblicato in questo anno di Fingercooking, grazie.
Cari amici, mi avete commosso! Trasmettere l'emozione è una delle cose più belle che si possano provare, dalla e nella vita. Sono più di trent'anni che quasi tutte le sere sono a teatro o in sala di concerto, perché ci ho lavorato per più di vent'anni, perché ci vado per recensire dei concerti, e per piacere, naturalmente: ma ancora oggi, quando riesco a far passare a qualcuno l'emozione che ho provato io, rivivo quella frase del poeta, quando diceva che la poesia non è di chi la fa, ma di chi la usa. Io, miserrimo chitarrista, non lo faccio suonando, ma cerco di farlo in questo modo. Per cui, rispondo a Stefano quando scrive che quel video lo ha fatto sentire migliore: non solo come chitarrista, spero. Ma a cosa serve l'arte, se no?
EliminaUn'ultima cosa: ero indeciso se postare questo video di Caballero o un altro, di un chitarrista che più lontano, più diverso da lui non si potrebbe: che al confronto ha le mani di pietra, ma un cuore che le pietre le spezza. Sarà per la prossima volta. Ancora un saluto a tutti!
Certo che "migliore" è riferito in senso lato , ormai come chitarrista non credo di poter migliorare molto...ma se si progredisce come uomini , tutto il resto comunque se ne avvantaggia !
EliminaCiao :-)
un personaggio indiscutibilmente tra i primi al mondo.
RispondiEliminaMolto bravo, anzi bravissimo anche se non faccio il critico musicale la bravura e la preparazione tecnica saltano all'occhio già dalle prime misure. La trascrizione in certi punti è un po' troppo "giapponese" ma questo poco importa di fronte alle difficoltà tecniche e alla bravura dell'esecutore. Il signor Jorge sarà ancora a lungo tra i primi cinque ........
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RispondiEliminaChe dire!?! Hanno gia` detto tutto i miei amici qui sopra, l'unica cosa che posso dire, e` che non lo conoscevo, e di questo mi vergogno, ma mi rallegra il fatto, che tu me lo hai fatto conoscere, cosi` avro` modo di cercare ancora altro di questo magnifico musicista. Una cosa che mi ha sconvolto, e` che ascoltandolo ad occhi chiusi, ho provato un brivido seguito da una dolce commozzione, e a dire il vero era davvero tanto che non provavo un'emozione del genere ascoltando un chitarrista, quindi Grazie per avermi fatto conoscere questo Grande Artista :-))
RispondiEliminabello il post. e spettacolare questo chitarrista, non lo conoscevo. ma conosco a memoria la versione degli E,L & P. E la sua versione mi ha emozionato tantissimo.
RispondiEliminaCerto che talentuosi così, si nasce. Anche io, sopratutto all'inizio, ho avvertito una atmosfera giapponese che non gradisco troppo (per mia carenza ovviamente)
RispondiEliminaBello il tuo articolo e pieno di passione.
questa è proprio una flebo di arricchimento spirituale. bellissima la trascrizione per chitarra e che straordinaria tecnica ha questo chitarrista! grazie per averlo condiviso e per l'articolo.
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