mercoledì 18 dicembre 2013

Transatlantic Sessions

Girovagando in rete ho trovato questi interessantissimi video di una grande manifestazione di musica popolare e volevo condividerli con voi perchè mi sembrano veramente di alto livello. Le transatlantic sessions sono un programma di successo prodotto dalla BBC, dove alcuni virtuosi di musica popolare scozzese e irlandese, guidati dal violinista Aly Bain e dal dobrista Jerry Douglas si ritrovano per suonare con grandi musicisti americani di ambito country e bluegrass, riunendo così le due sponde dell'atlantico in un mix di musiche che sono figlie l'una dell'altra e funzionano perfettamente. Queste riunioni avvengono dal 1995 in case o comunque location molto belle e sperdute nel nord della Scozia. Il programma ha dato vita ad una serie di grande successo con produzione di cd e dvd. Pensate un po' se la Rai facesse una cosa del genere sulla musica popolare italiana! Ma è mai esistita una musica popolare italiana (regionale)? forse non ce ne ricordiamo più. Comunque guardate cosa succede quando gli ospiti sono il virtuoso del banjo Bela Fleck e il mandolinista Sam Bush.

18 commenti:

  1. Hai fatto benissimo a condividere, specie questa sera che sono un po` giu` di corda, questa musica (specie il secondo video), mi ha fatto tornare il sorriso, in queste note, c'e` un'allegria unica, la felicita` dei gioni di festa :-)

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    1. è un po' l'atmosfera di questi video, pensa se potessimo farla noi una cosa del genere in una baita alpina o in toscana! una fingercooker's session (con abbuffata finale!)

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    2. C'è chi sta percorrendo questa strada, anche se in modo un po' troppo elitario, secondo me.
      Luca Francioso organizza da tempo i "concerti a casa tua". Chi ha una casa adatta ad ospitare alcune decine di persone si sobbarca l'organizzazione di un ricevimento e lui va a suonare lì. Ovvio che devi avere un casale o una villa, magari con ampio giardino e tanti amici benestanti. Insomma una di quei concerti privati cari alla borghesia romantica dell'ottocento. Cose che magari spetterebbero agli amministratori di tanti luoghi pubblici di pregio che hanno bisogno di essere valorizzati.
      Tutt'altro spirito la Fingerccoker's session, che potrebbe essere un degno festeggiamento del primo anno di vita di questo blog/osteria, a febbraio... mmmh... ;-)

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    3. si si , pensiamoci bene , occasione ghiotta e da non perdere il compleanno dei cookers :-))))

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    4. Non so quanti aderiranno, ma Dario, giudiziosamente, ha detto che anche se siamo solo 10-15 persone (e io spero che siamo di più) sarebbe il caso di muoversi per trovare la lochescion....altrimenti c'è poi il rischio di non trovare nulla.

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  2. Eh... il suono acustico! Questa musica non è da meno di quella "classica". Grandi musicisti e legni e corde e tubi che vibrano. (E anche questi sorridono!) ;-)

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    1. Nel suono c'è tanto del fascino di questa musica, che in sé è poca cosa, ma quando è suonata così da gente con i controc..., allora si trasforma e tira fuori la sua bellezza. Per analogia direi che se la nostra musica popolare fosse suonata bene e registrata così otterremmo in pratica la musica di Verdi.

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    2. Vero, anche se irlandesi, scozzesi e americani si tramandano gelosamente la loro musica popolare di generazione in generazione, mentre noi l'abbiamo spesso banalizzata o confinata in piccole nicchie.

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    3. verissimo, d'altronde a noi arriva solo il meglio del bluegrass acustico, il country elettrico e dozzinale in stile "liscio" imperversa anche di là.

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  3. Irish, country, sbluegrass mi piacciono parecchio.
    Quella popolare italiana più rappresentativa forse è quella napoletana. Può anche non piacere ma è l'unica conosciuta nel mondo.
    Chissà perchè, ma sono più sensibile a questo genere musicale che viene così da lontano e dal mondo anglosassone piuttosto che da quella partenopea che alla fine sarebbe "quella di casa nostra". Che sia solo esterofilia? O c'è dell'altro?

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    1. c'è che la musica anglosassone è alla base del rock e della musica che è di fruizione quotidiana in buona parte del mondo occidentale, un effetto collaterale dell'imperialismo angloamericano.

      da noi si suonava così (forse), quando ci sono bravi musicisti non è male, ha il suo fascino.
      http://www.youtube.com/watch?v=gwhUiNxxdUs

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  4. Bei video davvero , location all'altezza !
    Qui da noi la musica popolare ha perso quel poco di smalto che "i magnifici anni '70 " gli avevano regalato , con la nuova compagnia di canto popolare , il canzoniere del lazio e altre formazioni che proponevano materiale popolare anche rivisitato e spesso fruibile alle orde di giovani che , ai tempi , andavano ai concerti.
    Oggi c'è piattume in tutta la sfera culturale italica ( e non solo culturale ) e non possiamo aspettarci di più. Ma se ci incontriamo per il compleanno , allora ci sarà un nuovo rinascimento eh eh eh

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  5. Bellissmi video grazieeee!!!
    Che belli gli strumenti acustici, e queste melodie fanno sognare!!!

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    1. su YT ci sono quasi tutte le sessions, mi ci sto appassionando.

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  6. un po' di allegria ..... mi ci voleva
    grazie Giancarlo !

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    1. in effetti li trovo abbastanza natalizi, Babbo Natale mi porterà il cd.

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  7. Il country suonato da professionisti bravi come quelli dei due video è un bell' ascoltare per le proprie orecchie..
    Strumenti acustici e tante emozioni da trasmettere.. una semplice ma efficace ricetta..
    ;-)

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    1. non c'è nulla da fare, gli strumenti acustici ci toccano nel profondo...

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