mercoledì 6 novembre 2013

Parliamo di sesso?


Si parliamo di sesso.

Non so dove, ma tempo fa ho visto che esiste una forma di volontariato che mi ha lasciato completamente senza parole, totalmente disorientato, esterefatto.

In pratica si tratta di questo: esiste un’associazione http://www.assistenzasessuale.it/  che si occupa di fornire assistenza sessuale a chi, causa grave handicap, non può provvedere da solo, inutile dire che si tratta di ragazze. Orbene, aldilà delle facili battute e quant’altro, questa cosa è una roba incredibile. Ragazze, giovani e carine le quali si prestano per puro senso caritatevole ad aiutare chi, da solo, non può soddisfare le sue legittime pulsioni. A pensarci è assolutamente incredibile.

Ma queste ragazze che fanno? Andando sul sito, si possono vedere dei video in cui queste donne spiegano cosa possono fare e fin dove si possono spingere, la qual cosa può partire da un semplice aiuto alla masturbazione, fino a qualcosa di più… dipende dal rapporto che si instaura.

Bene, io premetto che sono quanto di più lontano ci possa essere dalla religione intesa nel senso classico del termine, però davanti a questo fatto mi sono chiesto:

Se esiste il concetto di santità, quali sono i parametri che lo contraddistinguono?

Voglio dire, Madre Teresa di Calcutta era una santa donna, su questo anche il più incallito degli atei non può avere dubbi, ma chi oltre a donare la propria opera, dona anche se stesso non solo in termini spirituali, ma proprio fisicamente, da effettivamente di più? Ed è per questo più santo dei santi diciamo… normali?

Chi è disposto a donarsi, senza avere in cambio ricompense di nessun tipo, ma solo per carita?

Perché alla fine è facile impegnarsi, prodigarsi, dedicarsi agli altri finchè si rimane su un piano distaccato, il difficile viene quando, come queste ragazze fanno, devi dare di più e, per di più si intende il tuo corpo.

Non so se la Chiesa sia a conoscenza di questo e se, nel caso, lo approvi, ma è certo che queste persone che si dedicano così… totalmente a chi è stato così sfortunato nella vita, meritano a mio modo di vedere, un posto particolare nella considerazione della comunità, perché per fare questo io credo che ci vada più coraggio, più abnegazione, più spirito caritatevole di qualunque altra attività di volontariato. E non perché le persone a cui si va a prestare l’opera siano o possano essere magari dall’aspetto più sgradevole rispetto ai “normali” ma proprio perché questo comporta abbattere tutte quelle barriere culturali e di educazione che formano lo spirito di qualunque donna.

Ancora una volta la vita di tutti i giorni con le sue incredibili sorprese ci insegna che alla fine Maddalena era la più santa tra i santi.

11 commenti:

  1. OT: Aldo mandami la tua mail perchè ho cambiato computer e non ho potuto far migrare i vecchi contatti
    (l'avevo chiesto a tutti una settimana fa circa, ma si vede che non hai letto il post)

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  2. Io non so se esistono i Santi, e neppure cosa sia veramente la Santità.... so per certo che chi si dona completamente all'Umanità, con l'anima e con il corpo, sicuramente rientra nei canoni di quella che i Cattolici chiamano Santità, Amare l'Uomo, ovvero l'essere Umano, significa appunto amare anche la sua animalità, perché fino a quando ognuno di noi vive su questa terra l a materia "organizzata" di cui è composto ha diversi bisogni, da l'alimentazione, ai bisogni corporali al bisogno di coprirsi quando fa freddo eccetera, per cui se la Dottrina Cattolica, insegna, di dare da mangiare a gli affamati e di coprire gli ignudi, non vedo per quale motivo anche l'istinto sessuale, non debba far parte di questi principi. Poi ovviamente per parlare di Santità, dipende anche in quale modo chi dona il suo corpo a chi ne ha bisogno, lo fa, nel senso che se c'è anche chi potrebbe provare piacere nel donare il proprio corpo a chi non è in grado di soddisfare la propria sessualità, ma in questo caso chi si dona, soddisfa prima il bisogno dell'altro o il proprio? Io non giudico nessuno dei due comportamenti, ma il dubbio mi è sorto.... :-))

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    1. Potrei giustificare il dubbio, se si trattasse di aiutare persone "normali" mentre invece in questo caso, o è perversione, o è, e io credo che lo sia, qualcosa che va aldilà del normale desiderio di aiutare gli altri, qui si tratta di andare oltre...

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  3. Caro Aldo , ritorni ( era ora ) con un post delicato come tema ma di una forza prorompente. Perchè i disabili sono persone a tutti gli effetti , ci mancherebbe , ma buona parte dei benèpensanti li vedono un po' come degli angeli asessuati. Mentre hanno tutti le loro belle pulsioni , che in un modo o nell'altro vanno liberate. C'è chi è fortunato e trova il compagno per una vita ,e chi invece deve arrangiarsi. Ma a volte anche l'arrangiarsi , per chi non possiede determinate abilità , diventa impossibile. Ed è sicuramente a queste persone che l'associazione si dedica. Tu domandi ad un certo punto se la chiesa sa e approvi...sicuramente sa , che approvi dubito. Negano ancora gli anticoncezionali alle suore a rischio stupri ,e perchè mai dovrebbe tollerare questo ? Tanto più che per loro è peccato , aldifuori del matrimonio e a puro scopo di concepimento , ogni pratica sessuale.
    Sulla santità , be , rimanendo in termini umanistici ( i soli che mi interessano ) santo è la persona che mette gli altri prima di se stesso , quasi annullandosi. Che forse non è un bene assoluto , ma perlapeppa , in un mondo egoista e egocentrico , ce ne fossero !!!!
    A presto scippatore di bassi ( ora mi ruberai la scena delle 4 corde faticosamente guadagnata ah ah ah )

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    1. Nahhhh... io non rubo niente, non che non voglia, è che non sono ancora in grado...

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  4. argomento spinoso... da trattare con sensibilità... ed estremamante personale. non esiste una verità "assoluta" o "giusta"... a chi volesse giudicare consiglio di mettersi per un paio di giorni nelle condizioni di qualcuna delle persone protagoniste di queste vicende e poi rimettersi a pensare....

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    1. Mai giudicare! anche perché spesso il giudizio è "pregiudizio"...... bisogna limitarsi a constatare, ed analizzare tutto ciò che ci circonda, m a non per condannare o assolvere, ma per crearsi una propria scala di valori.... (credo che sai il miglior modo di affrontare la vita, e gli altri, senza conflitti) :-))

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  5. Mi colpisce che esista solo il lato maschile che abbia bisogno di attenzioni, carezze e quant'altro..
    Credo che anche una donna, privata di quello che si può definire, ogni possibilità di poter vivere momenti di intimità in quanto portatrice di un handicap fisico possa desiderare di chiudere per un momento gli occhi e sentirsi donna.
    Il mio punto di vista è che, se dietro questa forma di volontariato non si nasconde niente di strano, di perversione, di interessi, è un gesto di grande sensibilità e amore verso chi ogni giorno affronta una prova durissima della vita.
    Ciao Aldo !!

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    1. condivido appieno le parole di Gianfranco...
      ciao a tutti

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    2. Si, è giusto, io non ho controllato a fondo il sito, e non so se ci sono anche dei maschi volontari...

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