(questo era partito come commento al post di pone "il sig. Lambert è servito", ma viste le dimensioni che stava raggiungendo, ho preferito farne un post a parte. del resto andava anche alquanto fuori tema)
anche grazie all'esperienza di perry col tedesco (quando ha dovuto restituire una chitarra fallata), abbiamo tutti compreso un po' meglio la differenza tra un negozio vero e proprio che vende *anche* online e un organismo come thomann che non so come ben definire ma che fondamentalmente smista merce all'acquirente. fa 'dettagliamento', se esiste questo termine, in modo totalmente automatico, probabilmente cercando unicamente le corrispondenze tra il codice del prodotto scritto sull'ordine e quello scritto sul pacco a cui deve essere associato. quello che c'è all'interno del pacco non rientra nella sua 'giurisdizione' fin quando un acquirente non rilevi qualche magagna.
a proposito di questo, mi sono sempre interrogato sul ruolo del distributore di un marchio di chitarre.
la butto giù in modo molto semplice perchè da non addetto ai lavori non ho le competenze per affrontare la questione in altro modo.
il distributore 'ufficiale' che porta un marchio al negozio in italia avrà in qualche misura il dovere di assicurare la qualità del prodotto che sta distribuendo? come funziona?
esempio 1: eko, che è distributore ufficiale di martin per l'italia, carica 100 chitarre, controlla le chitarre e ne trova 5 difettate, allora chiama martin e le dice, ehi ti sto rispedendo 5 ciofeche, vedi di sostituirmele.
esempio 2: eko carica le 100 chitarre, NON le controlla, le chitarre arrivano ai negozianti i quali riscontrano i difetti e chiamano eko perchè provveda alla sostituzione.
fino ad arrivare a quello che immagino riguardi il tedesco:
esempio 3: un qualche circuito di distribuzione fa arrivare 100 chitarre al tedesco, che le considera unicamente 100 pacchi di merce su cui mettere un codice prodotto, l'acquirente apre il pacco e trova la magagna e fa quello che ha fatto perry.
insomma, mi chiedo se anche la distribuzione 'ufficiale' funzioni unicamente da intermediario, da smistatore di pacchi, come immagino sia il caso dell'esempio 3, oppure in quanto ingranaggio della catena "virtuosa" che parte dalla casa produttrice, è in qualche misura responsabile del prodotto finale agli occhi del negoziante e soprattutto dell'acquirente finale.
se così fosse, a mio parere, sarebbe in qualche modo giustificato, o almeno comprensibile, il carico di prezzo che un negozio fisico si trova ad avere rispetto al venditore-smistatore online, tipo il tedesco.
e sono queste considerazioni, da non addetto ai lavori, che mi hanno sempre fatto vedere con sospetto l'acquisto di uno strumento, magari di valore, per mezzo di una serie di clic dalla propria scrivania. oltre alla convinzione che una chitarra occorre sempre mettersela prima in grembo.
dubito molto che l'importatore ufficiale (eko per la precisione) si preoccupi della qualità dell'importazione. Per esperienza diretta. ho girato, anzi ho tentato di girare, poi ho desistito, un piccolo video con una martin carica di orpelli che in negozio veniva venduta a 7000 euro (!). Non mi ricordo che modello fosse...era una dread comunque.
RispondiEliminaLa chitarra era insuonabile, inaccordabile, con le ottave sballate ma di brutto...Possibile che nessuno se ne fosse accorto prima di me? Pare proprio di si, non saprei che altro pensare tanto era grossolano il difetto.
certo che quanto riporti non lascia molte speranze! chissà se sarà stato un caso isolato o è proprio una situazione generalizzata.
EliminaNon sono assolutamente un esperto, ma se il discorso è strettamente commerciale, allora bisogna fare alcuni distinguo.
RispondiEliminaChi compra generalmente su negozi online?
Secondo me due grandi categorie di clienti:
1) Clienti che abitano lontani da grandi centri e che per vari motivi non possono o hanno grosse difficoltà a spostarsi per andare a provare la chitarra in negozio nella città più vicina. E sono tantissimi in Italia.
2) Chi guarda esclusivamente al prezzo. E pure qui coi numeri non si scherza...
Non so assolutamente come avvenga la distribuzione e i controlli dei negozi online, ma per mia diretta esperienza, posso dire che Thoman è di gran lunga il più affidabile dei negozi presenti sul web.
E' chiaro che chi acquista sul web corre dei seri rischi, esempio: Chi comprerebbe un paio di scarpe su un negozio online? Io no di sicuro perchè se è vero che una chitarra va provata prima dell'acquisto, è indiscutibile che di più la regola valga per un paio di scarpe, no? Eppure so che c'è un sacco di gente che compra scarpe online.
Allora a questo punto quel che mi interessa è che, consapevole dei rischi che corro, perfettamente informato su quel che voglio acquistare, ciò che più mi preme è la serietà del negozio.
Ripeto, non so come Thoman faccia controlli di qualità sui prodotti che vende, non so nemmeno se li faccia e se sia obbligato a farli (io non credo), ma so che se c'è qualcosa che non va, hai a disposizione un ufficio che ti segue con delle persone "vere" e non il solito call-center, che oltretutto se sei italiano ti parlano in italiano e pure qui, per molti questa è una bella comodità. Insomma con Thoman sei ragionevolmente sicuro che la cosa si possa sistemare nel migliore dei modi. E non mi pare poco...
sì thomann è affidabile, nel senso che storta o morta, non rischi mai di perdere soldi. anche su questo l'esperienza di perry è significativa. ricordo che, al di là delle seccature e delle attese, riferì che il servizio customer care *dopo* l'acquisto aveva funzionato a dovere.
Eliminail punto su cui mi interrogo resta il seguente, le persone della categoria 1 (chi abita lontano dai grandi centri etc.) ha due scelte: comprare online dal tedesco o dal sito del negozio fisico che fa anche vendita online, consapevole che il tedesco vende a meno. allora, mi chiedo, è giusto pensare che se compra online dal negozio fisico (pagando di più), corre meno rischi, cioè si assicura un prodotto che ha avuto una serie di controlli qualità che il tedesco non fornisce? fermo restando che si possono cmq recuperare i soldi in caso di prodotto difettoso.
insomma in tutto questo il distributore ufficiale ha un ruolo?
Sono un cosiddetto "commerciale". Le vendite online in tutti i campi hanno preso piede proprio perchė si accorcia la filiera della distribuzione produttore-consumatore e quindi i vari ricarichi associati. La differenza tra un sito online serio ed uno non-serio la fa il servizio post-vendita. Ho avuto dei problemini anch'io con il tedesco (riparazione in garanzia) che sono stati risolti velocemente e con soddisfazione. Per quanto riguarda le responsabilità del distributore, le stesse sono quelle di mantenere il buon nome dell'azienda rappresentata. E stop lì. Rimane a totale discrezione del distributore la eventuale verifica, prima di spedire ai negozi, della merce "da distribuire". Naturalmente se la quantita' di "difetti" riscontrati (prima o dopo la ri-distribuzione) supera una certa soglia di accettabilitá, entrano in gioco dinamiche varie tra il rivenditore, il distributore ed il produttore che richiederebbero troppi paragrafi per spiegare. Il distributore, inoltre, è solitamente l'entitá preposta alle problematiche di garanzia, per le quali ha un rapporto privilegiato con il produttore. Fattosta' che comprare dal negozio fisico ti consente di avere un rapporto umano e la possibilitá, anche lì per lì, di parlare/discutere con un esperto per eventuali problemi risolvibili sul posto. E tutto ciò si tramuta in euro aggiuntivi rispetto allo shop online.
RispondiEliminaciao dario, grazie delle delucidazioni: spiegano bene quello che non sapevo e mi confermano cose che potevo solo intuire. poi purtroppo come si evince dall'esperienza che racconta max più su, il margine di discrezionalità del distributore sulle verifiche qualità a volte può essere veramente bassissimo! ;)
Eliminale verifiche da parte del distributore ufficiale prima della distribuzione sul territorio a lui assegnato, costano! :-)
EliminaOltre alle due categorie di clienti descritte da Aldo, che giustificano la presenza di store online come Thomann, entra in gioco un altro argomento: l'impossibilità di trovare certi strumenti nei negozi "fisici".
RispondiEliminaNel caso specifico, ricordo che quando comprai la prima RK era praticamente impossibile reperirla in Italia e l'acquistai via internet da Elderly (USA) con un considerevole ricarico per spedizione e tasse doganali.
Poi le RK cominciarono a spuntare in qualche negozio europeo e l'assenza di tasse doganali rendeva l'acquisto on line ancora più appetibile.
Ora qualche negozio italiano si è accorto di questo marchio (e credo che i miei articoli "di là" abbiano giocano un qualche ruolo), ma la disponibilità di modelli è ancora limitata. Lo stesso capita per altri marchi per i quali l'unica possibilità di acquisto rimane via internet.
C'è però una notevole differenza tra le filosofie di vendita on line. In America ogni store che si rispetti garantisce controlli accurati sugli strumenti e setup incluso nella vendita. Elderly mi avvertì di un ritardo nella spedizione perchè la mia chitarra non aveva superato il loro controllo e me ne avevano ordinata un'altra! E di fatto mi hanno poi mandato un ottimo strumento. In Europa non è lo stesso e solo pochi negozi offrono le stesse garanzie.
sul ruolo dei tuoi articoli "di là" per lo sbocciare di RK in italia non c'è alcun dubbio, basta aver fatto un po' di attenzione alle tempistiche di questo arrivo sui nostri lidi. ;)
RispondiEliminaè vero, alla fine elderly, da antico e solido store americano, ha un grande interesse al mantenimento del suo buon nome, probabilmente ancor più degli stessi marchi e distributori di chitarre!
E c'è anche il negozio di due locali con il proprietario competente e bravo chitarrista che ordina on line, fa arrivare la merce in bottega, si preoccupa che sia tutto conforme e, dopo un setup con i controfiocchi, ti consegna l'articolo in perfetto ordine. Qualcosa deve rimanergli attaccato alle dita, e i cinquanta euro per lo sbattimento e il suo lavoro allora li pago volentieri.. e magari mi ritira l'usato..
RispondiEliminaDa Thomann ho sempre comprato bene, ma devo ammettere che anche in qualche piccola realtà di negozio musicale cittadino ho avuto ottime soddisfazioni..
;-)
ah dal canto mio finora ho avuto solo a che fare con negozi locali (uno in particolare) e mi son sempre trovato benissimo. peraltro allo stesso famoso negozio napoletano, anche se online, lo stesso pone tempo fa prese la sua fantastica moretta, il che conferma che la cura del negoziante serio, quando c'è, è una garanzia anche per i prodotti che lo stesso vende su internet. ;)
EliminaSaro` breve e counciso; ci sono categorie di merci, che vale la pena acquistare online, perche` come dice Dario, si accorcia la filiera, e di conseguenza si abbattono i costi, ed altre, che vanno guardate e provate, prima di essere comprate, ovviamente le chitarre rientrano in questa categoria di merci, anche perche` seppure controllate dal produttore, sono soggette a danni dovuti al trasporto, e poi petche` (come tutti voi sapete), non e` la sigla del modello e la marca a fare una buona chitarra, e due chitarre uguali per modello e marca non suoneranno mai allo stesso modo.... quindi se si compra online ci si affida al proprio fondoschiena, e alla onesta` di chi smista la mercie
RispondiEliminaconcordo su tutto, ma soprattutto ci tenevo a far sapere al tuo telefono che anch'io quando sono raffreddato starnutisco facendo: petche'! petche'! ;))
EliminaMa perche "counciso"?!!? ne vogliamo parlare?.... HAHAHAHAHAHA!!! :-)))))))))))) Ma che devo fa?!?!?!? sti cacchio de telefoni, saranno pure una comodità, perchè stai sempre connesso, ma non sono a misura di gente adulta e quasi vecchia.... ti giuro che quando vedo mio figlio con i pollici che vanno alla velocità della luce sullo schermo del suo telefono.... non ti nascondo che mi viene una rabbia che nemmeno ti immagini....io sembro fogomelico, e poi: avvicina per leggere allontana per scrivere.... per scrivere due righe ci metto un'ora, e scrivo pure cacchiate ;-))))
Eliminase pago meno, se pago molto meno preferisco comprare online
RispondiEliminase il prodotto non mi va lo restituisco e nel mio diritto, pago con paypal e ho 60 giorni per aprire una contestazione...
la maggior parte dei negozianti che ho conosciuto non mi piacciono ne mi piace entrare nei loro negozi
certo una chitarra sarebbe meglio provarla ma per il 90% del resto non c'è problema anzi solo vantaggi
Nel periodo in cui ero preso dalla The Loar lh 600 avevo pensato di rivolgermi al tedesco per farmela spedire ma ....... è più forte di me .... riesco a comprare tutto on-line anche ocose di un certo valore (sicuramente superiori alla chitarra di cui sopra) ma ...... quando si tratta di chitarre proprio non ci riesco .... io la devo avere tra le mani ed ancora non riesco a provare la Loar lh 600
RispondiEliminaE allora prendila dal tedesco, se poi non ti piace è previsto che tu la possa restituire col rimborso. Tutto sommato è un rischio abbastanza piccolo... ;-)
Eliminail mio problema non sarebbe l'eventuale magagna sullo strumento ma ho la "mano" viziata ed se la mano dovesse sentirsi a disagio so già che non la toccherei più ........ Ho venduto a prezzo stracciato una 335 solo perchè odiavo il manico ....... so' viziato ...... poi, mettermi a rispedire etc etc ..... sarebbe una perdita di tempo che non posso permettermi
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