Dunque, la cucina piemontese, bene, lo sapevate che la
cucina piemontese è quella col maggior numero di piatti tipici regionali? Ma
cos’è un piatto tipico regionale? Un piatto tipico regionale è una ricetta
pensata, applicata e soprattutto cucinata storicamente all’interno di una
specifica regione, con ingredienti tipici del territorio, che è stata
catalogata e a cui è stato dato un nome univoco.
Esempio semplice: il Parmigiano Reggiano, io posso produrre
il grana anche a Canicattì, nessuno me lo può vietare, ma mai potrò chiamarlo
Parmigiano Reggiano perché il Parmigiano è solo quello di Parma e Reggio Emilia. Sembra niente,
invece è tutto…
La cucina piemontese è nota per i salumi, i primi, gli
arrosti, i bolliti, le salse, ecc. ecc. ma cos’è che la rende unica? Cosa offre
la cucina piemontese più di ogni altra? Cosa la rende diversa?
Gli antipasti.
Fuori dal Piemonte un antipasto può essere un piatto di
salumi misti, in Toscana in più ci sono i crostini, magari si possono trovare
sottaceti, in Calabria qualcosa col peperoncino, un po’ di nduya, insomma fuori
dal Piemonte l’antipasto è quel che dice la parola stessa: qualcosa da
piluccare prima del pasto, da noi no, l’antipasto è tutta un’altra storia.
Un pranzo alla piemontese può prevedere anche trenta
antipasti, che vanno dal semplice piatto di salumi alla ricettta più
complicata, un antipasto da noi ha realmente la stessa dignità se non di più di
un primo o un secondo di altissimo livello, un antipasto può essere una ricetta
complicatissima, con una storia antichissima ma, soprattutto NOBILISSIMA.
Ogni ricetta ha origini nella cultura contadina, ma cosa la
rende nobile? Risposta elementare: i soldi. Il Piemonte e in partcolare la
città di Torino come tutti sappiamo, furono sede della Real Casa dei Savoia,
ora siccome è poco credibile che un re o una regina si accontentino di un uovo
al padellino… e siccome è probabile che un re o una regina di soldi da spendere
ne avessero, ecco che la semplice ricetta contadina, rielaborata nelle Reali
Cucine, diventava un magiare da re.
E’ pensabile che i nostri nobili antenati, per le loro feste
e per i pranzi diplomatici avessero la necessità di mettere in tavola una
quantità di portate superiore alla norma e, soprattutto non i soliti primi,
secondi e contorni ma qualcosa di più e di diverso, quindi l’antipasto
diventava il mezzo ideale per ammaliare l’ospite di turno. Piccola nota: lo
sapevate che fino ai primi dell’ottocento si mangiava normalmente in piedi e
che solo invitando i lontani parenti russi, i quali mangiavano abitualmente
seduti a tavola, a casa Savoia si prese l’abitudine poi diffusa in tutto il
paese di sedersi a tavola?
Ma quanti sono questi antipasti?
Nessuno lo sa con certezza, ogni provincia ha i suoi perché
ogni provincia ha le sue risorse agrarie e quasi ogni provincia aveva la sua
residenza reale, quella che era realmente la risorsa economica di quei tempi,
esattamente come una grande azienda oggi.
Dunque l’antipasto come segno distintivo di una nobile
cucina, in più va detto che i francesi, i quali furono nostri acerrimi nemici,
(venite a visitare le fortezze che dal primo medioevo hanno impedito che il
nord Italia diventasse una provincia francese) con la loro nouvelle cousine non
hanno inventato niente, ogni antipasto piemontese nato ben prima, può
tranquillamente essere un piatto di nouvelle cousine. Un mio amico dice che la
nouvelle cousine è solo: portate microscopiche in enormi piatti. Noi almeno
usiamo piatti di dimensioni normali…
Qualche ricetta di qualche antipasto?
Alla prossima puntata.
Davvero interessante. Quello che mi esalta della cucina piemontese è proprio la sterminata quantità di antipasti, di ogni tipo e raffinatissimi.
RispondiEliminaSolo una precisazione: il cosiddetto "parmigiano" è solo quello di Parma e Reggio Emilia. Infatti è sempre Parmigiano-Reggiano, sembra niente e invece è tutto. Noi reggiani su questa cosa andiamo sempre in punto d'onore, ingiustamente penalizzati dalla sintesi e dall'ordine alfabetico.
;-)
Sono dettagli che però fanno la differenza.
EliminaGrazie della precisazione.
Potresti fare una ricerca, su tutti gli antipasti Piemontesi, e postarli un po' alla volta, insomma una tua rubrica, settimanale, o mensile, questo lo deciderai tu, ma vista la mole di ricette penso che possa diventare un appuntamento periodico molto interessante......io l'ho buttata li, a te raccoglierla Aldo :-)))
RispondiEliminaMa che me vo fà lavorà...?
EliminaDai che non è un lavoro, ma un piacere.... quante ne conosci di ricette, di antipasti Piemontesi? Comincia con quelle :-))
EliminaAldo.... nun me stuzzica sugli antipasti piemontesi. Da braidese doc quale sono ( anche se scrivo in romanesco, o almeno ci provo) sara' una bella battaglia! Oppure una collborazione? ciao!
RispondiEliminana na na na na ....mi porterai MATERIALMENTE a mangiare gli antipasti, mica mi accontento di belle parele.
RispondiEliminaNo problem, appena ci vedi si parte...
EliminaELENCO DEI VINI PIEMONTESI
RispondiEliminaArneis, Albugnano, Alta Langa,Barbera,Barbaresco,Barolo,Boca, Bonarda, Brachetto, Bramaterra, Canavese, Carema, Cisterna d'Asti, Colline Novaresi, Coste della Sesia, Dolcetto, Doux d'Henry Erbaluce di Caluso, Fara,Favorita, Freisa , Funachi,Gavi, Gattinara, Ghemme, Grignolino,Languia, Lessona, Loazzolo,Malvasia, Moscato, Nebbiolo, Ramiè, Rebelot, Roero ,Ruché, Valsusa,Verduno Pelaverga
c'è solo l'imbarazzo della scelta tra i "grandi" vini del Piemonte
Certo, ma è un capitolo a parte e direi, lunghissimo...
Eliminaquesta informazione sul fatto che si mangiava in piedi compare solamente in questo blog. da dove è presa? quali sono le fonti? è molto dubbia, ma se potete dimostrarmi le fonti sarà interessante diffonderla. attendo che sappiate rispondermi, grazie mille.
RispondiElimina