Il mio udito peggiorò all’improvviso la scorsa estate per un problema neuro-vascolare (responso unanime degli specialisti consultati). Il danno purtroppo è irreversibile, un vero e proprio ictus che, se si fosse verificato in qualche altra zona de sistema neuro, poteva avere conseguenze ben più tragiche. Devo quindi considerarmi pure fortunato.
A causa di questo problema non me la sentivo proprio di continuare a suonare perchè più che un calo dell’udito, che sarebbe anche accettabile, è la qualità di quello che mi arriva a crearmi delle difficoltà. Le frequenze medio-acute mi arrivano in modo “disordinato” (non so descrivere meglio) e in un ambiente affollato e ristretto come una sala prove, i rumori ambientali sono intollerabili e accompagnati da strani e continui scoppiettamenti.
Gli amici del gruppo, pur di non farmi rinunciare, hanno fatto una scelta drastica: i rumori ambientali devono sparire e deve esserci un controllo totale del suono esclusivamente in cuffia.
Davvero amici, tanto che il batterista ha rinunciato alla sua amatissima batteria acustica, fonte principale di decibel incontrollabili per adottare uno strumento elettronico “muto”.
Quello che nessuno si aspettava era che le prove e le relative registrazioni risultassero così convincenti, pulite e non affaticanti. Qui in saletta cerchiamo di riprendere in mano un vecchio pezzo di Fossati e come sempre tutto viene registrato per un esame successivo. Quanto a me, in cuffia, riesco a controllare e gestire l’orecchio lesionato in attesa di sperimentare auricolari “intelligenti” che contengano il problema. Speriamo.
p.s.: in progetto ci sarebbe un "concerto silenzioso" con la distribuzione al pubblico di circa trecento cuffie tutte collegate in wi-fi. Se andrà in porto vi racconterò.
Mi spiace molto Max, non pensavo che il tuo problema di udito fosse irreversibile. Spero davvero che trovi qualche auricolare di nuova generazione in grado di aiutarti, la tecnologia in quel campo fa passi da gigante. Può anche darsi che col tempo il cervello si abitui alle frequenze che creano i disordini uditivi e tenda a minimizzarle quando non ci pensi, come avviene per gli acufeni. Chissà. Una cosa è certa, smettere di suonare e cantare sarebbe un po' come non curarsi e lasciarsi andare di fronte a una malattia. I tuoi amici l'hanno capito bene (e sono davvero ammirevoli). La registrazione è ben fatta e tu te la cavi ancora benone.
RispondiEliminaTienimi informato sul progetto del concerto in cuffia. E' un sistema che ho visto usare da un gruppo americano, gli Snarky Puppy, che suona e registra dal vivo in grandi sale col pubblico dotato di cuffie a sedere fra i musicisti. Molto interessante!
RispondiEliminaNon so proprio cosa dirti, per rincuorarti, comunque come ha detto Mirco, oggi esistono auricolari di nuova generazione che possono mitigare almeno in parte il problema, e come ha sottolineato sempre lui: smettere di suonare e cantare equivale a gettare la spugna, non farlo
RispondiEliminaInteressante soluzione...ma tutte le cuffie per il pubblico sono facili da reperire per il noleggio? E tutte collegate in wifi, possono sorgere problemi? Resta un progetto davvero interessante
RispondiEliminaLe cuffie ci sono già, e sono della associazione "Il Tempio" dove siamo soci. Sono tutte uguali e vengono debitamente igienizzate prima di distribuirle al pubblico. Furono utilizzate, a mio ricordo, qualche tempo fa per uno spettacolo di luci proiettate sulle case e musica che si tenne nel bel cortile dove ha sede l'associazione.
EliminaIl cervello ha capacità incredibili di adattarsi a situazioni particolari, mascherando suoni fastidiosi e di ricostruendo parti di informazioni sonore perdute per il rumore, oltre a costruire connessioni neuronali alternative per ovviare a dei danni permanenti ... credo che nel tempo troverai un miglioramento. Avere degli amici così attenti e premurosi è un bel conforto ed un aiuto a non deprimersi. In bocca al lupo Max!
RispondiElimina