Lungi da me mettermi in concorrenza con il noto pittore Alviani, detto anche “il bufalotta”. Lui è un vero artista in punta di pennello di inarrivabile creatività.
Io in fondo sono solo un falegname, anzi un dott. Brugola che per passarsi il tempo nelle noiosissime giornate di lockdown si è inventato questo passatempo. Essendomi attrezzato un paio d’anni fa di qualche macchina per il legno (di squisita manifattura cinese) ecco la storia.
Tutto inizia dal recupero di pallet che vengono buttati via dopo l’uso. Più sono vecchi e cariati e meglio è. Qualcuno mi avrà anche compatito vedendomi rovistare nei bidoni del pattume.
Dunque questi pallet il Brugola li smonta, li passa sotto una pialla, li incolla insieme a formare dei quadri sui quali incolla delle immagini tagliate su del volgare compensato con il traforo. I pallett riportano in bella mostra segni di chiodi, ammaccature, nodi. Tutto viene rigorosamente lasciato in evidenza.
Le immagini sono foto, spistolate in Photoshop, disegni vari, silouette, street art di famosissimi.
Una ragazza, amica di mia figlia, li trova bellissimi e me li ha chiesti da vendere (anche perchè ha perso il lavoro causa virus). No so a chi li voglia vendere, non lo voglio sapere. Il Brugola si limita a tagliare al traforo, ben sapendo che la vera opera d’arte è quella dietro: cioè il legno vecchio dei pallet usati e abbandonati che un tempo erano alberi e stormivano al vento.
Conosco la tua fissa per i pallet e so che un tempo lavoravi con la grafica, quindi tutto torna. Ma qui c'è anche una gran bella mano col traforo e tutto il resto. Davvero pregevole, dott.Brugola!
RispondiElimina... attendo con ansia l'autorevole giudizio del "Bufalotta"!
EliminaEmbe' c'è l'Antonello da Messina, il Merisi da Caravaggio, quello da Vinci...
EliminaNoi abbiamo il Bufalotta. Mica pizza e fichi.
Dalla 'stratopallet' di vecchia memoria all'arte figurativa contemporanea.
RispondiEliminaCe l'ho ancora la Stratopallet. Me la sono portata in saletta anche se non la uso quasi più.
EliminaComplimenti bei lavori - BradipoBlues
RispondiEliminatranquillo, nessuno ti avrà compatito perché hai rovistato nel cassonetto del rusco, siamo nell'era del consumismo e di conseguenza nell'era degli sprechi.
RispondiEliminanegli ultimi anni si è vista sempre + gente rovistare tra i rifiuti, per me non c'è nulla di male, mio padre, anche se non era alla fame, ci rovistava pure lui, trovando anche cose da far riflettere, quanto cibo si butta via!
ricordo che spesso trovava i cartoni delle pizze con dentro pizze a metà, e lui le dava al suo cane perché comunque erano in stato mangiabile ancora per un animale..
ho visto insieme alla mia compagna qui a RE, qualche mese fa, un tizio che ha preso una lattina di coca dal bidone, e si è scolata il fondo..
ho abbandonato un asse da stiro a ridosso di un cassonetto 3 anni fa a Sassuolo, prima di traslocare, tempo di salire per prendere dei pacchi da caricare in auto, quando sono sceso l'asse era già sparito, ed era pure in pessime condizioni..
bravo Pone, ottima cosa quella del riutilizzo di materiale ancora usabile, mio padre coi pallet ci accende il fuocone per arrostire la carne alla griglia, dice che è un ottima legna da barbecue;)
Bhe, che dire: non solo sono opere bellissime, no vogliamo chiamarle opere d'arte? Chiamiamola opere d'arredo, quindi il dottor brugola, non solo rende un servizio ecologico riutilizzando legname che andrebbe perso, ma crea anche lavoro, visto che l'amica di sua Figlia glieli ha chiesti per venderli... Insomma Max, Mr pone, Dott. Brugola, tre figure una meglio dell'altra
RispondiEliminaquesta la metterò nel santino..
EliminaMi unisco al commento di Mimmo: sono opere di fino artigianato. Complementi d'arredo di qualità ben superiore a quelli che si vedono nei vari magazzini del settore, tipo Maisons du Monde.
EliminaComplimenti al dottor Brugola.
Ecco il bufalotta nell'autorevolezza del suo giudizio..."opera materica che libera l'intrinseco per donarlo al vulgo, in una catarsi entropica che...." se vabbè, bonanotte. Caro Max, resto stupito, ma in fondo non troppo, dal bel risultato. Non è vero che l'arte è nel materiale all'origine, l'arte va individuata e poi permessa di mostrarsi. Come uno scultore acchiappa 'na breccola e le da vita, tu hai fatto lo stesso con i pallet. Non è roba da poco, credimi.L'amica di tua figlia ha l'ochhio lungo, e un buon senso per gli affari. Quando c'incontreremo ci scambieremo delle opere, dico sul serio. Sto dottor brugola non finisce di stupire, bravo. Anche nella scelta dei soggetti 😉
RispondiEliminabe' mi piaceva: "opera materica che libera l'intrinseco per donarlo al vulgo, in una catarsi entropica che...."
RispondiEliminaContinua dai, che io gongolo.
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RispondiEliminaIo li trovo molto belli, oltre alla "storia" dei pallet, l'effetto bruciato delle sagomature è molto accattivante e ben eseguito. Ci hai messo pure Vermeer, Banksy, complimenti!
RispondiEliminasaranno anche immagini famose, ma hai comunque buon gusto e manualità da vendere!
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