domenica 30 agosto 2020

Schoeps CMC 6

 Mi hanno prestato questo piccolo microfono da studio Schoeps CMC 6. Piccolo ma quotatissimo (ha perfino il n. di serie). Ha le stesse dimensioni dei miei due Behringer C-2, la cosa che mi incuriosisce è che questo, da solo, costa 739 euro contro gli 80 euro della coppia di C-2.

Oibò, ci sarà pure la differenza nella qualità del suono o no? Aggiungo che non comprerei mai un oggetto simile anche perché ho il sospetto che un simile gingillo richieda una scheda audio con preamplificatori all’altezza mentre io userò la mia Scarlett 2i2. Però la prova mi incuriosisce e allora procedo a fare due registrazioni di comparazione senza alcun effetto  prima con C2 e poi con Schoeps CMC6. Vediamo che succede. 


20 commenti:

  1. La prima impressione è che lo Schoeps è più sensibile (ho dovuto modificare un pochino il volume di ingresso per non andare in distorsione). La seconda è che entrano più frequenza medio basse.
    Per il resto non saprei...anzi una cosa per certo lo so. Le differenze ci sono, ma giustificano i 700 euro di differenza? A livello amatoriale no di certo. A livello pro non lo so.

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    1. Non so se una differenza di prezzo così marcata sia giustificabile, però poi se uno analizza la componentistica interna dei due mic. Può darsi che una differenza di prezzo tale, sia giustificata, una elettronica migliore magari non fa una grande differenza in risposta d'uso, ma può farla in durata ed affidabilità

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  2. La mia impressione coincide in tutto con la tua, quindi i 700 si possono investire in qualcos'altro (al momento mi è tornata voglia di telecaster...)

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    1. Il chitarrista elettrico che suona con me ne ha recentemente comprata una pagandola più di duemila euro. L'ho presa in mano più volte quando ce n'era la necessità ma non mi ha detto nulla di più di una Harley Benton da 150 presa da Thomann.
      Forse sono io che ne capisco poco o niente.

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    2. Premesso che 2000 euro per un elettrica sono "quasi" sempre troppi, il discorso è il solito : il marchio, le finiture, l'affidabilità. Ho suonato telecaster da 100 euro ( la mia, che va benissimo ) e altre del custom shop, e le differenze alla fine vengono fuori. Vernici, pickup, tasti ben messi, meccaniche precise, tutte cose che comunque fanno la differenza. Se ci si accontenta di un suono decente, magari con un buon ampli accoppiato,, le Benton vanno benissimo. Dipende poi a cosa ci serve lo strumento. I professionisti in verità si affidano a strumenti medi, tipo le yamaha che con 6/700 euro ti danno un ottima chitarra che non ti lascerà mai a piedi e con finiture soddisfacenti. Una chitarra da 2mila o più euro sui palchi rischia parecchio. E una da da 150 magari non ti fa salire tranquillo tutte le sere che suoni live, se suoni spesso. Gli appassionati invece sono dei pipparoli come noi, e amano circondarsi di cose belle e iconiche. Sono sogni, lasciamoli tali ;-)))))

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    3. Per carità non volevo traviarvi...(il pericolo della gas elettrica è sempre dietro l'angolo), in realtà io mi sono auto imposto di spendere pochissimo, anche perchè mi piacerebbe poi modificarla, ma ho delle fissazioni che mi impediscono di accontentarmi di quelle proprio basic, ad esempio una tastiera in vero palissandro oggi è quasi introvabile su uno strumento nuovo da meno di 800-1000 euro. Del resto quando avevo la squier classic vibe che era praticamente perfetta non la usavo mai...alla fine suono sempre la Gibson, quella non la venderò mai.

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    4. Sottoscrivo la dotta analisi di Stefano (d'altra parte, come sappiamo, le chitarre elettriche le hanno inventate li antichi romani).

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  3. Già solo guardando il grafico si nota come la traccia dello schoeps sia più ricca mentre quella dello C2 abbia menno "movimenti". Questo dovrebbe tradursi in maggiori armonici, frequenze ben evidenziate ecc ecc Oltre alla pulizia del suono catturato. Poi arrivano le orecchie e/o i supporti a nostra disposizione ( senza contare i gusti personali ) e le cose si fanno complicate...forse la traccia dello schoeps è migliore, completa, ma di quanto ? Ed è così netta la differenza per i nostri usi da avvalorare la scelta di spendere così tanto? Io dico di no, perchè i nostri standard sono sicuramente più bassi di quelli richiesti in uno studio di registrazione professionale. In più bisognerebbe adeguare tutta la catena. Però l'audiofilia è una passione come tante, e chi ricerca la perfezione ( che mai raggiungerà ) può decidere di provare varie strade che non tengono conto del costo e del fine ultimo se non quello di sentirsi appagati. Almeno per qualche tempo...La gas colpisce chiunque e ovunque, e può regalare soddisfazioni in egual modo come aumenta l'ansia e lo stress della ricerca convulsa. E c'è il discorso dell'affidabilità, che non è da trascurare. Ma con 700 euri ci si possono comprare tante cose e qui si entra nelle scelte personali che restano libere da qualsiasi intromissione. Concludendo, per me la traccia registrata con il C2 è ottima, non starei certo a consigliarti di cambiare il microfono, per le nostre cose il risultato finale è già di livello superiore.

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    1. La mia era solo curiosità per capire quanti soldi in più ci vogliono per un incremento di qualità in fondo modesto e, al nostro livello, trascurabile.
      Per l'affidabilità invece non ci sono riscontri riconoscibili e ci si affida alla buona sorte.

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    2. La curiosità mantiene giovani eheheheheh

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    3. e con 700€ ci si possono comprare un sacco di cose, come dici tu Stefano, io sto cercando chi è disposto a spendere 700€ per 2 bottiglie d'annata da collezzione di Brunello.. mio suocero quando è morto non ci ha lasciato solo una casa su 3 piani piena di libri e fumetti e tantissime altre cose, ma ci ha lasciato custodite in cantina in perfetto ambiente senza luce e messe nei loro alloggi, 5 bottiglie di Brunello da Montalcino, di cui 2 di queste, andando su wine research, sono quotate una 450€, e l'altra 350€, ora devo trovare i compratori.. se conoscete qualcuno, scusate la mia intrusione, spargete la voce;)

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    4. Ah, be', una stappatela e brindate in suo ricordo. Bottiglie così non capitano tutti i giorni...

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    5. si si, ne abbiamo già stappate diverse, non di Brunello, in suo ricordo naturalmente, tra Barolo, Amarone Sangiovese superiore, non ci siamo fatti mancare l'occasione, poi vini tutti di annate 2003 2004 e dintorni.. pensa che il Brunello che abbiamo trovato, va come annate dal 1970 al 1990 .. comunque tornando alle registrazioni di Max a me sono piaciute entrambe, diciamo che bisognerebbe anche giudicare come viene il suono ripreso in un mix con + strumenti, così singolarmente niente da dire, un bel suono direi

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  4. L'impressione è di una maggior profondità dei bassi ed un suono complessivamente più "caldo" sulle frequenze alte, ma sono veramente delle differenze minime. Probabilmente a livello di registrazioni home studio la vera differenza tra un microfono e l'altro è poco percepibile e ancora più su un file MP3 che passa attraverso la compressione dei canali broadcast di internet. Sicuramente è un'altra cosa in uno studio di registrazione professionale, ma non è il nostro caso.

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  5. La dico? la dico! Mi sa che dopo aver acquisito vaste conoscenze sul mondo delle chitarre acustiche, sfatato miti e dicerie e fatto esperienze salutari, ormai a corto di pippe cerchiamo sponda tra i microfoni. E sia! Ma per me non ci sono differenze rilevanti tra le due registrazioni. Nulla che non si possa riequilibrare con un intervento di equalizzazione per renderle praticamente uguali. Vale a dire che se tutta la catena di resgistrazione non è di alto livello, non ha alcun senso investire parecchi soldi in un singolo componente. Un microfono da millemila euro da solo non fa la differenza. E per l'utilizzo che ne facciamo noi dilettanti (pur nel senso più nobile del termine) basta molto meno.

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    1. Un breve aneddoto con morale.
      Un amico che gestiva un importante negozio di dischi mi raccontava di un suo cliente che aveva investito milioni (correvano i tempi della lira) in un impianto stereo "esoterico". Aveva adibito l'interrato della sua casa a sala d'ascolto dotata di tutte le tecnologie più avanzate nel campo dell'hi-fi. Bene, ogni settimana arrivava in negozio e chiedeva se c'erano novità discografiche per lui, che in pratica erano solo dischi di effetti sonori e registrazioni d'ambiente. Non ascoltava musica, ascoltava il suo impianto stereo.
      :D

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    2. eh eh, anch'io ho conosciuto tipi così.. a quel tempo andava di moda.
      Sono scomparsi quasi tutti. Quasi perchè un tizio di Brescia ha risposto ad un annuncio che avevo fatto per vendere due casse B&W degli anni settanta che avevo in garage, sempre tra i piedi, da anni.
      E' venuto portandosi dietro lettore cd, alcuni cd di classica particolarmente "difficili" da riprodurre come diceva lui, ampli, cavi dorati ecc ecc.
      Le abbiamo ascoltate insieme in garage. Conosceva l'oggetto per averlo posseduto, poi venduto, poi ri-cercato, nell'eterna smania degli audiofili drogati.
      Me le ha pagate e se ne è andato contento dicendomi che le avevo conservate molto bene.

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    3. Seguo da un po' di tempo il canale di "Reaperiani", che ho scoperto perchè ha molti videotutorial sulla DAW Reaper che uso anche io ed è in ITALIANO. Il tipo sembra un cazzone, ma è invece un bravo fonico con parecchia esperienza.
      Bene, sul canale oltre ai videotutorial ci sono un sacco di test di microfoni, schede audio, plugin e altra strumentazione da studio. La sua conclusione è sistematicamente che in un home-studio (dove in genere non hai un ambiente sonoro trattato, preamplificatori e catena di registrazione da mille-mila euro, lavori in digitale ecc.) spendere tanti soldi nell'attrezzatura è come buttarli nel cesso, conta molto di più la capacità di posizionare bene il mic che la qualità dello stesso o di equalizzare bene il segnale o saper usare un compressore e così via.
      Vi metto un video in cui compara un iconico Neumann U87 (circa 2000€) con un Aston Origin (200€) e un Rode NT2 (300€).
      [video]https://www.youtube.com/watch?v=S3HCMmjioEM[/video]
      Per chi vuol saltare direttamente alle conclusioni consiglio di andare direttamente al minuto 10:40

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    4. In pratica conferma ciò che pensavo. Anche qui le pips non mancano! :D

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    5. "davanti a un cliente l'U87 ti allunga il cazzo". Concetto espresso ruvidamente ma di una chiarezza lampante! :DDD

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