Era da tempo che avevo una voglia matta di un microfono a diaframma largo. Quello che cercavo doveva avere lo switch tra diverse figure polari - cardioide, omni e figura ad 8 - per permettermi di sperimentare, insieme al mio fido Oktava mk 012, le registrazioni in mid side.
Dopo aver tanto letto, ascoltato e valutato, ho colto una buona occasione per un Aston Spirit, marchio inglese relativamente recente. Il microfono è arrivato l'altro ieri pomeriggio. Vuol essere più o meno un clone del celebrato ed inarrivabile Neumann U87 e tra i tanti concorrenti nella stessa fascia di prezzo (300-400 euro), l'Aston Spirit sta ottenendo ottimi riscontri nel settore. Costruttivamente sembra ineccepibile e poderoso: è un cilindro in metallo spazzolato di 54 mm di diametro che pesa oltre 600 grammi. La capsula è protetta da una robusta griglia metallica con all'interno una fitta lana d'acciaio che funge da filtro anti-pop incorporato. Un carrarmato che se cade a terra c'è da temere più che altro per il pavimento.
Appena arrivato, l'ho collegato alla scheda audio e puntato alla chitarra. La prima cosa che ho notato è che ha una sensibilità decisamente maggiore dell'Oktava che, ricordiamolo, è un mic a diaframma stretto: ha infatti bisogno di almeno un paio di tacche di gain in meno. In seguito avrò modo di approfondire, ma per adesso le prime impressioni sonore sono positivissime. Questo mic per me è almeno un gradino sopra al pur ottimo Oktava, soprattutto gli alti sono decisamente più raffinati, ricchi di dettagli. Il suono complessivamente sembra avere una maggiore naturalezza e dinamica.
Ma bando alle ciance, avevo una gran fregola di buttarmi a registrare qualcosa in mid side.
Questa tecnica prevede l'utilizzo di un microfono puntato verso lo strumento (mid), nella consueta zona tra il XII e il XIV tasto e un altro posizionato perpendicolarmente al primo, sopra o sotto, in figura a 8 (side), in modo da catturare il suono dai due lati a destra e sinistra della chitarra.
Successivamente, la traccia del microfono "side" verrà duplicata e si avranno due tracce uguali, una con panning tutto a destra e l'altra tutto a sinistra. Inoltre una delle due tracce dovrà essere messa in controfase.
Fin qui in sintesi la teoria, poi la pratica apre tutta una serie di interrogativi e dubbi per l'inesperienza. In questo primo tentativo ho regolato i gain alla bell'e meglio, senza considerare che se metti un microfono a figura a 8 perpendicolarmente alla chitarra, il segnale sarà debolissimo, come infatti risulta qui quello dell'Aston. Poi in garageband, dopo aver duplicato la traccia dello Spirit, sono cominciati i problemi per per metterne una in controfase. C'è un plugin chiamato "gain" che darebbe questa possibilità ma prevede di agire su tracce stereo, per cui vi sono diverse alternative: invert phase left, right, stereo etc., insomma non è intuitivo e credo proprio di non averlo fatto correttamente.
Insomma devo studiarmi meglio la faccenda, ma per adesso questo passa il convento, enjoy:
Pur ammettendo la mia ignoranza in merito, a me sembra che il risultato finale sia equilibrato ed il suono della chitarra mi sembra molto naturale, premetto che il video l'ho ascoltato con le cuffie Bluetooth, e si percepisce una buona spazialità, insomma sembra di essere lì davanti a te mentre suoni
RispondiEliminasì a me non dispiace affatto anche se ho capito che non è un vero mid side perché non mi è riuscito di mettere correttamente una delle due tracce dello Spirit in controfase. Una volta riuscito dovrebbe migliorare ulteriormente la spazialità.
Eliminasei molto bravo.
RispondiEliminail primo take si sente da Dio, sia ascoltando con gli altoparlanti del Imac, sia dai miei monitor da studio.
il secondo take è quello che preferisco meno, è meno nitido ed i bassi sono troppo presenti, però rimangono 2 ottimi suoni molto naturali e gradevoli.. promosso il microfono, ma preferisco il pilota:)
Grazie, troppo buono! Ma... allora è meglio la traccia mono col vecchio mic della (presunta) mid side col mic nuovo? Devo rivedere qualcosa allora!
Eliminano aspetta, non ho detto che è meglio la prima dell'altra, ho detto che io la preferisco, è una questione di orecchio e gusto personale a livello di mix naturalmente, a me i bassi troppo pronunciati non piacciono, e secondo me la take 2 è una buona take dove sono presenti bassi + potenti ed al mio orecchio sembra tutto meno bilanciato rispetto al primo take.. l'importante è che sia tutto ben suonato e ben registrato, poi sceglierai tu quale preferisci, sono solo pareri soggettivi.. comunque anche io oggi andrò a fare compere da Lenzotti strumenti a Modena, ma non anticipo nulla sull'acquisto, magari non scatta la scintilla sull'obiettivo e non compro nulla;)
EliminaPremesso che ho solo la possibilità di ascoltare col cellulare connesso allo stereo dell'auto (tralasciando le cuffiette scrause), trovo che l'Aston aggiunga profondità ai bassi e brillantezza agli alti. Sembra che il suono sia più scavato sulle medie, ma ritengo che sia un effetto psicoacustico, perché l'Oktava é presente in entrambe le take.
RispondiEliminaNon sento però l'apertura stereo che la tecnica di ripresa M/S dovrebbe dare.
Certo, questa prima prova è stata fatta davvero al volo e quindi ho quasi del tutto tralasciato la parte in cui avrei dovuto regolare i livelli del segnale mid e dei due side in modo da accentuare la spazialità. C'è da lavorarci insomma e la cosa mi sta appassionando.
EliminaSarebbe interessante anche una comparazione tra l'Oktava e l'Aston in configurazione a cardioide, posizionati grosso modo nella stessa posizione, correggendo solo il gain, per avere lo stesso volume.
RispondiEliminaDopo aver provato lo Spirit in cardioide posso dire che mi ha davvero colpito per cui sì, avevo già in mente di fare questa prova. Ovviamente sono due tipologie di microfoni diversi per cui anche qui può entrare in gioco una preferenza personale. Per me cmq la differenza è decisamente percepibile.
EliminaPurtroppo ho a disposizione solo il cellulare e neanche le cuffie ( sono al mare ) per cui quello che posso dire è Bravo!!! Sul resto riascolterò ma conosco le problematiche esposte. Insistisci, anche per noi
RispondiEliminainsisto come no, l'ho preso apposta! ;)) però pure voi che ascoltate uno col cellulare, l'altro con le cuffiette scrause... dovevate partire più attrezzati!
EliminaE c'hai ragione, c'hai...🙏
EliminaBelle entrambe, la prima mi sembra più a fuoco, mentre la seconda ha più bassi e ďá una gamma maggiore di frequenze che impastano un po' il suono. Sono entrambe ottime ma se dovessi usarle per un test sul suono dello strumento preferirei la prima.
RispondiEliminaEro talemente infoiato che ho buttato dentro le due tracce così com'erano. So che questa tecnica può dare grandi miglioramenti al suono mono diretto ma devo studiare!
EliminaAlle mie orecchie - inadatte a questi test - la take2 ha un poco più di volume e risulta più dettagliata. Il suono sembra più aperto, con bassi e acuti leggermente più pronunciati. Insomma la tipica eq scavata al centro. Entrambe le registrazioni sono di ottima qualità e le differenze sono opinabili, come emerso dai commenti precedenti.
RispondiEliminaDa profano del settore, mi chiedo se il risultato della take2 non si possa ottenere semplicemente equalizzando la registrazione della take1. Cosa che renderebbe quasi inutili le complicazioni del doppio microfono.
Ma qui entriamo in ambito psicoacustico. L'intervento di eq successivo alla registrazione sarebbe "posticcio", mentre lo stesso risultato ottenuto direttamente in registrazione sarebbe "naturale". Ma qui mi chiedo se si vuole ottenere la maggior fedeltà possibile al suono reale della chitarra oppure l'immagine sonora di quella chitarra che abbiamo in testa. Si apre un mondo extra-musicale che mi è un po' estraneo, infatti probabilmente le mie domande sono ingenue.
Riascoltando le due take (con tutte le magagne d'inesperienza dette sopra), la sensazione è proprio quella. Sto facendo altre prove di registrazione col nuovo mic in modalità mono (cardioide) e come tu stesso concludi, l'oktava non potrà riprodurre le caratteristiche dello Spirit agendo sull'equalizzatore in post: il risultato sarebbe solo un'accentuazione delle sole alte frequenze che riesce a catturare. Il nuovo invece noto che ha proprio una naturale capacità di catturare dettagli e ricchezza di sfumature che all'altro sfuggono proprio. Questa cosa tra l'altro, come sempre quando il livello sale, complica le cose perché non avendo un ambiente trattato, la registrazione è più a rischio di incoroporare rumori indesiderati, che siano ambientali o anche solo lo struscio delle dita, il respiro, il rumore della corda premuta sul tasto etc. Anche il posizionamento è alquanto più rognoso. Insomma lo Spirit è una bella bestia ma sto ancora imparando a domarla.
EliminaSul cosa si vuole ottenere: qui credo che ognuno cerchi una cosa diversa, chi il suono che ha in testa, chi la fedeltà al suono dello strumento, o almeno la migliore approssimazione possibile, dati i mezzi a disposizione. Per quanto mi riguarda, la seconda che ho detto: diciamo che vorrei riuscire, a distanza di tempo, a riconoscere chiaramente quale delle mie chitarre suonava in questa o quell'altra registrazione senza doverlo scrivere nel nome del file ;)
OT, ma neanche tanto. Quella 000-18 mi ricorda tanto la mia 00-18, cioè son proprio parenti (apro una parente...). Forse più parente lei della 00-18 che avevi prima. Sembra strano ma ha un senso. Cioè una 000-18 nuova somiglia a una 00-18 rodata di sei anni. Vabbè, elucubrazioni estive... il caldo... ;)
RispondiEliminaquesta 00018 col tempo sta confermando tutte le premesse e la folgorazione che ne ebbi in negozio. Anche secondo me è molto più parente alla tua 0018 della mia stessa ex 0018 ;))
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