Il caldo di questi giorni ha avuto sicuramente la sua parte
in quello che andrò a scrivere, mille percorsi apparentemente distanti che si
aggrovigliano nella mia testa e che cercherò di dipanare per arrivare a schiarirmi
un po’ le idee, magari con il vostro aiuto, tra un refolo di ventilatore e una
birra ghiacciata.Per cui siete avvertiti, la canzone è un pretesto per chiacchierare parecchio e se non vi
interessa non andate oltre.
Da dove iniziamo? Beh, visto che “buona la prima” sta nel titolo,
partiamo dalla musica. In fondo se siamo qui è proprio per lei, il tratto
distintivo che ci unisce. Che poi la musica sia tanta, diversa ma uguale,
ascoltata e suonata, lenta, veloce, dolce o potente, italica o esotica, è solo
una questione di gusti e punti di vista. Il brano che ho coverizzato è If you
tolerate this ( your children will be next) dei manic street preachers. Per chi
non li conoscesse ( ma probabilmente ricorderete il brano, parecchio battuto
nelle radio alla fine degli anni 90 ) vengono dal Galles, con una solida
formazione operaia alle spalle e ideali socialisti mai nascosti che li portò ad
un epico concerto a Cuba nel 2001. E’ anche per questi retroscena che ho
suonato il brano, alla ricerca di pezzi per svecchiare il repertorio che suoniamo
in circoli culturali popolari e centri sociali,repertorio oramai vetusto come
le nostre idee. Il titolo si rifà alla guerra civile spagnola, e più
precisamente ad un manifesto antifranchista che domandava alla maggioranza
silenziosa spagnola se tollerasse tutto quello che il fascismo metteva in atto
senza pensare che i propri figli, e quindi il futuro stesso, sarebbero potuti
essere le prossime vittime. Detto questo, visto che al momento date e/o prove
non ce ne sono, ho pensato di metterlo su file come promemoria da mandare alla
band per un eventuale serata. Ed essendo giusto una nota audio, quasi un
post-it musicale, doveva essere veloce e indolore. Ho fatto tutte le tracce in
meno di un ora e mezza, e tutte Bona la prima. Solo la voce ho dovuto ricantare
perché ha squillato il telefono mentre registravo ed ho dovuto interrompere per
rispondere. Poi un oretta per aggiustare i volumi e fare un premissaggio, et
voilà il pezzo era pronto. Riascoltando, non mi sembra affatto male per una
cosa immediata, senza studio e senza averla mai suonata prima, per giunta ( ma
il brano è semplicissimo ). Ma quello che poi ho cominciato a rimuginare era il
fatto che se avessi ascoltato da spettatore una band che rifaceva così il pezzo
dal vivo, in fondo non mi sarei troppo lamentato, ho sentito di peggio. La cosa
però che mi colpiva era che ‘sta band era composta da tutti cloni di me. Io
alle chitarre, al canto e ai cori, al basso e alla batteria. E io sono appena
un discreto ( forse) chitarraio, ma nel resto sono un principiante assoluto.
Eppure la voglia di suonare, il fatto che il brano mi piacesse, l’entusiasmo e
un po di esperienza mi hanno portato a suonare la traccia di batteria al primo
colpo. Ragazzi, suono la batteria ( elettronica, ma l’indipendenza di mani e piedi
resta uguale a quella acustica, la risposta delle pelli no) da poco più di un
anno e certamente non tutti i giorni. Se mi dicessero prima che il gruppo che
si esibisce è formato da ultrasessantenni che strimpellano la chitarra da
sempre senza aver mai studiato, suonano il basso perché è una chitarra senza 2
corde e picchiano con le bacchette perché a 12 anni avrebbero voluto essere
come john Bonham, mi aspetterei un qualcosa di imbarazzante e anche un po
patetico. Secondo voi la traccia che vi propongo è imbarazzante ? No, ve lo
chiedo sinceramente, per capire se ci sono fattori che vanno oltre alla tecnica
e lo studio. E, badate bene, non è una delle nostre v-jam e neppure uno dei
miei brani autarchici dove faccio/facciamo tracce su tracce per cercare la
versione migliore, non c’è un bravo mixman che aggiusta le tracce, le effetta e
le lustra a lucido. Qui, anche se è paradossale, è come aver registrato dal
vivo. L’unico effetto messo dopo è il riverbero sulla voce, per il resto
suonando le chitarre ho fatto il tip tap sulla pedaliera in tempo reale, altri
effetti non ci sono.Ho cominciato con l’acustica che strumma, poi ci ho messo
la batteria, infine il basso e le chitarre elettriche.Alla fine la voce, sicuramente
l’anello debole, tanto che l’ho cantata da seduto senza farmi troppi scrupoli,
comunque difficilmente la canterei io dal vivo. Magari sono troppo buono con me
stesso, la vecchiaia spinge all’autoreferenza e ogni spiaggetta sembra un porto
sicuro. Eppure di solito sono un feroce critico di me stesso. Se poi penso che
dal vivo basso, batteria e tastiere ( e il cantato ) sarebbero appannaggio di
gente che lo fa da una vita e anche professionalmente, allora dico perché non
sempre ci vengono così bene le cose che suoniamo? Spesso abbiamo bisogno di
prove su prove per fare versioni ben più mediocri. Il fatto che me la sono
cantata e suonata da solo ha un valore aggiunto? Il fatto di sapere cosa, come
e quando farlo mi ha aiutato nonostante io non sia neanche lontanamente al
livello dei miei fidi bassisti o batteristi ? Non lo so, sono domande magari
inutili, sproloqui da 40 all’ombra che entrano di diritto nelle pips, eppure a
me sembrano importanti per capire le dinamiche del suonare insieme. O magari
aveva capito tutto già Mike Oldfield 😂😂😂
Si lo so, nulla può
sostituire l’affiatamento di vecchi amici e gli scambi musical/umani sono senza
prezzo, a me mancano da morire. Ma mi vengono in mente anche quelle sessioni
infinite dove niente viene come dovrebbe, amicizie consolidate che
scricchiolano, notti perse a capire dove era il problema, concerti da
dimenticare. Serve una sola testa che dirige ? E’ per questo che poi alla fine
le più grandi band si sciolgono ? Ed è sempre per questo che gli artisti
singoli si circondano di turnisti fidati, salvo poi silurarli al primo screzio
? Bah…certo che il caldo soffocante è una brutta bestia…
Va, va...e, miracolo, si sente quasi tutto e c'è tanta roba. Buona la prima.
RispondiEliminaIl pezzo non lo conosco, non conosco nemmeno i manic street preachers, con gli anglosassoni sono fermo più o meno agli anni 70 e non so cosa sia successo dopo.
Ma hai lavorato bene.
Ma non è questo di cui voglio discutere...di la verità, ti sei fermato al pezzo e non hai letto il post, pigrone 😜
Eliminal'ho letto, l'ho letto, ho avuto un attimo di scoramento ma l'ho letto.
EliminaCapisco, il caldo...ce mancavo io 🤣🤣🤣
EliminaNon c'è nulla di imbarazzante in questa traccia, se non fosse che lo hai precisato dall'inizio, che è qualcosa di "cotto e mangiato", avrei supposto che dietro a tutto questo lavoro ci fossero ore ed ore di preparazione, perché fluisce tutto alla perfezione, la canzone non la conoscevo, all'inizio pensavo fosse un brano di David Bowie a me sconosciuto. Per quanto mi riguarda, anche se tu ti definisci un chitarraio, direi che hai una dote che non in molti hanno: l'istinto musicale che miscelato al gusto musicale, costruito in anni e anni di ottimi ascolti, fanno di te un ottimo musicista, ah dimenticavo... Un valore aggiunto che ti eleva ancora di più, è il gusto per la Condivisione
RispondiEliminaSecondo me, certe cose riescono al meglio senza tante prove, perché risalgono dalla parte più profonda del nostro essere, come un'acqua di una fonte profonda, di arricchisce di tutti i minerali che incontra prima di sgorgare, così certi brani, anche senza esserne consapevoli, si arricchiscono di tutte quelle sfumature che la nostra anima gli dona anche se spesso inconsapevolmente
RispondiEliminaSi Mimmo, probabilmente il mio essere un grande ascoltatore di musica mi permette poi di applicare le mie (scarse) conoscenze tecniche sulle cose che faccio. Ma che riescano così al volo credo sia solo perchè me la canto e me la sono, quando si è in tanti, per quanto affiatati, le prove sono d'obbligo. Anzi, a volte non bastano neanche ;-))))))
EliminaSi, è venuta decisamente bene! C'è tanta roba ma è tutta al suo posto, l'arrangiamento è efficace e il mix suona spontaneo. In tutta franchezza, l'unico punto debole è la voce. Ma quella, come il coraggio per Don Abbondio, se uno non ce l'ha non se la può dare (lasciatelo dire da uno che non ce l'ha). D'altra parte hai fatto tutto da solo e tutto il resto suona bene. Quindi chapeau! Con un cantante vero sarebbe un prodotto radiofonico di tutto rispetto.
RispondiEliminaTi chiedi come mai si possa raggiungere un simile risultato "buona la prima". Bè intanto mica sempre si riesce! Però secondo me ci sono momenti in cui si è in piena sintonia con una idea. Cioè si ha già in testa quale deve essere il risultato finale. In quei momenti tutto va quasi da se, e non doverlo discutere con altri è un vantaggio. Invece la mediazione con gli altri è una scommessa. Si punta sul fatto che ognuno spingerà la cosa verso un traguardo non completamente prevedibile e sorprendente. Poi, le scommesse non sempre si vincono. Ma quello è il bello delle scommesse.
Hai sicuramente ragione, l'essere in sintonia con l'idea può portare a risultati soddisfacenti al primo colpo. Così come hai ragione sulla voce, come dice Max ho hai il culo di averla in dote da madre natura oppure devi lavorarci tantissimo per renderla almeno decente. Non sono stonato, e se avessi preso qualche lezione di canto ( più di qualche...) magari il timbro nasale, le imperfezioni di tono, la respirazione, andrrebbero tutte meglio. Ma non mi è mai importato granchè per quello che ho dovuto fare finora. Resta però il mio quesito principale : come può una "band" composta da tutti me stesso suonare decentemente così al volo? A parte la chitarra, che comunque bazzico da quasi 50 anni, gli altri strumenti sono per me uno sfizio e una novità. Il mio batterista suona anche lui da mezzo secolo, in più gruppi, ed è riconosciuto come un ottimo strumentista. Il bassista oramai è un musicista di professione. Il tastierista, ultimo acquisto, anche se giovane è molto preparato. Eppure in questo pezzo non ne ho sentito troppo la mancanza. Ho una dote naturale ( a parte la voce, mannaggia ) nell'approcciarmi a qualsiasi strumento? Devo ritenermi fortunato oppure è un qualcosa che si ritrova facilmente? Io sono da sempre un animale da jam, ve ne sarete accorti anche nei nostri incontri: voi suonate, io vi vengo dietro ed improvviso, ed un solo, un fraseggio, un arpeggio, lo trovo sempre, anche tra generi diversi. Sarei pronto a suonare su un palco anche oggi stesso tutte le parti di questo brano, batteria in primis. Certo, l'ansia da palcoscenico non è inclusa eheheheheh
RispondiEliminaSecondo me il "quesito principale" ha una risposta semplice, anche se non scontata. Il rock è una musica facile che vive di energia. Raramente ci sono parti strumentali difficili, almeno per praticanti esperti come noi, e tutto si gioca su quanta energia riesci a metterci. Per energia intendo voglia di comunicare un certo tipo di sensazioni, senza preoccuparsi del livello di complessità o di raffinatezza del messaggio. Il rock è semplice, compatto, diretto. Se c'è quell'energia il pezzo è credibile, altrimenti no. In questa cover le diverse parti strumentali sono semplici e permettono a "tutti voi" di sintonizzarvi su cosa comunicare senza preoccuparvi troppo del come. Per dire, Springsteen è pura energia, convinzione. Se vuoi suonare Springsteen, il problema non sono gli accordi, il ritmo o la melodia, ma avere quella forza lì. Proprio perchè è tutto semplice, se non c'è quella convinzione il pezzo crolla. Ma non è facile trovare quella forza e quella convinzione! (Se propongo al mio gruppo di fare una hit di Springsteen, o la rovesciamo come un calzino o non riusciamo a farla, perché il saxofonista mi guarderebbe storto perchè le parti di sax sono banali e con una voce grezza, il bassista mi direbbe che lui a martellare per quarti sulla stessa nota non ci sta, e via così). Tu sei un "animale" rock e in quel mondo ci sguazzi bene. Io, per esempio, no perché mi faccio troppe pippe. Infatti non è un segreto che tu ed io veniamo da frequentazioni musicali ben diverse. Non dico meglio o peggio: diverse. Tu hai quell'abito mentale, io no.
EliminaUn altro fattore fondamentale è il suono. Il rock è fatto di energia e suono. Ha una sua sonorità tipica, o l'azzecchi o il pezzo non gira. Non centra quale tipo di rock, nel rock il suono è tutto. E "voi" l'avete azzeccato perchè "vi" è congeniale. Non dovendo discutere tra "voi", ogni cosa è andata subito al suo posto. Fosse stata una V-jam con me, ti avrei rotto i coglioni da morire, sarei stato una palla al piede e sicuramente il pezzo sarebbe andato a finire su un'altra spiaggia, quasi sicuramente meno diretta, funzionale e convincente di questa.
Devo dire che hai fatto un'analisi lucida e convincente, che poi era quello che volevo: capire il perchè funziona una cosa che altrimenti, anche con "condizioni" migliori, non gira. Però devo confessarti una cosa: "noi" discutiamo parecchio, ed essendoci parecchia confidenza ci prendiamo a male parole volentieri 🤣🤣🤣🤣
EliminaSulle diverse forme mentis musicali, direi che meno male che siamo diversi, infatti nelle collaborescions ognuno mette il suo e i lavori risultano molto personali. Un mondo troppo uguale sarebbe una noia. Ma uno troppo diverso, al contempo, è una bella rogna...
'sti immigrati! :DDD
EliminaSecondo me è una questione di esperienza, cioè di saper smontare un pezzo in tutte le sue parti, quando una cosa ce l'hai in mente ben suddivisa per parti è più facile riprodurla come hai fatto tu e le difficoltà tecniche con un po' di esercizio si superano. In pratica l'orecchio si affina e il corpo si adegua più facilmente. Importante è sempre saper ascoltare gli altri (in questo caso sei sempre tu ma poco importa) e sapere cosa stanno suonando, quando si ha questa consapevolezza è più facile superare i limiti tecnici e intervenire in qualche modo funzionale al pezzo, in questo senso sei un animale da jam. Molti jazzisti (per rimanere ad un mondo che conosco un po') virtuosi del proprio strumento suonano bene (se non benissimo) altri strumenti, secondo me non hanno fatto fatica perchè hanno sempre perfetta consapevolezza delle note che sentono intorno a loro, lo stesso credo si possa dire dei compositori di estrazione classica, quando si sa esattamente cosa suonare la tecnica si apprende più facilmente. Ah comunque il pezzo mi piace parecchio, ben suonato davvero con il tiro giusto. La voce è un po' così... mi ricorda sempre un po' Battisti, non so perchè.
RispondiEliminaSono convinto che l'esperienza conti molto, specie se deve supportare una carenza di tecnica. Come ho detto sopra, credo di essere un ascoltatore migliore del musicista che sono, e con l'esperienza metto dentro alle mie cose tutto quello che ho ascoltato, in vari generi. Non per altro qualche amico mi chiamal'eclettico Arviani eheheheh
EliminaAh, Battisti...magari !!!!! Un esempio di voce non bella classicamente parlando, ma che dava espressione a tutto quello che faceva. Darei un paio delle mie chitarre per avere un decimo della sua voce
EliminaLa voce...la voce..è solo questione di prospettiva.
RispondiEliminaQualche volta prova a cantare,facendola sentire pure a noi, qualche stornellata romana:
"e noi je dimo e noi je famo, ci ha messo l'acqua e nun te pagamooooo..."
sono certo che ti verrà bene ed in modo del tutto credibile.
Mai cantato uno stornello, ci vuole una voce limpida e potente. Al massimo ho fatto Lella https://fingercooking.blogspot.com/2017/07/lella.html
EliminaScherzi a parte, è vero che non sempre ci vuole una bella voce, ma almeno particolare e personale. E io manco quella c'ho...
è una canzone che non sentivo da una vita, mo' non mi si schioderà più dalla testa per almeno una settimana!
RispondiEliminaImbarazzante? per me hai fatto un lavoro fantastico. Il mix è equilibratissimo, ogni cosa è al suo posto e nel complesso emerge una "pasta" cotta a puntino. Quello che mi sorprende di più è che la batteria è suonata da te e non si tratta di campionamenti. Sei diventato bravissimo alla batteria, chapeau.
Questa cosa della batteria mi piace moltissimo, da sempre avrei voluto imparare a suonarla, ma credevo che oramai fosse meglio concentrarsi a mantenere quel po' di dimestichezza sulle sei corde che ho acquisito negli anni. E invece la voglia, la tigna e il piacere nel sbatacchiare le bacchette mi hanno portato a risultati per me incredibili. Non sono e non sarò mai un batterista, ma poter creare da me le linee percussive invece di affidarmi a plugin o computer, è un orgoglio mica da poco. E di questi tempi...
EliminaNon conosco il pezzo, né il gruppo, ma la tua cover è molto convincente, come esecuzione, come suoni e come missaggio. Si sente che il brano ti piace, che lo hai ascoltato molto e ne hai catturato l'intenzione, riuscendo a rendere lo spirito del pezzo. E in questo caso, l'aver suonato tutto da te è un vantaggio, come dice Mirco non hai dovuto discutere con altri membri del gruppo, magari strumentisti migliori, ma con gusti e sensibilità diverse.
RispondiEliminaRiguardo all'esecuzione sui vari strumenti, ti trovo molto convincente sulle chitarre, il basso e le tastiere fanno il loro lavoro, la batteria è suonata con l'energia giusta ed è precisa, anche con una buona varietà di fill e stacchi. A voler fare il pignolo, la cosa che ti manca ancora rispetto ad un batterista pro è la sensibilità nel tocco, e lo sento soprattutto sui piatti.
Riguardo alla voce non è perfetta, il timbro è un po' nasale e, pur essendo intonato, c'è qualche imprecisione, ma comunque è interessante.
E il risultato complessivo trasmette emozioni, più di tanta musica pop odierna, dove è tutto perfetto (magari è reso perfetto a colpi di pitch tuning e editing vari) ma sembra di plastica, finto.
Riguardo al fatto dell'ottimo risultato alla prima esecuzione, secondo me deriva dal fatto che avevi già le idee molto chiare e dall'ampia esperienza che ti sei fatto sul palco, anche nel ruolo di compositore delle musiche che andavate a suonare.
EliminaLa cosa del tocco è vera, ma andrebbe approfondita. Perchè la batteria elettronica, una roland entry level, pur avendo un certo grado di dinamica, non potrà mai competere con una batteria acustica. Specie nei piatti, punto dove tutti i batteristi concordano che simulare la risposta elettronicamente non raggiungerà mai un piatto di metallo colpito con la giusta intensione. Così come le code del suono, le sfumature dell'attrito di legno su metallo, ecc ecc Se potessi avere uno spazio tipo saletta insonorizzata comprerei subito una batteria acustica, con lo stesso prezzo di questa elettronica ne prenderei una decente per iniziare. Ma non si può, non ho ne spazio ne la possibilità di scassare le orecchie altrui. In questo la mia roland è fantastica: la suoni in cuffia, il rumore dei pad, specie il rullante che è in mesh, è come se battessi con una matità su una sedia di plastica. E se serve la attacco alla cassa attiva, regolo il volume e si può suonarla con tutta la band. Il mio batterista odiava le batterie elettroniche, ora che abbiamo fatto un paio di prove a casa mia con tutti gli strumenti a volumi da appartamento ( non di notte ) si è ricreduto. Sulla voce, ahimè, quella è. Se avessi altre due vite studierei anche canto, e magari migliorerebbe. Ma sempre una voce mediocre resterebbe....
EliminaMentre scrivevo, pensavo proprio che il feeling su una batteria elettronica è sicuramente diverso, e comunque la tua esecuzione è sicuramente migliore di quella di tanti 'presunti' batteristi che mi è capitato di sentire...
EliminaE anche sulla voce, ci sono personaggi illustri che hanno avuto un successo enorme pur essendo molto più stonati di te (penso per esempio a Bob Dylan o a Lou Reed) o con voci dal timbro peggiore della tua ...
Credo che molti polistrumentisti non siano eccellenti esecutori con tutti gli strumenti che suonano, ma la loro versatilità è comunque sempre molto apprezzata.
E poi mi alleno per le nostre jam ai prossimi ( spero presto ) incontri, siamo sempre troppi chitarristi ed io mi adatto a tutto e mi faccio trovare preparato eheheheh
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