lunedì 26 agosto 2019

Martin 00-18 Reimagined, alla buon'ora

Era nell'aria da un bel po', è successo. Ci avevo già provato lo scorso dicembre, era quasi fatta ma poi non me l'ero sentita. Ma mettiamo le cose in ordine.
Qualche settimana fa, col nostro Mirco in vacanza a Napoli (qui il racconto), avevamo provato una Martin 00-18 Reimagined che Centro Chitarre vendeva come ex demo. La chitarra, già dopo una breve prova sembrava avere i bassi totalmente spenti, cortissimi. Dopo lo sbigottimento iniziale, ecco la spiegazione: il saddle era così basso che in pratica non c'era quasi breaking angle (l'angolo tra l'uscita della corda dal foro e il punto di contatto con il saddle. Poco attacco, suono brevissimo, una gran delusione. Soprattutto di fronte a una D18 nuova, lì presente, che aveva un suono ricchissimo, volume, botta, armoniche, insomma le aveva tutte.
La sera stessa, salutati Mirco e gentile consorte, guardando sul sito del negozio, notavo che in realtà c'erano due 00-18 Reimagined: la ex demo semi-morta e una nuova, che a questo punto doveva assolutamente essere provata. Qualche giorno dopo sono tornato in negozio e ho provato la 00-18 nuova, assieme alla D18. La D era sempre il chitarrone della settimana prima, quando però mi hanno portato la 00-18, è scattato un clic. Sappiamo tutti che quando una chitarra "suona", ce ne accorgiamo subito, senza dover fare chissà quante prove. Ecco, questa chitarra "suonava" in maniera emozionante.  Volume, dinamica, sustain, le aveva tutte. Gran timbrica, sensibilità al tocco e un complessivo equilibrio, nonostante si trattasse di uno strumento nuovo e quindi al netto di una lieve e comprensibile chiusura nelle alte frequenze. La cosa che mi emozionato era il “ringhio” quando cominciavo a spingere appena un po’ di più, come se la chitarra non aumentasse solo in volume ma facesse la "voce grossa". Su questo aspetto soprattutto l’ho preferita alla D che, nonostante il suono complessivamente un po’ più grosso (ma neanche tanto!) rispondeva in modo più uniforme al variare del tocco. La D era meno emozionante, la piccola aveva più personalità. Ovviamente la 00-18 nuova non aveva il problema del saddle basso dell’altra. E tanto mi è bastato per decidere all'istante di separarmi dalla L-00 per fare la permuta.
Piccolo inciso sulla Gibson L-00. E' una chitarra bellissima, iconica, con un sunburst
meraviglioso e sicuramente ben suonante, così tutta incentrata sulle fondamentali. Solo che il grande fascino che ha sempre esercitato su di me, e che mi ha spinto a comprarla, non è bastato rispetto a questa 00-18, che trovo le sia superiore in tutti gli aspetti. Con la L-00, pur provando a cambiare tipo di corde (ph-br, br 80-20, nickel...), tensione, action, non sono mai riuscito ad "aprire" il suono, a renderlo più arioso, ad ottenere spazialità. Questa Martin 00-18, fin dal negozio, con corde vecchie e legni ancora immaturi, aveva già una separazione, dei bassi profondi e definiti, un velo di armonici che l'altra non ha mai avuto.
Un dettaglio: ricordo un vecchio video di Massimo Varini che, provando la sua nuova Chatelier, percuote la corda del Sol fino alla comparsa di un armonico superiore, cosa che lui considera un ottimo segno per una chitarra. Non che sia un elemento dirimente, ma anche in questa Martin accade la stessa cosa. Gli armonici, in genere, non saranno la proverbiale cascata che si rovescia dalla OM28v ad ogni tocco, ma sono tutti lì, soffusi e ben presenti, equilibrati.
Ormai ce l'ho da qualche settimana e solo da poco le ho cambiato le corde di fabbrica per delle Gibson Masterbuild 12-53 ph-br. Purtroppo in quell'occasione ho dimenticato di fare un tour fotografico interno, ma non mancherà occasione. Ho anche agito un po' sul saddle per scendere a circa 2,5 mm circa di action al XII ed ho limato appena appena i solchi del saddle (operazione che dovrò ripetere perchè sono ancora alquanto altini). L'unica libertà che mi sono preso rispetto all'iconografia classica dello strumento è stato sostituire i pin neri d'ordinanza con dei pin in osso senza dot che avevo preso da Stwemac per la L-00.
E adesso un po' di video, in accordature diverse: CGCFCE, standard, Drop D e Open G



22 commenti:

  1. Eh si, questa si! Ci ritrovo il timbro della mia, l'attacco deciso, quel suono medioso ma ricco e dettagliato, quel timbro un po' compresso quando spingi (il ringhio) ma sempre aperto e arioso, mai intufato. Si questa si! Desideravi una 00-18 e quelle bestiole son proprio così. (Quell'altra, porella, evidentemente era uscita male o aveva bisogno di qualche ritocco professionale, invece hanno tentato di metterci una pezza uccidendola del tutto).

    Fatte le dovute proporzioni, mi ritrovo anche sulle caratteristiche (stavo per scrivere difetti...) della Gibson L-00. La mia Sigma simil L-00 è ovviamente uno strumento molto più modesto dell'originale, ma ha quelle caratteristiche. Anche io ho provato diversi tipi di corde per tentare di aprire quel suo timbro tipico: secco, immediato, ben separato, ma corto e quasi compresso, fin troppo crudo (insomma "ignorante"). Caratteristiche che predominano anche quando è amplificata e dovutamente filtrata. Un po' si aggiusta ma in sostanza così è e così rimane. Divertentissima per suonare certe cose, ma manchevole per altre. Tanto che per suonare col gruppo sono tornato definitivamente alla Tangona (che è una bestia davvero versatile).

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    1. In pratica questa chitarrina quando la prendo proprio non riesco a metterla giù. Sto riscoprendo i pezzi consueti con la sua voce ed ogni volta è una bella sorpresa. ;))
      La L-00, ribadisco, suonava bene per quelle che sono le sue caratteristiche ma, diciamocelo, non è una chitarra molto versatile quando ti discosti dal blues. Poi dopo aver sentito una L-00 degli anni '30 ho realizzato che la mia non avrebbe mai suonato così. Altra categoria proprio.

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  2. Al cuor non si comanda, sarà retorica ma è inoppugnabile. La L-00 è un icona, l'hai voluta, l'hai presa e l'hai suonata, poi però quando scatta la scintilla si scappa davanti all'altare ( o anche dopo ) con ciò che ci ammalia, ci affascina, ci stimola. Hai fatto bene, e i pezzi suonati , specie quelli Drakiani, scivolano via con estrema fluidità, segno del feeling che hai già instaurato con la new entry. Ora aspetto qualche riproposta dei tuoi vecchi cavalli di battaglia, non hai più scuse Andrè ;-)

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    1. ... e qui parte la colonna sonora de Il laureato ;))
      Grazie Ste, ma non mi provocare, che ultimamente starei sempre col microfono acceso a registrare, ti prendo in parola!

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    2. Be' qualcosa di S&G effettivamente ci verrebbe bene...😉

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  3. Ha un bel suono definito e dinamico, cosa che da una 00 non mi aspettavo, io le 00 me le immagini scatolose come la tua vecchia Gibson, insomma quel suono tipicamente blues, ma questa è una Martin e le Martin hanno quel qualcosa in più ( gli armonici), saranno le catene o gli spessori dei legni, ma hanno una voce tipica, che si ripete su tutti i modelli del marchio, in maniera più o meno accentuata, ma c'è sempre. Ora occhio però ad abbassare troppo l'action non vorrei che il suono diventi come quello della ex demo, però potresti abbassare l'action praticando dei piccoli solchi a 45° in prossimità dei fori d'uscita del ponte, per avere un angolo d'attacco decente e quindi una pressione adeguata sul saddle, pur avendo una altezza delle corde sotto i 2,5 mm al 12° tasto, il suono sarebbe leggermente più basso, ma non troppo, ma avresti tutti gli armonici e la dinamica di cui e fornita

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    1. Vero, Mimmo, ha un gran bel suono, di quelli che ti conquistano all'istante e come dici benissimo tu, molto Martin, come un marchio di fabbrica.
      Per il saddle, ormai ci vado con i piedi di piombo. Prima di procedere, calibro alla mano, ho fatto tutte le verifiche del caso e sapevo che togliendo poco più di mezzo millimetro dal saddle avrei mantenuto un margine più che buono di osso. Mi piace cmq in genere l'idea delle rampe dai fori di uscita ma non me la sentirei. Forse potrei trovare il coraggio sulla RK...

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    2. E che ci vuole? Con un mini drill ed una moletta cilindrica, è un gioco da ragazzi, poi se proprio non te la senti la porti in negozio dove l'hai comprata e te lo fai fare da loro, ce l'avranno un liutaio all'altezza, con le rampe d'uscita hai più margini per la regolazione dell'action

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    3. eh la fai facile tu! ;))

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    4. Portala qua che ci penso io con il coltellino svizzero, ahahah! XXD
      Io faccio tutto con il coltellino, eheheh...tolgo i piroli, smusso le sellette prima di rifinirle con la carta vetrata, abbasso i solchi del capotasto, spiano la tastiera e faccio uscire le corde a 45 gradi dal buco dei piuoli :-). Se poi la lama e' troppo spessa, ci pensa il taglierino, alias cutter. :-)

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    5. Offerta molto allettante grazie ;)) ma vorrei rassicurare sul fatto che l'osso del ponticello ha un bel margine e che il breaking angle è più che buono!

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  4. Sono ancora in montagna, quindi ho potuto ascoltare solo dal cellulare e con cuffiette mediocri. Mi ha colpito il vocione che tira fuori questa 00, con dei bei bassi profondi, anche in accordatura standard. Probabilmente ha ampio spazio di miglioramento sulle frequenze alte, ma presenta già un bel suono, ricco e articolato, "arioso" come lo definisci tu.
    Direi che hai fatto un buon cambio, questa 00-18 ti dara delle belle soddisfazioni.

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    1. I bassi sono una caratteristica di questa chitarra che continua a sorprendere anche me. Nel complesso la 00-18 ha un vocione grosso che non ti aspetti. Poi col tempo si definiscono meglio anche le frequenze acute e tutto il timbro si bilancia, ma le rimane un vocione.
      Interessante questa comparazione tra i vari "zeri" in mogano e in palissandro

      [video]https://www.youtube.com/watch?v=o6xQ8iWTygU[/video]

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    2. In pratica questa 00 ha più bassi della RK che è una 000 con attacco al XII (un po' meno della OM28v) ma asciutti, ben definiti e un gran bell'equilibrio complessivo. Per questo ho voluto provare a registrare con varie accordature, mantenendo lo stesso posizionamento del microfono puntato più o meno verso la giunzione del manico col corpo. Gli alti effettivamente sono quei tipici un po' nasali delle martin nuove di zecca ma promettono benissimo già così ;)
      Il video me lo pappo con calma quando torno a casa!

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  5. magnifico suono...la chitarra non si vede controluce e noi, si sa, siamo dei guardoni...(anche se la conosciamo bene)
    Consiglierei per le riprese di metterti dall'altro lato del tavolo!

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    1. accidenti, non ho postato nemmeno una foto, aggiorno il post quando torno dal lavoro. è vero, Max, purtroppo quando registro con la luce solare, la finestra dietro fa troppa controluce, devo studiarmi un'altra posizione (o registrare di sera col lampadario acceso!)

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  6. Ho appena ascoltato i video con le cuffiette standard del telefono (non quelle "buone" che ho a casa) e li trovo inascoltabili, quasi completamente invasi dai bassi. Qualcuno mi dà un feedback in merito?

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    1. Per la registrazione è buona, sia in cuffia che dalle casse collegate al pc.

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    2. insomma sono le cuffiette a essere una ciofeca ;)
      cmq la verità è che ce sto a provà perchè mi ha preso una GAS microfonica mica male!

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  7. Madonnina come suona, fantastica...mi ha davvero impressionato la presenza e la potenza anche col plettro.

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    1. vero Gianca, però niente plettro, solo diti!

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    2. ops, ho scritto molto dopo aver ascoltato e mi era rimasta in mente l'idea che nel primo video suonassi con il plettro, a maggior ragione dunque tira fuori una voce davvero grossa.

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