sabato 6 luglio 2019

Un canto tra i monti

Certo, sarebbe facile fare dell'ironia su quest'uomo perso in qualche  remota località tra i monti della Anatolia...tra il gentile interessamento delle sue galline e la regale indifferenza del gatto.
Chissà cosa si è fumato...però io resto sempre affascinato dalle espressioni musicali dell'umanità, così strane e diverse tra loro. Lasciando perdere le facili ironie, ascoltandolo mentre canta e suona quel suo strano chitarrino, mi prende come una rilassata e dolce malinconia  (e magari è una canzone allegra...). Gesù come è grande e vario il mondo.


8 commenti:

  1. Già, come è grande e vario il mondo. Ancora per quanto? L'idea di lasciare che il mondo si trasformi in posto dove tutti inseguono lo stesso modello di vita mi sembra una follia. Le culture pure non esistono, la storia del mondo è storia di mescolanze, spesso create da necessità economiche, ma quello che vedo oggi è il dilagare di un modello unico con una accelerazione che non rispetta i tempi degli uomini e crea sconvolgimenti disastrosi. Ci avevano detto che la globalizzazione sarebbe stata una grande opportunità di incontro per tutte le culture, invece è solo una imposizione del mercato che vuole l'esatto contrario: la perdita di ogni differenza in modo che tutti desiderino di consumare ovunque le stesse cose. E' una idea folle eppure si è radicata. Tanto che tu stesso senti la necessità di invitare chi ti legge ad abbandonare facili ironie. La malinconia si spiega, siamo già cotti, Max!

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    1. Due parole mi sono sempre state indigeste, sin dal primo momento che le ho ascoltate, e sono: globalizzazione e competitività, due concetti che nascondono lo stesso contenuto, la spersonalizzazione delle genti del mondo, e l'asservimento dei popoli alla finanza spietata, che vede in essi solo un bacino di guadagno e basta...la disumanizzazione dell'umanità, mi fa pensare a previsioni di biblica memoria...chissà che non avessero davvero ragione...

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  2. Vero quello che dici. Però è solo grazie a YouTube, che è un portato della globalizzazione, che posso ascoltare voci e musiche di mondi così lontani. Mi serve? Non lo so...però mi piace anche se non capisco un'acca.

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  3. Non saprei quali facili commenti fare. Molto bucolico. La natura attorno sembra apprezzare.

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  4. Certo è che quella remota località offre attrezzature di registrazione
    audio video niente male...vabbè...commento che lascia il tempo che trova.
    Ciao Musici :)))

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    1. Basta uno smartphone! Più che altro mi chiedo dove compra le corde... :D

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    2. Mi sembra di notare sulla tavola armonica dello strumento un pickup a contatto. Come dice sotto Giancarlo, il barbuto signore non mi sembra un semplice pastore anatolico che strimpella uno strumento, tanto per fare passare il tempo, ma già un musicista avveduto. Comunque sia, mi piace.

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  5. Però è bravo...questo non è uno così tanto per...almeno a me sembra una interpretazione molto evoluta e fatta con grande controllo delle possibilità espressive del strumento. Magari è il Tommy Emanuel dell'anatolia.

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