venerdì 26 ottobre 2018

Un test per orecchie fini

Quanto è importante il materiale con cui sono realizzati sella e capotasto sul suono di una chitarra?

Ecco un test che mi sembra realizzato in maniera veramente professionale: stessa chitarra, stesse corde, stesso chitarrista, stessa posizione rispetto ai microfoni e stessa posizione della mano destra sulla buca, le prove sono realizzata in rapida successione temporale (almeno a giudicare dai vestiti e dalla luce che trapela dalla finestra). Inoltre i set sono stati realizzati tutti quanti dallo stesso liutaio che ha costruito la chitarra (Michel Pellerin) e quindi sono presumibilmente delle stesse dimensioni e stessa qualità di realizzazione. La chitarra è una splendida Jumbo di liuteria moderna, con bassi profondi e grande ricchezza di armonici.
La prova prende in esame cinque diversi materiali: Tusq bianco, grafite, avorio fossile di mammut (?), tusq nero e infine il classico osso.



Ora dopo avere ascoltato con attenzione questa registrazione, mi sento di affermare che si avverta una differenza tra tutti questi materiali, ma non così fondamentale, anzi abbastanza minima, a mio parere non così essenziale da giustificare la sostituzione di ponte  e capotasto. Insomma cambiare marca di corde mi sembra che sia un fattore molto più determinante. Forse sarebbe stato interessante sentire anche un set realizzato in qualche polimero come si trova sulle chitarre più economiche, ma probabilmente il liutaio si sarà rifiutato di lavorare su materiali così poco nobili.
Detto questo, qualche minima differenza c'è e mi porta a preferire l'osso che mi sembra abbia più definizione e più frequenze medie, restituendo un suono completo e rotondo. Mi sembra interessante anche l'avorio fossilizzato, mentre sento più freddi e asciutti i materiali sintetici, ma mi viene anche da pensare che sia solo una suggestione psicoacustica ...

Munitevi di un buon paio di cuffie e fatemi sapere che ne pensate.

24 commenti:

  1. a parte piccole sfumature trovo che il suono migliore, con la massima espressione di armonici lo si abbia con: avorio fossile al primo posto, osso al secondo, e tusq nero al terzo, il tusq bianco e la grafite, non restituiscono tutte le frequenze, non che suonino male, ma gli manca un qualcosa che gli altri materiali hanno

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    1. Complimenti per l'orecchio, hai dato una risposta con molta convinzione! Sono impressioni che ricavi da questo ascolto o anche da esperienza diretta nell'uso di questi materiali?

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    2. Dall'ascolto, in questo caso, l'avorio fossile è difficile da reperire, e costa pure uno sproposito, il materiale che gli si avvicina di più in termini di qualità sonora e compattezza è l'osso, mentre un materiale che ho provato è che non è stato considerato è l'ottone, che ha delle sfumature sonore molto particolari, differenti da tutti i materiali menzionati in questo video, mi è capitato anche di farmi fare una selletta in acciaio inox, e ti assicuro che è il miglior materiale in assoluto, peccato che è difficile da lavorare, perché trasmette il suono in maniera assoluta

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    3. Interessante ... in effetti è difficile pensare ad altri materiali con compattezza e durezza pari all'inox. Ottone e altri metalli sono comunemente usati sulle elettriche, ma in quel caso la trasmissione del suono al corpo della chitarra è di importanza marginale.
      Sulle archtop in genere i ponticelli sono interamente in ebano o altri legni duri ...

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  2. Le mie orecchie oramai in sfacelo, nonostante l'ascolto in cuffie di buona qualità, non riescono a trovare diversità apprezzabili. Alla fine, dopo ascolti ripetuti e un po' di suggestioni pippiche e condizionato da quello che hai scritto, trovo il mammuth un filino superiore, ma quanto l'idea di un qualcosa di così raro mi ha guidato? Boh...

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    1. In realtà, anche io trovo che le differenze siano così piccole che, dopo averlo sentito diverse volte, mi sembrano tutti uguali e le impressioni avute al primo ascolto non sono più così nette. Sono quasi tentato di candidare il post per il "Pips corner".
      Probabilmente influisce, immagino in modo significativo, il passaggio attraverso youtube a causa del taglio delle alte frequenze della banda audio, necessario per comprimere i dati.

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    2. Infatti credo che una risposta più decisa potrei darla seduto davanti a chi suona e poi suonando io stesso. La psicoacustica è materia delicata ;-))))

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  3. Da notare che in una finestrella in alto a sinistra nel video è riportata anche l'analisi spettrale del suono ...

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  4. Dopo un paio di ascolti (non più di un paio perchè dopo le orecchie vanno in pappa), queste le mie impressioni sul primo test con arpeggio e accordo:
    White Tusq: ben bilanciato tra gravi e acuti, centrato sulle medie frequenze.
    Graphite: centrato sulle medie frequenze, ma con suono ovattato
    Fossilized Ivory: molto aperto, maggior volume, scavato nelle medie con accentuazione gravi e acuti.
    Black Tusq: più scuro, con prevalenza gravi e medi.
    Bone: più scarno, pochi bassi con prevalenza medi e acuti.
    In sintesi: Fossilized Ivory ottimo, Bone il peggiore (!!!).
    Non mi azzardo a seguire i confronti sul tema musicale, troppo lungo e articolato per un confronto.

    Però secondo me il test è condizionato da un riverbero aggiunto. Nel primo test sento una specie di sibilo che emerge al termine delle note lunghe. Potrebbe essere la compressione di YouTube, più probabile un riverbero aggiunto in registrazione, oppure la somma delle due cose.
    Ero partito prevenuto, con l'idea di appiccicare subito una etichetta Pips, ma in effetti le differenze ci sono. Però chissà se sono così accentuate dal vivo, stando lì davanti alla chitarra, oppure dietro a suonarla?!
    Insomma, una mezza pip! :D

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    1. Dopo tutto 'sto sproloquio mi viene in mente che ho dimenticato la cosa più importante: le cuffie (o monitor) con cui ascoltiamo. Di sicuro se rifacciamo il test con cuffie diverse le impressioni cambiano.

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    2. Si si, confermo: col caxxo che quella chitarra lì suona così al naturale senza effetti aggiunti!

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    3. I tuoi commenti mi hanno mandato in crisi :-(
      - il sibilo che dici tu, l'ho sentito anche io, ma mi ha fatto pensare alla prova della Chatelier di Varini, in cui dice che lui ascolta, quando il sustain diminuisce, l'armonico che viene fuori nelle chitarre di qualità sul sol ... ma è molto probabile che tu abbia ragione sul riverbero.
      - Rilevi delle differenze molto nette, e le descrivi in modo dettagliato, mentre a me sembrano differenze minime, al limite della percettibilità...
      - Anche io inizialmente ho scelto la prima parte, perchè il tema mi sembrava troppo lungo e con una tecnica non adeguata per evidenziare le differenze. Ma quando ho ascoltato la seconda ho trovato superiore la risposta dell'osso, perché mi sembra dia maggior definizione, nel senso che la melodia esce più distintamente sul "casino" dell'accompagnamento e delle percussioni...

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    4. Domanda:
      dopo aver sentito questo test, pensi che valga la pena di sostituire nut e capotasto in osso con quello in tusq bianco?

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    5. No, io non sono molto facile a modifiche ecc., mi accontento.

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    6. No, secondo me non vale la pena. Intanto perchè quelle differenze sono molto lievi, poi perchè sono opinabili. Io ho giudicato peggiore la resa del bone, ma a un altro può piacere. Poi bisognerebbe verificare se un'altra chitarra con forma e legni diversi dà le stesse risposte (non credo).
      Sicuramente sul suono incidono molto di più le varie tipologie di corde!

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    7. Concordo, Mirco.
      In realtà, ho trovato questo filmato perchè cercavo informazione sulle sellette e capotasti in urea (orribile nome), un materiale plastico usato sulle chitarre Yamaha di livello medio-basso.

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  5. Ho ascoltato senza leggere prima e concordo con voi: differenze minime, ma l'avorio fossile (di mammuth ammazzato con la clava in una notte di luna piena) suona un pochino più ricco degli altri...

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    1. Se trovi qualcuno che con la fresa ti fa un ponticello in acciaio inox ben compensato, l'avorio del mammut non lo consideri più

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    2. Davvero? non sarebbe poi così impossibile...qualcuno ha sperimentato?

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    3. Poi arriverà qualcuno che sostiene che il nut in acciaio sbilancia il manico... :D

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    4. Perchè qui il test era sui due estremi accoppiati: capotasto e ponticello!

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    5. Bhe, ma anche il nut è realizzabile in acciaio, non l'ho mai sperimentato, ma il ponticello si, su una chitarra di un amico, è ti assicuro che suona davvero bene, sottolineando tutte le frequenze, il problema è la sua lavorabilitá ed il costo

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    6. https://www.amazon.it/MagiDeal-Perno-Dottone-Chitarra-Acustica/dp/B0753J6FDV
      Questo è un set in ottone, ma lo si può realizzare in acciaio inox se si dispone delle attrezzature adatte..

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  6. mah... le differenze sono davvero minime e sono del parere anche io che il suono di questa chitarra sia stato un po' manipolato. Interessante mi sembra l'idea di un ponticello in acciaio. Ma dove trovare una barretta non troppo lontana dalle dimensioni finali? Da MisterBrico? Poi via di lima.

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