lunedì 3 aprile 2017

Sul ponte di Somogyi

Lunghe dissertazioni sul profilo efficiente del saddle, sul break angle, sulla compensazione, poi ti imbatti in una foto come questa:



Che uno dice "vorrei proprio sapere come suona una sella che sembra un capotasto". Ecco, suona così:



Che uno dopo si incaponisce anche, e osserva che se pure la sella è più larga, nei solchi le corde appoggiano come su una sella tradizionale. E allora? Perchè 'sto osso gigante?
E se il signor Somogyi ci metteva una sella tradizionale - ma fatta bene bene, eh? - la chitarra suonava diversamente? Mi immagino il signor Somogyi che mi guarda con aria serafica e risponde: "No. Ma su quel ponte la sella grande fa più figura!". Si si, è così!


37 commenti:

  1. Suona bene, perché sotto le corde c'è tanta ciccia, il ponte in questione, ( non vorrei risultare ripetitivo) è copiato a mani larghe dalle Ovation, se non fosse per i bridge pins, anche nelle Ovation di rango, i ponticelli sono belli larghi, anche se ogni corda poggia su una porzione compensata singolarmente

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    1. E io ti credo, ma mi viene da chiedermi perchè tutti gli altri continuano a fare selle sottili. Sarà mica una pip?... :)

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    2. Buondì.. Io non conosco nei dettagli né le chitarre Ovation né quelle di Somogyi. Mi sembra però di poter dire che Erwin Somogyi ha una tale fama e meritata considerazione internazionale, che mi riesce difficile credere che abbia bisogno di copiare alcunché. Poi, ovviamente, tutto può essere.
      Considerato che una sua chitarra viaggia allegramente sopra i 35mila dollari (la versione 'base') è giocoforza pensare che quella sella sia fatta per durare e per garantire la perfetta intonazione dello strumento: è una soluzione elegante per 'mascherare' gli slalom ossei che vediamo nelle nostre sellette magre magre, di bovini macilenti. Verosimilmente non è un semplice 'osso', ma un materiale più 'nobile', almeno esteticamente.

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    3. @Mirco, per ottimizzare i costi e per tradizione consolidata, anche perché ottenere un'ottima intonazione da una sella più larga, è molto più facile, un po' più difficile invece ( nel caso di amplificazione con piezo), è ottenere una base di contatto piana ed efficiente, difficile ma non impossibile
      @Claudio, essere famosi, non preclude al fatto che se si può si prendono in considerazione varie innovazioni che altri hanno già sperimentato, ad esempio Michael Chapplein, grandissimo chitarrista fingerstyle, usa chitarre di liuteria ( di cui non ricordo il nome, ma di grandissimo pregio, costano più delle Olson), che adottano lo stesso brace delle Adamas e delle Ovation elite, nonché le buche laterali, il ponte senza pin, ed in ultimo ma non ultimo, la paletta rastremata verso l'alto, per avere tutte le corde che viaggiano parallele fra loro dal nut a gli alberini, cosa che sulle Martin non avviene, e ciò evita, il contatto tra le corde che potrebbero innescare fastidiosi micro Buzzi, insomma, a prescindere da quanto si è famosi, e da quanto siano costose le chitarre prodotte, le innovazioni vengono prese in considerazione da tutti, anche se introdotte da altri, ovviamente se queste innovazioni, introducono dei vantaggi

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    4. Io ne sono certo, Mimmo. Solo gli imbecilli si ostinano nell'area loro chiusura mentale. È noto, fra gli artisti: il mese non si impara, ma si 'ruba'. Sono ben lieto di sbagliare. Poi, dovendo dirla tutta, chissenefrega di Somogyi? Ho vissuto per più di 50 anni senza sentirne parlare e spero di continuare così.
      D'altra parte, avevo premesso che non conosco alcuna delle chitarre in questione, quindi..
      L'idea di una sella più ampia mi pare ottima. A me piace, direbbe Totò.
      Io mi costruisco i nut in osso. O ne adatto di pre-incisi. Ho un paio di sellette blank, tutte si da lavorare. La più spessa è di 3,6mm. Per Natale 2021, con un a mola flessibile, chissà?

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    5. In via del tutto intuitiva, mi sembra che bisognerebbe ridisegnare il ponte con altre dimensioni.. Se allarghi lo slot della selletta indebolisci il legno verso la buca.. Questo a naso.. Si tratta di vedere caso per caso..

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  2. Da 'gnorante galattico , mi domando : ma una selletta più larga non trasmette meglio le vibrazioni al top ? A parte il problema dello scasso che evidenziava Claudio , c'è una misura massima oltre la quale è inutile andare ? Altrimenti , dando per buona la mia osservazione , si potrebbero fare sellette di misure impensabili...Scusate le castronerie :-)

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  3. Ciao Stefano.. Sicuramente una maggiore superficie della sella a contatto con il top trasmette una maggiore quantità di vibrazioni. Inoltre questa sembra essere di fatto una sella che 'racchiude' sei sellette, una per ciascuna corda (come sulle elettriche, grosso modo) compensata individualmente per una intonazione molto accurata. E insomma, le chitarre del Signor Somogyi sono opere d'arte che non hanno precisamente io prezzo delle patate. Vorrei fossero intonate, non genericamente compensate come gli ossicini di bufalo cinese a 2 euro la dozzina...

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    1. Io suono in modo indecente, ma mi piace che le mie chitarre siano sempre a piombo soprattutto negli elementi essenziali. Che siano almeno intonate loro, visto che sono stonato io..☺

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    2. Da una breve incursione nell' acoustic guitar forum ricavo che molti apprezzano selletta più 'spesse': da 4,7 a 6,3 mm. Una preferenza relativa soprattutto all'intonazione assai più che al 'tone'.. A parità di suono, dicono, risultano molto più intonate. Molto..

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    3. sì mi sembra plausibile, la selletta più spessa dà più margine allo zigozago della compensazione.
      tornando invece agli strumenti di Somogyi (finora a me sconosciuto), ancor più del costo degli strumenti (assurdo!) mi fa specie che possa avere un mercato. posso ammettere i prezzi esorbitanti degli strumenti vintage, nel cui caso vale l'oscillazione delle quotazioni, il mercato appunto che ha almeno la pezza d'appoggio della storicità degli strumenti. ma cosa ci sarà mai in una chitarra nuova che giustifichi 35000 euro di spesa? roba da matti, non mi viene neanche voglia di approfondire.

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    4. Totalmente d'accordo. Sono 'eccessive', destinate a pochi milionari che hanno tutto e si cavano lo sfizio. Sono bellissime, ma kitsch. Le guardi e dici: Bella. Adesso però posso provare quella Guild cinese?

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    5. Non so il preciso motivo, ma il signor Somogyi è considerato un guru della liuteria moderna. La chitarra del video, ad esempio, è famosa come evoluzione moderna della dread. Mi sono addentrato in alcuni sui articoli su vari aspetti tecnici e storici della chitarra, ma ammetto che non sono riuscito a finirli. Forse su carta, sotto un ombrellone, con molta calma e assolutamente nulla da fare...

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    6. Sarà anche un guru, ma come ha detto Andrea, 35000$ hanno la coda lunga, ora posso capire il valore aggiunto dato dalla sperimentazione, ma tutto ciò non può giustificare un prezzo da auto di lusso, poi per carità ognuno quantifica il proprio lavoro come più crede sia giusto, ma mi domando: quante chitarre riesce a vendere, e sopratutto a chi? Nel senso quale è il targhet a cui si rivolge questo liutaio?

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    7. Ha scritto due volumi "The responsive guitar" e "Making the responsive guitar" (in coppia costano quasi come una sigma ...)che ho già sentito citare su siti di liuteria. Le sue chitarre sono allo stesso tempo bellissime ed eccessive, fino ad arrivare al kitsch se non addirittura al grottesco. Mi fanno la stessa impressione di certi mobili intarsiati del Piffetti, un ebanista del '700 che ha lavorato per casa reale dei Savoia.
      [img]http://www.fondazioneaccorsi-ometto.it/oggetti/152_239900.jpg[/img]
      [img]http://farm3.static.flickr.com/2670/3725364588_0bd83127fb.jpg[/img]
      Comunque non si può dire che sia un liutaio che si limita a produrre copie "on steroids" di martin pre war.

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    8. Infatti è pure ebanista, oltre a chitarre produce lavori artistici in legno. Diciamo che le sue sono chitarre artistiche. Per suonare suonano benone direi, il resto è tutto un di più. Ma di sicuro ci saranno ricchi collezionisti attratti dagli eccessi del lusso pronti a mettere una delle Somogy più eccessive in una teca condizionata in salotto.
      Comunque, rimanendo alla liuteria, l'azzimato proprietario londinese di The Nord American Guitar ci spiega perchè nella nostra vita abbiamo bisogno di una Somogyi Modified Dreadnought:

      [video]https://www.youtube.com/watch?v=wtHrxtfDgJg[/video]

      Comunque

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    9. cioè, secondo alcuni raffinati esecutori le dread Martin o Gibson buttano fuori troppi bassi quando le suoni a sedere e la panza non ferma le vibrazioni "di troppo", quindi il signor Somogyi ha progettato una dread modificata appositamente per il fingerstyle con un suono più bilanciato. Usare una OM no eh?

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    10. ...dimenticavo:

      [img]https://3.bp.blogspot.com/-3UTz4vZk4mY/WI8XtPoJFPI/AAAAAAAABY4/cfoxmWkzBwYrmwabjZp0m6SOLNjJfxJEgCLcB/s1600/Pips%2Bstella%2BOcchiali.png[/img]

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    11. qualche anno fa mi regalarono un pullover con la stessa fantasia di quel fondo (mai avuto il coraggio di indossarlo!)

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    12. Ahahah, ottimo .. Ma scommetto che se ti regalassero un Somogyi full optional chiavi in mano troveresti il modo di ricavarne una decina di geetahs.. E di lusso, eh che suonano come dice San Pancrazio Martire, come vuole anche Santa Cecilia Proust dei Plettri Perduti che ci guarda benevola da lassù e regge i destini dei Pentagrammi..☺

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    13. Approposito, approposito., Secondo ciascuno di voi, esiste un pur vago legame tra abbigliamento e chitarre? "Cosa indossi con la Martin oo-45, caro? Ti preparo il cachemirino? Sarà mica troppo umida"
      Esitstono legami tra abbigliamento e tipologia, pregio etc etc di chitarre? Suggerimenti?

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    14. Io con le Dread indosso sempre i camicioni a quadri, pullover per la classica e felpa per la Ovation.... HEHEHEHE!! 😊😊😉

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    15. Forse Michael Watts non è nemmeno azzimato: è solo 'very british' e deve vendere chitarre. Right or wrong, my business.. Non è neppure un chitarrista disprezzabile, tutt'altro. Se i video fossero realizzati in un sottoscala di Porta Palazzo a Torino e le registrazioni catturassero la frittura per la caponata sarebbero più 'popolari' ma sicuramente lievemente meno accattivanti per i possibili acquirenti. Azzimati o meno, kitsch o meno, ognuno sceglie i suoi. Guai se non fosse così. Io so per certo che questi della TNAG sono serissimi e molto accreditati. Non qui, naturalmente. Qui vogliamo la D45 con trussrod in platino con cover e binding in avorio fossile, in sinker redwood di 3000 anni al prezzo dei broccoli. Non funziona così, mi pare..
      Ho molto rispetto per il Signor Somogyi, ma anche se avessi i quattrini necessari lo lascerei in compagnia delle sue creazioni che andranno a soddisfare qualche onanista miliardario. Di quelli che hanno la rubinetteria di platino, per capirci..

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    16. Azzimato non era un dispregiativo. Si è very british e tra l'altro ha un tono di voce quasi sussurrato molto riposante. Suona pure bene. Diciamo che il suo è un negozio da via Montenapoleone della chitarra, pezzi di pregio, liutai di grido e prezzi da urlo. Come diceva un tizio che c'è stato (chitarra acustica su fb) ci si va per appuntamento e non è il posto dove passi un pomeriggio a provare chitarre stratosferiche e te la cavi comprando due plettri. Ma se sai dove entri va bene così, altrimenti c'è Denmark Street :)

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    17. O Thomann.. A proposito, chissà quanto smolla un rigattiere per un legnaccio così poco versatile, inscatolato e troppo bluesy come questa chitarra giocattolo tutta mogano del '54?
      [video]https://youtu.be/BL603D_U2R4[/video]
      [

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    18. Si impegnano. Ryan e Pattengale, ma 'sta Martin 0-15 è davvero scarsa.. L'action è esagerata, il manico stretto, ha un colore desolante.. Figuriamoci poi se a qualcuno venisse in mente di farne una Dreadnought.. Puah! I Milk Cartons Kids non hanno orecchio..☺
      [video]https://youtu.be/hiYCp9suHBI[/video]

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    19. Ma quante Gibson vintage ci sono in circolazione?! Non c'è gruppo o solista acustico americano dell'ambiente folk che non ne abbia una! J45 e LG2 degli anni '40 come piovessero! Belle consunte e tutte ben suonanti, 'cca boia! Martin vintage molte meno. Comunque quella Martin all mahogany fa il suo dovere eccome!

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    20. Ci sono squadre di Gib-busters che percorrono The Land of The Free senza posa, con rilevatori Banner.. Soffitte, cantine, bunker antiatomici etc.. Guadagnano due lire. Gibson paga solo gli avvocati. Citofonare John Thomas..☺

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    21. O chiedere a Dario Ronco.. Grande intenditore e collezionista.

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  4. A questo io mi chiedo perché non fare sei sellette separate con la possibilitá di regolazione?

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  5. Ho fieri dubbi su come realizzare una regolazione di sellette in osso con una vite che se le trapana costantemente. Inoltre, credo che il suono sarebbe considerevolmente penalizzato.. Sappiamo che l'esperimento sul ponticello adjustable montato sulle Gibson

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    1. Naaa, niente viti...se po' fa senza!
      Appena tiro fuori qualcosa di definitivo vi rendo parteci ;)

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    2. Dai ingegnè , fai qualcosa di acustico. Per parafrasare nanni moretti...:DDDDDD

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    3. Arriverà...al momento sono sul semiacustico, Gian credo abbia sbirciato su fb, ma sto elaborando ;)

      In realtà alla costruzione di qualcosa di acustico ho appena partecipato, ma non una chitarra, forse una roba un po' più complicata...ma al momento non posso fiatare

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  6. Beh, allora se basta usare lime e carta vetrata per lo zigozago della compensazione/intonazione (come lo chiama suggestivamente @ansgar) tanto vale..

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