Dato che è un artista che amo molto, vi propongo il messaggio che ha postato in un forum di Chitarra Acustica su facebook, è uno spettacolo per sabato sera.
Ciao
:) Manu.
Mi piace molto la sua onestà , troppi si dicono bluesman a sproposito. Invece , come lui , molti di noi hanno quella musica nel cuore e fa parte di un cammino ampio e mai finito. I veri bluesman sono da un altra parte ( ammesso che ancora ci siano eheheheh ). Se fossi vicino ci andrei volentieri. Come sempre , purtroppo ;-)
E' come sentire e vedere un Afroamericano che si mette a suonare e cantare in modo viscerale "Sciuri sciuri, sciuri di tuttu l' aaanuuu..." di terra di Sicilia, cercando e creando pronunce e suoni improbabili per il suo retaggio. Assolutamente ridicolo e fuori contesto. Lo stesso dicasi per il Blues. Almeno per come lo si intende ordinariamente. Voglio dire: quello che facciamo noi in materia di Blues, TUTTI noi, riguarda solo la punta emersa dell' iceberg. Anzi, la punta della parte emersa dell' iceberg. Assolutamente non-credibile. La tristezza, la malinconia, la me-lanconia del nostro Paese risiedono nella scala armonica, altrimenti detta frigia spagnoleggiante, arabeggiante ( e dintorni) non nella blue note... Per essere credibile da noi, il Blues dovrebbe compiere un percorso evolutivo filtrato attraverso anni di elaborazioni e connubii, come e'successo per la canzone pop.
Il blues viene da anima, e chiunque ne sia provvisto, riesce ad esprimerla suonando blues, sia esso nato in America o a Napoli, non per nulla Pino Daniele, Enzo Abitabile ed altri ci insegnano
Ho tutto il tuttibile sia di Pino sia di Roberto. Nulla e' piu' lontano da loro come il Blues...Il Blues e' Nero fino al midollo, anzi fin nel mitocondriale della cellula nera. Non potra' essere mai Bianco.
Ogni popolo ha il suo modo d'essere per esprimere la propria anima. Se io volessi godermi un' esperienza Flamenca vorrei ascoltare e vedere artisti gitano-iberici non certo i pur bravissimi emulatori o studenti estranei a quella cultura (vedi per es. Roberto Riva). Cosi' per il Blues. Puoi essere anche il piu' grande e bravo del mondo, ma iltuo non puo' essere definito "Blues", sarai sempre un imitatore. Beh, che dire?!? Allora ...godiamoci l' imitatore, l' emulatore. Siamo sempre li'. Alla fine quello che conta e che e' importante non e' il genere che viene proposto, ma l'artista che si propone.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Per inserire una immagine nel commento scrivi: [img]URLdell'immagine[/img] Per inserire un video nel commento scrivi: [video]URLdelvideo[/video]
Mi piace molto la sua onestà , troppi si dicono bluesman a sproposito. Invece , come lui , molti di noi hanno quella musica nel cuore e fa parte di un cammino ampio e mai finito. I veri bluesman sono da un altra parte ( ammesso che ancora ci siano eheheheh ). Se fossi vicino ci andrei volentieri. Come sempre , purtroppo ;-)
RispondiEliminaGià l'amore sviscerato verso il blues, lo mette in condizioni di fare un'ottimo concerto
RispondiEliminaE' come sentire e vedere un Afroamericano che si mette a suonare e cantare in modo viscerale "Sciuri sciuri, sciuri di tuttu l' aaanuuu..." di terra di Sicilia, cercando e creando pronunce e suoni improbabili per il suo retaggio. Assolutamente ridicolo e fuori contesto. Lo stesso dicasi per il Blues. Almeno per come lo si intende ordinariamente. Voglio dire: quello che facciamo noi in materia di Blues, TUTTI noi, riguarda solo la punta emersa dell' iceberg. Anzi, la punta della parte emersa dell' iceberg. Assolutamente non-credibile. La tristezza, la malinconia, la me-lanconia del nostro Paese risiedono nella scala armonica, altrimenti detta frigia spagnoleggiante, arabeggiante ( e dintorni) non nella blue note...
RispondiEliminaPer essere credibile da noi, il Blues dovrebbe compiere un percorso evolutivo filtrato attraverso anni di elaborazioni e connubii, come e'successo per la canzone pop.
Il blues viene da anima, e chiunque ne sia provvisto, riesce ad esprimerla suonando blues, sia esso nato in America o a Napoli, non per nulla Pino Daniele, Enzo Abitabile ed altri ci insegnano
EliminaHai nominato due eccellenze , rarissime . A cui aggiungerei la buonanima di Roberto Ciotti.
EliminaHo tutto il tuttibile sia di Pino sia di Roberto. Nulla e' piu' lontano da loro come il Blues...Il Blues e' Nero fino al midollo, anzi fin nel mitocondriale della cellula nera. Non potra' essere mai Bianco.
RispondiEliminaOgni popolo ha il suo modo d'essere per esprimere la propria anima. Se io volessi godermi un' esperienza Flamenca vorrei ascoltare e vedere artisti gitano-iberici non certo i pur bravissimi emulatori o studenti estranei a quella cultura (vedi per es. Roberto Riva). Cosi' per il Blues.
RispondiEliminaPuoi essere anche il piu' grande e bravo del mondo, ma iltuo non puo' essere definito "Blues", sarai sempre un imitatore. Beh, che dire?!? Allora ...godiamoci l' imitatore, l' emulatore. Siamo sempre li'. Alla fine quello che conta e che e' importante non e' il genere che viene proposto, ma l'artista che si propone.