Sceglietevi una poltrona comoda, settate il pc a schermo intero e gustatevi questo eccezionale documentario sulla nascita di una chitarra Greenfield. E' un vero e proprio film della durata di un'ora, con immagini accuratissime e una splendida regia, che racconta in ogni fase la creazione di una moderna chitarra acustica. Il film è in inglese, ma le immagini parlano da sole e ci conducono per mano a vedere nel dettaglio il lavoro di un grande liutaio.
Come sappiamo, i costruttori di chitarre acustiche seguono principalmente due "filosofie". Da una parte chi replica più o meno fedelmente i modelli tradizionali fissati nella cosiddetta golden era da Martin e Gibson, dall'altra chi sperimenta nuove forme e insegue sonorità più moderne.
Michael Greenfield è fra questi e produce chitarre con forme e sonorità contemporanee, ma utilizza principalmente tecniche costruttive tradizionali. Liutaio canadese, deve buona parte della sua fama a moderni virtuosi della chitarra acustica come Andy McKee e Don Ross, che hanno scelto i suoi strumenti per le proprie performance (compreso un certo Keith Richards, che proprio virtuoso non è, ma una certa autorevolezza ce l'ha!).
Ma come suonano le sue chitarre?
Prima del film suggerisco una canzone della bravissima Brooke Miller, eseguita appunto con una chitarra Greenfield nel laboratorio dello stesso liutaio. Sarà il prologo giusto per gustarsi ancora di più il documentario, che sintetizza oltre quattro mesi di lavoro nel laboratorio di Michael Greenfield, per seguire passo passo la nascita di una moderna chitarra acustica.
Fra i tanti spunti che offre questo documentario, faccio notare la costruzione delle fasce in laminato, sistema che di solito si pensa venga utilizzato per le chitarre a basso costo e non certo per prestigiosi strumenti di alta liuteria. "It makes a more rigid structure"...
RispondiEliminaQuesti documentari sono meglio di Super Quark, e poi è stupendo vedere come gli altri affrontano le varie procedure costruttive, c'è sempre da imparare, per quanto riguarda le fasce in laminato, la cosa non mi da storcere il naso, basta che il fondo rimanga in massello
RispondiEliminaInteressante e , nonostante la lingua , scorrevole . Anche se mi piacerebbe un film così articolato in italiano così da poter comprendere tutti i lati squisitamente tecnici . Sulle fasce in laminato , proprio ieri mi ero fissato con le Furch cecoslovacche , fatte a mano ma spesso con top e fondo in massello ma le fasce no . Dicono siano delle ottime chitarre , anche se semisconosciute... In ultimo : ma quanto mi piace donna Ross ? :DDDDD
RispondiEliminadonna Ross è brava davvero! Credo si sia ingerite quintalate di Joni Mitchell e le ha digerite a modo suo. Brava a comporre, suona in modo personale e canta divinamente. Riesce a farmi venire il groppino in gola!
EliminaA pranzo lo vedo di sicuro, grazie
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaDevi avere una pausa pranzo lunga per vederlo due volte! :)
EliminaPorc...e mica capisco perché, appena scritto non lo vedevo neanche il mio commento
Eliminame lo son visto tutto ieri sera, fantastico, il più bel lavoro del mondo. tutti gli attrezzi ad hoc, la colla animale qui, la colla epossidica lì, le tavole del top che già suonano ancor prima di essere lavorate. Ho notato che ha una concezione tutta sua delle catene: a occhio mi sembravano di più delle classiche e non le fa propriamente scalloped. Cmq se l'apprendista si mette in proprio, io mi candido volentieri!
RispondiEliminaConcordo, il più bel mestiere del mondo! Caratterizzato da una cosa importantissima che purtroppo oggi è diventata un privilegio: la lentezza!
EliminaÈ diventato anche un privilegio farlo questo lavoro, a meno di non essere un Olson o un Bob Taylor, se hai famiglia e devi anche pagare l'affitto del locale dove operi, non ci campi, al limite ci sopravvivi
Eliminame lo immagino! in America forse è diverso, vista la diffusione di musica folk, country, con molti dilettanti e tanti festival dedicati.
EliminaMa presumo che ci siano anche molti più liutai e tanta concorrenza, quindi non sarà un mestiere facile neanche là. Certo che ci sono più opportunità di farsi notare.
La leggenda vuole che lo sconosciuto McAlister abbia lasciato una sua chitarra nel camerino di David Crosby ad un concerto, e da lì...
La morale è che oltre ad essere bravi ci vuole anche una buona dose di cubo! :)
magnifico documentario
RispondiEliminaVisto...mi so quasi commosso!
RispondiEliminaVisto...mi so quasi commosso!
RispondiEliminaingegne' , e faccia qualcosa pe 'sto delay :DDDDDDDD
EliminaMa vafff...
Elimina:DDD
Matera, ovvero: la valle dell'eco
EliminaE saranno le chiese rypestri! :DD
EliminaRypestri...essí ora siamo internazionali, l'ho scritto in inglese
EliminaSono riuscito finalmente a vederlo ieri sera, tutto di seguito, bello bello bello !!!
RispondiElimina;-)
che bello, molto ben fatto, sarà colpa dell'inglese, ma ho apprezzato particolarmente il sonoro del video, il rumore della sgorbia sul legno di abete, il tocco sulla tavola armonica, rendono tutto più presente e quasi commovente.
RispondiEliminaChitarre acustiche moderne: quando sono prodotti di questa levatura (vedi pure Chatelier), pre-war o post-war me ne impipo. Questi sono grandi strumenti.
RispondiEliminaMolto bello! Mostra proprio la cura e la passione con cui viene rifinito ogni minimo particolare nella costruzione. Mi ha colpito la quantità di strumenti e attrezzi utilizzati, per quanto si tratti di attrezzatura tradizionale, non compaiono strumenti ad alta tecnologia (CNC, plek o altre diavolerie).
RispondiEliminaCome diceva Giancarlo sono affascinanti anche i rumori degli attrezzi all'opera sul legno: la sgorbia, la cartavetrata, la lima...
EliminaSi, le macchine utilizzate non sono per niente hi-tec, anzi sembrano proprio quelle che vende StewMac per il fai da te! Poi il ruolo dell'apprendista (uno solo!). Secondo me è un film bellissimo.
Visto!
RispondiEliminaBellissssimo!!!
"The chisels are calling
It's time to make sawdust..."
[video]https://youtu.be/QxeSWKw3et0[/video]