domenica 4 ottobre 2015

Ciao Rodolfo

Neanche due anni e un altro dei ragazzi del Banco se ne va...Rodolfo Maltese era malato da tempo , anche se nonostante tutto e tutti è restato aggrappato alla musica in maniera serena , quasi commovente.
Alcuni anni fa , in occasione di un festival prog , l'ho visto sul palco con il BMS , ed era palesemente disorientato , ma il calore , l'amicizia e il supporto degli altri era parte integrante dell'esibizione , toccante fino alle lacrime. Rodolfo iniziò negli anni sessanta con gli homo sapiens , poi entrò nel banco a partire dal terzo album portando con se la sua chitarra e la sua tromba , e tutto il bagaglio di generi che amava , dal jazz al blues , dal folk alla musica classica. Ha collaborato con Stefan Grossmann , e formato tanti gruppi paralleli dove sfogare la sua poliedricità . Ora starà accompagnando Francesco di Giacomo con la sua chitarra , magari intonando  "non mi rompete " , inno al meritato riposo , anche se prematuro . Che la terra vi sia lieve , compagni della mia gioventù
p.s.
Molto probabilmente nel video Rodolfo era già in guerra con la malattia , potevo cercare qualcosa di più vecchio dove mostrare la sua bravura , ma mi è sembrato giusto così.....




6 commenti:

  1. Caro Stefano, non me la sono sentita di guardare il video fino in fondo.... il Banco, l'ho sempre considerato "immortale", e sapere che un'altro pezzo importante del gruppo se ne e` andato mi intristisce, e mi fa sentire qquasi "obsoleto", in questo istante mi sono venute in mente le parole di inizio di un loro LP, e non so neppure il perche`..... o forse si....: "lascia lente le briglie del tuo ippogrifo o Astolfo, e vieni a rimirare un po` piu` in alto, dove piu` alta si erge l'opera dell'Uomo....."

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    1. se pensi che anche Vittorio Nocenzi questa estate ha avuto grossi problemi di salute , direi che la sfiga si accanisce su questo grande gruppo. Per la precisione , le parole erano queste :
      (da IN VOLO , brano di apertura del primo album )
      "Lascia lente le briglie del tuo ippogrifo, o Astolfo,
      e sfrena il tuo volo dove più ferve l'opera dell'uomo,
      però non ingannarmi con false immagini
      ma lascia che io veda la verità e possa poi toccare il giusto.
      Da qui messere si domina la valle ciò che si vede, è.
      Ma se l'imago è scarna al vostro occhio scendiamo a
      rimirarla da più in basso
      e planeremo in un galoppo alato entro il cratere ove
      gorgoglia il tempo.

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  2. Hai scritto delle belle parole, Ste, si respira tutto l'affetto che provi per questo musicista..
    ;-)

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    1. Un affetto che abbraccia tutto il Banco , che con i primi 3 album ha scritto la storia del rock italiano , e in maniera davvero personale . Anche se oggi può sembrare musica pretenziosa e ridondante , collocata nella giusta ottica dei tempi , direi che avevano pochi rivali . Come musicisti , poi , tecnicamente erano ineccepibili. SE la PFM erano i genesis nostrani , il Banco di sicuro rappresentavano il contraltare dei Gentle Giant , con quelle commistioni jazz-rock condite anche da sprazzi di melodramma italiano. Ma , come ho detto , avendoli visti negli ultimi anni dal vivo un paio di volte , ho notato con amarezza la parabola di Maltese , con la voglia di esserci che si scontrava con le possibilità fisiche. Ed ho sofferto e/o gioito con lui....

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  3. R.I.P. ... La tua guerra è finita, vecchio soldato...
    Il banco del mutuo soccorso è stato un mito, nella mia giovinezza, adoravo soprattutto i primi album, quelli più progressive. Non erano tante le band con due tastieristi.

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    1. E Gianni Nocenzi era un pianista con i fiocchi !!!! Così come Calderoni un batterista eclettico e preciso . La tua frase mi sembra il giusto epitaffio

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