- Però cazzo me ne potevate dare una con un nome diverso, le fanno già le Martin?
- Abbia pazienza Generale, date le ristrettezze queste costano un po' meno e poi sono particolarmente adatte al blues, così consono al suo stato d'animo!
Bufale storiche a parte, Waterloo è una nuova linea di chitarre che riprende l'antico nome di Austin, cittadina del Texas in cui sorge lo stabilimento di Collings guitars. L'idea di Bill Collings è riportare in vita le vecchie blues box Kalamazoo prodotte da Gibson negli anni '30 attraverso una linea di produzione essenziale, che abbandona la cura maniacale dei dettagli pur mantenendo un alto standard qualitativo, per ricreare quelle chitarre spartane che hanno segnato la storia del blues e della musica rurale americana. Dunque una linea di chitarre semplici e senza fronzoli, basate su geometrie essenziali, ma realizzate con la qualità e la suonabilità di strumenti moderni. In effetti queste Waterloo sono veri e propri cloni delle vecchie L-00 Kalamazoo e ne ripropongono ogni dettaglio, come la schiena piatta, il nut in ebano, la T bar di rinforzo nel manico e - udite udite! - addirittura il ladder bracing.
Gibson Kalamazoo Collings Waterloo
"You don't have to worry about it, use it and enjoy it!" conclude Bill Collings nel video di presentazione sul sito web Waterloo, ma nonostante vengano presentate come not expensive guitars, queste Waterloo sfiorano comunque i 2000$. Siamo nell'ottica della "macchina del tempo", una sorta di gara in cui sembrano impegnati tutti i maggiori produttori con vari esperimenti come i legni cooked. La filosofia di Collings sembra invece più semplice e pragmatica: lascia perdere la chimica e ricopiale esattamente com'erano. Ed ecco due modelli filologicamente esatti: WL-14L con T bar e ladder bracing, WL-14X con truss rod e X bracing.
Il risultato estetico-costruttivo è ineccepibile e a quanto ci è dato di sentire nei video demo, anche quello timbrico. Tanto che sorge un dubbio: chi può giurare che il tempo sia sempre benevolo con le chitarre? Noi celebriamo oggi il suono di quelle semplici chitarre vecchie di quasi un secolo, ma chi può sapere se non suonassero meglio da nuove? Riflessione "eretica", ma a giudicare dall'esperimento di Collings il dubbio viene.
Questa tendenza di ricostruire gli strumenti come quelli di cent'anni fa, non mi convince ... sarò prevenuto, ma trovo che la chitarra con l'X-bracing suoni meglio. E poi se fra qualche anno mi ritrovo con il top con le gobbe ed il manico a banana, sai che me ne faccio del motto di Bill Collings!
RispondiEliminaTra l'altro, mi sembra che le Kalamazoo, in origine, costassero una manciata di dollari ...
Come dicevo qui si entra nel gioco della macchina del tempo. E' un gioco nostalgico che lascia il tempo che trova, ma se devo schierarmi preferisco un buon lavoro di liuteria folologica alle avventure chimiche dei legni al forno monitorati al computer. In sostanza Bill Collings dice: goditi una chitarrina facile e divertente col fascino di quelle di una volta, ma senza le paranoie da collezionista e a un prezzo accessibile proprio come era una volta. Accessibile per gli standard Collings naturalmente! Gli ammerecani so' forti! :)
EliminaMa è una mia impressione o è proprio bella larga al capo?
RispondiElimina1 e 3/4, forse è la paletta piccola che inganna.
EliminaMa suona la chitarra o fa 'slap' ?? :-) il ritorno alle origini mi intriga...
RispondiEliminaSi, ci pesta un po' troppo, nei brani finali suona più leggero e si apprezza meglio il confronto.
Eliminasuona senza unghie e senza thumb , come me fino a poco tempo fa , e lo slap è una tecnica ben precisa , da Grossman a Kaukonen , con i polpastrelli e il pollicione nudo ti viene naturale :-)))))
EliminaAnche a me piace "slappare" così.. anche se a onor del vero ultimamente lascio l'unghia del pollicione destro leggermente più lunga rispetto alle altre e quando suono me ne accorgo.. una goduria..
Elimina;-)))
ahah è da qualche giorno che stavo pensando di scrivere lo stesso articolo (in effetti mi seccava un po' tradurre dall'inglese). ! beh tu l'hai scritto ovviamente molto meglio di me, certo il nome non è benaugurante, sa un po' di ...sconfitta.
RispondiEliminaL'esperimento pare ben confezionato, ma non mi convince fino in fondo, né riesco a comprenderne bene le ragioni per così dire "commerciali", un solo modello mi pare troppo poco per attirare veramente il grande pubblico (e fare concorrenza ai brand asiatici). Il video dove c'è Julian Lage che la suona però è fichissimo, ma quello farebbe suonar bene pure una cassetta da uva.
[video]https://www.youtube.com/watch?v=GoLK4Gq3wMA[video]
ecco, questo...
RispondiElimina[video]https://www.youtube.com/watch?v=GoLK4Gq3wMA[/video]
bellissima! però mi chiedo: perchè se un clone viene realizzato da Aria (per esempio), dopo un po' sono costretti a cambiare forma della paletta e del battipenna, per non avere rogne legali, mentre se lo fanno santa cruz, collings eccetera, nessuno dice nulla ? misteri del mercato :-)))
RispondiEliminaprotezionismo all'americana :)
Elimina@ Giancarlo: sul nome ho fatto la stessa considerazione, evidentemente considerano più forte il richiamo alla storia di Austin che a quella di Napoleone, ma gli americani non si fanno troppi problemi con la Storia degli altri :D
EliminaIl progetto Waterloo è stato presentato all'ultimo namm come una ipotesi di lavoro, forse si aggiungeranno altri modelli. In una intervista chiedono a Bill Collings se prevede la possibilità di sviluppare il progetto "oltremare" per contenere ulteriormente i costi, ma pare che per lui una chitarra da 2000 dollari sia già not expensive e di andare in oriente neanche a parlarne.
Gli americani non sono come noi (Alberto Sordi docet), se va bene a loro va bene anche a me, però io allo stesso prezzo mi prederei una Moretta o una onesta 00028.
EliminaBè, una moretta non certificata! Poi ho appena dato una controllatina, ma l'onesta 00028 ora viaggia dai 2500 euro in su, i prezzi Martin hanno avuto una impennata bestiale. Comunque anche io cercherei altro. Queste Waterloo sono comunque interessanti perché potrebbero essere un buon riferimento a come suonavano kalamazoo et similia da nuove. Visto che quelle originali non sono particolarmente quotate e parecchie suonano come scatole di cartone, mi vien da pensare che essendo molto spartane ed economiche non erano progettate per "maturare" e suonavano meglio subito.
EliminaPare che il video postato da Giancarlo abbia problemi, provo a rimetterlo perché vale la pena (non solo per la Waterloo, che è una ladder bracing, ma in mano a lui...)
Elimina[video]https://www.youtube.com/watch?v=GoLK4Gq3wMA[/video]
@ Giancarlo
Eliminaho l'impressione che neppure alla Collings si siano fidati troppo della risposta del mercato se hanno approntato lo stesso modello con due incatenature diverse. La Ladder Bracing, più "arcaica" e meno risuonante, dovrebbe dare un risposta acustica simile ai vecchi modelli di riferimento (anche se io poi dal video non sento molte differenze tra le due...ma il mio udito non è più quello di una volta)
Chissà se ci saranno a Sarzana... oltretutto lo stand Colling non era rumoroso come quello Martin e sarà bello poterle smanacciare di persona.
A proposito di Sarzana...non è ormai tempo di mettere giù un programmino?
Eliminaparole sante , daltronde vengono da un reverendo....
Elimina@ Mimmo - come dice Perry "protezionismo all'americana" ed io aggiungo che fanno bene.
EliminaBeh, la paletta che hanno copiato in effetti non è più in uso. Se avessero usato la doppia voluta in stile Gibson ci sarebbe stata una reazione diversa.
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