martedì 7 aprile 2015

Umidificatore da buca con ricotta

... e ti infilo un post doppio: liuteria e slow food!

Per la serie Ammennicoli, un altro umidificatore fai da te.
Siccome l'action della Tanga continuava a scendere pericolosamente verso la zona buzz (1,5mm al mi basso!) ne ho dedotto che serviva un intervento di umidificazione intensivo e ho trovato conferma in questa lista, tratta dal sito web di Taylor, che riassume tutti i sintomi di una chitarra disidratata:


In effetti la cicciona mostrava i sintomi 1, 2 e 4 con un lieve 7. Dunque oltre allo schiacciamento del sensore del piezo, trattato in un precedente post, si è aggiunta una condizione di disidratazione. In questi casi si usano gli umidificatori da buca col tappo per mantenere tutta l'evaporazione all'interno della chitarra, quindi me ne sono costruito uno ruspante, ma funzionale. Infatti dopo due giorni di abbeveraggio l'action è risalita a 2mm e gli altri sintomi si sono notevolmente attenuati.
Ed ecco l'oggettino, realizzato con un ritaglio di spugna, una bustina per tessera e il tappo di una confezione di ricotta (eccola lì!).


Nella bustina ho ricavato i fori per l'evaporazione e quelli più piccoli per il fissaggio al tappo con due cordoncini. Uno dei cordoncini è libero per consentire l'apertura della busta e la riumidificazione della spugna.






Al cordoncino libero ho incollato un pezzetto di bacchetta per spiedino che si infila in un foro nel tappo e fa da ancora.

Una volta fissata, la bustina si piega e si infila agevolmente col tappo sotto alle corde.



Il tappo è stato rifilato per aderire alla tastiera a sbalzo della Tanga. Et voilà, buca tappata e bustina con spugna umida sospesa all'interno della cassa.








Invece la ricotta ve la fate con un filo d'olio extravergine e una macinata di pepe e salvia secca se vi va il salato. Oppure su uno specchio di fragole frullate con una spolverata di muesli e cacao se vi va il dolce. Se no la tenete in frigo che torna sempre utile. Là!


19 commenti:

  1. non so se sei un folle o un genio , comunque un grande :DDDDDD

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  2. Ma come mai era così disidratata la tua Tanga?!?! ma dove la tieni? le altre chitarre come stanno? perchè a questo punto mi viene da pensare che anche le altre siano nelle stesse condizioni...
    P.S.
    La ricotta io me la faccio sempre con zucchero e cannella, è uno spettacolo! magari anche con qualche pezzetto di cioccolato fondente :-))

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    1. Le altre sono sotto controllo (figurati! :D) stanno benone e stanno sempre in casa. Invece la Tangona esce regolarmente e probabilmente non ha gradito gli spostamenti sulla macchina fredda tra casa, garage della sala prove e qualche locale in cui suoniamo. Anche la 000 RK prima faceva gli stessi giri, ma quella è un carrarmato, ce l'ho da anni ed è assestata.

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  3. strano che tu abbia tutti questi problemi con la tangona...io non ho notato nulla di strano sulla mia, nè schiacciamento di pezo, nè variazioni di assetto dovuti alla disidatrazione. Vero è che io sono molto meno attento di te, però il buzz è buzz e me ne sarei accorto. Mah....

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    1. Dai 2mm a cui era scesa, credo anche per lo schiacciamento del piezo, poi ha continuato a scendere fino a 1,5 e ancora non era in zona buzz! Me ne sono accorto parchè il volume sonoro era diminuito parecchio. Ho dato una controllatina e ho trovato i sintomi: tastiera in discesa sul top e tavola armonica un po' infossata tra ponte e tastiera. Ora l'action è ritornata a 2mm, la tavola armonica è dritta e suona come prima. Secondo me non ha gradito i frequenti spostamenti tra casa mia, che è piuttosto secca, e il garage della sala prove freddo e poi riscaldato con una stufetta elettrica. E' una ragazzona sensibile!

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    2. Stessa cosa che è capitata alla mia Tanglewood dopo aver cambiato le corde il 26 febbraio, ha avuto le stesse problematiche della tua, probabilmente non ha gradito gli sbalzi dei temperatura che ci sono nel mio studio durante la giornata, quando non c'è nessuno si spengono i termosifoni e quando rientriamo riapartono a manetta e adesso con la primavera gli sbalzi termici sono minori.. e l'ho allontanata di un buon metro da termo e finestra.. è come me.. delicata come uno Swarovski..
      ;-))

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    3. Ingegnioso il tuo umidificatore, però leggendo le spiegazioni per la sua realizzazione, anche se semplice, ho un po' riso. Mi diverte fare considerazione su noi appassionati di chitarre. Spendiamo un sacco di soldi per uno strumento, ma poi rimediamo sugli accessori. Io purtroppo non ho manualità.
      Parlando di cose serie, in passato ho avuto seri problemi con una Taylor, a causa del microclima secco di casa ed ora sono attentissimo. Comunque i danni da secco sono molto più pericolosi di quelli causati dall'eccessiva umidità. Quando il top si infossa troppo, oltre a possibili crack, anche il ponte può scollarsi, non appoggiando bene sulla tavola deformata. Insomma, è necessario proteggere gli strumenti. In questi giorni, pur con il riscaldamento molto attenuato, a causa del vento a casa mia c'è una umidità relativa al 20%. Un disastro.
      Buona serata.

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    4. Se hai riso mi fa piacere, cerco di conservare sempre un po' di autoironia, soprattutto quando mi cimento in queste cosette maniacali. La tua considerazione è fondata, ma in effetti la maggiorparte degli umidificatori non sono altro che spugnette variamente confezionate e non sono nemmeno tanto facili da trovare nei comuni negozi di strumenti musicali. La Tangona aveva sete e dovevo darle da bere alla svelta... :)
      Con la collezione di chitarroni che hai in casa sono certo che sarai attentissimo, che tipo di igrometri usi? Quali sono i più attendibili?

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    5. La più grande fregatura l'ho presa con il classico igrometro a capello. La Taylor di cui ho accennato sopra è andata in crisi perchè quell'apparecchio, anche se tarato bene, non è mai riuscito a misurare umidità relativa sotto il 35%, anche se mi avevano assicurato che era di qualità.Allora ho acquistato un misuratore professionale, a misurazione di temperatura e umidità istantanea della Tecnix. Bell'apparecchio, ma io voglio vedere il valore sempre, non fare misurazioni sul posto. Ho pertanto ripiegato su piccoli igrometri, sempre elettronici, molto economici della IEL O ZIEL, non l'ho mai capito. Ne ho presi alcuni, li ho confrontati tra loro e con l'igrometro professionale. Ne ho scartato uno che segnava valori diversi del 5%. Per umidificare invece, ammetto di tenere le chitarre migliori in armadi, e inserisco delle vaschette con una spugna da bagno sintetica, inzuppata di acqua demineralizzata. Il valore varia dal 45 al 55%. salvo qualche picco straordinario. Non male, per una casa che arriva al 18% di umidità per molti molti giorni consecutivi.

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    6. Niente male, se non sbaglio sono i valori ideali indicati da Martin!

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    7. A dire la verità li avevo trovati nella garanzia di una Taylor. Credo siano i valori standard, ovviamente per periodi brevi gli strumenti sopportano benissimo valori molto diversi, ma è necessario che prima o poi si ritorni a valori ottimali. Sul sito martin ho letto che loro mantengono i legni a 24 gradi di temperatura, valore che personalmente va benissimo per vivere, ma ritenevo che il legno chiedesse temperature meno alte. Meglio, io ho una casa molto calda, e sono anche freddoloso. Così mi devo preoccupare solo dell'umidità.

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    8. Gibson, Collings, Bourgeois e molti altri indicano una RH tra 45 e 50%, Martin è quella che dà il range più ampio, anche se non credo che per variazioni un po' fuori da quei valori succeda gran chè. Il problema è che d'inverno non ci aggorgiamo di avere la casa davvero molto secca perché noi stiamo bene, ma le chitarre no! :)

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    9. A livello di sensazione è ritornata a posto, ha la stessa meravigliosa suonabilità di prima, poi se manca qualche millimetrica frazione di millimetro non lo so...io uso un sistema un po' rustico, un cartoncino con delle lineette fatte a matita e con quello è OK!!
      Ho scoperto ieri l'altro, meraviglia delle meraviglie, il suo suono con il capotasto mobile sul V° tasto.. sto provando un pezzo di Cohen.. ho le lacrime agli occhi dalla commozione solo a parlarne..
      ;-))

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    10. E mica lo vorrai tenere per te?! Sentire! ;)

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    11. Posso provarci.. ma io non faccio testo.. mi commuovo per poco..
      ;-))

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  4. Auguroni Mirco
    ....... il buco disidratato è pericoloso! ... abituàti alla cremina ...questa mi giunge nuova! Ma come ti vengono certe cose? io non ci avrei mai pensato

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    1. Ciao Doc! (La famosa cremina! :D)
      Se dai un'occhiata agli umidificatori in vendita, che tra l'altro devi ordinare su internet perché non è così facile trovarli nei negozi, scopri che ti fanno pagare anche 15/20 euro più la spedizione per una spugnetta dentro una scatolina traforata... e allora ti vengono in mente queste cose. Basta copiare! :)

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