Sabato 21 febbraio 2015, secondo incontro dei cookers emiliani, questa volta a Reggio Emilia, casa mia.
A pretesto il consueto reportage chitarristico, in realtà il bis di un bel pomeriggio tra amici, con l'opportunità di mettere le zampe su tante belle chitarre, far ragionamenti seri e nobilissimo cazzeggio.
Per questa prova abbiamo puntato su alcuni confronti diretti tra chitarre simili, nel primo caso addirittura identiche (test invero originale!). L'allestimento del set e l'organizzazione dei test è stata curata da Giancarlo, Rev e Vincenzo, mentre io mi occupavo di caffé e torta. La seduta è stata affidata al Reverendo che, al contrario dello yogi Giancarlo capace di rimanere nella stessa esatta posizione davanti al microfono anche per ore, non è riuscito a stare fermo nemmeno un minuto. D'altra parte il Rev è un vulcano e ci piace così. Inoltre con le chitarre nella stessa posizione avreste potuto confondervi, così si distinguono meglio! Comunque sia, i test sono stati condotti con estrema professionalità, quindi alé... The Guitar House 2
Venga a prendere un caffè da noi.
RispondiEliminaCome anziane signore che si riuniscono per un tè e per mostrare i loro lavori all'uncinetto, così questo gruppetto di pazzi fanatici (seppur innocui) si ritrovano per un pomeriggio di chiacchiere e feticismo. Ahhhhhh...! che bello.
Urca che scorpacciata di belle chitarre, impossibile per me dire quale è meglio o peggio, suonano tutte molto bene..
RispondiEliminaIl divertimento non vi è mancato sicuramente..
L'uomo di Modena che accorda solo la sua chitarra per fare bella figura.. è troppo bella !!!
;-))
Grande reportage, mi siete piaciuti. VOGLIO una Martin 0018v, secondo me la migliore di tutte, poi la 00028vs e le altre. Molto sorpreso per le RK, non pensavo questa qualità.
RispondiEliminaPerò con questi post mi farete morire di GAS.
Grazie e buona serata.
va la , gianni , che la tua di collezione non è certo da meno :-))))))))))))
EliminaAbbiamo VOLUTAMENTE copiato la disposizione delle chitarre sul divano :))))
EliminaNon erano tutti pezzi importanti come i tuoi, ma c'era anche roba di gran classe.
PS: ogni scarafone è bbello a mamma soja, ma concordo che la 00-18v è davvero una gran chitarra! (e a suo modo pure la 000 RK) ;-)
Primo : invidia alle stelle , una giornata così è il nirvana del cooker....
RispondiEliminaSecondo : ma diavolo di un Mirco , neanche stavolta la sigla , allora lo fai apposta......
Terzo : son tutte belle le chitarre degli amici , ognuna con le sue peculiarità , ed è per questo che ci piacciono :-)
meno male che stavolta non ci ho colpa...
EliminaQuanto all'Amministratore: niente sigla? Ci saranno delle trattenute in busta questo mese...
Mi spiace per la sigla Ste, ma come ti ho detto anche la volta scorsa, il mio programmino di montaggio video free very minimal (scrauso) quella sigla non me la carica. Accetta file mov e avi, ma l'mp4 lo sputa come i bimbi la pappa. Se per caso ce l'hai in un altro formato mandamela. Se no cercherò di convertirla, come faccio tutte le domeniche con il mio papà (è renziano... sigh!).
Eliminaper la sigla vedrai che la converti facilmente , per tuo papà mmmhhhh , sarà più dura , anche se poi in cosa lo converti ? Mica facile dare un alternativa a chi non è antagonista nell'animo.....
Elimina... e per di più con una età avanzata... c'hai ragione, c'hai...
EliminaGrande pomeriggio e grandi chitarre, alcune già note come grandi classici (00028), altre grandi conferme (j45 moretta e 0018v), la 00028 vs è quasi al limite della perfezione, le Tanglewood sono bellissime e suonano da Dio, una menzione speciale per la RK shoemberg, chitarra con un suono particolare e una grande personalità.
RispondiEliminaveramente, passare da una all'altra in totale libertà, e degustarle in vostra compagnia non ha prezzo.
...puoi dire anche che la mia Tanglewood ha un manico migliore e un sunburst più bello di quella del Rev, tanto lui non se la prende!
EliminaNon credetegli...
EliminaPerò a me orso yogi non me l'aveva mai detto nessuno.
Eliminala menzione speciale per la piccola RK mi dà da pensare. E' stata a lungo la mia preferita perchè è vero, come dici, che ha una spiccata personalità, eppure adesso non la suono quasi più... Ovvio che 0018v le ha soffiato il posto, ma mentre trovo motivi per suonare le altre, quella rimane sempre più spesso nell'astuccio. Eppure ho un legame "affettivo" forte: la scoperta e la ricerca difficoltosa, due chitarre sbagliate prima di averla, poi il ponte scollato che ho aggiustato da me (con un buon risultato!) ma ora la trovo troppo diversa dalle altre. Quel manico strettino, seppur molto ben fatto, a cui mi ero abituato e l'action da ritoccare benchè non esagerata, ora fanno una grossa differenza.
Elimina...no, quello è Yoghi e non sta mai fermo, come il Rev!
EliminaFeticisti!!!! :-) quanto mi sarebbe piaciuto esserci!! Peccato che non abitiamo negli USA, dove le distanze sono relative.... avrei preso il mio fuoristrada, (ad avercelo), e mi sarei precipitato li da voi, con le mie belle nel cofano, queste reunion, rendono vivo il nostro blog, mi piace sapervi insieme e felici come i bambini che si scambiano i giocattoli :-))
RispondiEliminatieni botta Mimmo, che tra un po' arriva Sarzana! (che non è nel West!)
EliminaChe invidia!!! Una carrellata di chitarre eccellenti: difficile fare commenti.
RispondiEliminaLe "economiche" Tanglewood e Recording King hanno retto benissimo il confronto con strumenti ben più blasonati (si, si lo so ... voi direte che la compressione del tubo e i mezzi di registrazione non proprio da soundpure appiattiscono tutto ... dal vero è un'altra cosa ... MAH!)
Comunque la cosa che mi ha colpito di più è la variazione di dinamica impressionante della 00028vs a 8:15. Ecco, il giorno che deciderò di essere degno di uno strumento importante, voglio cercare una cosa così: una risposta dinamica ampia, che non ti costringa a forzare eccessivamente sulle corde per passare da un piano ad un fortissimo.
No no, reggono anche dal vero! Se vuoi il suono è meno raffinato, meno "complesso" (come si usa quando non si sa cosa dire :D), ma suonano e si fanno suonare molto bene e sono pure belle! Poi le differenze ci sono, inutile negarlo. Ad esempio una delle tante virtù della 00028vs è proprio la dinamica che hai notato, sembra che abbia la rotella del volume col timbro che rimane stabile, senza slabbrare. Una cosa del genere una "economica" non te la dà. Ma forse c'è anche qualche spiegazione. La 00028vs è leggera come una piuma. Non è solo questione di legni di qualità, ma anche di spessori che richiedono un processo costruttivo curato, impeccabile e senza scorciatoie...
EliminaDa questa parata di belle chitarre è possibile forse trarre alcune considerazioni:
RispondiElimina1 - alcune chitarre "economiche" hanno raggiunto livelli qualitativi impensabili fino a non troppo tempo fa e sono in grado di dare ampie soddisfazioni.
2 - le chitarre blasonate hanno un qualcosa in più, ma questo qualcosa lo si paga in modo sproporzionato ed è apprezzabile solo da un orecchio affinato. Già ma allora perchè si comprano? Il motivo è che sono bellissimi oggetti e i marchi famosi emanano un fascino unico. Un'altra giustificazione sta nel valore commerciale dello strumento che, si spera, si mantenga nel tempo. Tutte considerazioni che hanno poco a che fare con la musica come si vede e forse sono più proprie del collezionismo..
3 - c'è il fondato rischio che il dilettante (quale io sono), tenti di aumentare le proprie performances musicali, rincorrendo nello strumento costoso, ciò che le le sue mani non riescono a raggiungere. Questo rischio è doppio se il dilettante è anche un principiante. Il giochino non funziona purtroppo.... Ahimè, me lo sono detto spesso: darei via volentieri tutte le mie chitarre per avere mani più capaci. Fioretto impossibile da realizzare: solo lo studio e i sacrifici portano a questo risultato purtroppo. Che banalità.
Concordo!
Eliminariguardo alla 1: mi vado convincendo che produrre buone chitarre è relativamente semplice, basta saper copiare. Oggi in Asia lo sanno fare benissimo e hanno capito che i legni speciali, le colle particolari, le verniciature complesse sono elementi secondari rispetto a una buona costruzione. E' quello che diceva Eric Schoenberg, dieci anni fà i cinesi copiavano a capocchia senza conoscere le funzioni precise di ogni componente, oggi no, conoscono esattamente proporzioni e geometrie. Falla bene e suonerà bene anche col laminato!
2: le chitarre blasonate hanno in più proprio gli elementi a cui rinunciano in Asia. Legni curati, spessori ridotti, vernici applicate con certi criteri. Non c'è solo il costo dei materiali, ma anche un processo produttivo più lento e accurato che, sommato al costo del lavoro in America, fanno schizzare i costi. Poi c'è il prezzo del marchio e la sua Storia! Ed ecco che quel qualcosa in più ha un fascino unico, ma costa molto di più. A conferma c'è un video del Factory Tour Gibson a Bozeman, dove si capisce perché una J45 standard costa meno e non suona come la True Vintage di Vincenzo o perché la tua Moretta certificata suona meglio delle altre. La produzione delle Gibson standard è completamente automatizzata in ogni fase, perfino le catene sono sagomate a macchina tutte identiche a blocchetti di quattro, altro che il liutaio con la sgorbia!
3: in giro è pieno di gente che esibisce strumenti costosi e suona malino. Purtroppo è così in ogni campo, c'è anche chi compra un suv da 30.000 euro per andare a far la spesa al Conad. Ma per gli strumenti musicali e soprattutto per le chitarre, forse vale quello che diceva lo zio Fester: il blasone con la sua Storia e l'eccellenza di materiali e finiture, può anche "ispirarti", può farti suonare con maggior trasporto, può farti tirar fuori il meglio che hai e regalarti gioia. Ma se sei un cane rimani cane, oppure diventi collezionista.
sulla 3 , devo dire che però ci sono oggi in giro tanti bravi musicisti che se ne sbattono...Più di qualcuno usa le Eko , e quello che ne esce fuori è buona musica , ad esempio Gian Piero Ferrini che vi ho presentato e che abbiamo visto a Sarzana. E anche il nostro giuseppe , che ripete sempre di scegliere le sue chitarre in base alla resa live e null'altro. Resta il fatto che in fondo , da semplici appassionati quali siamo , il richiamo del marchio impossibile resta sempre forte , ma non ci vieta di suonare poi con quello che abbiamo !
EliminaVero! E sono tanti quelli che sul palco si portano buone chitarre orientali e quelle di rango se le suonano a casa in santa pace. Anche perché c'è un altro fattore da considerare: per quanto la tecnologia sia cresciuta, i sistemi di amplificazione non sono ancora in grado di restituire appieno tutte le qualità acustiche. Se si suona in gruppo, pacchi di soldi per sistemi sofisticati sono quasi buttati via, se si è solisti nulla vale quanto un buon microfono. A quel punto, suonabilità, tenuta dell'accordatura, affidabilità e praticità sono molto più importanti di legni pregiati e finiture, che diventano solo ansie e preoccupazioni. E questo è sicuramente un altro punto a favore delle "economiche" (che poi sarebbe meglio definire "abbordabili", perché anche tra le chitarre prodotte in Asia, per avere certe qualità si arriva attorno ai 500 euro!).
EliminaGià...se ne sbattono perchè sono veri musicisti e con la musica ci campano o provano a camparci.
EliminaIn questa ottica, la chitarra è un investimento per il proprio lavoro (o, come si dice, uno strumento di produzione). E perchè diavolo uno dovrebbe investire più del dovuto, quando è sufficiente un attrezzo meno costoso? Tutto diverso il punto di vista del dilettante che, ammettiamolo, è anche un po' irrazionale.
esatto , per la mia wally ce ne vogliono ben più di 500....tanto che , al momento , porterei su un palco la sigma , se gli trovo un magnetico adatto. Con il fatto che ha la spaziatura delle corde alla buca di 5,5 , non riesco ancora a trovarne uno , tutti standard a 5 !!!!!
EliminaQuando LR Baggs mi ha mandato un Lyric nuovo in sostituzione del precedente, ho avuto la tentazione di montarlo sulla Martin, mi è bastato guardare la Tanglewood per cambiare subito idea.
EliminaAggiungo due considerazioni sulle chitarre blasonate:
Elimina1. I professinisti hanno anche una sostanziale esigenza di praticità per gli strumenti che si portano sul palco ed in giro: hanno bisogno di strumenti stabili, affidabili, dove magari conta di più il sistema di amplificazione che il suono acustico e anche con dei costi abbordabili, in modo da non farsi patemi d'animo per gli inevitabili maltrattamenti che subiscono sul palco e nei continui spostamenti.
2. Nonostante i litri di bava che mi hanno procurato i due video delle guitar houses, continuo a pensare che 3500 € per una 00028vs (nuova) sia troppo, soprattutto considerando che con quelle cifre si acquistano delle eccellenti chitarre di liuteria italiana fatte "su misura", e magari cercando tra i giovani che ancora non si sono fatti un grande nome, ma che hanno comunque già acquisito una esperienza e delle capacità teniche notevoli, si spende anche qualcosa di meno. Poi anche per la liuteria si va nel feticismo, quando si parla di nomi come Olson, Kevin Ryan, McAlister ...
2. Si, sono costi molto alti. E pensare che Martin costa meno rispetto alle copie di certi marchi boutique. La 00028vs l'abbiamo confrontata con una Collings simile che costava circa 1000 euro in più rispetto al nuovo, ma che poi suonava meno bene!
EliminaSulle eccellenti chitarre di liuteria artigianale hai ragione, ma se io dovessi rivolgermi a un bravo liutaio credo che finirei per chiedergli una Martin :D
I liutai da feticismo, è vero che McAlister o Merrill che rifanno le Martin a tre volte il loro prezzo fanno un po' girar le balle. Forse il discorso cambia per Ryan e altri che sperimentano e ti danno strumenti diversi. Ma di certo una parlor di Ryan ha senso solo in mano a gente come Lugosh.
Ovviamente la mia è una opinione personale, motivata dal fatto che incomincio a farmi un'idea su alcune caratteristiche che su una Martin non trovi (armrest bevel, soundport, dimensioni e forma del manico ...). Riguardo alle Ryan, non so che dire, bisognerebbe averne una da provare, chi ha avuto esperienza diretta ne parla come di una cosa trascendentale ... cosa intendi con "in mano a gente come Lugosh"? Non lo conosco molto, e il solo vedere come tiene basso il manico della chitarra mi fa girare le balle!
Eliminaintendo che uno strumento del genere richiede musicisti capaci di sfruttarne le potenzialità, se nò non ha senso. Lugosh è uno dei più grandi fingerpickers, suona con una leggerezza quasi noncurante, a volte con un tocco pure un po' svaccato (postura inclusa) e non ti accorgi che fa cose complicatissime, ma lì, secondo me, sta la sua grandezza. Non ostenta, ma fà! In più ha le caratteristiche che preferisco, un gran tiro, ma sa anche essere estremamente poetico e nelle sue armonizzazioni incrocia di tutto, da Bach al ragtime. Insomma è un grande.
EliminaPer dire:
Elimina[video]https://www.youtube.com/watch?v=qpYkvX09HeY[/video]
Notevole! In questo video fa delle cose che sembrano impossibilli con quella postura. Approfondirò. E anche la voce della Ryan è stupenda ...
EliminaPorc...e pensare che sabato ero ad un'oretta di macchina da voi!!!
RispondiEliminaPer il video, me lo devo rivedere con calma per capirci qualcosa.
'nnaggia...ci stava un caffè con noi
Eliminala prossima volta facciamo un annuncio! ;-)
Eliminae spero ci sarà altra occasione!!!
Eliminafaccio un commento per punti per essere più schematico:
RispondiElimina1 - vi odio
2 - vi invidio (intercambiabile con punto 1)
3 - le due tangas al mio orecchio suonano assolutamente identiche nonostante i maldestri, evidentissimi sforzi di massimo per far suonare peggio quella di mirco
4 - c'è veramente da restare con la mascella penzolante a sentire e vedere tutto quel ben di dio. ciascuna a suo modo, suona divinamente, per quanto conosciamo esattamente l'abbattimento qualitativo di una registrazione + compressione del tubo.
5 - ho staccato un pezzetto del mio cuore e l'ho lanciato nella buca della 00028vs. se vincenzo da oggi in poi sentirà una strana vibrazione nel suonarla, è quello.
1 - no dai!
Elimina2 - no dai!
3 - ah, te ne sei accorto anche tu?!
4 - in effetti, una chitarra da "eliminare" non c'era.
5 - Vince avrà un pezzetto di cuore dentro alla sua 00028vs, invece Max nella sua Martin ha il bicchierino di un umidificatore che si è incastrato nel bracing e non esce più. Ma tu dimmi...!!
3 -- siete delle malelingue
Elimina5 - sono intervenuto ginecologicamente nella buca dopo aver allentato le corde. Estrazione effettuata.
Elimina3 - se ne sono accorti tutti!
Elimina5 - meno male, sembrava il cestino del rusco!
Complimenti a tutti e grazie :-) le idee si stanno schiarendo e si avvicina l'acquisto di uno strumento serio... vi terrò aggiornati, bravi tutti
RispondiEliminaecco, diciamo che erano tutti strumenti seri, alcuni serissimi! Facci sapere ;-)
Eliminache bello! non sento, in tutti questi commenti, nient'altro che amicizia, e amore per i nostri strumenti, e voglia di passare un po' di tempo insieme: guardate che non è mica tanto facile...!
RispondiEliminanon aggiungo nient'altro se non qualche minimo appunto tecnico: le cose più importanti sono già state dette. le due tanglewood sono davvero delle ottime chitarre e il loro rapporto qualità-prezzo ancor di più. in questo senso, però, a mio avviso il massimo è la RK 00 di mirco, uno strumento che davvero è di una categoria superiore e di molto, al suo prezzo, in america (beati loro): per noi, coi problemi di dogana, di viaggio, assicurazione, euro svalutato, ora meno: ma mirco ha fatto un vero affarone!
le differenze tra le due tanglewood (per lo meno quelle non introdotte dallo scaltro reverendo) discendono soprattutto dalla diversa action: comodissime tutt'e due, quella di mirco è ancor più bassa, tanto che se si spinge un po' tende a sferragliare, a sfarfallare un po'. però strumenti del genere, che suonino e che si suonino così bene anche a spina staccata, a questo prezzo, una volta secondo me non c'erano...
per finire, un commosso pensiero alla mia 000 28vs: è la chitarra più bella che ho avuto, e una delle più belle che ho suonato. se l'avessi avuta una volta, sarei divenuto un chitarrista migliore, e un ometto più felice. l'ho desiderata a lungo, l'ho penata, come suol dirsi, e ora ne sono innamorato. è un amore senile e un po' malinconico, ma molto dolce. lo so che data in mano a un chitarrista vero, darebbe tutt'altra musica. a me dà un po' di felicità: e non potrei chiedere nulla di più!
c'è uno zero di meno o di troppo, ma se non ricordo male credo che tu intenda quella grande (000). E' una chitarra che potrebbe ribaltare molti discorsi, ma io la considero un caso a parte. Ha parecchi difetti che in teoria dovrebbero renderla mediocre, eppure suona e si suona da dio. In più (scarafone a parte) è bellissima! Quella è stata la mia prima "vera" chitarra. Quando mi capitava di confrontarla con altre simili ben più costose, non trovavo differenze abissali e pensavo di non essere ancora in grado di capire. Poi ho capito che era una gran chitarra e che mi ero abituato bene da subito. Certo, non è una Martin, ma come disse il mio liutaio che non ama sbilanciarsi "ho sentito anche delle Martin suonare peggio!" :))
EliminaNon riesco a non dirlo... il tuo ultimo paragrafo sulla 00028vs e l'amore senile e un po' malinconico mi ha fatto tornare alla memoria il libro di Gabriel Garcia Marquez intitolato 'Memoria delle mie puttane tristi', che di volgare ha solo il titolo; la storia di un anziano che cercando l'ultima notte di sesso con una giovincella pagata, se ne innamora, la cura, la difende e non ha il coraggio di oltraggiarla.... ve lo consiglio, è un libricino anche breve :-) ah quanto amiamo queste opere d'arte lignee... basta sennò mi vien da piangere :-)))))
Eliminamirco hai ragione: uno 0 in meno, e un herringbone binding in più. quella chitarra mi piace proprio tanto. hai ragione che iniziar bene, non importa per quale via, è importantissimo. e affinare l'orecchio fin da subito, una gran fortuna. oppure il suo contrario, a seconda di come la vedi!
Eliminasteve, grazie dell'invito: non conosco quel libro (il tema dell'amore senile è tra i più frequentati, e fortunatamente anche ad alto livello, con eccellenti esiti) ma lo conoscerò presto, e ti saprò dire
Eliminae aggiungo: sorprendente (almeno per me) la qualità sonora della taylor 414 di giancarlo: ho avuta sino a pochi giorni fa una 312, ma questa (sarà che è un corpo molto più grande della mia ex-piccolina, saranno i legni diversi, saran tante cose) suona meglio e di più, con un timbro molto elegante e la classica, grande suonabilità del manico taylor. una chitarra versatilissima, e anche molto bella.
RispondiEliminaUna curiosità: nella foto la prima chitarra sul divano a sx è una dread che non è entrata nella registrazione e non mi sembra la CS&N Gerry Tolman Tribute di Vincenzo. Come mai non l'avete registrata?
RispondiEliminano, è proprio quella: è proprio vero che non è stata incisa, ma senza un perché. però è stata molto suonata. sarà per un'altra volta, magari per quando avremo qualche altra dread a farle compagnia...
EliminaInvece è proprio quella, ma perché non l'abbiamo registrata non lo so! Forse un po' perché era l'unica dread e non rientrava nei confronti diretti o più semplicemente perché ce n'erano davvero troppe per casa, fatto sta che ce la siamo proprio scordata. Pensa te, un pezzo da novanta!
EliminaPerchè siete irriducibili del corpo piccolo, se c'ero anche io, vedevate come gli facevo fumare la tastiera, Dreadgnought forever !!!! HEHEHEHEHEHEH!!!! :-))))
Eliminatu ti ci attaccavi come una cozza!
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