In una delle ultime uscite fatte con il gruppo rokkettaro dei vecchioni ad un certo punto la gente si è messa a ballare. Ci siamo guardati al volo negli occhi e abbiamo cambiato in corsa la scaletta per accontentare quelli che erano scesi in pista.
Ahia! Ci siamo resi conto che non c'erano poi tanti pezzi con le caratteristiche adeguate alla bisogna (140-150 bpm, cassa in quattro, magari conosciuti al grande pubblico, ecc. ecc.)
Abbiamo quindi convenuto di preparare una mezz'ora abbondante di pezzi ballabili.
Roba semplice s'intende: Ligabue, Zucchero, 883...robe così, preferibilmente in italiano.
Il progetto originario era quello di fare un siparietto acustico (il cantante suona un po' il violino, l'altro chitarrista il flauto traverso). Interessante certo, ma ci siamo posti la domanda se non fosse stato meglio far divertire la gente piuttosto che ammosciarli con musiche che, in fondo sarebbero piaciute forse solo a noi.
Nell'epoca pre-discoteca tutti i gruppetti e orchestrine suonavano per far ballare e noi apparteniamo a quel tempo lontano. Che poi a pensarci bene il rapporto suonatore-danzatore è antico quanto l'uomo, semplice e diretto. Mentre per una musica cosiddetta di "ascolto", serve un filtro culturale che, magari, non sempre è sulla sintonia giusta. Il ballo, il muoversi a tempo è divertimento puro per il danzatore ma, di riflesso, lo è anche per il suonatore.
Insomma, non dovendo dimostrare un bel nulla che tanto di fenomeni non ce n'è, abbiamo preparato questi successi facili facili, con il giusto ritmo "dancing", superando le boccacce e le perplessità del batterista a cui abbiamo chiesto una partecipazione tipo "metronomo", senza svolazzi o esibizionismi ma ricca solo di precisione e grande "tiro".
Ma tra le cazzate urlate dentro al microfono dal cantante e il sudore dei ballerini, il divertimento, abbiamo visto, è assicurato.
Siete eclettici, c'e` poco da fare! Secondo me non e` affatto facile suonare musica da ballo, in primis perche` bisogna avere un senso del ritmo non indifferente, e poi perche` bisogna mettere da parte il proprio gusto personale, in cambio pero` si ha la felicita` di chi usufruisce della tua musica per scatenarsi, insomma, la spesa vale la candela :-)))
RispondiEliminaIl "problema" si è presentato anche a noi , ma da un certo punto di vista siamo fortunati in quanto i vekkioni del nostro pubblico ballano tranquillamente il rock d'annata , semmai ci concediamo brani anni '80 , quando si andava in discoteca a ballare i cure e i police , quindi poche boccacce da parte di nessuno di noi , insomma , ci si può divertire "anche " facendo divertire. Poi se parte la gambetta.....:-))))))
RispondiEliminaSono scelte sostenute da un preciso ragionamento più o meno condivisibile. Personalmente sono solidale col batterista di Max e trovo più condivisibili le motivazioni di Stefano (ma io sono un talebano, come dice il Rev! :D). Molto dipende dal giro di locali in cui si bazzica: se lì c'è quel pubblico e lì si vuole stare, non resta che dare al pubblico ciò che vuole. Ma dal racconto pare di capire che il gruppo del Rev ha trovato molto appagante la risposta di una certa parte del pubblico, e quella ha deciso di assecondare!
RispondiEliminaCapisco, ci si fà il mazzo spesso con pochi riconoscimenti e una volta che qualcuno mostra di gradire con sudata partecipazione, la soddisfazione è grande. Ma, da "talebano", mi chiedo quanto possono reggere i musicisti. Se si va per arrotondare lo stipendio è un conto (che purtroppo son tempi grami), ma se si suona da veri dilettanti - per diletto personale! - quanto reggeremo a suonare musica che non ci soddisfa? Di certo non condivido la spocchia di chi pretende di romperti i maroni in birreria con sconosciute proposte di nicchia sognando di essere in un teatro, ma ho il sospetto che a inseguire un certo pubblico si possa arrivare velocemente a detestarlo. Personalmente non vorrei mai trovarmi su un palco a pensare "guarda che musica del cazzo mi tocca suonare per farvi muovere il culo!" Per di più dopo prove e sbattimenti. Ecco, sinceramente nel ragionamento del Rev ci vedo questo rischio.
Ma no, non si tratta di "reggere" e non mi è mai capitato di pensare "guarda che musica del cazzo ecc ecc" Ci divertiamo anche a fare un rokkaccio tirato di tre-accordi-tre. L'importante è farlo con il tiro giusto e la convinzione del caso. Insomma diletto personale ma condiviso. Mi sono sentito molto più in imbarazzo quando mi è capitato di suonare con chi aveva velleità più artistiche, pesanti come piombo, avendo la presunzione di fare chissà che e ricevendo in cambio uno stanco distrattissimo applauso (quando andava bene).
Elimina"le boccacce e le perplessità del batterista" mi davano da pensare. Ovvio che se siete tutti d'accordo e il repertorio vi diverte siete a posto. L'importante, come dici, è fare le cose bene con la giusta convinzione.
EliminaAlla fine è bello sentirsi apprezzati, ma non bisogna nemmeno sottovalutarlo troppo il pubblico, oggi di gente ce n'è di tutti i tipi, credo che anche le proposte più originali se "proposte" appunto onestamente, possano trovare il pubblico giusto, magari apprezzeranno in modo diverso ma apprezzano. Questo però vuol dire anche che non esiste una musica di seria A e di serie B, l'unica regola per me è: suona quello che ti fa divertire per chi si vuol divertire con te.
RispondiEliminaI due punti di vista di Giancarlo e del Rev mi colpiscono molto, credo che racchiudano bene le diverse motivazioni che portano a suonare in pubblico.
RispondiElimina"Suona quello che ti fa divertire per chi si vuol divertire con te" e "il divertimento puro per il danzatore (pubblico), di riflesso, lo è anche per il suonatore" hanno lo stesso obiettivo, ma vengono da punti di partenza opposti! Uno parte da se, l'altro dal pubblico. Sono entrambe motivazioni forti, ma poco conciliabili. Difficile tenere insieme musicisti con questi due punti di vista e (parte gli scazzi personali) credo che alla fine questo sia uno dei motivi che più spesso porta alla divisione in un gruppo.
Ad esempio, nel mio gruppo abbiamo da poco dovuto sostiture il nostro storico bassista (una vita insieme!). Lui ha lasciato per motivi importanti, stress personale e lavorativo che non gli consentiva più di metterci l'impegno giusto, ma il resto del gruppo si è chiesto più volte se ci fossero altri motivi per quella "strana" scelta, dopo tanto tempo! Mi accorgo ora che, oltre a problemi veri e reali, forse dietro c'è anche un cambio di mentalità!
E chissà che, visti i problemi, non avesse bisogno di un approccio più giocoso e leggero alla musica. Le cose cambiano e noi con loro.
EliminaConoscendolo bene, giocoso e leggero non sono aggettivi che gli si addicono, è uno che vuole fare le cose al massimo della professionalità, mai contento del risultato. Ma proprio in quest'ottica è possibile che a un certo punto si abbia bisogno di un riscontro netto, cioè l'approvazione ben visibile del pubblico a cui ci si rivolge. Se quello diventa il motore del proprio impegno, in un gruppo come il nostro che ha riscontri positivi, ma fatica a trovare situazioni adatte, ci si può trovare insoddisfatti. In questo gioca anche l'età matura, che a volte viene vissuta come un tempo in scadenza ("non siamo più ragazzini" è una frase tipica). Se poi ci sono altri motivi di insoddisfazione e stress lavorativo, la situazione diventa gravosa. Comprensibile.
EliminaCi scommetto un calzino che in repertorio metterete "Balliamo sul mondo" del LIga..
EliminaDI ballare per me non se ne parla.. ieri durante un allenamento su strada son caduto e mi son sgarugnato un ginocchio.. Al pronto soccorso evidentemente hanno finito le punture di anestesia perchè mi hanno tolto con le pinzette frammenti di tendine e pezzi di stoffa e ricucito con cinque punti senza anestetizzarmi.. ma purtroppo per voi le mani sono salve!!
;-)))
Azz, un po' di spray almeno glie lo potevi chiedere! Ma i cookers sono uomoni veri! Auguri! :)))
Eliminaroba per uomini duri...quelli che non devono chiedere mai
Eliminaper Gian...hai voglia! Balliamo sul mondo lo facciamo da tempo. I pezzi di Ligabue sono facili facili, un giro di accordi (tre-quattro non di più) che si ripetono se poi si aggiunge che lui un gran cantante non è....
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