sabato 31 gennaio 2015

Non aprire quel cassetto. II


I Belumat erano un duo di musica popolare in lingua bellunese attivi come due sino al 2007.  Singolarmente le loro radici affondano nel beat degli anni sessanta. Hanno fatto la storia della musica popolare del nord est Veneto, parlando di migrazione e di fatiche in montagna, di vite segnate dalla fatica, dalla fame e dalla malattia. Ma anche delle gioie dell'amore e della giovinezza, hanno con fine satira preso in giro i politici e i potenti.  Qualche hanno fa ho indegnamente rifatto in chiave pop un loro bellissimo brano "Senza parlar"
La tonalità per me è un po' alta, ma avevo già fatto la base per una persona che poi non l'ha più cantata.

SENZA PARLAR

1. 
Quante òlte par la strada    /quante volte per la strada
na fegura destirada           /una figura distesa
te domanda sora l vi§o    /ti domanda attraverso lo sguardo (lett.: sopra il viso)
la speranza de n sori§o  /la speranza di un sorriso

Rit.: E noi no avón parole,     /e noi non abbiamo parole
ne coraio de vardarse,         /ne coraggio di guardarci
scominzion a §vodarse       /cominciamo a svuotarci
senza parlar, senza parlar,    /senza parlare, senza parlare
senza parlar;                        /senza parlare
se nase, se vive, se more,    /si nasce, si vive, si muore,
senza parlar.                       /senza parlar.




2. 
Quando n bòcia te domanda     /Quando un bambino ti domanda
se la vita é bèla e granda,         /se la vita è bella e grande
no l domanda caramèle,          /non ti chiede caramelle
l ól contar co ti le stele!          /ma vuole contare con te le stelle.
Rit.: E noi no avón parole,     /e noi non abbiamo parole
ne coraio de vardarse,         /ne coraggio di guardarci
scominzion a §vodarse       /cominciamo a svuotarci
senza parlar, senza parlar,    /senza parlare, senza parlare
senza parlar;                        /senza parlare
se nase, se vive, se more,    /si nasce, si vive, si muore,
senza parlar.                       /senza parlar.

3. 
E ti, mare, che te vede                 /E tu, madre, che vedi
sti to§at che pi no i crede,           /questi ragazzi che più non credono,
te continua, bandonada,           /continui, abbandonata,
a curarne longo strada!         /ad avere cura di noi lungo il cammino della vita
Rit.: E noi no avón parole,     /e noi non abbiamo parole
ne coraio de vardarse,         /ne coraggio di guardarci
scominzion a §vodarse       /cominciamo a svuotarci
senza parlar, senza parlar,    /senza parlare, senza parlare
senza parlar;                        /senza parlare
se nase, se vive, se more,    /si nasce, si vive, si muore,
senza parlar.                       /senza parlar.

8 commenti:

  1. bocia = bambino
    tosat = ragazzo
    xxxx = uomo
    vecio? = vecchio
    bello il dialetto veneto, esattamente di dove?

    Hai una bella attrezzatura e il risultato sonoro è buono

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non I Belumat sono di Belluno, anche se con molte differenze è capibile da quasi tutte le alte zone del Veneto, specialmente nella parte est. L'atrezzatura è quella che è, un condensatore da 100euro una scheda e cubate. Ma quello che cerco ultimamente è proprio migliorare nell'editing e nel mixer

      Elimina
  2. Mi e` piaciuta molto la tua cover, anche se non conosco l'originale, trovo che il genere sia molto "italiano", e quindi affonda le radici nel nostro passato, il dialetto veneto poi, lo trovo molto musicale, e poi lo capisco abbastanza bene, perche` nella mia zona, c'e` una grande componente veneta, la citta` di Latina e` composta dalla maggior parte , da persone di origine veneta, ed il bello e` che non hanno mai tagliato il cordone ombelicale, con le proprie tradizioni, e questo e` fantastico, se si considera che ormai siamo alla terza generazione, insomma, un pezzetto di veneto nel lazio :-)))

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non mi è mai piaciuto cantare in veneto, lo ritenevo adatto solo ai brani della cultura popolare (i Belumat sono un esempio) ma altimamente ho conosciuto persone che lo sanno usare veramente bene e fanno degli ottimi lavori

      Elimina
  3. e io sono veneto da parte di nonna materna , esattamente portogruaro....quando da ragazzino andavamo in vacanza , per me era un mondo nuovo fatto di campagna , campi di mais ,canali cristallini , biciclette e feste di paese ( e bee tose....).
    La tua registrazione ha un che di professionale , bei suoni davvero , bravo :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io sono nato proprio in mezzo alla campagna che va da Portogruaro al mare, anche se ora abito uasi ai piedi delle mie amate Alpi. Molti veneti divenuti esperti nelle bonifiche di fine ottocento e inizi novecento, accettarono di lavorare e trasferirsi nell'Agro Pontino per collaborare alla bonifica delle zone di Latina. Ho scoperto che vi sono dei Rizzetto anche a Roma

      Elimina
  4. Bravo Stefano musicista a tutto tondo, che passa dall'acustica all'elettrica, con una mano sulla tastiera polifonica e con l'altra sul microfono per cantare, senza problemi, regalandoci una registrazione molto ben confezionata..
    Ostrega.. sei proprio forte !!
    ;-))

    RispondiElimina
  5. Grazie Gianfranco, ma per a tutto tondo ti riferivi alla mia pancia? :-)))))) Diciamo che purtroppo sono costretto a fare tutto da solo per mancanza di collaborazioni.

    RispondiElimina

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Per inserire una immagine nel commento scrivi: [img]URLdell'immagine[/img]
Per inserire un video nel commento scrivi: [video]URLdelvideo[/video]