Eccolo qui il rap a tre voci che i ragazzi della comunità Aldo 16 anni, Alssandro 17 e Luca 17, hanno ampiamente modificato e cantato alla festa di Natale. Alcune considerazioni:
- hanno un concetto della musica molto lontano dal nostro. In pratica è una non-musica e tutto ciò che è negazione (ai loro occhi) è già qualcosa di cui ci si può fidare. C'è sicuramente la grande differenza di età, ma anche l'uso di attrezzi culturali diversi a me, in fondo, sconosciuti.
- lo scopo, lo sapete, non era propriamente quello di portarli a "fare musica" ma più semplicemente di realizzare qualcosa insieme, impegnandosi per arrivare ad un qualche risultato.
- se riusciranno a uscirne e a diventare grandi, saranno delle persone fantastiche perchè la strada della loro vita è stata da subito in durissima salita e dimostreranno di essere migliori di tanti ragazzi "normali" cresciuti in famiglie normali
Personalmente mi sarebbe piaciuto riuscire a portarli anche all'ascolto di una musica diversa. Compito troppo arduo per me. Ma diventando adulti si accorgeranno che il mondo non è solo la bruttura che hanno conosciuto loro e che la bellezza e la poesia dell'umanità sono da conquistare giorno per giorno, con tenacia, nascoste come sono tra pagine di un qualche libro o, chessò, in una musica mai prima compresa. Sarà la maturità a dare loro gli attrezzi per farlo. Glielo auguro di cuore.
Tu gli hai dato degli strumenti per farsi sentire, e questo e` importantissimo, perche` per crescere, bisogna epurare la propria rabbia, e senza strumenti per farlo, questo e` difficile, inoltre se non si riesce a buttare fuori quello che ci rosica dentro, e` molto difficile crescere senza rancore verso tutto cio` che ci circonda, percio` tu Max hai fatto un lavoro socialmente impagabile bravissimo!!! Ti meriti davvero un abbraccio :-))))
RispondiEliminaSei un Grande !!!
RispondiEliminabe' dai Macca, non state a farmi sempre i complimenti...io queste cose ve le posto per tenervi aggiornati su questa attività che mi sembra abbastanza interessante, ma che molti di voi, una volta liberi dall'assillo del lavoro, potrebbero benissimo intraprendere...
Eliminahai fatto al meglio quello richiesto , soprattutto dalla tua coscienza , loro hanno comunque recepito , in maniera personale , e va benissimo così , i mondi sono ben distanti ( e forse è giusto così....) Il resto ci auguriamo tutti sia sempre in meglio , ma più di tanto non si può proprio . Bravo max , e bravi i ragazzi !
RispondiEliminaUltimamente ho vari ripensamenti su questi tipi di operazione. Sono positivi, non ci piove. Come dici benissimo il primo obiettivo è "realizzare qualcosa insieme, impegnandosi per arrivare ad un qualche risultato". Non è poca cosa, è un impegno già difficile per noi che infatti non sempre riusciamo a portare a casa risultati quando ci impegniamo con gli altri, nonostante gli strumenti sociali che abbiamo (o dovremmo avere), quindi missione compiuta alla grande!
RispondiEliminaQuello che mi chiedo è come continuare. Ti sei adattato a muoverti nel loro territorio (dico "ti sei" per rimanere in questo caso, ma potrei dire "mi sono" ricordando le tante volte in cui ho adottato una strategia simile nel mio lavoro, quindi è una riflessione personale!), hai fatto una concessione nei "contenuti" e gli hai dato un metodo su come portare a casa qualcosa di concreto oltre lo sfogo casuale o lo scimmiottamento gratuito. Hai aperto un ponte, ottimo! Loro ci sono saliti ricambiando la fiducia che gli hai dato. Sono sul ponte che può portarli fuori dal loro ristretto territorio, che può mostrargli qualcosa di diverso, ma stanno ancora lì. Hanno capito che prendersi un impegno insieme può fargli portare a casa qualcosa di diverso da rabbia e rancore, ma per loro quel ponte non porta ancora da nessuna "altra" parte. E' qui che mi chiedo: come farglielo attraversare? Non dico portarli via per sempre con te come Ghandi o San Francesco! Dico fargli fare un giro dove non sono mai stati o - difficilissimo! - dove credono che non gli interessi andare...
Stiamo sulla musica: davvero non gli piacerebbe suonare e cantare una bella canzone diversa? Davvero non si emozionerebbero?
E allora faccio una ipotesi. Tu hai aperto un ponte, sei andato di là e li hai aiutati a fare qualcosa che interessava a loro. E se li invitassi a venire di qua ad aiutarti a fare qualcosa che interessa a te? Del tipo:
"ragazzi devo fare questa canzone a cui tengo molto e mi serve un coro. E' impegnativa e magari non vi piacerà tanto, ma ho visto che siete in grado di farlo e forse potreste aiutarmi".
Per piacere "tuo"! Sarebbero pronti ad aiutarti? Chissà come reagirebbero a una simile richiesta, con te che canti e suoni per davvero, davanti a computer e microfoni (o davanti a un pubblico...!). Cosa potrebbe succedere? Quali emozioni proverebbero? Chissà cosa potrebbe scattare...
Rischioso. Se fallisce li vedi tornare indietro sul ponte. Se funziona vengono di quà per la prima volta e magari scoprono che ne vale la pena!
PS: starai pensando: ma te l'hai fatto?
No! Purtroppo ho un ruolo istituzionale in cui i miei spazi e tempi sono a scuola, e sono poveri e ristrettissimi. Questa idea sono solo riuscito ad accennarla e mi ha dato delle belle sorprese. Non ho idea sulla tenuta. Tu giochi da "libero", per quello lo dico a te! ;-)
...ripensandoci, nel mio lavoro questa idea forse l'ho più che accennata! Ho visto dei "bulli" con atteggiamenti da Bronx appassionarsi su un set di tamburi o con uno xilofono e impararsi una parte per stare in orchestra di classe a suonare cose lontanissime dal loro mondo. All'inizio mi hanno fatto sputare la bile, ma poi ci sono stati ed erano pure bravi!. No, l'ho fatto, cazzo! L'ho fatto! :)
Eliminaè vero stanno sul ponte. Devono fare un percorso dentro la comunità e serve tempo, per crescere e maturare. La prima cosa che insegnano nei corsi di psicologia dedicati ai volontari impegnati in una relazione di aiuto è quella di saper ascoltare, rendersi disponibili alla accoglienza ma gli sforzi per uscirne devono essere fatti da loro rispettando rigide regole comportamentali.
EliminaIo non sono un buon "aiutante" perchè sono un mollaccione, mi intenerisco, do la colpa alla società, sono pronto a difenderli sempre...ma così facendo in pratica faccio da scendiletto, non da "aiutante"
Continua a fare lo scendiletto, autentico, sincero, generoso, sai farlo bene e lo fai con passione..
EliminaBravi !! Un lavoro ben eseguito e ben registrato e confezionato..
;-)
*dimostreranno di essere migliori di tanti ragazzi "normali" cresciuti in famiglie normali*
RispondiEliminaLeggendo questo post mi è venuta in mente la scena di questo film dove,Zalone,con la sua sagace ironia,parla della famiglia cosiddetta normale,che poi tanto normale non è....
https://www.youtube.com/watch?v=XRPQgjMCFV4
C'era un'altra scena,dove lui insegna chitarra ai ragazzi difficili all'abbazia di Morimondo ma non ho trovato il video sul tubo.
Meritevole impresa la tua.