domenica 21 dicembre 2014

I topi al burro

"Gino, ce li abbiamo i topi al burro?"
Così diceva tanti anni fa, quando abitavo in centro, la fruttivendola sotto casa che si vantava di avere tutti i tipi di verdura. Mia moglie ed io ridevamo perchè quello che avevamo chiesto era i "topinabur" e la tipa ignorava completamente cosa fossero, ma non lo voleva dare a vedere.
I topinanbur sono i tuberi delle margherite gialle spontanee in campagna. Passata la fioritura che è a settembre/ ottobre, quando arriva Natale offrono queste patate bitorzolute che sono squisite.
Ecco come si fanno:
I tuberi vengono ben lavati, aiutandosi anche con uno spazzolino. Una volta ben puliti, senza sbucciarli, si tagliano a fette grossolane. Si mettono in un tegame con pochissima acqua, sale, e si fanno lessare. Senza che si spappolino però. Scolati, si fanno saltare con il burro in una padella. Alla fine si fa mantecare con una bella dose di parmigiano grattugiato.
Il sapore richiama quello dei carciofi...ma più profumato, delicato. Sono fantastici come contorno per un arrosto e a Natale a casa mia non mancano mai.

Tutto ok allora? Be' una controindicazione , a dir la verità ce l'hanno. Il giorno dopo evitate di recarvi in biblioteca, o ad un concerto da camera...anche il cinema non è consigliato. L'ideale sarebbe uno spazio aperto, solitario, dove tra il cinguettare degli uccellini e lo stormire del vento tra gli alberi, dare libero sfogo e soddisfazione alla ciclopica flatulenza che nottetempo si è formata nel vostro intestino. Questa si che è gas...!

    

8 commenti:

  1. HAHAHA!!! I TOPI AL BURRO!!! mi ricordo tanti anni fa lavoravo in un cantiere navale a Nettuno dove costruivano barche da diporto, il principale descrivendo i lavori ad un cliente gli disse: (premetto che in dialetto nettunese l'articolo al maschile è "O", quindi o cane, o gatto, ecc.) .....allora qui, metteremo un bel " Blo" come da lei richiesto......HEHEHE ;-))

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  2. Da noi in piemontese li chiamiamo "ciapinabò", e il modo principale di consumarli è con la bagna caoda, crudi e tagliati a fettine sottili e hanno un sapore molto delicato.
    Mio padre raccontava sempre che parlando al nonno (che era un contadino della zona del monferrato) di questo strano e delizioso tubero che aveva scoperto in città, era stato lapidato con queste poche parole :"A mangiu su li? Nuiauter li duma ai crin!" (mangiano ste robe li? Noi le diamo ai maiali!)

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  3. Assaggiati , non sono male , anche se non è facile trovarli e tantomeno mangiarli. Me li propose un amico che è un assaggiatore di tutto , non c'è cosa che non abbia mangiato , e se è strana , tanto meglio !!!! Forse ha assaggiato anche i topi al burro veramente in qualche suo viaggio esotico....:-))))

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  4. E sì.. in Piemonte sono un piatto tradizionale come ha anticipato nel commento Beppe..
    La morte loro è nella bagna caoda, ma io, che non amo questa specialità subalpina, li preferisco in insalata con altre verdure, conditi solamente con olio e sale.
    Confermo gli effetti collaterali deflagranti..
    ;-)))

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  5. domanda.... sai dirmi un nome (scientifico o popolare) per individuare la GIUSTA margherita ed evitare così conseguenze gastrointestinali deleterie ??? ;)

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    1. Elianthus tuberosus L.
      vedi:
      http://www.ilgiardinodellerbavoglio.it/TOPINAMBUR1.htm
      http://it.wikipedia.org/wiki/Helianthus_tuberosus
      http://www.agraria.org/coltivazionierbacee/topinambur.htm

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  6. Mai mangiati...so curioso però!

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