Dopo due settimane di convivenza con questa chitarra, che posso dire? Che ho fatto benissimo a non lasciarmela sfuggire!
Come dice il buon vecchio Tommy Emmanuel: “non importa dove è stata costruita, quale nome c'è sulla paletta, quanto costa... se non riesci a posarla e desideri continuare a suonarla, quella è la chitarra per te!”. E questa chitarra ha superato abbondantemente l'esame. Ogni volta che la imbraccio – cioè ogni momento che posso! - continuo a rimanere sorpreso dal livello qualitativo di questo strumento, soprattutto in considerazione della sua fascia di prezzo (che per quanto ne dica TE, per noi poveri mortali importa non poco!). Ma andiamo con ordine e, come avviene per un buon piatto, cominciamo dall'esame visivo.
Questa chitarra è innegabilmente bella, anzi direi affascinante, perché a dispetto del nome “Historic” che identifica la sua serie di produzione nel catalogo Tanglewood, non rispetta completamente i canoni cui dovrebbe ispirarsi e, come certe donne realmente affascinanti, trasforma i suoi difetti in personalità. Questo modello dovrebbe rendere omaggio alle storiche slope di Gibson - J45 su tutte - ma di fatto riprende solo le proporzioni della cassa armonica e un bellissimo top vintage sunburst. Ciò detto, le somiglianze con la J-45 finiscono qui, per lasciare il posto a una serie di piacevoli incongruenze.
Per cominciare, un ponte in stile belly bridge Martin, che però alloggia una sella compensata con pin paralleli e fori con le rampe, particolari evidentemente introdotti dal liutaio svedese Michael Sanden che ha progettato la serie Historic di Tanglewood. Ma i richiami a mamma Martin non finiscono qui.
La tastiera adotta le misure generose delle vecchie Martin, con il capotasto di 1-3/4 e una spaziatura al ponte di 2-5/16, montata su un “carnoso” manico soft V piuttosto arrotondato. In cima la tipica paletta square di Martin con tanto di diamante sul retro e meccaniche vintage aperte, molto graduali e precise. Per finire, diapason da 25,5. Dunque, più che a una J-45, si ispira a una Gibson advanced jumbo, ma con manico, tastiera e ponte di una Martin vintage, a cui si aggiungono eleganti segnatasti micro dot in madreperla e battipenna in stile Taylor (questo si, davvero bruttarello!).
Detto così sembrerebbe un terribile pastrocchio, eppure questa chitarra è estremamente piacevole all'occhio e offre una eccezionale suonabilità, complice un perfetto settaggio di fabbrica e una muta di Elixir 0.11 che costituisce un'altra positiva sorpresa.
Ma perché un ibrido del genere? Visto che la serie Historic di Tanglewood comprende una Dread e una OM molto fedeli ai modelli Martin, perché non restare altrettanto fedeli al modello Gibson?
Credo che la risposta sia molto banale. Presentando la serie Historic, Michael Sanden spiegava che l'intento suo e di Tanglewood era di riproporre tre modelli vintage di riferimento a prezzi contenuti, da qui la scelta di utilizzare il mogano laminato anziché massello per le casse. E - aggiungo io - quella di semplificare la produzione utilizzando stesso manico e ponte su tutti e tre i modelli!
Ed ecco che la slope risulta ben poco corretta dal punto di vista “historic”, ma finisce per acquistare in personalità con un originale compromesso (gradito soprattutto a chi trova troppo stretti i manici Gibson!).
E andiamo in profondità. Sotto al top ci sono catene scalloped molto accurate (...si, l'ho fatto!) e sulla schiena una catenatura piuttosto sottile per una chitarra di queste dimensioni. Particolare che, a detta del liutaio Sanden, dovrebbe dare maggiore elasticità al laminato di mogano con cui è realizzata la cassa, unico vero difetto di questa Tanglewood.
Ho sempre dato di naso alle casse in laminato perché, come è noto, il legno massello matura col tempo e l'uso, contribuendo a migliorare il suono, mentre il laminato rimane stabile. Ma quando una chitarra suona già bene da subito come questa... che si conservi pure così com'è!
Inoltre ho acquistato questa Tanglewood soprattutto per utilizzarla amplificata sul palco, e la cassa in laminato, che ha una risposta più neutra, è meno incline al feedback. Dunque anche questo difetto potrebbe diventare un pregio.
Terminiamo l'esame visivo con le finiture. Ineccepibili. L'assemblaggio è preciso e pulito e ogni particolare è realizzato con molta cura. Unico indizio che tradisce una lavorazione economica è la verniciatura fatta sulla chitarra già assemblata, che però non lascia intravedere sbavature e depositi di vernice nelle giunture come avviene nella maggior parte degli strumenti di fascia medio-bassa. Su tutto spiccano manico, tastiera e ponte, degni di una chitarra di categoria superiore. Ne risulta una suonabilità degna di strumenti ben più costosi.
Da tempo sostengo che la suonabilità è la principale porta di accesso al feeling con una chitarra, tanto da farcela piacere magari anche a fronte di un suono un po' carente. Non in questo caso, perché il suono di questa Tanglewood è davvero notevole.
Ed eccoci al nocciolo della questione: anche se ha un timbro ben diverso da quello a cui sono abituato, questa chitarra suona veramente bene. A dispetto di una cassa abbondante e profonda, il suono risulta chiaro, brillante e perfettamente leggibile lungo tutta la tastiera, lontano dalle sonorità scure e un po' “fangose” di certe dread. Tanto che di primo acchito si ha l'impressione di un suono anche troppo frizzante. Ma dopo aver preso un po' di confidenza, si apprezza la precisa equalizzazione a V che contiene le medie ed enfatizza acuti e bassi senza sbavare, producendo un timbro corposo e risonante, ma estremamente pulito, con un attacco preciso e un notevole sustain, grazie anche al diapason da 25,5.
Per chi è abituato alle chitarre di piccole dimensioni (OM o addirittura 00) è una situazione completamente capovolta. Non solo si abbraccia più ciccia - che è obiettivamente più scomodo - ma si ha un'immagine sonora ribaltata: giù i medi e su gli estremi, con l'effetto di un suono forse meno caldo e diretto, ma più aperto e dettagliato. In sintesi, per suonabilità e timbro questa chitarra mi ricorda vagamente le Taylor, che non sono tra le mie preferite, eppure mi invoglia a continuare a suonarla! Grazie all'ottimo bilanciamento questa dread-slope invita più al fingerstyle che allo strumming, ma risponde ugualmente bene al plettro, anche se nelle strappate pesanti mi sembra che tenda a perdere un po' di equilibrio e a diventare un po' magra.
Inevitabilmente queste caratteristiche sonore si perdono un po' quando si passa al suono amplificato. Il piezo Fishman Sonitone, montato completamente all'interno della cassa, con rotelline di tono e volume alla buca, non fa certo gridare al miracolo, ma se collegato ad un impianto di buona qualità restituisce lo spettro sonoro con un discreto equilibrio anche sulle frequenze basse - tallone d'Achille dei piezo - che non risultano eccessivamente plasticose. Dunque c'è margine per efficaci aggiustamenti di equalizzazione sull'ampli o via mixer. Inoltre si riesce ad avere un volume abbondante prima di avere accenni di feedback, e non è poco!
Per concludere, questa TW40 SD VS E, che sta per TangleWood 40 Slope Dread Vintage Sunburst Electrified
(FelipeGomezGarciaGutierrezHidalgoJuanDeLaVegaZorro...) è una chitarra veramente convincente a un prezzo imbattibile.
Top in sitka massello con belle venature fitte e regolari e un diffuso effetto silk tipico di un buon taglio in quarto. Sunburst ambrato degno di una Gibson vintage originale. Assemblaggio preciso e pulito. Verniciatura sottile e accurata. Manico di mogano in due pezzi (con giuntura solo al tacco). Ineccepibile paletta square con logo in madreperla, diamante sul retro e meccaniche vintage molto efficaci. Tastiera e ponte accuratissimi in ottimo palissandro. Tasti ben livellati e action ottimale con tanto di certificato di controllo di qualità. Sella compensata e nut in osso. Amplificazione Fishman onboard con regolazioni alla buca e last but not least, un gran bel suono pulito e versatile che rimane decoroso anche amplificato. Tutto per 575 euro!
Vabbè, la cassa è in mogano laminato e a voler cavillare forse la rosetta è una decal, ma per la mia naturale attrazione verso buone chitarre a prezzo accessibile ce n'è d'avanzo. Per questa cifra è difficile avere di più.
Esaustivo come non mai , la tua descrizione non fa sentire la mancanza di un prova audio , daltronde già fatta dal reverendo e che poi , viste le compressioni di tutubo e i poveri mezzi a nostra disposizione , non è mai come sentirla vibrare sulle nostre pance più o meno rotonde e nelle nostre orecchie ormai in età da pensione.
RispondiEliminaTrovo che visivamente sia una bellezza , le finiture sembrano più che dignitose e la commistione di stili creino alla fine un modello a se , tanto da far piacere anche a te cose che , su altre ben più blasonate sei corde , non hanno mai attirato la tua indulgenza. E poi , anche se non l'avesse detto Tommy , il fatto che non ci si stanchi mai di suonarla è segno indiscutibile che "quella" è la tua chitarra , il resto sono chiacchere ( e pippe mentali ) da chitarrai in stato avanzato di senilità musicofila . Ci piace tanto dire , e leggere , di questo e quello , ma poi quando si suona restiamo soli con i nostri amati strumenti , tutti belli a mamma soia ( ma si scriverà così ? ) e che danno la vera linfa alla nostra comune passione.
Bravo Mirco , per l'acquisto e per il post !!!!!
Quando ho finito il post - per la verità un po' lunghino - mi sono accorto che non ho dedicato tanto spazio nemmeno alla 00-18v. Ma ripensandoci trovo che sia giusto così. Sulle Martin ormai si sa tutto o lo si può trovare in rete, e che quelle di un certo calibro sono perfette e suonano bene non è poi una gran novità. Invece, secondo me, certe sorprese di marchi "secondari" meritano di essere raccontate. Questa, per me, è stata una gran bella sorpresa! ;-)
EliminaE' sempre un piacere leggere i tuoi articoli: precisi, dettagliati, ben documentati e ben scritti.
RispondiEliminaHanno, però, l'effetto collaterale di scatenare degli attacchi acuti di GAS (oddio, no, questi non si curano con carbone attivo, fermenti lattici e riso in bianco ...) ed io lo posso ben dire, perchè di questi effeti collaterali ne sono gia stato, felicemente, vittima una volta.
In questo caso mi protegge la mia allergia alle casse di dimensioni generose ... ma chissà come suona la OM (non è che l'hai provata?)
Il video, nonostante la compressione del tubo, evidenzia esattamente le caratteristiche sonore che hai descritto in modo così chiaro.
Quindi, complimenti per l'acquisto, come al solito hai un ottimo fiuto per le belle chitarre e per i buoni affari.
P.S. voglio vedere le foto in laparoscopia ...
Come sai anche io sono allergico ai chitarroni, con l'eccezione delle slope che mi hanno sempre incuriosito. Poi ultimamentema avevo il tarlo del sunburst e per di più cercavo una chitarra "attacca e suona" affidabile da palco. Questa è capitata a fagiolo! Giusto in tempo per sostituire la RK a cui ho dovuto smontare il Lyric che faceva le bizze per rimandarlo in USA. Fortuna che è ancora in garanzia e alla LR Baggs me lo riparano o sostituiscono. Forse avrò fiuto per le chitarre, per i microfoni lasciamo perdere :)))
EliminaAlla laparoscopia ci avevo pensato... al prossimo cambio corde ci infilo lo zoom e la faccio filmata! ;-)
In effetti coi microfoni non hai molto fortuna, è una bella seccatura doverlo smontare e spedire oltreoceano. Mi sa che questa Tanglewood finirà per diventare la tua chitarra da palco in pianta stabile!
EliminaGià, una discreta sfiga! Comunque il Lyric si monta e si toglie in 10 min.
EliminaLa Tanglewood l'ho provata giusto ieri sera in concerto e va proprio bene! Certo che il Lyric suona molto meglio di un piezo, però devi sempre regolarlo con la ParaDI a seconda di dove sei, e a volte c'è un po' da smadonnare. Però è vero che se suoni in gruppo certe pippe sul palco hanno poco senso. Questa in effetti la attacchi al mixer e vai, è facile, comoda, non dà rogne e amplificata non è niente male!
A proposito, non abbiamo ancora sentito la sua voce amplificata (o forse si, non mi ricordo bene, forse nella prova di Pone?)
EliminaQuanto mi piace sentirti disquisire con questa competenza.....
RispondiEliminaDovevo pur giustificare le espressioni da ebete con cui mi hai immortalato quando l'ho presa!!! :D
Eliminagran recensione. la tanglewood per me incarna l'emblema del marchio affidabile che magari non ha delle top di gamma paragonabili ai blasoni, ma che punta proprio all'eccellenza della fascia media, in cui probabilmente supera molte chitarre che si posizionano sulla stessa fascia. anni e anni fa ne provai una (mini jumbo col top in cedro) che suonava benissimo.
RispondiEliminacuriosità interessata: qual è il pezzullo che fai all'inizio? è molto bellino e ho già provato a rifarlo!
Piacere di risentirti ansgar! Pensa che io le Tanglewood non le avevo mai provate, anche perché esteticamente non mi attiravano, ma siccome per le chitarre sono un tradizionalista, questa serie Historic mi ha acchiappato subito. Comunque ne avevo sentito parlare bene, e in effetti...
EliminaIl pezzullo che fò all'inizio è un cazzeggio mio, vai che non c'è copyright :)))
Ha ragione il Reverendo, normalmente quando leggo le recensioni di strumenti, provo una noia mortale e una irrefrenabile idiosincrasia per il linguaggio tecnico riservato esclusivamente agli addetti ai lavori dei piani alti, mentre leggendo questa recensione sono stato catturato dalle parole usate per descrivere lo strumento..
RispondiEliminaE' una bella chitarra con un bel suono, introvabile in Torino e dintorni per provarla, oddio ci sarebbe una TANGLEWOOD TW-40D-AN-E - SERIE SUNDANCE HISTORIC che come la tua monta il preamp. Fishman Sonitone, dal mio spacciatore di fiducia, ma non è quella che hai preso tu...
Ottimo acquisto Mirco !!
;-)
Mi fà piacere che non ti ho annoiato! :)
EliminaSe ti piacciono le dread, quella Tanglewood dal tuo spacciatore credo meriti una prova.
Dal video, le corde sembrano più grandi delle 0.011, forse perchè essendo delle Elixir al bronzo, come colore spiccano di più. Passiamo alla chitarra, (che trovo splendida, sia esteticamente che a livello sonoro), paragonandola ad una J45, trovo che questa ha un suono molto più cristallino (saranno le corde?), risponde al fingerpicking in maniera eccelsa, con un equilibrio ed una dinamica davvero notevoli, per paragonarla al linguaggio, direi che questa chitarra "parla" un Italiano perfetto, senza inflessioni dialettali, ti dirò di più, non mi disturba neppure il battipenna stile Taylor, che tu invece non riesci a digerire, insomma direi che ha passato l'esame a pieni voti ;-)))
RispondiEliminaSe non l'avessero scritto sul cartellino del controllo di qualità, non mi sarei accorto che le corde sono 0.11. In pratica non si sente alcuna differenza e suonano davvero bene, credo che al prossimo cambio ce le rimetterò uguali.
EliminaPer quanto riguarda il suono hai ragione, questa suona più aperta e brillante delle J45 standard, come dicevo mi ricorda vagamente le Taylor, ma poi ha pure certe sfumature martiniane... insomma è un ibrido totale, però secondo me va alla grande :)
Leggendo ora delle corde, mi è venuto un sospetto: non è che il suono molto brillante sugli alti e piuttosto scavato sulle medie sia dovuto, almeno in parte, alle Elixir, che sono pure 011?
EliminaSono d'accordo che questa caratteristica sonora possa piacere (mah, l'avessi detto un anno fa, che cercavi una Dread con un suono da Taylor, avrei pensato ad un attacco febbrile tale da produrre vaneggiamenti ;-) comunque io una prova con le corde Martin 012 Bronze ce la farei, giusto per vedere quanto cambia il timbro ...
In effetti è una chitarra fuori dalle mie abitudini e non la cercavo, ma quando l'ho provata mi ha acchiappato subito. Come dicevo nel post la suonabilità gioca la sua parte, ma anche il suono mi piace parecchio, forse proprio perché è molto diverso da quello delle altre chitarre che ho.
EliminaLe Elixir non le avevo mai provate, devo dire che al tatto non ci sento differenze dalle 0.12. Sicuramente faranno la loro parte, ma se non ricordo male avevo letto di gente che le considerava addirittura troppo spente!
A dire il vero non le ho mai provate neanche io, ma ho letto invece che ad alcuni non piacciono perchè eccessivamente brillanti sugli acuti ...
Elimina...ecco, vatti a fidare! :))))
Eliminaio le elixir ph-br le uso spesso sulla taylorina e la brillantezza è alquanto ben distribuita su tutto lo spettro. nel senso che se le corde più sottili sono particolarmente frizzanti, anche quelle avvolte hanno una particolare definizione. ciò che in realtà mi dà più fastidio è il fatto che lo strato di goretex rende le corde alquanto scivolose, ma niente a cui non ci si possa fare l'abitudine, dopo un po'.
EliminaEcco perché questa Tanglewood mi ricorda un po' le Taylor! Mettendo insieme i pezzi: Taylor è rinomata per la suonabilità e per il suono chiaro e molto bilanciato (che alcuni trovano troppo neutro!), monta le Elixir nanoweb di serie e le raccomanda. In effetti le corde non giocano un ruolo secondario, molto probabile che con una muta diversa questa slope canti diversamente. Però ammè 'sto suono me piace!!! :D Vebbè, avrò modo di sperimentare.
EliminaOT: intanto devo assolutamente cambiare le corde alla 00-18v che c'ha l'interruttore: quando le corde passano un certo limite si spegne di botto, come se l'avessero riempita di stracci. Bestiola permalosa!
Dall'assistenza clienti Tanglewood (velocissimi!), mi hanno appena detto via mail che la mia chitarra monta Elixir nanoweb Ph/Br 0.12
EliminaEmmepareva! :)
Davvero complimenti per la prova, la chitarruzza nuova, ma anche per questa recensione esaustiva, dettagliata e appassionante!
RispondiEliminaDovresti fare il recensore di chitarre come professione!!
L'unica cosa che non va bene è che ora mi hai fatto venire voglia di J45 con quel colorino...mortacci... :D:D:D
Credo proprio che questo strumento te la farebbe passare la voglia di J45 che, oltretutto, se non è una serie vintage, non arriva alla pasta sonora di questa Tanglewood. Sempre a parer mio eh?
EliminaL'unica J45 che mi ha lasciato a bocca aperta è stata quella di Vincenzo. Ma quella è speciale.
dici dici....cos'è che non ti piace della j45 e che in che cosa questa Tanglewood è meglio?
Eliminaparlando di suono diventa tutto molto opinabile, ma concordo col Rev. La J45 è una gran chitarra, ha fatto scuola e ha un fascino tutto suo, ma il suono non piace a tutti. Ha un suono "morbido" che molti amano, mentre altri lo trovano "smortarello". Poi le J45 standard, anche se fatte nel Montana ecc ecc bla bla, spesso sono finite in modo abbastanza grezzo. Io ne ho trovate alcune scandalose: bave di colla intorno alla tastiera, gocce di vernice rappresa sull'orlo della buca, tastiera e ponte fatte con un palissandro certamente non di prima scelta, ecc. Insomma da una chitarra che è una icona e non costa due lire ti aspetteresti qualcosa di meglio. Altro discorso per la J45 di Vincenzo che è una True Vintage, replica accurata di quelle degli anni '40, e suona da Dio. Solo che quella costa molto di più delle standard!
EliminaGrazie per le tue osservazioni Perry!
EliminaCavolo, sentire queste cose su una chitarra da 1800 euro è mortificante! 8-/
Intendiamoci, non tutte le J45 standard sono finite male, ci sono anche quelle ben fatte, ma ho notato che hanno una produzione incostante e, come dici tu, prima di cacciare 1800 euro... Poi il suono deve piacere, se hai un gusto più orientato al suono Martin, la J45 ti spiazza. Non dico che è peggiore, assolutamente no. E' diverso. Questione di gusti.
EliminaMa infatti il suono della j45 più morbido e caldo mi stuzzicava da accoppiare a quello frizzantello della mia maton...ma prima di spendere tutti quei soldi (...anche se andrei di usato...) me la controllerei per bene :)
EliminaGiusto, tra l'altro in giro ce ne sono parecchie e se ne trovi una buona usata bene è sempre un buon acquisto!
EliminaCome ben sapete in campo acustico ne so ben poco,non che in quello elettrico chissà cosa, ma mi colpisce
RispondiEliminaquesta tua passione che sprizza da un pianoman...appesa al muro ho una "Takamine FP-360S",credo sia una dread o non so cosa,ma è talmente grande per me che la suono raramente,è dal lontano 1989 anno che l'acquistai che più o meno rimane lì, non conosco le caratteristiche,nulla che mi
dica che chitarra è/ho,anzi se qualcuno mi informasse gliene sarei grato.Scusa il fuori tema e ti rinnovo i complimenti per il post.
Abbracci sparsi
la tua Takamine è un oggetto entrato nella storia , non più in produzione e made in japan. Una dreadnought costruita in abete per la tavola e palissandro per la cassa , ottima per schitarrate westcoastiane. Glenn Frey degli Eagles ne ha una che sfoggia nei live , usate le trovi anche a prezzi ragguardevoli ( tipo 7/800 euro ) , segno che la chitarruzza non è affatto malaccio. Tienitela da conto , e magari faccela sentire ogni tanto..... :-)))))
Eliminase fossi un pianoman avresti ragione di stupirti Mac, ma per questioni economiche sono un pianolaman e la plastica non può competere col legno! ;-)
EliminaTrattasi del periodo in cui la Takamine imitava la Martin, diciamo che era quello di più simile che si trovava in quel periodio, la tua anche se è una entry level, ha comunque la tavola in abete massello e fasce e fondo in laminato di palissandro, su internet ha un valore che varia tra i 600$ e gli 800$, la Takamine fu citata in giudizio dalla Martin e fu costretta a cambiare la forma dei propri strumenti, quindi la tua con il passare degli anni acquisterà sempre più valore :-)))
RispondiEliminaAggiungo che: in quel periodo, avevano appena cominciato a cambiare la forma delle palette che prima erano square con il diamond, mentre i ponti erano ancora in stile belly, proprio come le Martin :-))
EliminaEcco...visto? Non potevo chiederlo prima? Non ero al corrente di tutte queste cose,legni valore di mercato, niente,grazie siete una risorsa,solo che per me rimane scomoda da suonare soprattutto
Eliminalive,se avesse la cassa più consona a me, vabbeh...mi accatterò una parlor o om o come si chiamano ma mi ero promesso di aver chiuso con le chitarre,mah.
Grazie
Eccheccazz Mac, basta chiedere! :DDD
EliminaCiao Perry, come mi fa piacere sentire che la tua love story continua...! (un piacere solo un po' rovinato però dalla mia invidiosa rosicatura nel sentirti dire che la suoni in ogni momento libero, ma questo che io non suono o quasi è solo colpa mia): nulla aggiungo alla tua esauriente e quasi esaustiva recensione, se non per una piccola chiosa a quel tuo "beh, se ha un difettuccio, è il laminato di fasce e fondo". Come sai, mi piaccion molto le chitarre, soprattutto quelle belle, e che hanno (anche) un bel nome in cima alla paletta. Ma non sono così snob da essere esclusivista, sia perché ne ho diverse il cui nome non è proprio da Gotha, sia perché di quelle "firmate" ne ho avute alcune di fascia "plebea" (sempre fatti i dovuti riferimenti). E di una di queste vorrei parlare, di una piccola bellissima Martin 0000 (sì, proprio quattro 0!) 1r oggi non più prodotta, e che acquistai usata da Tomassone a leggermente meno di un milione (altri tempi...): allora ero molto meno fighetto di oggi, e soprattutto suonavo molto di più. E quindi il fatto che fasce e fondo fossero in HPL (a parte che non sapevo cosa volesse dire, quella versione Martin-proprietaria del laminato che addirittura qualcuno oggi tenta di sdoganare come migliore del massello per durata, tenuta, se non per suono) non m’impressionò per niente. Soprattutto perché la chitarra suonava e si suonava da Dio! (a parte che aveva il manico un po’ stretto per come divennero le mie dita con l’età e l’inattività) Dal che capii, per esperienza diretta, che a volte il massello non è garanzia di qualità da solo, anzi. A “far buona” una chitarra concorrono mille elementi, anche in quelle industriali che sono la maggior parte (o quasi) di quelle che ci possiamo permettere noi: per cui, vai, con la Tanglewood, laminato o no che sia. E soprattutto vai con la musica.
RispondiEliminaUn caro saluto a te e tutti!
Ciao Vince!
EliminaVero, ci sono chitarre all solid mediocri quindi, come hanno dimostrato anche gli esperimenti di tanti liutai famosi, la differenza non sta tutta lì. Anzi, forse è meglio un laminato di buona qualità che un massello tagliato male e non stagionato (e quanti ce ne sono!). Quindi per il momento mi godo il nuovo giocattolo e un giorno, chissà, mi farò fregare da una Advanced Jumbo Gibson originale... azz l'ho detto... son messo male! :D
ah professore, la sua dotta disquisizione mi riempie di gas.... speriamo che non sia infiammabile tutto 'sto gas, se no faccio un botto diobono!
RispondiEliminainsomma la mia "dotta" disquisizione vale quanto di un piatto di fagioli...
Eliminascherzi a parte, era un modo per dire che apprezzo molto la tua capacità di analisi e di cogliere nel segno con questi strumenti, sono buoni tutti a comprarsi una supercastomsciop e poi dire che suona bene.
Eliminapotresti anche volare in alto per l'aere scoregginando, come un allegro palloncino
Elimina"scoregginando" non l'avevo mai sentita!
EliminaScorreginando HAHAHA!!!!!!!! :-)))
Eliminariletto l'articolo con più calma e con molto piacere! questa chitarra l'avevo notata su internet tempo fa. Molto bella e sembra davvero abbia un gran suono!
RispondiEliminaConfermo, in più ha una suonabilità eccezionale. Però bisogna provarla perché ha un manico piuttosto grosso e largo, se uno è abituato a manici slim potrebbe trovarsi impacciato.
EliminaBravo Mirco
RispondiEliminaBellissima recensione, dettagliata ed esauriente.
E bravo per aver dato sfogo la gas...
Abbiamo il dovere di toglierci qualche soddisfazione ogni tanto 😉
Grazie, e come vedi ho fatto il mio dovere! Ma non sono il solo, Jan si è appena accattato una dread Tanglewood sorella della mia. Il contagio avanza... :DDD
Eliminamannaggia ci sto pensando anche io...la piccola yamaha, che porto sul palco quando non voglio esporre a rischi la moretta. ha delle strane vibrazioni dentro la cassa che non riesco ad individuare.
EliminaUuuh le strane vibrazioni, che noia!... E chi le risolve?!... Poi andare a metter le mani su una vecchia chitarra... chissà se val la pena?... Mah!...
EliminaNatale è alle porte... Se per caso decidi di fare un giretto dal Lenzo... io son sempre pronto a ricambiare il supporto morale!... Non si dica mai che sono un ingrato!
G a s s sss... sss... ... ...
...e cinquanta.
RispondiEliminavabbè, togliendo il cazzeggio un po' meno dai... ;-)
Elimina(comunque 'sta Tanglewood suona proprio bene!!!)