My funny Valentine è da sempre una delle standard ballads che preferisco. Ma quando ho sentito questa versione del New Gary Burton Quartet mi ha fulminato ... ero in macchina e ho sentito l'impulso di posteggiare e riascoltarmela 3 o 4 volte, prima di riuscire a ripartire. L'intro di Julian Lage sulla sua Gibson L5 del '32 da cui riesce a tirar fuori delle dinamiche pazzesche, l'esposizione del tema per la voce suadente del vibrafono di Gary, il contrappunto (ed il solo!) del double bass di Scott Colley ed i delicati pattern ritmici di Antonio Sanchez sono veramente eccezionali.
Purtroppo l'unico filmato che ho trovato sul tubo ha come video solo lo schermo nero, ma forse è meglio così, non ci sono immagini o fotografie che distraggono l'attenzione dall'ascolto ...
Se vi piace il genere e avete un'oretta di tempo a disposizione vi consiglio di guardarvi questa registrazione completa del concerto "Jazz Sous les Pommiers 2013" http://youtu.be/0CTEx_MJmhg: grande performance dal vivo del quartetto con riprese eccezionali.
Caspita ma quanto e` bella sta versione!!! Il fatto di accostare con la macchina, quando mi capita di ascoltare qualche cosa che mi prende particolarmente, mi capita spesso anche a me, e la cosa mi rincuora, vuol dire che non sono l'unico folle HEHEHE!!!!! :-))
RispondiEliminaBeh, quel giorno non ero in ritardo come mi capita sempre ... ascolto molta musica in macchina e sovente è un ascolto distratto, ma quando un pezzo attrae la mia attenzione, vuol dire che è proprio bello!
EliminaAaaah qui ti volevo!, con me sfondi una porta aperta, io adoro questi musicisti, adoro questo pezzo e questo modo di suonare! Ho da poco comprato Gladwell il disco di julian lage e anche l'altro album di questo gruppo, li trovo assolutamente innovativi dal punto di vista dell'uso della chitarra. La scelta di suoni e di strumenti di Lage orientati sul vintage ma con un approccio nuovo che recupera anche tecniche e stilemi della tradizione folk americana accanto ad un approccio jazzistico di alto livello, sono la cosa più interessante di questo gruppo e il merito naturalmente è soprattutto di Gary Burton, che ha sempre avuto un grande fiuto nello scegliere i suoi collaboratori (metheny in primis).
RispondiEliminaQuanto al pezzo, beh, basta dire che era il preferito di jim hall. L'intero di Lage è stupenda, lui riesce ad arpeggiare a plettro con un controllo incredibile e un'espressività assolutamente da fuoriclasse. La cosa che non mi ha convinto è che la trovo un po' slegata dal pezzo, la prima citazione del tema e a 2,25" . Per il resto l'interpretazione del quartetto è molto raffinata, direi quasi rispettosa.
Sapevo che saresti intervenuto!
EliminaAnche a me piace moltissimo Lage, ha un controllo del plettro eccezionale non solo per la precisione, ma anche per le dinamiche incredibili che riesce a produrre, è notevole anche come compositore e ha solo 26 anni!
Riguardo all'intro la penso diversamente, secondo me non deve riprendere il tema, deve essere quasi un pezzo nel pezzo, chi ascolta deve rimanere in sospeso, altrimenti tanto vale attaccare subito col tema. In questo caso forse è effettivamente un pelo lunga, ma penso che Gary Burton (che è un vecchio volpone ed un gran talent scout) gli abbia dato carta bianca, anche per "movimentare" un po' uno standard notissimo e molto utilizzato.
Nonostante non sia un jazzofilo ( pertanto ne capisco molto poco in genere e ne apprezzo anche meno per questo ) stavolta il brano è bellissimo anche per me, non ci sono etichette o generi , questa è musica buona , punto !
RispondiEliminaGary Burton , poi , l'ho visto dal vivo decenni e decenni fa ad un palatenda con il suo vibrafono , gran musicista.
Bellissima versione. Julian Lage, che dire? Eccezionale....!!!!!!!!!
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