Facce da cookers: Stefano

A conclusione della bella carrellata di ‘ritratti’ che Stefano ha fatto per ognuno di noi, viene da chiedersi: e Stefano, dov’è? Ecco allora che intervengo io.
Dopo qualche anno di frequentazione on line, l’ho infine conosciuto il mese scorso a Sarzana. L’ho visto, l’ho salutato e dopo un minuto era come trovarsi con un vecchio amico con cui abitualmente passi le serate in compagnia.
Non so se sia stato il contesto o proprio quel suo modo di fare schietto e sincero, senza sovrastrutture, a darmi questa sensazione. il risultato è un affiatamento automatico, una familiarità che sembra un ritrovarsi piuttosto che un conoscersi nuovo di zecca.
Stefano è romano, nel senso più autentico che il termine riesce ad evocarmi. E’ dotato di quella ironia flemmatica, pungente, sorniona eppure mai sopra le righe, sempre perfettamente integrata nel clima da rimpatriata che ha caratterizzato la nostra trasferta. Un’ironia sotto cui, sono sicuro, cova quella timidezza che conosco fin troppo bene, che mi appartiene.
Stefano ha familiarità con i palchi su cui si suona e te ne accorgi facilmente quando imbraccia la chitarra, da solo o in quell'allegra e caotica jam serale, in cui capisci a tue spese che "suonare" e "suonare insieme" richiedono abilità e consuetudini alquanto differenti che bisogna saper integrare.
Ma la cosa più impressionante è che quando senti Stefano parlare, in mezzo agli altri, hai l’impressione che Bob Dylan sia lì con voi e che sia romano. E la somiglianza non si limita alla sola voce. Bob Dylan è il menestrello per eccellenza, il cantastorie, proprio come Stefano che è capace di raccontarti, facendoteli vivere, episodi ruggenti della nostra storia musicale come gli anni romani del Folkstudio, o la stagione del progressive italico.
Detto questo, a Stè, questo pezzo potremmo usarlo (tra cent’anni!) come “coccodrillo”, che te ne pare? ;)

(Stefano è stato capace di non comparire in nessuno dei video girati a Sarzana, manco fosse un vampiro, allora ho recuperato una che, per me, è tra le sue più belle interpretazioni)