Questa volta non voglio recensire una chitarra, anche se a Sarzana ne ho provate molte, ma bensì voglio tessere l'elogio (per altro meritatissimo) di queste corde, che ho acquistato più per GAS che per una effettiva scelta ragionata.
Si tratta di DOGAL bronzo fosforo, le corde avvolte hanno un'anima "round Core", il che gli dona una morbidezza d'uso incredibile.
Tutti noi diamo molta importanza allo strumento, ma le corde secondo me fanno il 40% della voce della chitarra, io queste corde le ho montate sulla mia Dreddy, e sorprendentemente, hanno tirato fuori da questa chitarra una carattere che non credevo avesse, mentre prima aveva una voce potente e "slabbrata", come nella tradizione delle dreadgnought Martin; dopo aver montato queste corde, ha tirato fuori un carattere dolce, con bassi sempre presenti e potenti ma con equilibrio di armonici presenti ma mai invadenti, i cantini sono cristallini e definiti, e prolungano la nota molto di più.
anche i materiali con cui sono costruite queste corde, sono migliori di tutte quelle che ho provato fin ora, infatti sono in un acciaio armonico, con un ottimo dosaggio di carbonio che le rende quasi burrose sotto le dita, rendendole oltremodo morbide e suonabili, ma la cosa migliore è il fatto che, le corde rivestite avendo un'anima rotonda, consentono all'avvolgimento un contatto con tutta la superfice dell'anima di acciaio, e un maggior serraggio tra una spira e l'altra dell'avvolgimento. Inoltre sono confezionate molto bene, insomma la prima impressione è da 10 e lode, ora aspettiamo qualche mese per quantificare anche la durata.
Che dire? questo è il vero Made in Italy, qualità a righe bianco rosso e verde :-)))
Da bravi fratelli , anche io le ho prese , e anche la mia è stata una scelta non dettata da necessità , ma dalla semplice curiosità per un prodotto che nei soliti negozi a Roma non ero ancora riuscito a trovare. Non le ho ancora montate , la wally ha le corde nuove di un paio di settimane , aspetto ancora e poi via di dogal e con i nuovi pin in osso presi sempre a Sarzana . Ma quello che scrivi mi rende molto fiducioso....però un outing...:-)))
RispondiEliminaIl problema Ste, e` proprio questo: qui da noi non si trovano.... e siccome mi piacciono davvero parecchio, sto cercando di capire come fare per procurarmele, al limite le compro online, per l'outing di prova ,appena ho un po` di tempo lo registro. Non ti immagini come lavorano bene con le accordature aperte, e come sono intonate, inoltre rispondono immediatamente alle meccaniche, insomma 11,50€ davvero ben spesi :-)))
Eliminanon mi vorrei sbagliare , ma forse mi hanno detto allo stand che a Roma ce l'ha your music...bisogna controllare
Eliminaanche io le devo montare e sono molto curioso del risultato ...... solo prima vorrei "consumare" un po' quelle che ho appena messo .......
RispondiEliminasiamo nelle stesse condizioni...la curiosità mi spinge al cambio , ma sarebbe come buttare via una muta nuova !!! Suonerò di più , così si consumano prima eheheheh
EliminaIo montavo le Dogal lisce da jazz sulla 175 e mi sono sempre sembrate un prodotto di eccellenza, erano morbidissime e morbidissimo era anche il suono, molto compatto, equilibrato, adatto al jazz acustico, solo un pochino scuro per come suono ora. Oggi non le trovo più facilmente ma le rimpiango davvero, chissà perché nei negozi si trovano sempre le solite d'Addario.
RispondiEliminaQuello che mi chiedo anche io, eppure sono italiane, e qui da noi dovrebbe essere facile trovarle....insomma, come dire..corde a Km 0 :-))
EliminaSi il problema è la reperibilità, anche qui a Torino ... le ha il solito negozio dove vado, ma solo le 011, che trovo un po' leggerine per i miei gusti. Allo stand della Dogal mi hanno detto che a breve le venderanno direttamente on-line dal loro sito.
RispondiEliminaIo sono un patito delle corde round-core, ma in giro si trovano solo le DR, "sunbeam" per l'acustica e "pure blues" per elettrica, che sono tra l'altro ottime. Proprio per il motivo delle spire più strette, risultano avere una massa maggiore rispetto alle corde di pari sezione e quindi hanno bisogno di un "tiraggio" minore per raggiungere il tono giusto. Inoltre anche la durata dovrebbe essere maggiore, perchè non si infiltra il sudore tra l'avvolgimento e l'anima, non essendoci spazi vuoti.
Bisogna solo fare attenzione a non tagliarle prima di averle montate (come si fa per esempio sulle elettriche con meccaniche vintage), altrimenti il rivestimento perde l'aggrappaggio al core e si sfila.
Infatti, questa raccomandazione e` ben visibile su un adesivo che chiude la bustina all' interno della scatola, ma comunque io le taglio sempre dopo averle avvolte e messe in tiro sugli alberini delle meccaniche :-)
Eliminami fa molto piacere che tu abbia scritto di queste corde, perchè dopo te e stefano, le ho prese anch'io e adesso sono alquanto smanioso di provarle. del resto ho su le lifespan da circa tre mesi e mi sa che questo weekend le cambierò. magari se mi ci metto d'impegno, per l'occasione provo anche a sagomare quel ponticello che ho preso sotto la tua accorta supervisione!
RispondiEliminaTre mesi per le lifespan sono pochini, tienile su ancora, in fondo costicchiano, quindi perche` buttarle via a meta` della loro vita lavorativa :-)) poi vedrai che quando passerai alle Dogal, ti piaceranno ancora di piu` :-)))
EliminaSe il 40% della voce di una chitarra è merito delle corde.. allora dovrei cambiarle più spesso..
RispondiEliminaLe ho cambiate proprio ieri alla Strato dopo quattro mesi di uso.. e oggi sferragliavano come un salvadanaio pieno..
Evviva il Made in Italy.. sempre ed ovunque !!
;-)
Per la durata di una muta di corde ( a meno che non siano rivestite), molto dipende da quanto ti suda la mano, e dallacura nella pulizia prima di riporre la chitarra dopo averla suonata a lungo, pero` la qualita` dei materiali e la cura con cui sono costruite fanno la differenza, a noi abitanti di questo stivale immerso nel mediterraneo, non ci deve insegnare niente nessuno.....sia nel bene che nel male (purtroppo) :-))
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