mercoledì 7 maggio 2014

Tony McManus

Tony McManus, nel catalogo immaginario della mia memoria, stava sotto l'etichetta "musica celtica", un ambito interessante, ma un po' limitato.
Il concerto del 5 maggio al Folk Club di Torino mi ha invece fatto scoprire un chitarrista molto dotato, ma anche eclettico: i brani suonati durante la serata hanno spaziato dalla musica classica alla musica celtica scozzese e gaelica, a brani più vicini alla canzone folk britannica (canta pure con una voce gradevole), per non parlare di certe sonorità che mi hanno ricordato un folksinger canadese molto noto in questi lidi. Il tutto suonato con gusto e delicatezza, supportato da una tecnica ed un tocco notevole, sia in fingerstyle che con il plettro.

 Durante il concerto ha cambiato accordatura quasi per ogni pezzo suonato, intrattenendo il pubblico con aneddoti divertenti, mentre suonava armonici e accordi per intonare lo strumento velocemente e con molta precisione (alla faccia di T.E. che usa solo la standard tuning perchè ritiene che la gente vada ad un concerto per sentir suonare e non per sentir accordare la chitarra).

Ottimo il suono della chitarra suonata sia con le dita che con il plettro: la PRS Tony McManus signature deriva dal modello standard "Angelus", ma è realizzata con essenze pregiate e rifinita a mano da Steve Fischer e dal team di liutai di PRS. Adotta delle soluzioni particolari: una incatenatura scalloped X bracing senza tone bars, che vengono sostituite da quattro listelli disposti a ventaglio come nelle chitarre classiche; nel manico al posto del truss-rod c'è una barra in fibra di carbonio che ne garantisce la stabilità, ma non permette la regolazione del relief; l'osso del ponticello è più spesso del solito, permettendo una compensazione migliore dell'intonazione.

La qualità delle registrazioni fatte col solito ZOOM Q3 è piuttosto scarsa, ma anche avessi avuto una strumentazione migliore, non sarei riuscito a catturare l'aura un po' magica che si instaura durante le esibizioni dal vivo ...

13 commenti:

  1. Tony lo conosco abbastanza , ma aspetto di sentire bene i video proposti , poi ti dico....ora ho poco tempo , ma hai fatto bene a postare i suoi lavori , è un artista poco apprezzato , meriterebbe di più !

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    1. Per me è stata una scoperta: avevo sentito delle cose nell'ambito della musica celtica, ma si è dimostrato molto più versatile di quanto non mi aspettassi. L'ultimo CD che ha fatto sono solo pezzi di musica classica (da Bach a Satie, a Monteverdi) arrangiati per chitarra acustica, utilizzando accordature in BHO aperto ... tra un brano e l'altro, conversando amabilmente con il pubblico, creava un tappeto sonoro di accordi sospesi, armonici, piccole frasi che gli servivano ad accordare lo strumentosenza far pesare al pubblico questa noiosa operazione.

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  2. Questo è un chitarristi che mi piace, perché racconta qualcosa, e colloquiale, lo conoscevo solo dalle collaborazioni con Beppe Gambetta. Mi fa piacere che da voi ci sia un locale dedicato alla musica acustica o folk, da noi se ne sente la mancanza.

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    1. Il Folk Club è uno dei pochi posti, qui a Torino, dove si può sentire della musica di qualità di un certo tipo. Esiste da più di trent'anni e riesce ad avere nel suo cartellone sempre dei nomi importanti, nonostante sia un locale piuttosto piccolo. In questa stagione sono passati Peppino D'agostino con Stef Burns, Pierre Bensusan e McManus, solo per parlare dei chitarristi acustici.

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  3. Catalogare vuol dire limitare, per parafrasare un brano di Riccardo Zappa, quando la musica è bella e bella e basta. L'uso delle accordature aperte poi è un valore aggiunto, la bravura di un chitarrista bravo, (come in questo caso), sta nel tenere sempre viva l'attenzione del pubblico, passando da una accordatura ed un'altra :-)

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    1. Proprio così, come ho scritto sopra anche la fase di cambio tuning diventa uno spettacolo nello spettacolo, come una specie di intro improvvisata al pezzo che va a suonare ... inoltre mi ha stupito la padronanza che ha sia della tecnica fingerstyle, che di quella flatpicking.

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  4. Secondo me queste situazioni a solo, alla lunga, sono sempre a rischio di rottura di balle e per uscirne bene bisogna essere dei grandi. McManus sembra davvero eclettico e deve essere stato un bel concerto!
    (A me l'audio non sembra niente male e a vedere dall'inquadratura non eri nemmeno nella posizione migliore per registrare!)

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    1. Senza dubbio un grande!
      Data la posizione che avevo in sala, il suono registrato è quello della chitarra amplificata dall'impianto P.A. del locale. La chitarra era amplificata miscelando il un microfono esterno con il pickup della chitarra (forse il lyric della Baggs o più probabilmente un sistema proprietario della PRS).

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  5. Ottimo servizio giornalistico Beppe! E la ripresa audio non è per nulla scarsa.

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    1. Grazie :-)
      Il Q3 fa quel che può. Comunque risentire quello che si è registrato, dopo aver partecipato al concerto in diretta è sempre un po' deludente ...

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  6. Ascoltate tutte ! Il primo brano mi è piaciuto parecchio....chissà quanto costa la sua PRS , se già le angelus (o le tonare ) di serie vengono uno sproposito .Comunque gli echi "canadesi" a noi cari si sentono eccome :-)))))

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    1. Ho visto di sfuggita dei prezzi intorno ai 10.500 $, ma non so dirti se era la versione in cocobolo o quella in palissandro brasiliano.
      Un aneddoto che ha raccontato a proposito del primo brano: aveva partecipato ad un context promosso da un rinomato brand di whisky scozzese e alla sera aveva festeggiato, esagerando un po'. Si è risvegliato il giorno dopo su un tavolo di una birreria, con in testa una melodia con cui ha poi composto questo pezzo, da cui il titolo "the sleeping tune". Almeno questo è quello che ho capito io traducendo dal suo inglese.

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  7. Ho ascoltato solo il primo video.. ma mi riprometto di ascoltare anche gli altri perchè è veramente bravo, con un tocco e una sensibilità musicale che fa chiudere gli occhi e sognare..
    ;-)

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