lunedì 5 maggio 2014

La forza delle parole


Ieri 4 maggio è ricorso il sessantacinquesimo anniversario della scomparsa di quella squadra che ancora oggi è denominata Grande Torino. Ovviamente non sto qui a discorrere di calcio, vorrei invece, approfittando dell'evento, porre l'accento sulla potenza delle parole, sono pochi quelli che le sanno usare anche perchè quasi sempre non ne servono molte, ma come le note, se sono poche ma "quelle" valgono più di un poema di Esiodo. 
Quando succede qualcosa di brutto, lo si può in qualche modo rendere un po'meno brutto usando appunto le parole. E ci sono stati dei grandi della parola che la sapevano usare e condividere in maniera da toccare veramente il cuore degli uomini, uno di questi Grandi è stato senza dubbio Indro Montanelli il quale, aldilà della personale fede calcistica seppe usare parole dalla potenza devastante per celebrare gli Invincibili: 
“Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede. 
E così i ragazzi crederanno che il Torino non è morto: è soltanto in trasferta”

11 commenti:

  1. Grande squadra , grande tragedia....che purtroppo "troppi" imbecilli ( e ladri !!! ) usano per insultare , e poi si atteggiano a più forti e danno lezioni di comportamento. Dov'è quel calcio ? In trasferta anche lui.....

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  2. Durante il week end ho avuto ospiti una coppia di amici, e abbiamo scorrazzato in lungo e in largo l'Augusta Taurinorum. Una meta è stata anche la Basilica di Superga. Siamo saliti il sabato 3, nel pomeriggio, e le comitive di tifosi granata e non, di fronte alla lapide che ricorda il terribile evento erano già tante. Silenzio, meditazione, preghiera, non so come descrivere l'atmosfera, ma è stato un momento commovente e di grande civiltà.
    A parte gli ormai sempre più numerosi ammalati di protagonismo che si scattavano "selfie" con il cellulare con i nomi dei calciatori come sfondo. L'ho trovato di pessimo gusto.. ma io sono antico..

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    1. Superga, ci sono stato anche io con Aldo. Bello (anche se di calcio non capisco niente).
      E' una bella salita per ciclisti un po' allenati, un po' come San Luca a Bologna.

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  3. Si... grazie degli interventi ma, forse è sfuggito che i fatti (personalmente evito sempre il termine tragedia...) di Superga sono solo il pretesto per evidenziare come i grandi della parola, nel caso specifico Indro Montanelli, sappiano arrivare dritto al cuore della gente. Trovo bellissime le parole di Montanelli, poche frasi in cui lo scrittore ha saputo condensare il sentimento comune dell'epoca. Chi ci riesce secondo me è un grande.

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    1. No , non mi era sfiggito il senso , ma avrei voluto evitare di parlare di montanelli e rimanere sui fatti...perchè benchè riconosca sia stato un professionista della parola ( e in confronto con molti odierni un gigante ) il suo pensiero non mi è mai piaciuto. E il fatto di saper usare le parole può diventare propaganda , e il discorso si farebbe troppo pesante per queste pagine. Non che bisogna sempre ridere e scherzare , per carità , ma mi conosco e , come avrete notato , mi defilo da certe discussioni per tenere a bada l'estremista che alberga in me . Per rispetto di tutti !

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    2. Ma sai, alla fine si tratta solo di giudicare una frase... Anch'io non condivido il pensiero politico di Montanelli perchè politicamente sto da un'altra parte... Ma indiscutibilmente era, nel suo mestiere un grande professionista.

      PS: Però come quel tale, anche lui commise un errore... Prese alle sue dipendenze un grande giornalista come Alberto Biraghi... (o almeno così dice/racconta l'Albertone...;-))))

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    3. ma dai.......il mondo è grande :-))))))

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  4. Io non ciapisco un granche` di calcio, ea volte lo sopporto anche poco, quando in nome del calcio avvengono fatti come quelli di questi giorni, ma l'epoca del Grande Torino, credo sia stata la vera epopea di questo sport, ormai ridotto ad una sorta di "gioco gladiatorio"....

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    1. Infondo parliamo di 65 anni fa, di cose ne sono cambiate e anche la gente è cambiata...

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    2. Io non trovo che sia cambiata la gente, ma piuttosto, il mondo del calcio, che e` diventato solo businnes, ed anche i tifosi si nascondono dietro i colori di una maglia, non piu` per amore verso la squadra che li rappresenta, ma per dare sfogo alle loro rabbie, troppe volte gli ultras del calcio, si sono mescolati a gruppi politicizzati, per mettere in atto scenari di violenza urbana che con lo sport del calcio, c` entrano come la nutella con le alici, e come nell'antica Roma i giochi gladiadori, erano uno strumento politico, cosi il calcio ha assunto un significato che ha poco da condividere con il concetto di sport.......e tutto cio` non e` avvenuto perche` e` cambiata la gente, ma perche` chi comanda si e` appropriato di questo sport, trasformandolo a proprio piacimento in oppio, o in arma per sviare le attenzioni delle persone.....che peccato

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    3. Ti do ragione, purtroppo...;-))
      Al

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