martedì 25 febbraio 2014

POP Italiano, ma è davvero di serie B?

Quando abbiamo registrato col gruppo Hey Joe e l'abbiamo fatta sentire in giro, abbiamo ricevuto parecchi consensi, nei limiti del lecito s'intende... Ma è un fatto che questo pezzo, benchè sia una pietra miliare del chitarrismo e del rock in generale, è e rimane un pezzo facile. L'ho fatto sentire anche a mia moglie e mia figlia che per ragioni diverse non sono propriamente delle fan di Jimi Hendrix e il commento è stao: "Bello, ma è sempre uguale?" SI, difatti è un ritornello che si ripete N volte sempre uguale a se stesso, tre accordi e basta. Anche a volerlo complicare non ci si riesce. Ma è considerato un capolavoro (giustamente).
Epperò su altri pezzi considerati facili, il classico POP italiano, stiamo remando alla grande senza riuscire ancora a cavare un ragno dal buco. Ci siamo divisi i compiti, Gian canta in inglese io in italiano, con risultati, da parte mia, devastanti, ma l'impegno garantisco che c'è... Bene mi sto rendendo conto di quanto sia difficile la parte del canto, non solo per l'intonazione, anzi quello è il meno, ma nell'insieme.
Basta spostare la metrica, all'ungare un vocale o accorciarla e ti cambia tutto, eppure sono pezzi da tutti considerati semplici, nazionalpopolari, ma che fatica!
Ligabue, uno che non mi è mai piaciuto come persona, ma alcune cose che ha fatto sono veramente carine, ebbene a volte mette nelle sue canzoni delle variazioni di tono o una metrica talmente articolata da rendere un'impresa riuscire a cantarle. Sto rivalutando certa musica, proprio dal punto di vista della composizione. Non so se sono io che faccio fatica perchè primo non l'ho mai fatto, secondo sono negato, e invece chi è naturalmente dotato fa prima... fattostà che è difficile.
Il canto è più difficile che suonare, secondo me, perchè nel canto c'è sempre quella componente di pathos che nel suonare c'è ma in forma minore o comunque è più velata. Certe canzoni non sono solo cantate ma anche "recitate" e se non sei in grado diventa impossibile. Comunque ho potuto verificare che un certo tipo di musica, a torto considerata di serie B, non è seconda a nessuno anzi...
Una dimostrazione? Provate a cantare o cantarvi "Confusione" di Lucio Battisti e poi si che andiamo a ridere... Mannagga a Mogol.
Al

23 commenti:

  1. be' improvvisarsi cantante non è facile. Se poi, nel contempo, bisogna suonare è complicato davvero.
    Forse può essere utile, per il canto, utilizzare "prima" una base tipo karaoke (in rete c'è di tutto). Individuata la propria tonalità, sistemata la respirazione, gli accenti e l'espressione, si può passare oltre. Insomma affrontare le cose una alla volta.

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  2. Aggiungo che certi pezzi ormai "classici" come Hey Joe sono strutturalmente pallosissimi. A suo tempo c'era dell'altro che convinceva il pubblico, qualcosa di meta-musicale che stava cioè al di là della musica: aveva a che fare con l'aria del tempo, il personaggio Hendrix, il suo mito e altro ancora. Oggi una qualsiasi canzone della Alessandra Amoroso (per dirne una) ha più contenuti tecnici di quella.

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    1. A livello di aiutini siamo oramai dei maestri, da internet abbiamo scaricato lo scaricabile e anche di più...tra Karaoke e basi varie non ci siamo fatti mancare nulla, abbiamo tutto. Riguardo la tonalità, pure li siamo oramai degli espertoni, viaggiamo su e giu per i semitoni come dei giostrai...
      Ma alla fine ho notato che solo con l'allenamento e lo studio maniacale di come fanno gli altri, riesci a migliorare.

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    2. purtroppo è così e quindi i pensionati con grande volontà sono avvantaggiati

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  3. Straquoto i due messaggi di Mr Pone qui sopra, primo non ci si improvvisa cantanti, devi avere una vocazione, devi avere qualcosa da dire, devi sentirtelo aldilà delle capacità tecniche. Per farti un esempio, ho suonato con una ragazza che non aveva chissà che tecnica vocale o estensione, ma appena accennava tre accordi con la chitarra e ci cantava sopra ne venivi rapito e pensavi, questa non ci fa, è!!

    Secondo, ormai non si inventa più niente a livello pop rock, gli accordi, i giri armonici e le melodie sono le stesse delle canzoni degli anni 60 ,ma a furia di ripeterle all'infinito sono state perfezionate all'inverosimile per cui nei dischi di oggi ti trovi degli abbellimenti ritmici,melodici, armonici e sonori che devono fare la differrenza perchè lo "scheletro" della canzone è sempre lo stesso e non è più li il punto dove si può essere creativi.

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  4. I ragazzi qui sopra hanno già detto , se non tutto , molto . Cantare , magari suonando , è il lavoro più difficile , anche perchè nella forma canzone , che sia rock,pop o blues , la voce è in prima linea , e se si ha un buon cantante il resto del gruppo ne beneficia e il lavoro risulterà più facile . Però devo dire una cosa sul tuo appunto che nel cantare ci sia bisogno di più pathos che nel suonare . Certo , se per suonare si intende accompagnare il canto con due accordi e il tump tump della batteria e del basso , ok , ma nei soli , ad esempio , il tocco dello strumentista è tutto . Chi non ha mai provato a rifare i soli di gilmour , praticamente tutti (tranne mirco e rob eh eh eh ) e non è difficile imparare le note e tutti i passaggi. Poi senti l'originale , e senti che non sarà mai uguale... per il concerto dell'8 marzo sto provando delle parti solistiche di steve hackett , e il suo vibrato è , per me , irragiungibile. E se in 4 note lente non metti il giusto pathos , il bending preciso e il timing perfetto , la magia svanisce. Ma forse perchè in fondo il solo , che sia di chitarra o di sax o di ocarina , altro non è che un canto , la parte regina di molti brani. E non interpretarlo rende tutto piatto e sensa senso . Infine , direi che , per i non professionisti come noi , conta quanto il pezzo , cantato o suonato , ti smuova dentro qualcosa . Se il testo , la melodia toccano corde a noi care , tutto riesce più facile , aldilà della voce non perfettamente intonata o della corda sbagliata pizzicata . Battisti era sempre in bilico tra stonatura e tonalità imbarazzanti , eppure le sue interpretazioni erano quanto di più emozionante ci potesse essere . Quindi , come sempre , studio e passione a braccetto portano comunque buoni risultati.....:-))))))))
    p.s.
    Ligabue , con il primo gruppo elettrico che ho avuto nei '90 , lo suonavamo tutto , praticamente i primi tre dischi li facevamo , a detta di molti , meglio di lui. Ora non lo sopporto più tanto , ma le sue canzoni di tre accordi con un imprinting rock/pop e i testi cantautoriali sono stati la mia scuola , da cui poi è venuto tutto il resto , anche il ritorno all'acustica :DDDDDD

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    1. Il pianoforte è lo strumento meccanico per eccellenza, schiacci un tasto e lui suona, poi il tasto lo puoi schiacciare più forte o più piano e lui di conseguenza suona o più forte o più piano, da li il nome pianoforte. Non hai bending ne slide, tu schiacci un tasto e lui suona. Punto.
      Eppure avevo un maestro di pianoforte che anche le cazzate più cazzate, se le suonavo io suonavano esattamente per quello che erano: cazzate, se le suonava lui, c'aveva un tocco che le rendeva... musica. Questo per dire che il tocco conta e come! Ma il canto è di più, perchè se, per esempio nel blues la chitarra deve essere poesia, rimane sempre una chitarra ovvero un mezzo con cui tu scrivi poesia, con la voce no, perchè sei tu stesso che usi la tua voce per scrivere poesia. Il concetto è diverso perchè in più ci deve essere la capacità di trasmettere col tuo mezzo vocale, quindi senza usare uno strumento che, nel caso è il prolungamento del tuo essere, ma sei proprio tu con la tua voce senza nessuna alchimia che devi trasmettere emozioni.
      E sti cazzi...!!!

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  5. condivido in tutto compresa la parte di Max sul canto

    volevo solo aggiungere due parole, quando dici allunghi una "A" si entra nel contesto ritmico e nell'interpretazione un argomento molto complicato. Due bravissimi esecutori si differenziano quasi sempre nel modo di percepire il timing del brano. Non so come spiegarmi bene ma ad esempio nel jazz spostando leggermente gli accenti cambia tutto e potrebbe non sembrare più jazz.

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    1. E' quello che ho detto io, basta cambiare di poco all'interno della metrica, gli accenti o la lunghezza delle vocali, che ti cambia tutto. A volte è un bene perchè ti da modo di "interpretare" in maniera diversa un pezzo. A volte invece vai fuori strada...

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  6. Sul fatto che Hey Joe sia un pezzo facile.. un minimo devo dissentire..
    E' facile se hai un bravo solista che ti fa bene l'intro e il pezzo centrale di assolo con la chitarra, se hai un bravo cantante che riesce a dare vita al testo di Jimi, e se hai il resto della band, basso, chitarra ritmica e batteria che fanno ben il loro lavoro, se no i 5 accordi, non 3, si spengono in una lagna da novena quaresimale..

    Hey Joe, come l'ho cantata io, è stato l'unico modo in cui potevo interpretarla, mancavano gli "Allright !!" "I shot her" " Yeahh" "Dig it" che costruiscono parte della tessitura poetica del brano, ma che bisognava masticare al momento giusto con la giusta grinta, cosa che non mi riesce..

    Trenta-quarant'anni fa cantavo con la mia chitarrina le canzoni dei cantautori, e non mi riusciva malaccio, ma da solo, problemi non ce n'è, interpreti, enfatizzi, rallenti su certe parole del testo e acceleri su altre, non hai schemi strettissimi, ma se suoni in un gruppo e fai l'elastico, ti trovi di fianco il bassista (è sempre il più violento...) che ti prende a calci negli stinchi..;-))) Io suono sempre col parastinchi modello Cannavaro..

    E poi, come tutti riconoscono, cantare e suonare la chitarra ritmica è difficile, perchè la mano destra vuole seguire la voce e invece deve seguire le altre linee della band, basso e batteria, se poi c'è un arpeggio.. ci vogliono tutti i Santi del Paradiso in aiuto..
    ;-)))

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    1. verissimo... niente è facile come sembra
      solo per Renzi è tutto semplice

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    2. ****cantare e suonare la chitarra ritmica è difficile****
      be' la chitarra è lo strumento d'accompagnamento per eccellenza con cui accompagnarsi mentre si canta. Certo, inventarsi di sana pianta il duplice ruolo non è facile, è per quello che consigliavo di scindere momentaneamente le due cose: utilissimi per esempio per me sono stati i tempi "ballabili" che si suonavano nei locali: rock&roll, boogie, twist, cha cha cha, beguine, rumba, valzer ecc., roba d'altri tempi si intende, però eseguirli era mooolto formativo perché le pennate dovevano tener conto dei diversi accenti. Per il canto usare tutte le furbizie: conoscere la propria estensione innanzitutto, suonare a volume moderato per tenere la voce in primo piano aiuta parecchio per esempio.

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    3. Seeeehhh, la fai facile tu...!
      Prova a cantare e suonare la chitarra mentre il bassista al primo errorinoinoino ti tira un calcio negli stinchi e il batterista se non vai a tempo perfetto ti guarda con uno sguardo di commiserazione...
      Prova a suonare e cantare con i parastinchi, il casco e il giubboto antiproiettile, prova...!

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    4. Aldo !! Ho ricevuto or ora una proposta per suonare.. non so quando (ma certamente da qui a un po') e non so dove.. l'importante è che il prezzo che chiediamo sia equo.. io ho risposto basta che ci sia della birra..
      ;-)))

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    5. Io avrei risposto: "Prezzo? Siamo noi che ti paghiamo...!"

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    6. A luglio, nel Comune di Riva presso Chieri, in Piazza III Millennio, una location all'aperto con gradinate in cemento armato a forma di anfiteatro dedicata a spettacoli musicali e teatrali.
      Il borderò Siae lo paga il Comune.
      Mi sa che in quel periodo sul palco mi tocca salire da solo pechè siete tutti in vacanza..
      ;-))))

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    7. Nahhh, che c'entra io sono sempre in vacanza...! ma il motto tutti per uno uno per tutti vale anche per noi, a patto però che i power...;-))))

      PS: Forse in quel periodo mancherà il batterista, ma lo sostituiamo con una bella ragazza e un tamburello.

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  7. Il fatto e` che siamo un popolo di esterofili, lo dimostra il fatto che molti brani italiani, che all'inizio vennero presi sotto gamba dal pubblico, quando sono stati ripresi all'estero e ricantati in inglese, hanno avuto una nuova vita, c'e` da dire che la nostra lingua, per come e` strutturata, non ci aiuta per nulla, anche se all`estero e` molto apprezzata, (a detta di amici Irlandesi, la nostra lingua e una musica gia` di per se, senza parlare poi dei dialetti, che trasmettono delle emozioni, senza neppure capire il significato, esempio le canzoni di De Andre` in genovese) :-)))

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    1. i dialetti sono meglio per il cantato... sono d'accordo

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    2. Pure nelle barzellette rendono meglio ;-)

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  8. A volte provando a cantare, mi accorgo di essere ben intonato, tra l'altro come si potrebbe suonare privi del senso dell'intonazione, il problema non trascurabile è un altro: - La voce, esce poco e tende a sforzare l'ugola, cribbio quando s'è carenti di tecnica, accade questo. Tempo un niente e ti ritrovi senza voce. A meno che canti puttanate alla: "Gemelli diversi, (cantanti?) Puàh."

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  9. Anche a me succedeva, ora meno.
    E' una questione che è un misto tra tecnica e allenamento, all'inizio mi capitava di urlare come un'aquila nel microfono col risultato di rimanere presto senza voce, poi ho imparato ad aggiustare i livelli, ho chiesto agli altri di non suonarmi a volumi pazzeschi sulla voce, ho imparato a cantare con la bocca attaccata al microfono, piccoli dettagli che però sommati fanno la differenza.
    C'è ancora una differenza enorme tra quello che ottengo registrandomi su una base, abbastanza buono a quello che esce dall'impianto voce nelle prove. Il fatto è che nel primo caso, quando ti registri sei tranquillo, senti e ti senti in cuffia, sulla base non ci sono stonature, fuori tempo e suono strani. In ambito live è tutta un'altra storia, manca l'abitudine a sentire la tua voce che esce dalle casse, magari i compagni non sono perfettissimi, devi suonare mentre canti, tante cose che contribuiscono ad aumentare le difficoltà.
    C'è una cosa però che è fondamentale: REGISTRARSI e risentirsi, perchè solo così riesci a capire dove sbagli e sopratutto usare un microfono da registrazioni di qualità.
    Quindi prendi il testo del brano, lo provi, fai dei segni dove devi prendere fiato (importantissimo) e incominci tutta una serie di prove di registrazione, magari confrontandole con l'originale.
    Basta usare Audacity, su una traccia ci metti l'originale, su un'altra la base es. Karaoke, cicanti su, la riascolti e subito dopo la metti in muto e senti l'originale o solo i pezzi dove hai sbagliato.
    Alla fine è impossibile che non riesci, in ogni caso sempre sul tubo ci sono delle interessanti lezioni di canto, consiglio di concentrarsi su quelle che trattano della respirazione.
    Al

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