Chitarra archtop Eastman AR805CE

Anche io quest'anno mi sono fatto un regalo di natale a sei corde.
Forse a causa di alcuni post dei cookers jazzofili, ultimamente sono attratto dalle archtop che abbiano un suono acustico predominante, ovvero ben in rilievo anche quando sono amplificate. Già tempo fa mi ero invaghito della Peerless Monarch, ma rovistando sul mercatino ho trovato un annuncio, da parte di un privato qui in provincia di Torino, di una Eastman AR805CE ad un prezzo accettabile.

Ecco le caratteristiche dal sito della Eastman:
Archtop con corpo 16" e profondità 3 1/4" (83 mm)
Cutaway veneziano in stile selmer-maccaferri
Top in abete massello scolpito a mano
Fondo (e fasce) in acero fiammato scolpito a mano
Manico in acero
Tastiera e ponte in ebano
Larghezza al capotasto 1 3/4"
Scala 25"
Pickup sospeso slimbucker Kent Armstrong con poli regolabili
Meccaniche Gotoh dorate con palettina in ebano
Cordiera a trapezio in metallo dorato e ebano
Battipenna in ebano con controllo di tono e volume nascosti
Binding a sette strati ivoroid/nero
Tastiera e paletta con binding
Custodia rigida

Sono rimasto colpito dall'eleganza dello strumento e dalla ricercatezza delle finiture, oltre al fatto che la larghezza del manico al capotasto sia come sulle mie acustiche e le dimensioni del corpo siano accettabili (non mi trovo proprio con i body di dimensioni generose).
Sopraffatto dalla GAS contatto il venditore e vado a provare lo strumento: vengo affascinato dal suono acustico ricco di armoniche, con un volume notevole ed un sustain di tutto rispetto (ma chi ha detto che le archtop non hanno sustain???). Poi la collego ad un polytone minibrute (in vendita anche quello) e ne viene fuori un bel suono piuttosto brillante, alla Joe Pass per intenderci, ma giocando un po' con i controlli di tono è possibile scurire il suono avvicinandosi più al timbro tipico delle chitarre Jazz. Il manico con profilo a C di dimensioni contenute mi risulta particolarmente comodo e l'action abbastanza bassa (2 mm sul mi basso) dà una suonabilità eccellente. Qualche piccolo segno sul body, inevitabili su una chitarra del 2006 che sia stata usata; noto che le finiture, per quanto molto pretenziose, presentano qualche imperfezione, soprattutto sulla posa del binding a 7 strati. Comunque non ci sto a pensare più di tanto e me la porto via. 
Ovviamente quando  arrivo a casa, osservandola con maggiore attenzione, salta fuori qualche piccola magagna: la tastiera sembra sia stata ritastata con un lavoro funzionale (nessun buzz anche con action bassa), ma eseguito approssimativamente dal punto di vista estetico. In prossimità dei tasti ci sono in alcuni punti piccole scheggiature dell'ebano, e alcune sbavature di colla.
Altro difetto, secondo me, è la spaziatura delle corde al capotasto, che essendo piuttosto larga porta i due mi molto vicini al bordo del manico. Basta pochissimo per tirare fuori dal bordo la corda, soprattutto per il mi cantino. Beh, potrebbe essere uno stimolo a migliorare la tecnica e la pulizia di esecuzione, prendendo le posizioni con più precisione e morbidezza. Oppure mi rifarò il capotasto :-(
Non ho ancora avuto il tempo di cambiare le corde, delle D'addario 012 roundwound da elettrica ancora abbastanza nuove, ma ho registrato al volo un pezzettino con suono solo acustico ripreso direttamente con lo zoom Q3. Sono curioso di vedere come cambia il suono con le thomastick flatwound, ma mi piacerebbe anche provare delle corde da acustica elettrificata tipo le DR Zebra ... per ora accontentatevi di questo: