Stavo facendo un giretto virtuale da
Mandolin Brothers (preparazione spirituale) quando ho incontrato questo tizio. Dai
Mando hanno la simpatica abitudine di girare i demo facendo suonare i clienti. Non importa che siano particolarmente bravi, il più delle volte sono semplici appassionati di chitarra in giro per il negozio. Ma questo tizio merita e pure il suo amico che lo accompagna degnamente. Ne esce una bella atmosfera "da cookers". Davvero grandi!
Dimenticavo: il tipo qui sta maneggiando con assoluta tranquillità una Martin 000-42 del 1938, che i
Mando vendono alla "modica" cifra di 69.995 dollari! Il suo amico invece lo accompagna con una più modesta 000-28 Herringbone del 1934 in vendita a "soli" 32.995 dollari. Insomma stanno facendo vibrare più di 100.000 dollari in due. Per i dettagli:
> Martin 000-42, 1938
> Martin 000-28 H, 1934
Ma visto che son bravi, gli fanno provare anche una
Mandola Lloyd Loar H5 del 1924, quotazione: 85.000 dollari tondi tondi. Embhè? Se uno è bravo è bravo e gli strumenti van suonati!
Pensavo a certi negozi nostrani dove ti fanno provare le chitarre solo in presenza di una guardia giurata e mi chiedevo cosa combinerebbe un manipolo di cookers in questo posto... (ragazzi fermate Mimmo!) :-)))
A Mimmo non glielo dovevi proprio dire , ora è già a comprare il biglietto aereo eh eh eh
RispondiEliminaBel video , belle chitarre , bella atmosfera cookeriana davvero... ma tocca trasferirsi , il che non sarebbe poi una cattiva idea :-))))
Che si fa, apriamo un ristorante italiano? :-))))
EliminaMalandrini!!! HEHEHEHEHE!!! quanto mi piacerebbe averne una tra le braccia, non tanto per il valore economico, ma per quello storico che questi strumenti si portano dietro, oggi però mi sono rifatto, sono stato a Sermoneta a due passi da casa mia, sui monti Lepini, a visitare il castello dei Caetani (la famiglia di Bonifacio 8°) ed ho scoperto un negozietto che opera lo scambio di strumenti musicali, tu porti una chitarra vecchia e te ne torni a casa con un liuto.... un violino o una Ghironda ;-))) adesso vi posto le foto.....
Elimina.... il chitarrista potrei essere io..... ha la mia stessa pettinatura il baffetto ed il pizzetto alla moschettiera, insoma potrei essere io qualche anno fa... e già perchè il mio pizzetto, ormai è grigio
Elimina:-))))
Oddio, costerà pure 70000 dollaroni (quei 5$ in meno alla cifra tonda, che equivale al costo di un bilocale qua a Torino, mi sa tanto di presa per il c...), ma credo che nessuno si accorga se dopo la prova c'è una righetta in più sul top ;-)
RispondiEliminaScherzi a parte, anche i due non sembrano i primi venuti, comunque mi sembra una bella usanza questa. E se invece di trasferire i coocker negli States, provassimmo a trasferire le tradizioni di quei negozianti qui in Italy?
Là, chi vende chitarre ha una mentalità del tutto diversa, ma poggia sul fatto che anche la mentalità dei clienti è diversa. Si vedono persone educate che ricambiano la disponibilità del negozio col dovuto rispetto. Credo che anche l'atmosfera di questi posti abbia un suo peso. Niente saloni da millemila metri quadri riempiti di tutto un po', con via vai di commessi incazzati. Sono posti abbastanza piccoli, accoglienti e specializzati in strumenti acustici, che là poggiano su una solida tradizione musicale, quindi la clientela si seleziona da se. Ci sono pure gli store tipo Sam Ash che vendono di ogni, ma lì l'atmosfera è molto simile a quella di tanti negozioni nostrani.
Eliminami piace vedere gente suonare così nei negozi....
RispondiEliminami piace vedere gente suonare così nei negozi....
RispondiEliminaSi, è molto bella l'atmosfera. A volte nei negozi di strumenti trovi gente che se la tira un sacco.
RispondiEliminaBellissima atmosfera assolutamente cookeriana e molto lontana da ciò che normalmente si trova nei negozi italiani.. almeno in quelli in cui sono passato io..
RispondiEliminaQualche anno fa per provare una Squier Strato Standard da 180 euro circa mi son dovuto togliere braccialetti, giubbotto con la zip e cintura perchè in negozio avevano paura che rigassi la sua pregiatissima verniciatura in poliuretano..
;-))
Nel negozio di chitarre più fornito della mia città (molta roba mediocre e giusto qualche pezzo di pregio), dopo una lunga quanto inutile presentazione delle chitarre che aveva, mi son sentito dire "se decidi di comprarne una te la faccio provare". E grazie mille, ben gentile!
Eliminabe' non riesco davvero a dire altrettanto del Lenzo....posso liberamente mettere le mani su tutto anche se, per rispetto, chiedo sempre. Ci ho lasciato comunque un bel pacchettino di soldi negli anni. Ma a partire dai due fratelli titolari, sono tutti bravi sopratutto i i commessi. Quello addetto ai microfoni, p.a. ecc. ha una splendida voce e ogni tanto si mette a cantare in negozio per provare qualche impianto, Si fermano tutti ad ascoltare...
EliminaDal Lenzo, oltre che quella puntatina con te, c'ero stato anche a provare dei pianoforti digitali e devo dire che sono gentili e non fanno storie assurde. Pure dal Tomasso sono molto gentili, anche se nel reparto acustiche sembra un po' di entrare a Fort Knox: via il giubbotto, te la porto io, pezzolina... :D
Eliminasotto certi aspetti se fossi un negoziante e mi rigassero gli strumenti non sarei molto contento
Eliminaanche perchè quando poi devi vendere il musicista è molto attento a righe e righette
Hai ragione Lambert, che si tratti di uno strumento di pregio o di una chitarrina da pochi euro, sempre di merce da vendere stiamo parlando, e nessuno si porterebbe a casa uno strumento nuovo pagato per buono, ma rigato, perciò i negozianti non hanno tutti i torti a prevenire spiacevoli inconvenienti.
EliminaPoi, a casa, ognuno si comporta come vuole, io non do importanza a bolli e righe, non mi tolgo braccialetti e cinture per suonare e lo si può vedere da come sono un po'' maltrattate, ma tanto amate, le mie chitarre..
Tanto non le venderò mai..
;-))
e si... è così
Eliminai musicisti sono molto attenti quando comprano molto meno quando provano le cose degli altri
ciao Gian
Tanto per fare i saluti a tutti, vi telegrafo la mia esperienza dai Mandolin Brothers, cioè nel paradiso in terra (anzi in isola, visto che stanno a Staten Island) dei chitarristi, siano essi voyeurs o ancora attivi (spero che la trasparente metafora mi venga data per buona). Un posto che vale almeno (altre) due volte il viaggio, sia perché vi permetterà (se ne avete voglia) di fare un giro per vedere una fetta di NYC che rimane sempre fuori dagli itinerari consueti (così come un po’ tutti i boroughs che non sono Manhattan - e che invece meriterebbero ognuno, e ognuno per una ragione diversa - di essere visitati) sia perché vi permetterà al ritorno di vedere dal parapetto del ferry il più bello tra gli skyline della grande mela, soprattutto se in mano stringete l’astuccio della vostra nuova chitarra. Per non parlare, naturalmente, del piacere dei chitarristi, che sarà di sicuro impagabile, per chi conosce i negozi, anche i migliori, del nostro paese. Per me, poi, è il posto dove ho acquistata la più bella delle mie Martin, la Regina (come tutti, o credo tutti, ognuna delle mie chitarre più amate ha un soprannome o, come si dice a Parma, uno “stranome”): che non vi svelo, non per gelosia o, men che meno, alterigia, ma solo perché spero presto di mandarvene un ritrattino. Ma, per capire che “tipo” di negozio sia questo, vi basti dire che della mia chitarra (che è un’edizione limitata, all’epoca e in quel luogo mi avevan detto che era “tirata” in 375 esemplari, e non so se ne hanno fatte altre serie, la mia è la n. 76) ne avevano tre (dico 3!) esemplari: cosa non da niente, per chi ha potuto provare con mano (è il caso di dirlo!) quanto diverse suonino due chitarre che pure sono della stessa buona marca e dello stesso modello. Ecco, un giro dai Mandolin Bros è un viaggio nel paese dei balocchi, nella terra dei desideri, nella terra dei sogni, tutti lì in una volta. Ma, l’uomo è infedele per natura, i miei giri virtuali dai Mandolin Brothers ormai sono roba vecchia (si fa per dire) e sono stati superati da quelli a Elderly e, questi sì, ancora (spero per poco) solo virtuali. Elderly surclassa Mandolin (a mio avviso, beninteso) sia per qualità che per quantità che, soprattutto, per rapporto qualità/prezzo: seguendo, in questo, la regola che vale per tutto, per cui ci sono gli Stati Uniti da una parte, e NYC dall’altra, anche e soprattutto per quanto riguarda i prezzi. Solo che per andare da Elderly bisogna andare nell’America vera, nel Michigan interno, un giorno di viaggio intiero da New York: tanto, vero? Ma fateci un giro anche voi, anche se solo via internet, ma son sicuro che l’avrete già fatto. Io so che se sarò tanto pazzo, o tanto stupido, o tanto intelligente, da comprare un’altra chitarra, la comprerò lì.
RispondiEliminaSalute, e saluti: a tutti!
Ebbè, mica te cavi così! :D
EliminaPer prima cosa D E V I postare un articolo sulla tua Regina. Ora ce lo aspettiamo.
Poi devi dire come te la sei portata a casa. Girano un sacco di dicerie sulle difficoltà di portare una chitarra a bordo dell'aereo. Soprattutto con astuccio rigido. Quindi dimmi tutto (e anche di più!)
Elderly è certamente uno dei negozi di assoluto riferimento (la mia RK l'ho comprata da loro, anche se on line). Ma ora mi preparo allo sbarco dai Mando e... non so se ne uscirò indenne :-))))
telegraficissimo, perché le cene di Natale han lasciato il posto a quelle pre-fine anno, e tra un po' parto con un po' di simil (non ancora) cookers, ma almeno a una domanda posso rispondere: io la mia Martin 'ho portata in cabina. Strano? no! ma ero su un volo di linea (quando ancora Ryanair non dettava legge e le altre a dietro) anche se in turistica, e la prima cosa è dichiarare che si ha uno strumento dal quale non ci si vuol separare. e se dicono che bisogna fare un biglietto (ho amici professionisti che col loro violoncello a fianco han fatto ricche le linee aeree di tutto il mondo…) si risponde che non lo si sapeva, ecc. ecc. se poi si ha il becco (altrimenti detto coraggio) chiedere a uno della prima classe, ai quali fan portare anche gli armadi di casa. questo, volendo farla viaggiare "a gratis". ma anche i modi leciti sono sempre molto meglio che farsela spedire dove, a parte il patema d'animo, se non ci si mette d'accordo su una somma dichiarata molto minore del reale (qualcuno lo fa, qualcuno no…) la nostra dogana (che strano…!) si prende una buona parte del guadagno. ma, intendiamoci bene: se la porti a casa a gratis, fai un guadagno enorme, e più spendi, più, naturalmente, ci guadagni; ma se anche guadagni meno facendola viaggiare "regolare", in ogni caso porti a casa chitarre che in Italia te le sogni, o quasi…! sia perché, letteralmente, non le trovi, sia perché così belle, e con la possibilità di provarle, non esiste proprio.
RispondiEliminala mia regina: non è la più cara, non è la più "leggendaria". ma quando ve la presenterò, capirete l'amore. è, bellissima, racconta una storia meravigliosa d'amore e di musica, e suona da Dio!
ciao!