BUONGIORNO
21/11/2013
Ufficio insulti
Ha destato qualche scalpore il cartello apparso nei giorni scorsi in un ufficio del Comune di Roma e poi inspiegabilmente rimosso per ordine di un assessore. «Il pubblico si riceve nei giorni di martedì e venerdì dalle 10 alle 12, previo appuntamento telefonico. L’altri giorni dobbiamo lavorare. Si prega di non essere insistenti, altrimenti ci vedremo costretti, anche se contrario alla nostra educazione, a prendervi a parolacce ed insulti». Lo scalpore, naturalmente, è tutto per quelle quattro generose ore di apertura alla settimana, indicate con inusitata chiarezza all’inizio dell’avviso. La frase successiva - «L’altri giorni dobbiamo lavorare» - parrebbe invece la conferma di qualcosa che si sapeva già, e cioè che il dialogo con i contribuenti non è un lavoro, ma una gentile concessione, e che per ottenere un impiego pubblico la rivisitazione dialettale della lingua italiana non è obbligatoria però certamente aiuta.
Quanto alla promessa dei dipendenti comunali di seppellire i postulanti sotto un profluvio di contumelie, essa rientra nel quadro di un nuovo rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione, improntato a trasparenza e informalità: adesso chi si avvicina allo sportello sa cosa lo aspetta.
Mortacci !!
RispondiEliminaE io che pensavo di aver visto il peggio nelle a.s.l. torinesi.. vabbè ogni mondo è paese..
;-)))
Gramellini ha scritto un libro stupendo "Fai bei sogni" , un romanzo autobiografico in cui percorre la difficile strada del dolore per la perdita della mamma nell'adolescenza. Dietro questa morte un mistero che dopo quarant'anni affronterà per ritrovare se stesso e una nuova gioia di vivere. Bellissimo !!
Mi viene in mente uno scatch di Cinzia leone, che impersonava una impiegata pubblica ed il tormentone era : "siamo aperti dalle otto alle otto.... della serie cogli l'attimo"......
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