domenica 6 ottobre 2013

La Pianola

Ogni tanto mi provocate, come il maccarone di Alberto Sordi, e allora vi ammannisco una puntata stile  "Il mondo di Quark".
                                                                                    
                                                                                     du          
                                                                                          du  
Duuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
                                                                                                du
Dum   dum                                                                                   du       du
                     dum                                                                               du      duuuuuu
                                        dum   dum                                                                            du
                                                           dum                                                   dum dum      duuuuu
                                                                                                dum   dum
                                                                            dum   dum
                                                                              
                              dum
                                                                   dum
                  

Ecco, la sigla è andata... si, questa qui sopra! Praticamente è un  piano roll dell' "Aria sulla quarta corda" di Bach. E' solo l'inizio e pure semplificato, e non so come la visualizzerà il vostro browser, ma più o meno è il disegno che vedreste svolgendo il rullo di carta della versione per pianola. Dum dum? Rullo di carta? Cosa c'entra 'sta roba con la pianola? Eccome se c'entra, c'entra, c'entra proprio dentro! Infatti per suonare, la pianola ha bisogno di una striscia di carta traforata su cui è tradotto tutto lo spartito musicale. La carta è avvolta su un rullo che va montato dentro alla pianola, un rotore svolgerà il nastro di carta traforata e i fori daranno i comandi al complesso meccanismo di leve che agiranno sui tasti del pianoforte (o di un altro strumento a tastiera). Si, perché la Pianola, cari amici del mondo di Fingerquark, è uno strumento meccanico ideato verso la fine dell'ottocento per far suonare un pianoforte da solo! E' una delle prime forme di riproduttore musicale, uno dei primi esperimenti di "storaggio" della musica. Sembra un aggeggio antidiluviano (e lo è!), ma è una di quelle invenzioni che hanno cambiato radicalmente il nostro rapporto con la musica. Insieme al Fonografo, più o meno suo contemporaneo, ha reso possibile la "materializzazione" della musica e soprattutto la possibilità di replicarla, come tutti gli altri oggetti industriali.

Tutti gli aggeggi elettronici con cui maneggiamo la musica oggi, dai CD (già roba vecchia!) ai file mp3 o alle schede midi e audio per computer, sono i diretti discendenti di quelle invenzioni. Prima non c'era modo di avere musica senza qualcuno che la suonasse, lì e in quell'istante! Finita l'esecuzione quel momento di magia era perso per sempre. Si poteva risuonare la musica da capo, ma sarebbe stata una nuova esecuzione, non la stessa di prima, una nuova esperienza soggetta ad una miriade di variabili, magari impercettibili, ma ogni esecuzione era un momento unico e irripetibile. Dagli albori della nostra storia la musica, come la parola, è sempre stata la forma di espressione umana più astratta, inafferrabile e magica! Oggi possiamo avere musica ovunque, quando vogliamo, e riascoltare la stessa esecuzione un numero infinito di volte. La magia ancestrale della musica rimane solo nelle esecuzioni live, sempre che qualcuno non le immortali con un banalissimo registratore tascabile o addirittura con una telecamerina.

Pensate a quali implicazioni filosofiche hanno condotto queste invenzioni. Per noi la musica non è più quel che era anche solo cento anni fà. Nella storia dell'uomo, noi siamo la seconda o terza generazione che può maneggiare la musica come un oggetto, metterla in tasca, tirarla fuori a piacimento, modificarne timbro e volume toccando un tasto, replicarla all'infinito, spedirla via mail...
Possiamo avere con la musica lo stesso rapporto che avevano i nostri nonni? (o Mozart, Bach, Corelli, i madrigalisti rinascimentali, i menestrelli medievali e via all'indietro, all'infinito...).
Va beh, ma questa è filosofia, scusate la divagazione.

Pianola dicevamo? Eccola qua. In sostanza ce ne sono di due tipi: montate dentro al pianoforte stesso, oppure esterne. Sono dei veri e propri robot meccanici, discendenti di quelle macchine automatizzate che stupivano i nobili del 600 e 700. Replicanti umanoidi (una ossessione antica!). Ecco perché quando sento dire "ah, suoni la pianola?" mi incazzo come un riccio. No, suono io! Bene o male faccio da me. Le pianole vanno da sole!





16 commenti:

  1. pianola, certo è uno strumento automatico, da film dell'orrore perchè cerchi il pianista ma non lo trovi...un fantasma ? ma no mica è un piano..... è una pianola !

    RispondiElimina
  2. beh, anche il carillon ė un esempio di storaggio musicale, forse antecedente alla pianola?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si, era una di quelle macchine automatiche che piacevano tanto ai nobili del 700, forse anche prima. Ma erano dei giocattoli, delle curiosità. Non c'era ancora l'idea di immagazzinare la musica per farne un prodotto industriale. D'altra parte le loro corti erano piene di musicisti coi controfiocchi che componevano e suonavano grandissima musica solo per loro.

      Elimina
  3. C'è una notevole evoluzione tra la pianola del primo video e quella del secondo ... il culmine di questa evoluzione credo che sia il progetto "orchestrion" di pat Metheny del 2010.
    http://www.youtube.com/watch?v=9VymAn8QJNQ
    Racconta Pat: "Quando ero bambino, andavamo ogni tanto d' estate a trovare i miei nonni a Manitowoc (Wisconsin), la città natale di mia madre. Mio nonno (Delmar Bjorn Hansen) è stato un grande musicista, un trombettista e cantante davvero eccellente, la sua profonda passione per l'armonia ha avuto un' influenza molto forte su di me. Appena arrivati a casa loro, mi precipitavo nel seminterrato, dove si trovava uno dei più preziosi beni di famiglia: un vecchio pianoforte automatico che allora aveva più di 50 anni, con tanto di scatole piene di rulli con tutti i possibili generi musicali. Trascorrevo ore là sotto con i miei cugini, provando ogni singolo rullo e pigiando i pedali finché non eravamo completamente esausti. L'idea di uno strumento del genere, capace di suonare davvero tutto in maniera meccanica, era completamente sconvolgente per me. Era molto affascinante: da una parte era qualcosa di sorpassato, dall'altra era quasi fantascientifico. Nel corso degli anni quella fascinazione è cresciuta e ho studiato la tradizione di quel genere di strumenti, inclusi gli orchestrion dell' inizio del ventesimo secolo che hanno ulteriormente rafforzato questa idea: utilizzare meccanicamente altri strumenti orchestrali, collegarli come il piano al meccanismo dei rulli per sviluppare un insieme di suoni che rendesse possibile creare un' orchestra in miniatura"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'ho visto quel video. Mi mette un po' a disagio. L'idea di costruire una intera orchestra automatizzata di strumenti inanimati mi pare molto stramba, un mare di tecnologia (e di soldi) per un salto all'indietro. Ci sono già i computer che suonano da soli, non è che far suonare da soli strumenti veri sia così diverso, a parte l'emozione di vedere un enorme pianola orchestrale che sa un po' di vecchia fantascienza alla Verne. Ma soprattutto perché "disanimare" la musica? Voglia di misurarsi con le macchine? Le motivazioni di quel progetto di Metheny mi sfuggono.

      Elimina
    2. Si, in effetti sembra molto uno sfizio da bambino, che l'ormai adulto e famoso Pat ha voluto togliersi ... con i computer e le sovraincisioni ci aveva già giocato molto in altri dischi precedenti. Comunque il risultato lo trovo piuttosto freddino (e un po' prolisso), anche se negli assoli la mano di Pat è sempre eccezionale.

      Elimina
  4. diciamo che un rotolo musicale è la prima forma di software, mi ricorda molto infatti , quando andavo a scuola , e nell'ora di informatica , perfora vamo schede, che neppure i fattorini dei tram, il comodor 64, doveva ancora essere progettato, e internet, sarebbe potuta essere una partita, tra l'Inter, e una non meglio conosciuta squadra di calcio HEHEHE! che ricordi mi hai fatto riaffiorare! !! :-)

    RispondiElimina
  5. be' però queste macchine sono bellissime. Un paio di mesi fa, in centro, c'era un tizio con un organetto a rulli perforati e manovella (oltretutto era un pezzo di falegnameria stupendo). E' vero che oggi la musica l'abbiamo in tasca, però, non so perchè, i bambini si fermavano tutti e facevano pazienti la fila per poter suonare un pezzo girando la manovella.
    Essendo infantile come un putto, ho fatto la fila pure io eh eh eh

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I bambini son bambini (per fortuna) e il vecchio sembra nuovo. Ti vedrei bene come putto, magari in cima a una fontana, tutto ignudo a sputare acqua ;-)))

      Elimina
  6. Come a Mimmo anche a me sono riaffiorati ricordi dei primi anni di lavoro nel1979, quando in ufficio avevamo un Assembler, uno dei capostipiti della generazione di computer a venire, era un Singer e il programma di lavoro era un rotolino di carta perforato che passava dentro una ruota dentata.. però praticamente quello era solo il software, i dati li inserivo io e i totali e gli incolonnamenti li faceva lui, insomma era la mia palla sinistra..
    ;-))
    PS. se vi capita di fare un giro a Bologna andate a visitare l'esposizione (gratuita) in via Farini 15 di strumenti meccanici.. ne vale la pena !!
    http://www.genusbononiae.it/index.php?pag=72&ins=902

    RispondiElimina
  7. L'ho sempre detto che sei un gran pianolista ah ah ah sorry :-))))))))

    RispondiElimina
  8. Risposte
    1. Dalle vostre parti c'erano quelle sui carrettini, azionate a manovella :)

      Elimina

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Per inserire una immagine nel commento scrivi: [img]URLdell'immagine[/img]
Per inserire un video nel commento scrivi: [video]URLdelvideo[/video]