I donatori di sangue in pensione più tardi grazie alla Fornero
I diritti acquisiti valgono
solo per i pensionati d'oro. I pensionati che hanno donato il sangue devono
recuperare i giorni di regolare permesso dal lavoro, presi per aiutare il
prossimo, oppure rinunciare al 2% della pensione.
"La riforma Fornero torna a far parlare di sé, questa volta non per gli esodati ma per i donatori di sangue. Gli iscritti all'Avis in procinto di andare in pensione, infatti, sono costretti ad aspettare perché dovranno recuperare i giorni in cui, con regolare permesso, sono rimasti a casa per il prelievo. Un allarme lanciato dalla sede dell'associazione a Cremona, comune che registra in Italia il maggior numero di iscritti (6.000 che diventano 17.000 con la provincia). Se si fa un rapido calcolo, per un iscritto che dona il sangue da quando ha 18 anni e lo fa a pieno regime (cioè quattro volte l'anno), in quarant'anni di vita lavorativa dovrà recuperare 160 giornate di astensione dal lavoro, che si traducono il 7-9 mesi in più di servizio. L'alternativa è smettere di lavorare nella data prevista, ma con una decurtazione del 2% della pensione. Lo spiega bene Ferruccio Giovetti, presidente di Avis Cremona: "Con una aspettativa di vita di 25 anni, considerando un assegno mensile di 1300-1400 euro, si parla di alcune migliaia, se non decine di migliaia, di pensione in meno". Il rischio, ora, è una diminuzione dei donatori e una conseguente ricaduta sugli ospedali." Segnalazione dal sole24ore
"La riforma Fornero torna a far parlare di sé, questa volta non per gli esodati ma per i donatori di sangue. Gli iscritti all'Avis in procinto di andare in pensione, infatti, sono costretti ad aspettare perché dovranno recuperare i giorni in cui, con regolare permesso, sono rimasti a casa per il prelievo. Un allarme lanciato dalla sede dell'associazione a Cremona, comune che registra in Italia il maggior numero di iscritti (6.000 che diventano 17.000 con la provincia). Se si fa un rapido calcolo, per un iscritto che dona il sangue da quando ha 18 anni e lo fa a pieno regime (cioè quattro volte l'anno), in quarant'anni di vita lavorativa dovrà recuperare 160 giornate di astensione dal lavoro, che si traducono il 7-9 mesi in più di servizio. L'alternativa è smettere di lavorare nella data prevista, ma con una decurtazione del 2% della pensione. Lo spiega bene Ferruccio Giovetti, presidente di Avis Cremona: "Con una aspettativa di vita di 25 anni, considerando un assegno mensile di 1300-1400 euro, si parla di alcune migliaia, se non decine di migliaia, di pensione in meno". Il rischio, ora, è una diminuzione dei donatori e una conseguente ricaduta sugli ospedali." Segnalazione dal sole24ore
Certo che sono bravi...riescono ancora a stupirmi quando ormai credevo di aver visto tutto ! Che pena...:-(
RispondiEliminaQuesti erano "i più bravi!", i tecnici, quelli che sapevano dove mettere le mani. Così ce li ha ammanniti Napo orso capo della Repubblica! Ci ha messo in mano a un funzionario di JPMorgan e alla sua squadra speciale. E dopo il botto via con le larghe intese. Sempre con l'alto patrocinio di Napo!
EliminaChe culo avere un Presidente della Repubblica ex comunista!
Non ho l web cam sul PC, ma ti giuro che mi sta scendendo una lacrimuccia di rabbia!! ormai siamo un paese senza nessuna credibilità, a cui l'europa per giunta ha tolto quel minimo di sovranità nazionale, che almeno prima avevamo..............
EliminaUn capolavoro.
RispondiEliminaLo dicevo io!!
RispondiEliminaE vi avevo anche avvertito, rinfreschiamoci la memoria;
Io dissi che questa signora aveva comportamenti ed atteggiamenti piuttosto preoccupanti tipici di chi non viene s...... da tanto, molto, troppo tempo, avevo anche pregato qualcuno di voi affinché s'immolasse sull'altare sacrificale ma niente da fare!!! E mo? Che famo?
Questi ci succhiano pure il sangue....
RispondiEliminaLa cosa mi fa incazzare, essendo colpto in prima persona essendo un donatore dal 1990, ed essendo anche un donatore universale, avendo un gruppo 0 RH negativo..... prima ti massacrano con le pubblicità progresso, che per carità sono giuste, ma poi arriva una frustrata con il titolo di Prof. a cui viene delegata la salvezza del sistema pensionistico, e ti cucina sti bei manicaretti, come dice Vasco "Mi viene il vomitoooo!!!!!"....... :-((((((((((((((((((
RispondiEliminaFantastici ........semplicemente immorale
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RispondiElimina: (
RispondiEliminabeh meno male che a questo punto non sono più solo io a dire che vivere in Italia è molto.....molto ....
RispondiEliminadifficile.
Era meglio se ti sbagliavi :-(
EliminaElsa Maria Fornero (San Carlo Canavese, 7 maggio 1948) è un'economista e accademica italiana. Ha ricoperto la carica di Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con delega alle pari opportunità, nel governo Monti, dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013
Eliminapensa in così poco tempo quanti danni è riuscita a fare altro che Attila !
ho gettato il sasso e nascosto la mano. scusate se non rispondo 1-2-1 e mi chiedo: quante altre sorprese ci avranno lasciato? sono troppo incazzato, lavoriamo per dare la metá dello stipendio allo stato (a loro, quindi) e questo ė ció che ci danno in cambio. ho già consigliato altri lidi ai miei figli, sigh!
RispondiEliminaSulla Fornero ho già detto molto.. fin troppo.. e mi viene da sorridere quando in un mio commento "..di là.." venni ripreso per aver manifestato tutte le mie perplessità su Monti e il suo governo di tecnici..
RispondiEliminaContinuate a donare il sangue, alla faccia di questi incapaci che ci hanno governato e ci governano .. è importante.. più di una futura pensione..
Però.. che bravo sono stato.. sono riuscito a commentare senza scrivere parolacce..
;-)
Qualcuna si legge tra le righe...:-)
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