lunedì 11 marzo 2013

Parliamo di musica

Oggi mi sono comprato il libro di Stefano Bollani. Anzi me lo sono regalato. Penso così quando acquisto qualcosa con piena convinzione e mica sempre succede. Ho letto solo l'introduzione e sento che mi farà bene. Lo hanno presentato stamattina nella trasmissione televisiva di Augias e il mio premuroso papà mi ha subito telefonato per avvertirmi. Continua ancora a pensare di potermi indirizzare come un bimbo, cosa che mi rompe i maroni, d'altra parte è mio padre e da quella condizione non si guarisce, ma stamattina l'ha azzeccata. Ovvio che il libro l'avrei scoperto e comprato comunque, però in tv c'era pure Bollani dietro a un pianoforte a parlare di musica come pochi sanno fare. E a suonarla come solo lui sa fare.
Bollani ha il potere di commuovermi, di quella commozione che rende felici, che ti scappa un sorriso mentre mandi giù il magone e scuoti la testa perché pensi che non sia possibile suonare così e invece si. E uno che lo sa fare a quel modo avrebbe tutto il santo diritto di fluttuare a mezz'aria, muto, con le orbite ribaltate e le palme delle mani rivolte verso l'alto e invece no. E' una persona! E parla, racconta, ride, scherza, gioca con intelligenza e ironia. Passa da Beethoven ai Beatles a Liszt a Gershwin a Jobim a Cage a Parker ai canti da chiesa alle canzoni di San Remo come uno che la musica la mangia. Suona tutto e tutto divinamente! Con un sapere vero e la voglia vera di trasmetterti quello che sa. Ed è contento. E io mi commuovo.
Sento che mi farà bene.





10 commenti:

  1. Bollani mi ha sempre dato l'impressione di essere una mente apertissima. E' solo un'impressione a pelle, non so veramente giudicare la sua arte, non ho gli strumenti per farlo purtroppo, se non un generico "mi piace".

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    1. "L'idea che per capire la musica si debba per forza possedere un certo bagaglio culturale è sbagliata". Dalla quarta di copertina :-)

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  2. A suo tempo, non ho perso nemmeno una puntata su Rai3 di: Sostiene Bollani, la trasmettevano a notte fonda ma tantè... Bollani è un fenomeno che fino a ieri pochi conoscevano, è bastata una comparsata al Festival per farlo esplodere (giustamente, se lo merita). Musicista immenso, grande persona, come tutti i fuoriclasse fa tutto con leggerezza. Certo diventare come lui non è gratis, si paga con ore e ore e giorni, mesi, anni passati su quella maledetta tastiera. Quella gente li, oltre al talento naturale, che è dote indispensabile, vanno ammirati per aver avuto la forza, il coraggioe e la costanza di non mollare mai. Facciamo un esame di coscenza: Quante ore hai dedicato allo studio? Io per contro posso dire d'aver mollato appena intravidi delle difficoltà, i cosidetti muri da scvalcare, meglio uscire con gli amici. Quelli come Bollani invece non ahnno mai mollato, e più i muri erano alti e più piantavano picchetti per scalarli.
    Vabbè... ritorno al mio Hanon...

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    1. Guarda Aldo, credo che per arrivare a quei livelli non ci sia metodo che tenga. Sono fermamente convinto che questi geni sono figli di una congruenza fortunatissima di grande predisposizione e condizioni favorevoli, prima fra tutte aver azzeccato a subito il loro strumento. Bollani stesso diceva che al conservatorio avevano notato la sua "facilità" sulla tastiera, cosa che gli rendeva lo studio gratificante e molto meno faticoso. Credo che ci sia in giro un mare di gente, anche brava, che però ha scelto lo strumento "sbagliato", quello gli piaceva e quello hanno studiato, lì hanno buttato il fegato, ma arrivati a un certo livello stop. Non sono in simbiosi. Magari su un altro strumento tutta quella fatica avrebbe prodotto ben di più. Certo che non si diventa bravi gratis, ma quando ascolto i bravissimi li sento in simbiosi con lo strumento. Non c'è verso, a pare rarissimi casi, non siamo fatti per suonare tutto e trovare il tuo strumento e un po' come trovare la donna della tua vita. Ci vuole anche culo.

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    2. In effetti, quando andavo a scuola di pianoforte, una vita fa... eravamo in sei, il maestro ci faceva sentire l'esercizio (sullo Czerny) e poi diCEVA: ok portatelo per la settimana prossima.
      C'era chi lo preparava in tre giorni e c'ero io che che lo preparavo in tre settimane... Questo è quello che io chiamo talento.
      C'è chi ha talento per tre giorni e c'è chi lo ha per tre settimane, sempre talento è...;-))
      Sulla faccenda della scelta dello strumento, sono d'accordo, è un po' come per lo sport. Io per esempio sono discreto nell'andare a cavallo, nello sci, sono fortissimo (ANZI ERO) in palestra, vado bene nella corsa, nella ginnastica in genere. Faccio schifo a giocare a pallone, l'unico sport che in cui mi sarebbe piaciuto essere bravo...

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  3. Sai che sono un grande ammiratore di Bollani e credo che mi farò anche io questo regalo! quando parla di musica è semplicemente squisito quando la suona è spaventoso!! sembra quasi che abbia dieci cervelli ...... uno per ogni dito delle due mani .... spettacolare !!!
    Grazie della dritta

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  4. l'ho visto ieri sera da Fazio , è un piacere ascoltarlo anche quando non suona... ha detto di aver cominciato a sei anni per gioco , e continua a giocare e divertirsi anche adesso che , parole sue , dovrebbe considerarlo un lavoro.Ma non ci riesce... un grande, a prescindere !

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  5. Se il libro non è scritto su un pentagramma lo compro.. magari non tutto mi sarà chiaro.. ma sicuramente ci saranno molti messaggi da cogliere..
    ;-)

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  6. A me Bollani mi intriga, se fossi una donna (ripeto se fossi....) potrei innamorami di lui, sa spiegare e rende semplici, dei concetti musicali, difficilissimi da esprimere a parole.... mo ditemi se di uno così, si può rimanere indifferenti HEHEHEHE!!!! ;-)))

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  7. Gran divulgatore, grandissimo musicista ed è pure un simpaticone...quasi quasi mi sta sulle balle!
    Ma forse il libro me lo regalerò anch'io. ;)

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