domenica 3 marzo 2013

Cara moretta...sei nata qui.



Quando mi arrivò la morettina e aprii la custodia dentro c'era una busta. Era il certificato della chitarra, numeri di serie ecc ecc. 
Sarà stato l'odore che si sprigionava ma avevo l'idea, molto romantica, che dietro tutta la bellezza che vedevo, ci fosse un polveroso laboratorio di liuteria. 
Beh non era proprio così...basta farsi un giro qui  http://www.themusiczoo.com/blog/2011/factory-tour-gibson-montanas-acoustic-guitars/  per capire che qui ci sono robot e tecnologia a piene mani e se anche qualche operazioncella viene fatta a mano è un robetta giusto per vantarsi.
Comunque un liutaio in carne ed ossa c'è: anzi un Master Lutier, un certo Ren Ferguson che però, temo, la moretta non l'ha degnata nemmeno di uno sguardo (essendo destinata ad uno oscuro acusticante italiano). Il Sig. Fergusono si occupa solo di queste robine:


Comunque sia, cara la mia moretta, anche se nata da un freddo e numerico processo tecnologico, mi piaci un tot lo stesso.

9 commenti:

  1. La tua morettina è bella e , soprattutto , brava ,e se i natali non sono quelli di una regina poco importa ... Sono strumenti comunque di alto rango , e lei oltretutto sembra riuscita benissima , cosa non scontata.Magari se eri il figlio di james taylor probabimente qualche coccola in più l'avrebbe avuta , ma magari avrebbe inciso negativamente sul carattere eh eh eh A noi invece interessa che sia finita nelle tue mani , e crescerà sicuramente forte e di ottimo temperamento.Ciao moretta , figlia adottiva fortunata...

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  2. Bozeman è il cuore della migliore produzione Gibson, da lì arrivano le serie e i modelli più prestigiosi, ma si tratta comunque di una grossa fabbrica che applica processi industriali. C'è più cura e controllo, ma per ovvi motivi economci le operazioni manuali sono abbastanza ridotte.
    Credo che immaginando una scala dei sistemi di produzione, si possano individuare grosso modo quattro livelli:
    1. il singlo liutaio artigiano (Merrill, McAlister,...).
    2. i marchi-boutique, paragonabili ai custom-shop delle grandi aziende, che producono in laboratori medio piccoli con una dozzina di operai altamente specializzati in montaggio e finiture, ma dove la parte iniziale del processo costruttivo è automatizzata (Santa Cruz).
    3. Fabbriche che fanno grandi numeri, in serie e con largo impiego di macchinari, ma puntano su selezione dei materiali, finiture e controlli di qualità (Martin, Gibson e, ad un livello ancora più spinto di automazione, Taylor).
    4. Grosse fabbriche che delocalizzano in oriente, dove il minor costo del lavoro permette ancora un largo impiego di opera manuale, ma che puntano prevalentemente sui grandi numeri e dove i controlli di qualità sono spesso carenti.

    Bozeman, come Martin, è al terzo livello.

    Tra l'altro un po' mi stupisce il certificato che accompagna le KebMo: se la serie fosse realmente limitata a 300 esemplari, sarebbero chitarre quasi introvabili e invece continuano a comparire in vari negozi italani, in decine di negozi e grossi store in Europa, senza contare il mercato americano e quello asiatico. I conti non tornano.
    Ovviamente nulla toglie valore all'oggetto, che è realmente un grande strumento, ma non è la prima volta che Gibson adotta politiche di marketing quanto meno discutibili.

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    1. ti dirò che alla favola dei trecento esemplari non ci ho mai realmente creduto... se ne vedono troppe ovunque.

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    2. otiima analisi Mirco, però credo che Gibson, non si sputtani scrivendo 150 di 300, o 200 di 300, se non fosse vero, sarebbe darsi la zappa sui piedi da soli :-)))

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    3. Si però basta fare i conti. Fai un giro in rete e di kebmo nuove se ne trovano senza problemi, anche in Italia. Se poi tieni conto del mercato mondiale e che è uscita qualche annetto fà, è impossibile che di quelle 300 ce ne siano ancora tante!

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  3. Dal filmato si ha l'impressione che gli strumenti vengano costruiti uno per uno con una massiccia presenza di manualità.. se poi il filmato è solo marketing poco importa.. quello che conta sono le note e le emozioni che vengono fuori dalla morettina..
    ;-)

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  4. Ora dirò una bestialità: da quel poco che ho visto e sentito su internet, mi piace di più la tua morettina che le due 00 del post precedente di Perry.
    Sono fin disposto a ritrattare la mia precedente dichiarazione sul sunburst, che abbinato all'harringbone e ai filetti bianchi intorno alla buca, semplici semplici, trovo terribilmente sexy.
    E poi tu la suoni molto meglio di quel Tony ...

    Dopodichè vi saluto perchè Perry mi caccerà di sicuro da fingercooking!

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    1. Cacciare?! Primo: non ne ho facoltà (come dicono in parlamento), secondo: la moretta del rev. Pone (sempre sia lodato) è praticamente una santa reliquia! ;-)

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  5. Max questo è Amore..... ma la tua Martina non è gelosa di tutto questo attaccamento alla Morettina?
    :-)

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