giovedì 21 giugno 2018

Il Vagabondo - Beppe & Stefano V-Jam

Questa volta siamo andati a parare su un duetto di John Renbourn con Stefan Grossman, dal mitico album registrato per la Kicking Mule nel 1978.
"The Drifter" è un brano composto da John Renbourn, ma che riflette bene lo stile e i gusti dei due musicisti. John, studioso di musica antica e appassionato di jazz, folk inglese e altro, ha scritto a tavolino questo pezzo: un intricato arpeggio di accompagnamento, quasi un preludio rinascimentale filtrato attraverso la sua sensibilità moderna, e una linea melodica che avrebbe dovuto suonare Stefan.  Grossman, cultore del blues e della 'root music' americana, arriva in sala di incisione e stravolge tutto, improvvisando un assolo dal netto sapore blues, ma che si amalgama perfettamente con l'arpeggio di accompagnamento.
Io e Stefano ci riconosciamo un po' nel carattere dei due musicisti. Avendo a disposizione le tablature del brano, io ho passato qualche settimana a studiarle, correggere i numerosi errori, integrarle delle parti mancanti, finchè non sono riuscito a padroneggiare questo arpeggio che cambia continuamente schema per la mano destra. Stefano, invece, ci mette la sua abilità d'improvvisare, carpendo l'intenzione e lo stile del suo omonimo, ma reinterpretandolo in maniera personale.
Il risultato mi soddisfa e mi piace molto, pur restando lontano dalla limpidezza di suoni, dal timing preciso e dall'integrazione fra le parti dell'originale.



Le chitarre utilizzate sono le nostre new entry: Recording King ROS-616 per me e Lakewood M18-CP per Stefano che è anche l'autore del missaggio finale.
Come al solito è consigliabile l'ascolto in cuffia.

34 commenti:

  1. Duettare con Beppe è una goduria , abbiamo un passato fatto di ascolti condivisi che ci porta a scegliere brani per me stimolanti . Fare la parte di Grossman ( peraltro il nome è lo stesso , ma le analogie finiscono li eheheheh ) è stato un tuffo nel passato , quando rubavo le lezioni del mio amico Elpidio che proprio da lui andava a carpire i segreti della chitarra acustica . Che per me restano segreti , ma comunque tutto iniziò da li 40 anni or sono .Beppe è una bestia da soma , quando decide di imparare qualcosa va dritto e non lo ferma nessuno . Questo arpeggio non è affatto facile sia da suonare che da memorizzare , ma come con Juber il nostro ingegnere ha svolto il suo lavoro alla stragrande . Peccato non disponga di strumenti adatti a catturare al meglio le sue chitarre , perchè la sua parte meritava un suono più limpido . Io non sono un vero mixman , mi arrangio e più di questo non ho saputo fare . La mia Lakewood l'ho registrata entrando direttamente nella scheda audio e sfruttando quindi il sistema LR baggs on board , mic+piezo .Non ho voluto usare il rode o lo zoom perchè la voce acustica sarà il tema della presentazione quando arriverà il momento . E cioè dopo che Andrea farà la sua , come promesso...Per chi userà le cuffie , ho doppiato le due tracce mettendone due al centro e poi una a dx e una sx . Non pensavo fosse il mix finale , ma giustamente Beppe ha detto OK perchè erano mesi che ci andavamo dietro ed è ora di andare a fare altro . Un altro pezzo da mettere nella scaletta per le nostre prossime reunion e non restare sempre disorientati quando imbracciamo le nostre sei corde .

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    1. Azz, il che vuol dire che devo ripassarmela! Ho già dimenticato molti passaggi, è da un po' che son passato ad altro. Effettivamente c'è un buon feeling con Stefano, abbiamo dei gusti molto vicini in fatto di musica. (A proposito, sto imparando Genesis, ma ci vorrebbe una voce un po' roca alla Jorma ...)

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    2. Geness , come ben sai , la suono da sempre ma di cantarla proprio non me la sento : è troppo personale la voce di jorma , sarebbe come mettere la pancetta nella amatriciana ;-)

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  2. arpeggio assai complicato, dal suono in fondo niente male
    l'altra chitarra invece è tanto, tanto "piezo" ma se Stefano non ha voluto usare il mic...
    comunque braavi ragassi

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    1. Non l'ho voluto usare appositamente pertchè credo sia giusto presentarla "nature" quando sarà il momento . Il fatto è che si può dosare la percentuale di mic e piezo , e credevo di aver girato la manopolina verso il total mic . E invece...però secondo me non è male , anche come piezo rispetto a tanti altri . Se fossi passato per il jam sarebbe già venuto meglio , ma questa credevo fosse una prova : quando Beppe ha detto ok , non mi sembrava vero dopo mesi di tentativi :DDDD

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    2. Ma davvero sentite il suono della chitarra di Stefano tanto piezo? Se provo ad entrare direttamente con il pickup della mia Simon & Patrick nella scheda audio, ne viene fuori un suono che al confronto è plastica pura, tanto plasticoso che sembra quasi una nylon strings ... e dire che ha anche il piezo miscelabile con un mic a condensatore interno alla cassa, ed è marchiato AER, non proprio un produttore scadente.

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    3. Più che piezo lo sento compresso, quasi come fosse a un pelo dalla saturazione. Ha un attacco immediato poi sembra che si riassorba subito. Sicuramente un effetto della registrazione.

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    4. Io più che altro sento una certa percussione , come se il mic sotto la tavola raccogliesse anche il suono delle corde percosse , non riesco a spiegarmi bene ma con le cuffie si sente bene . Devo studiarmi bene la regolazione dell'Anthem .

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  3. Lavoro impegnativo, bella prova! Direi che siete complementari: l'ingegnere sistematico e l'artigiano creativo :D
    La ROS-616 di Beppe regge benissimo l'intricato arpeggio di base e sfodera un bel suono ricco. Buono anche il lavoro della Lakewood di Stefano, forse penalizzata dall'infresso diretto nella scheda audio col sistema on board che restituisce un suono un po' compresso. Ma se Stefano vuole riservarci sorprese con un test acustico dedicato, con fiocchi e controfiocchi... chi sono io per biasimarlo? :)))

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    1. LA ROS-616 ringrazia, sentitamente commossa ... forse la compressione di Soundcloud ha migliorato un po' la resa della registrazione, ma il confronto con l'originale è impietoso. Nonostante sia un LP del '78 con tanto di fruscii e righette, il suono delle due chitarre sono cristallini, le note sembrano gocce che cadono in un lago

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    2. Caro Mirco , i ce la metterò tutta per farvi ascoltare al meglio la lakewood , ma devo dire che non è affatto semplice . Ho provato di tutto e non ho mai avuto un risultato soddisfacente alle mie orecchie . Finora lo zoom ha dato il meglio di se , mentre il rode , perquanto precisissimo ,stenta a ridare la giusta voce . Ho anche provato 2 microfoni , ma li ci si scontra con problemi tecnici non indifferenti , tipo la controfase . Vedremo...intanto sperimento , poi se Andrea non si decide a presentarci la sua creaturina , andrò con la mia presentazione ufficiale . E comunque si , è vero , io e Beppe ci completiamo a vicenda , e la cosa mi piace . Chissà che sforneremo in futuro :DDDD

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    3. Certe chitarre son pelose da registrare, soprattutto se hanno una voce complessa. Finchè non trovi posizione e distanza giusta del microfono hai sempre l'impressione che il suono sia poco realistico.

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    4. A Napoli pare che se la prendano comoda... :D

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    5. Ma si , stu guaglione è lento ma metodico . Spero sia in dirittura d'arrivo . Oppure è innamorato...:DDDD

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  4. Vi siete superati sia nel suonare il brano che nella registrazione davvero fatta con tutti i crismi!! ma come suonano bene ste due chitarrelle, chitarrelle si fa per dire quella di Stefano costa 2000 eurozzi, ma anche la RK di Beppe ha davvero un suono ciccio e maturo

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    1. Suonate da me so' tutte chitarrelle eheheheheh Il brano ci piaceva , Beppe ha davvero suonato bene l'arpeggio complesso , a me è bastato seguire il flusso delle note e ispirarmi al maestro :-)

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    2. Grazie Mimmo, sei troppo buono!

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  5. Ma che bravi!! Una interpretazione ineccepibile, certo non deve essere stata una passeggiata, ma sicuramente il risultato è stato ottimo.
    Un positivo battesimo per le due chitarre e ancora complimenti ai musici!!
    ;-)

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    1. Grazie Gianfranco, speriamo di rivederci presto ...

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    2. Mannaggia, non navigo per qualche giorno sul scito e subito vengo declassato a "sconosciuto"!

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    3. ah ah ah!!
      Quando ho letto il commento sul cellulare mi son chiesto chi poteva essere lo sconosciuto .. o ancor meglio.. la sconosciuta che voleva rivedermi presto…
      ;-))))

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  6. I musici vanno ringraziati, altroché.. Mi sono goduto l'ascolto in toto..
    Ciau, giovinotti..

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    1. Ciao Cla' , è un piacere rileggerti . Tutto OK ? :-)))))

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    2. Ciao caro.. oggi è 'na callara >34°
      Sarà che ho magnato er timballo de pora nonna in fonderia.. ;))
      Spero si vedervi o almeno leggervi più spesso. Un abbraccio corale, Claudio

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    3. Forse RIsaremo dalle tue parti per i primi di settembre . Magari...un abbraccione :-)

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    4. Spero cordialmente di essere della partita..

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    5. Grazie Claudio ... ti contattiamo per Settembre, se riusciamo a combinare di ritrovarci.

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  7. Proprio una bella interpretazione. Aspettavo di sentire la Lakewood

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    1. La sentirai bene quando la presenterò come si deve , qui è completamente amplificata. Ma fa la sua parte eheheheheh
      Socio , tra un po' avrò lavoro per te ;-)

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  8. bravissimi entrambi, l'arpeggio è molto complesso, quasi ipnotico, ma gira sempre intorno allo stesso pedale,quindi costruire una improvvisazione non era semplice. Recording King suono veramente ricco e grosso, Lakewood da risentire in altre condizioni (in pratica si è fatta rimandare a settembre...).

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    1. Eh, Eh, Stefano ha voluto "nascondere" un po' la sua nuova pupilla, vuol farci sospirare questa recensione :-)
      La RK ringrazia, commossa.

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    2. recensione che arriverà prima di settembre , la parola rimandata non gli è piaciuta eheheheheh

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    3. Beh come suono amplificato o da palco non era certo male, ma è ovvio che il suono acustico debba essere un altro. Da quello che ho capito la Lake mi sembra un strumento molto polivalente, a suo agio in vari generi e contesti.

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