Martin ritocca il suo storico belly bridge e si converte ai pin in diagonale. L'assetto coi pin paralleli alla sella compare su diversi nuovi modelli come la 00-28. La soluzione è adottata da tempo da parecchi costruttori e permette di ottenere lo stesso angolo di appoggio alla sella di tutte le corde con attacco e sustain più uniformi. Forse...
anche il battipenna mi sembra più smilzo, ma forse è solo una pip.
RispondiEliminaGià, pickguard più smilzo! Si vede che ultimamente ti sei dedicato all'argomento :D
EliminaMa allora anche l'adozione delle palette slotted dovrebbe divenire più massiccia , perchè anche li l'angolo di attacco migliora attacco e sustain. O no ?
EliminaSi dice anche quello. In effetti nelle palette slotted le corde vanno ad arrotolarsi intorno agli alberini dentro e non sopra la paletta, quindi l'angolo di attacco sul capotasto è maggiore. Che questo influisca su attacco e sustain, in teoria ha un senso, che poi la cosa abbia effetti realmente percepibili è tutto da verificare. Stessa cosa per i pin in diagonale.
EliminaPerò queste cose sanno molto di pips. Facciamo una ipotesi:
l'operaio che deve incidere lo slot e i buchi dei pin, riceve il ponte già tagliato e sagomato e lo mette in morsa sotto a una fresa. Incide lo slot in diagonale, cambia la punta alla fresa e riposiziona il ponte per fare i buchi dei pin dritti. Se evita di riposizionare il ponte e fora i buchi paralleli allo slot della sella risparmia una manciata di secondi, ma in un'ora realizza parecchi ponti in più. L'innovazione avrebbe un vantaggio prevalentemente economico e il cliente arriccerebbe il naso. Ma se gli dici che coi pin paralleli alla sella la chitarra suona meglio... :)
... e aggiungo che la paletta solida richiede meno lavorazione di quella slotted. :))
EliminaE la slotted , per me bellissima , è però più fragile...
Eliminaapposta la fanno in genere più spessa
EliminaLa dovrebbero fare "più spesso" , invece ;-)
EliminaC'è chi consiglia vivamente di montare meccaniche che abbiano gli alberini più corti per avere un maggior angolo rispetto al capotasto. O almeno di aver cura di avvolgere le corde in modo che formino un angolo più accentuato.
Eliminaoibò...pare solo a me che selletta e pins siano orizzontali (rispetto ad un ipotetico orizzonte) e che la chitarra sia un po' inclinata verso dx?
RispondiEliminaSto un po' messo male con gli occhi e presto dovrò fare un'altra cataratta
Vero , ma credo sia solo un problema di foto. Se la chitarra fosse perfettamente verticale vedresti ponte e pin più inclinati rispetto "l'orizzonte" .
Eliminamax, quello è l'orizzonte ipotetico in cui tutte le nostre pips incontrano le loro risposte!
EliminaSi, la foto è un po' storta, ma sella e pin sono paralleli. Collings, ad esempio, li ha sempre fatti così e tanti altri come Eastman che fa strumenti ben più economici (e comunque ottimi).
EliminaGuardando il catalogo Martin, le chitarre più recenti adottano questa soluzione. Non si capisce più chi copia chi :)
anch'io penso che il criterio sia per una soluzione più economica/salvatempo rispetto ai pin orizzontali. anche perchè Martin la adotta generalmente sulle chitarre più economiche. Ci sono però le eccezioni, tipo la OMJM, chitarra di pregio con pin diagonali che rimescolano un po' le carte.
RispondiEliminao magari son fententi dentro e applicano queste piccole modifiche un po' random solo per alimentare le nostre pips!
cmq ora che gianca l'ha fatto notare, mica mi piace tanto quel battipenna smilzo!
Bè, non solo sui modelli economici. Quasi tutti i nuovi modelli Martin, anche quelli di ispirazione tradizionale col ponte semplice rettangolare, adesso hanno i pin paralleli alla sella. Sembra proprio una nuova tendenza.
EliminaPer me sono dei fetentoni eheheheheh
EliminaIl battipenna , più lo guardo e più non mi piace . Ma devo guardarlo attentamente , perchè distrattamente invece sembra quasi "logico"
anche a me non piace, non so neanch'io bene perchè, so solo che è colpa di Giancarlo ;)
Elimina@mirco: quindi ora adottano di più questa soluzione pin diagonali! mi incuriosisce sempre più capire se c'è un criterio per l'adozione o meno di questa scelta. proverò a fare un giro su UMGF, lì ne sanno una più del diavolo!
EliminaE' "sempre" colpa di Giancarlo...;)
EliminaSe è colpa mia allora la prendo io...la chitarra
EliminaEgoista !
EliminaSecondo me avere lo stesso angolo di attacco non è una soluzione valida per il fatto che ogni corda ha una sezione diversa dall'altra, questa è una vera PIPS, diciamo che esteticamente rende meglio ma a livello sonoro non cambia praticamente nulla anzi direi che le tensioni sulla tavola in corrispondenza del ponte, in questo modo, sonoal distribuite, e c'è maggior rischio di tavole imbarcate, insomma una gran bella Pip's....
RispondiEliminaNon ne so molto.. Ma il break angle deve essere uguale per tutte le corde? E la differenza di posizione può influire sull'intonazione?
RispondiEliminaMi piace questo tuo ravanare il dito nella piaga eheheheheh
EliminaAhahah, no.. È che mi ricordo di un video di Dan Erlewine in cui parlava proprio di questo argomento e mi sembrava di aver capito che le corde non debbano avere tutte lo stesso break angle. Lo spiegava mentre ripristinava il ponte di una Gibson degli anni '40
EliminaQuello che dice Mimmo è rilevante (mica per niente è liutaro!). In teoria più il break angle è marcato e maggiori sono attacco e sustain. Ma le corde hanno sezione ben diversa e diversa trazione, quindi sarebbe logico non avere lo stesso break angle.
EliminaPerò c'è da dire che Collings usa i pin paralleli alla sella e non certo per motivi di grossa produzione, e come lui anche liutai con produzioni limitate.
Ma c'è pure da dire che Bourgeois e Olson, ad esempio, se ne infischiano altamente e li dispongono anche a semicerchio.
Quindi secondo me...
[img]https://3.bp.blogspot.com/-3UTz4vZk4mY/WI8XtPoJFPI/AAAAAAAABY4/cfoxmWkzBwYrmwabjZp0m6SOLNjJfxJEgCLcB/s1600/Pips%2Bstella%2BOcchiali.png[/img]
Sicuramente.. Secondo me, ad sensum, si tratta di trovare un equilibrio tra le forze in gioco (che conferiscono trasmissione delle vibrazioni e sustain, trazione delle corde e loro sezione) e l'intonazione. I primi 40 secondi di questo video sono chiari..
Elimina[video]https://youtu.be/2iGVv3AmHts[/video]
Una volta che si trova il miglior 'compromesso' fra i vari elementi, puoi mettere i pin dove ti pare, all'insegna delle pips più sfrenate..☺
Aggiornamento:
Elimina"Some makers try to minimize the tendency to crack through the line of holes by orienting the holes in an angled or circular pattern so they don’t line right up with the wood grain". (Frets.com)
[img]http://www.frets.com/FretsPages/Musician/Guitar/Maintenance/CrackedBridges/CrackedBridgesViews/bridgecrack01.jpg[/img]
Dunque la vera ragione della disposizione asimmetrica dei pin è minimizzare il rischio di crepe del ponte. Diagonale, semicerchio, su e giù... basta che i fori non siano allineati con le venature del legno. E questo ha perfettamente senso!
Quando hai un dubbio, consulta Frank Ford! L'ho sempre detto, se esistesse una versione cartacea di frets.com la terrei sul comodino. E' la Bibbia!
"Some makers..", not ALL makers..
EliminaE insomma, non è LA regola.. Anche perché si cerca di minimizzare una tendenza ad aprirsi lungo le venature del legno. Non si dice che ogni ponte costruito così si aprirà certamente così. E poi bisogna vedere che legno usi, come lo lavori, insomma : pips cosmiche..
EliminaMorale della favola: tutti i ragionamenti su attacco e sustain dati dalla posizione dei pin sono pips! :)
EliminaCerto, non tutti i costruttori. Lo fa chi vuole minimizzare il rischio di crepe che appunto non è una certezza ma solo una possibilità.
EliminaA questo punto mi chiederei perchè Martin lo faccia proprio adesso, dopo 184 anni! :D
No, se il break angle è irrisorio (allora si scavano rampe nel ponte se non si può alzare la selletta) e la trasmissione delle vibrazioni è ridotta o minima. Io terrei più in considerazione l'intonazione, che non è meno importante degli altri elementi. Per ridurre drasticamente i problemi di frattura del ponte lungo le venature del legno credo abbiano deciso di usare ponti più massicci..
EliminaEppure, Perry, i ponti 'belli' come quelli che ci piacciono hanno resistito un sacco di tempo! Rettangolari, cut through, pyramid.. Poi ci vuole un belly bridge o un reverse belly addirittura per garantire la tenuta dell'ambaradan? Boh! Non sarà che adesso alcuni ponti sono in richlite e altre alchimie babbuine?
EliminaRicordo le Martin di fine '800 e una bellissima 0-34 con ponte in avorio, pensa un po'..
EliminaAdesso ti cucchi 40 grammi di richlite e pedalare.,
EliminaPer Mirco, se fai caso, su una chitarra con i pins paralleli al saddle in osso, ti accorgerai, che, partendo dai cantini, in corrispondenza dell'uscita della corda dal ponte, è presente un piccolo canale che solca il ponte, e man mano che si sale verso le corde basse, questo canale riduce il suo angolo di incidenza,fino a scomparire del tutto sul mi basso, questo sempre per avere angoli di attacco differenti, malgrado i pins seguano la linea dell'osso
EliminaSì, sono le 'ramps' di cui dicevo prima.. La funzione è esattamente quella..☺
EliminaMe l'ero perso Cla', abbiamo detto la stessa cosa, ma come si dice: repetita juvant .....Se scriverà così? Io latino non l'ho studiato 😊
EliminaDurante un'ennesima notte insonne leggiucchio qua e là e scopro su Acoustic Guitar Forum che la Martin ha introdotto pin e saddle paralleli sin dal 1993, insieme ad alcune altre diavolerie. Inoltre, la realizzazione di un ponte siffatto avviene mediante CNC e quindi l'operaio che esegue lo slot, smolla il mandrino, cambia punta e riposiziona il pezzo per forare i pin holes è solo un ricordo.. Ecco un filmatino eloquente su come abbattere costi e tempi produttivi..
Elimina[video]https://youtu.be/gx3RxDZA1oU[/video]
Sull'uso della tecnologia CNC, http://www.woodworkingnetwork.com/production-woodworking/industrial-woodshop-case-studies/CNC-Technology-Helps-CF-Martin-Guitars-Strum-New-Tune-289849311.html
EliminaAppunto, l'angolo di incidenza si aggiusta con le "rampe". Quindi la disposizione dei pin paralleli alla sella non viene fatta per regolare il break angle, ma per minimizzare il rischio di crepe sul ponte (quando vedi una Olson da millemila dollari coi pin disposti a semicerchio non ti viene da pensare che sarà stonata). Forse che si fidano meno dei materiali che usano ora? (legni meno selezionati?). O forse che bisogna sempre aggiungere qualche pippata per alimentare discussioni come le nostre? :D
EliminaL'ipotesi dell'operaio che ricava slot e buchi dei pin con una fresa era appunto una ipotesi, giusto per riflettere su tempi e costi di produzione. Nei grandi stabilimenti ormai i pezzi di una chitarra non li tocca più nessuno se non per spostarli da una macchina all'altra. Ma le macchine CNC non ce le hanno tutti. In molti contesti, soprattutto in oriente, si lavora ancora con macchine semplici quindi i tempi di produzione incidono diversamente. Vi ricordo la discussione sui ponti incollati con l'attak che accorgiano il ciclo produttivo di parecchie ore.
EliminaTu però facevi l'esempio della Martin e io ho tenuto presente quell'esempio. Del resto non tutte le chitarre sono Olson, Bourgeois, Greenfield o Froggy Bottom.. Ultima, esasperata pips:'da quando ricordate che esistono le rampe sui ponti? Io nelle vecchie chitarre ho sempre visto che erano le corde che se le scavavano da sé.. Spesso si ricorreva a questo 'espediente' per le chitarre buone per le quali non era in preventivo un neck reset. L'action, l'innovazione.e la suonabilità si ottenevano ricorrendo a soluzioni alternative di questa fatta.
EliminaL'intonazione, non innovazione...😈
EliminaQuando l'osso della selletta è ridotto al minimo, abbassi il ponte carteggiandolo seriamente, incidi le rampe e rifai la selletta per ottenere un break angle civile. Così, con discreta approssimazione, la linea dei fret dovrebbe in cima al ponte, rimettendo le cose a posto. In attesa dei quattrini per il neck reset. 😎
EliminaScusate, sono stanchissimo, faccio troppi errori.. La linea dei fret dovrebbe cadere in cima al ponte..
Eliminaad aggiungere altri elementi alla faccenda, ormai ben delineata, un liutaio UMGF fa un'ipotesi storica sulla faccenda della linea dei pin.
Eliminain sostanza dice: a un certo punto (anni '20) Martin ha cominciato a usare di serie le corde di metallo sui suoi strumenti, rimodellato il ponte per fornire maggiore superficie da incollare (belli bridge), data la maggiore tensione, e inclinato il saddle per ovviare ai problemi di intonazione che le corde in metallo davano rispetto a quelle in nylon o budello. Ma non hanno inclinato anche la linea dei pin. Perché? la sua ipotesi è in Martin (come molti altri costruttori) usassero i fori dei pin per localizzare la zona di incollaggio del ponte e modificare la loro posizione avrebbe portato a complicare la procedura del lavoro di incollaggio, dovendo cercare diversi punti di riferimento. Martin sarebbe andata avanti così fino agli anni '90, periodo in cui cominciarono ad apparire i primi ponti con gli slot paralleli al saddle.
Non so quanto attendibile come ipotesi, però sembra interessante.
Ipotesi attendibile, spesso dietro a certi particolari ci sono motivazioni puramente tecnico/economiche.
EliminaMi colpisce che dopo 184 anni Martin adotti questa soluzione proprio ora, montando il "Modern bridge" (lo chiama così!) su quasi tutte le nuove chitarre 2017. Mi sa che il ponte "moderno" vada di pari passo con i manici e le tastiere moderne che hanno ormai adottato su quasi tutti i modelli. Segnali che devono indicare l'idea di "tradizione e innovazione", insomma più marketing che sostanza.
Allora salta anche l'idea di minimizzare la tendenza alla frattura del ponte lungo la linea dei pin.. Se non l'hanno cambiato in 184 anni non era una minaccia così estrema
EliminaVisto che lo chiamano Modern bridge, sarei più per una soluzione di puro e semplice marketing :)
EliminaSi nun ce lo sai te che sei nipote dell'antichi romani..☺ Er Latino nun lo devi manco studia', chettefrega? Solo una notazione da autentico rompic@@@o: I latini non avevano la 'j': infatti scrivevano iuvant, iunior, etc..☺
RispondiEliminaEppure io er latino nun lo parlo, lo zagajo..☺ eheheh
RispondiEliminaE dire che abito a 25km da Latina 😂😂 insomma non usavano la "j"? E come gridavano "abbasso la Juve!!" 😂😂😂😂😂
EliminaTroppo presi con i gladiatori daa Maggica, se so' scordati de inventasse la 'j', ma qualche laziale già diceva 'giuventus che la possinus'...☺
EliminaAttenzione , ultimo avvertimento : su questo blog è tassativamente vietato nominare , anche fortuitamente , le parole la*io e la*iale. Se dovessi riferirti alla regione , puoi dire "quella tra toscana e campania" , ad esempio. Gratias ago :-P
EliminaDovevo immaginarlo, possin'acciaccamme.. Sostituisco il sostantivo vitando con ROMANISTA, sufficit? Penitetia ago..☺
EliminaCosa vuoi, Ste' da uno del profondo nord ovest? Come disse un regista ROMANISTA, genialmente: "Quanno questi stavano ancora sull'arberi, già noi eravamo fro(s)ci". Un gap incolmabile..☺ (Absit iniuria verbis, se sa..)
Eliminaeh eh eh
EliminaMah! Ho l'impressione che sui ponti ci siano veramente delle SuperPIPS! Basta pensare alle chitarre con i ponti senza i pin passanti, come Takamine, Lowden e altre.
RispondiElimina[img]http://www.imagineguitars.com/archive/acoustic/12_lowden_s32/pics/bridge.jpg[/img]
Gli angoli, le geometrie, gli equilibri di forze sono completamente diversi ... ma non venite a dirmi che le Lowden suonano male!
Tra l'altro il pinless bridge permette un diverso posizionamento delle catene
Elimina[img]http://smg.photobucket.com/user/royd/media/guitars/Lowdeninterior90s.jpg.html[/img].
la torsione che viene applicata alla tavola da questo tipo di ponti, può causare un leggero rigonfiamento come è specificato nelle FAq del sito Lowden
"Due to the design of the Lowden bridge and bracing pattern, a slight bulge behind the bridge is to be expected and is nothing to worry about"
MHHH! Le foto su Photobucket non vengono incorporate nei commenti ...
Eliminahttp://smg.photobucket.com/user/royd/media/guitars/Lowdeninterior90s.jpg.html
Sono d'accordo, Beppe.. Io pensavo addirittura alle Babicz.. Sostengo che si tratta di trovare un bilanciamento positivo tra variabili disparate. Se lo trovi e se la chitarra suona bene, metti il ponte e i pin dove ti pare..
EliminaQueste non le conoscevo! Senza dubbio originali, anche se le trovo esteticamente repellenti.
Elimina[img]http://2.bp.blogspot.com/_BBUxvfcVq68/TQPm9WeEVAI/AAAAAAAABSo/Gk1_akruC8U/s1600/babicz8.JPG[/img]
[img]http://1.bp.blogspot.com/_BBUxvfcVq68/TQPkWCk0qAI/AAAAAAAABSk/FXiF_7GUUfw/s1600/babicz4.JPG[/img]
Non è bello ciò che è bello, ma queste sicuramente fanno un tantino schifo..☺
EliminaA ben vedere e nonostante le varianti anche più bizzarre, resta fermo il punto relativo all'angolo di incidenza. Di lì bisogna passare perché la chitarra suoni (possibilmente bene!). E le sellette, intere o splitted, i pinless bridge or whatever you want, devono sottostare a un paio di condizioni imprescindibili che fanno la differenza tra un ciocco di legno e uno strumento musicale.
EliminaPS: ma di fatto, il ponte Lowden non è forse una variante del ponte di una classica con corde in nylon ball end? Come in certe Martin classiche?
Certo che chi sostiene che la progettazione delle chitarre non ha subito alcuna evoluzione nell'ultimo secolo non ha mai visto una Babicz. Sul sito il liutaio spiega che questa soluzione genera delle forze di compressioni laterali sul top che lo rendono più risonante. inoltre la diversa distribuzione delle forze permette di usare una incatenatura più leggera. Inoltre il ponte non è incollato alla tavola ma fissato solo con dei fermagli avvitati, in modo che possa essere spostato per aggiustare l'intonazione dello strumento.
EliminaSi, il ponte pinless tipo Lowden deriva dai ponti delle chitarre classiche, ma con le nylon string le forze applicate al ponte e alla tavola sono ben minori.
EliminaChi dice che in un secolo non c'è stata evoluzione o ricerca dice una cosa palesemente falsa, pare ovvio. Quanto alle Babicz, credo siano insieme alle chitarre in fibra di carbonio le cose più rilevanti, anche perché oltre alla 'forma chitarra' ci sono cosucce interessanti sotto il 'cofano'..☺ A me interessava la Blackbird Lucky 13, me ne hanno detto un gran bene, la conosci?
EliminaIn Italia manco morto, la trovo..
Eliminahttps://blackbirdguitar.com/, la stessa che produce la molto discussa El Capitan..
EliminaHo già sentito parlare delle blackbird, da qualche parte, ma non provo nessuna attrazione per le carbon fiber. Forse sono i chitarristi che non si sono evoluti nell'ultimo secolo ...
EliminaConfesso che a me come idea non dispiacciono affatto le chitarre in composito. Non è per un principio ecologico (in fondo gli alberi ricrescono ed il legno è il materiale rinnovabile per eccellenza) ma proprio per la libertà dai problemi di umiditò, sbalzi di temperatura ecc ecc.
EliminaLe blackbird poi hanno secondo me un suono bellissimo e, alla fine, solo questo conta.
Certo costano: di lavoro manuale per produrle ce n'è tanto. Chissà, magari in futuro ci sarà una macchina che le stamperà e allora costeranno anche poco. Resterà solo la musica e il chitarrista.
E le pips? Che fine faranno le nostre pips?
Le pips hanno una loro vita che prescinde dall'oggetto a cui si 'applicano', dunque presumo siano eterne perché sempre ci sarà qualcosa su cui esercitarle..☺ Quanto alla Blackbird, devo dire che mi ha piacevolissimamente impressionato pur non avendo potuto provarla direttamente. So che ha il manico cavo, che funziona come camera di risonanza. Una dependance 'sonora', diciamo.. Tu hai avuto occasione di maneggiarla, Max?
EliminaPremetto che non ho mai avuto occasione di provarne una, quindi non posso fare nessuna considerazione su maneggevolezza e suonabilità dello strumento, che sono caratteristiche fondamentali. Rimanendo al suono, a quel che sento dai video ho l'impressione di un "laminato esasperato". Devo dire che l'impressione cambia a seconda delle registrazioni, ma quelle meno "leccate" e secondo me più veritiere, non mi convincono molto.
EliminaPer rimanere a un confronto tra forme simili, mi sembra che la Lucky 13 non suoni tanto meglio della mia Sigma 00. Che secondo me suona benissimo per quel che è, ma la Lucky 13 costa più di quattro volte tanto.
E l'impressione è ancora più marcata per El Capitan, che per dimensioni dovrebbe avere un suono più corposo ma non ce l'ha e mi sembra che stia tra una chitarra in laminato e una Maccaferri. Quindi credo che queste chitarre vadano valutate a parte, più per l'innovazione, la praticità o la suonabilità che non per il suono, che è buono per quel che sono, ma diverso dai parametri che abbiamo in testa. Secondo me il loro problema sta nel prezzo.
[video]https://www.youtube.com/watch?v=V607cx0Jgb8[/video]
Elimina[video]https://www.youtube.com/watch?v=W-lKDauzfVM[/video]
Io avevo ascoltato un paio di registrazioni ben più lusinghiere! Resta la curiosità per uno strumento che vorrei almeno provare, visto che il mio interesse è sicuramente orientato diversamente. Forse, a questo stadio di evoluzione, questo genere di chitarre non hanno ancora trovato una loro consistente personalità e presenza, non so direi. Forse è soltanto una moda, un vezzo..
EliminaQui fa una figura migliore perchè sicuramente è registrata meglio, ma non mi colpisce più di tanto
Elimina[video]https://www.youtube.com/watch?v=WNLr3kdXGao[/video]
Una chitarra con queste caratteristiche potrebbe farmi gridare al miracolo sotto i 1000 dollari, ma uno street price di 1850 (se ho capito bene) secondo me è ancora troppo.
Vai a sapere.. Eppure 'sta roba suona come un'assassina. Ce l'ha anche John Thomas, conoscitore di all things Gibson e autorità indiscussa sul vintage e la usa con estrema soddisfazione portandosela in giro per il mondo (non può mettere a rischio la sua collezione..☺)
RispondiEliminaPer Claudio.
RispondiEliminaMai provate e soprattutto mai viste (neppure da Lenzotti che di chitarre ne muove parecchie)
Ne deduco che siano oggetti di un certo prezzo poco appetite dai commercianti. Sono comunque certo che prima o poi entreranno nel mercato più diffusamente perchè alcune, come queste Blackbird, hanno un suono davvero molto convincente.
Sono sicuramente care. Ma se, come tu dici, avranno una maggiore diffusione sul mercato, è possibile che i prezzi scendano e, cosa che ci interessa assai, la qualità aumenti.. Io continuo ad essere curioso di questi attrezzi..☺
EliminaPiacerebbe anche a me provarle "sulla panza "... Se se ne vedranno più in giro probabilmente il prezzo scenderà , sulla qualità non ne sarei sicurissimo , perchè non so se dipenda dalla costruzione o dal materiale usato. Magari più di questo , in termini di suono , non se ne può cavare. O magari mi sbaglio , ne' ;-))))
EliminaPosso tornare sull'argomento? Ero curioso di sapere se vi ricordate se quando sulle vostre chitarre sono comparse le prime 'rampe'? Io 40 anni fa vedevo solo quella del mio garage..
EliminaTra le mie chitarre l'unica a non averle è la 00-18v e non sembra averne bisogno. Forse perchè è v? :D
EliminaBah, tanto prima o poi le corde si fanno strada nel legno, segandolo, incidendolo.
RispondiEliminaMeglio poi!
EliminaAlimento la pip: se il break angle è insufficiente, parte delle vibrazioni delle corde si disperde dietro la sella, sul tratto di corda che va ai pin, e oltre a dar luogo a un suono povero scava le rampe. Se invece il break angle è corretto le vibrazioni si scaricano sulla sella e non scavano le rampe. O le scavano molto più lentamente.
Perchè allora mettere le rampe da subito? Quizzone:
1. Per non tenere i buchi dei pin troppo vicini allo slot della sella con pericolo di rotture.
2. Perchè oggi vogliamo action più agevoli e le selle sono più basse.
3. Perchè le chitarre vintage hanno le rampe e allora le mettono anche sulle nuove che fa figo.
:)
Beh, Mirco, un ponte non è di granito e, dagli oggi dagli domani, ogni cambio di corde implica un certo 'consumo' di legno. La mia Aria ha le sue brutte 'rampe' dovuto alle centinaia di corde che l'hanno percorsa.
EliminaCredo che il break angle non debba essere eccessivo. Non so valutare la dispersione di vibrazioni in caso di un angolo moscio, ma so che non può essere 'estremo', perché la forza che agisce sulla selletta la può scheggiare, inclinare e, stavolta sì, causare la frattura del ponte verso la buca.
L'action bassa non dipende tanto dalla sella, ma dal set up. Anzi, è meglio avere un po' di sella di 'riserva' per futuri abbassamenti 'azionari'..☺
È comunque, è la terza che hai detto!