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martedì 22 settembre 2015

Il mio nome è Nessuno

Succede che quando suonano da qualche parte  band cittadine che, bene o male, conosco (la città è piccola e i giro delle conoscenze è sempre quello), arrivano mail che mi invitano ad andare a sentire il live. Non lo faccio quasi mai (e in questo sono ricambiato ma comprendo), perchè mi interessa poco sentire delle cover quasi sempre brutte copie dell'originale.
Il mio bassista dice sempre che la musica suonata non interessa più alla gente. Forse è più corretto dire che  non interessa se a suonarla è un signor Nessuno, perchè a Campovolo erano la bellezza di 150mila paganti a sentire Ligabue. Ma appunto era Ligabue.
A me il rocker di Correggio dice poco e niente, però il numero di 150mila fa un certo effetto.

Noi suoniamo da dilettanti, cioè, letteralmente, per nostro divertimento...poi però ci rimaniamo male se davanti al palco ci sono dieci persone distratte che passavano per caso di lì con la borsa della spesa in mano e due bambini che si rincorrono giocando. Bah!...

20 commenti:

  1. C'era anche la canzone "il mio nome è mai più". Ecco, "nessuno" va ancora bene, ma "mai più" no, io a suonare (ogni tanto) ci voglio andare e (sempre ogni tanto) qualcuno che apprezza c'è, saranno pochi e forse mi raccontano una bugia per farmi piacere, ma a me va bene anche così...
    Per quanto riguarda i 150.000 del campovolo, (è a 300 m dal mio ufficio e mi sono sorbito tutte le prove ecc.), mi sembra che con la musica suonata abbiano poco a che fare. lì c'è il mito, l'evento, la storia da raccontare, la musica è un contorno, non è la portata principale. Poi indubbiamente, tanto di cappello a tutti gli aspetti tecnici e fonici, e al modo veramente esaustivo con cui il Liga e Maioli curano Business e organizzazione.
    P.s. da quando Ligabue ha detto che nel rock non ci sono gli accordi diminuiti (quindi lui non li suona), non è che lo prendo molto in considerazione. (detto questo se mi chiama restaurare la sua villa di campagna ci vado di corsa!)

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    1. Bè, il Liga raccontava pure la storiella che a forza di sentirsi dire dai critici che usava sempre i soliti tre accordi ha fatto una canzone dove gli accordi ce li ha messi tutti, e i critici non se ne sono accorti. Quella canzone "piena" si accordi sarebbe Certe Notti, che in effetti è pure complessa per il suo standard, ma insomma... :)))

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    2. In effetti Giant Steps in confronto è una filastrocca per bambini....comunque Certe Notti è una di quelle che preferisco.

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    3. Anche nel bluegrass ed in genere in tutto il country ci sono quasi sempre solo tre accordi ma esistono canzoni piu' belle di queste?!? A mio avviso no (tranne le canzoni napoletane classiche, ma questo e' un altro discorso ). Dicasi lo stesso per il flamenco (altra musica bellissima e difficilissima per i profani) o per il blues che, nonostante si basi tre accordi e' difficile da suonare come si deve ( gli unici che ci riescono sono i neri, un po' come per le napoletane che sono interpretate alla perfetta perfezione SOLO dai Campani ( e non lo dico per campanilismo)). Nel caso di Ligabue e' anche la voce che conta, come del resto per qualsiasi cantante. E conta tantissimo! Chi non pagherebbe un occhio della testa per poter godere dal vivo, fosse anche solo per una canzone, della voce, per esempio, di Lucio Battisti?!? Quando in televisione fanno le solite commemorazioni su di lui, ad esempio, appena danno un ospite che cerca di interpretarne una sua canzone, beh, per non vomitare io cambio subito canale! Perche? Perche' l'esibizione sarebbe imparagonabile con l' originale.
      Lo stesso per Celentano, per esempio. Il carisma e' importantissimo. La voce, il timbro, anche. E' la persona che conta, l' artista, non certo i pezzi che, se interpretati da altri desterebbero solo curiosita' e forse scarso interesse, perche' ancora non esiste un percorso di sedimentazione sufficiente, a qualsiasi livello).
      Altro esempio: andrei a vedere centomila volte Marknopfler, anche se facesse solo i suoi pezzi piu' lenti ed "ammoscianti" tratti dai suoi dischi solisti piuttosto che scegliere di vedere dei cloni perfetti che suonerebbero alla perfezione Sultans o Tunnel of love...
      Anche a me piace tantissimo Charlie Parker, Miles Davis ed anche John Coltrane, ma mi piace ascoltarli con le cuffie in testa, di sera, possibilmente in solitaria, senza nessuno tra le biglie!

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    4. leggo solo adesso Luciano... eh sì ci pensavo anch'io a questa cosa del bluegrass fatto con tre accordi e che tanto mi piace, la risposta io la trovo in vari punti 1) per me è una musica nuova, non ho mai sentito quel modo di incastrare flat picking e melodia 2) è completamente acustica e ci sono strumenti della tradizione, infatti quando sento il country americano, quello fatto con la batteria e la telecaster la magia svanisce. dalle mie parti si suona tanto liscio, ma se lo si sente fatto col contrabbasso, o con un'orchestra di tanti fiati con le loro peculiarità (ad es. il bombardino o il clarinetto piccolo), beh, mi piace pure quello. Non è tanto la musica quanto la genuinità e la verità che ci sta nell'esecuzione.
      Invece, al contrario, la bellezza e la complessità armonica che c'è nel jazz, o nelle canzoni napoletane, di Jobim, o in quasi tutta la musica classica è proprio nella composizione, nel pezzo in se, indipendentemente da chi suona, è un po' il concetto degli standards del real book.

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  2. Allora , il problema è che alla gente (intesa come massa ) la musica in se interessa poco o niente...io dal vivo , se capita , mi ascolto davvero di tutto , riesco anche a concentrarmi sulle tecniche del chitarrista di liscio , sul timing di un bassista raggae o sul batterista pop di turno , insomma , se sta cantando Nilla Pizzi non mi interessa , ma il suo gruppo magari mi da qualche dritta su come si suona su un palco . Ma io sono forse un "diverso" , sin da bambino mi piace la musica in quanto musica , trovo le bellezze anche in generi non frequentati. Ma alla gente interessa poco , quasi niente...Sul Liga , bah , non posso rinnegare che sono nato chitarrista elettrico con lui , erano i primissimi 90 , lui aveva fatto un paio di singoli e suonò al Castello a Roma , concerto per 20 persone ( e noi eravamo in 5....) non aveva i brani per riempire un ora e fece molte cover ( da Dylan al boss passando per gli stones ). Noi 4 del gruppo , più mia moglie che ancora non era mia moglie , avevamo deciso di formare una band da pochissimo , e la possibilità di fare rock con accordi e soli semplici , cantati in italiano , ci sembrò una manna dal cielo. Le cover band ancora non c'erano , noi ci chiamammo i ricopioni e decidemmo di ricopiare anche il Luciano. E , a sentire gli amici , facevamo Ligabue meglio di Ligabue stesso , con più tiro rock e mettendoci dentro i nostri passati musicali , dal folk al prog. Sarà per questo che a me i primi 3 album di ligabue piaccioni , quelli con i clandestino , rock facile ma con dei testi lontani dagli stereotipi , una via di mezzo tra cantautorato e comunicazione giovanil/paesistica , storie normali di una provincia normale ma vicina al nostro sentire. Le radio libere , le notti al bar , un po' di impegno politico-sociale. E poi l'età , più o meno la stessa. Se un 30enne stava avendo successo , anche noi forse, chissà , hai visto mai...da quello siamo passati ai pezzi nostri , e li ho appurato che le cover , comunque , attirano più pubblico , non c'è niente da fare ! A campo volo l'altro giorno 'era anche mio figlio , che è tornato entusiasta. In fondo lo capisco , un raduno oceanico e non solo un concerto , tende , panini con la salsiccia , un po' un mix tra woodstock e le vecchie feste dell'unità. E poi i fan di ligabue sono ragazzi "sani" , pochi grilli per la testa e mai troppo superficiali , di questi tempi è oro che cola. Cerco di essere obbiettivo con lo sguardo del dinosauro che sa benissimo che si sta avvicinando il meteorite fatale , ma ancora spera....scusate il prolissume , ma è un argomento che potrebbe riempire pagine e pagine :-))))))

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  3. Ci vorrebbe più gente realmente interessata alla musica, che non baratta una birra e un pò di compagnia con i valori di una reale professione artistica.Un artista è un artista,indipendentemente dal nome che porta,o non porta...non c'è talent che tenga,non c'è produttore che ti promuove,un artista resta tale indipendentemente da tutto.E' la gente che non è più abituata ad ascoltare musica,ma ama ascoltare "prodotti"musicali...
    E lui?dove lo mettiamo?
    [video]https://www.youtube.com/watch?v=E8H-67ILaqc[/video]

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  4. Argomento fondamentale, che però necessita una piccola precisazione. E' la terza volta, credo, che il Liga organizza la sua adunata oceanica al campo volo di Reggio Emilia, non Campovolo in provincia di Reggio Emilia come da anni ripetono i tiggì, è l'aeroporto di Reggio!!! Solo che chiamare così una piccola pista di atterraggio per i cessna con quattro hangar è un po' pretenzioso e giustamente lo chiamiamo semplicemente campo volo!
    Detto questo concordo con Giancarlo. Chi va ai grandi raduni (Liga, Vasco o grandi star straniere) vuole partecipare ad un evento mediatico di cui la musica è solo un ingrediente. In fondo non sono lì per ascoltare, ma per condividere una presenza, per farsi sbalordire da uno spettacolo rutilante di luci, maxischermi, suono e folla. E' la condizione meno adatta per ascoltare, infatti si balla, si urla, si parla, si mangia, tanto ci sono 2.000.000 di vatt a coprire il tutto come una coperta. Ma a una condizione, che chi sta sul palco abbia il karisma necessario per officiare il rito. Il Liga non sarà un grande cantante e tanto meno un gran chitarrista, ma quella dote ce l'ha e tanto basta. Infatti ci sono tanti musicisti bravissimi, veri artisti di razza, ma sono pochi quelli in grado di "tenere" situazioni simili. In fondo questa è la storia del rock, la storia di personaggi ancor prima che musicisti. Poi nei casi fortunati al personaggio corrisponde fior di musicista (Pino Daniele?), più spesso no. Ma poco importa, la folla vuole prima di tutto un sacerdote-istrione ad officiare il rito e quando un manager trova un personaggio simile se lo cura (oserei dire che sta ben attento a fargli conservare un certo grado di mediocrità funzionale ai grandi numeri) e investe pacchi di soldi in promozione.
    Se in questi eventi si cerca prima di tutto un valore musicale, si rimane delusi e non si capiscono le motivazioni di certe adunate oceaniche.

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  5. L'argomento è abbastanza complesso Però c'è da dire che se Ligabue non fosse stato un bel uomo con la faccia da indiano,Forse Tutto questo seguito non l'avrebbe avuto. La sua musica è una musica semplice che arriva diretta come un pugno,E molta gente non essendo proprio ferrata in ciò che concerne la musica, Si accontenta Di Questo rock all'italiana, Io però la vedo in un altro modo,A me basta che una persona sia lì ad ascoltarmi Già vuol dire che ho centrato il mio obiettivo, Perché se solo una persona Gioisce della musica che faccio, Ho assolto Lo scopo per cui la musica è nata cioè quello di far provare emozioni a chi l'ascolta. Poi magari se avevo i capelli lunghi e fluenti e la faccia da malandrino come Ligabue,Forse le persone Che mi degnavano del loro ascolto, Sarebbero state molte di più, Ma per come la vedo io, c'è molto più gusto ad essere un signor nessuno è A far emozionare poca gente, Piuttosto che una rockstar che non sa se viene seguita per il suo aspetto fisico o per la sua musica :-)))

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    1. non è così semplice....l'aspetto può contare ( ma solo per le donne , direi ) e in più dico anche che anche tu , o chiunque di noi , con il capello giusto , oppure senza neanche uno ma agghindato fico , non avrebbe nulla di meno . Il fatto è che lui ( e non solo ) fa canzoni , noi suoniamo...e qui è il busillis : Tommy Emmanuel ha carisma da vendere , è famoso , si , ma sempre tra noi chitarristi e basta . Il pop raggiunge tutti , la musica suonata ha le sue nicchie più o meno grandi. Non sarà giusto , ma è così. Semmai dovremmo domandarci se vogliamo essere pop o cult . Io sto bene così , il tommy emmanuell del condominio. A volte del quartiere , ma non ditelo in giro eheheheheheh

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    2. No, la musica non e ' fatta per essere ascoltata dagli altri. Questo e' il mio parere. Se io faccio un pezzo lo faccio per me, per esprimere qualcosa che devo esternare e lo faccio secondo questo mezzo: la musica, anzi la chitarra! Se ho qualcosa dentro che voglio imperativamente fare uscire fuori, neh, scrivo una poesia, oppure dipingo un quadro o, come nel nostro caso, scrivo una canzone o compongo un pezzo musicale. Beh?!? E' come scrivere su un diario, come assistere ad un sogno lucido, come perdersi e fantasticare contemplando l' infinito...
      Quando poi si fanno queste cose, cioe' scrivere o dipingere o fare dischi, con lì obiettivo di vendere quanto piu' possibile, beh, allora questo diventa un lavoro, un mestiere.
      Io non potrei mai fare questo per mestiere, come un lavoro qualsiasi: mi scoccerrebbe terribilmente!
      Ps (l' unico vantaggio sono le groupie, ahahah, slurp!!!)
      In sintesi la musica non e' nata per dare emozoni ad altri ma per ESTERNARE le nostre, di emozioni! Farlo ascoltare ad altri e' solo per pura esibizione (gratificazione psichica) o commercializzazione (gratificazione pecuniaria), o esibizione per scopi di altro tipo (gratificazione gnocchettaria; per fotteggiare, va')).

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  6. Eheh...noi suoniamo da dilettanti, ma sogniamo il pubblico delle Star!! ;)

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    1. i sogni non svaniscono sempre all'alba...ma noi siamo nel pomeriggio inoltrato ;))))))

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    2. embè, come forse vi ho già detto, il mio vecchio cantante diceva: "Abbiamo un grande futuro alle spalle"

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    3. Mah..io son convinto che ci sono tanti che si spacciano per professionisti e suonano molto peggio di voi, io mi tiro fuori perchè sono un dilettante che è consapevole delle proprie scarse capacità, però per riempire i pub, i locali, le piazze dei paesi, e per finire, gli stadi, non basta essere dei bravi musicisti, ci vuole un po' di furbizia, la faccia tosta di sapersi vendere bene, e lo sbattimento di promuovere le proprie iniziative ovunque, che spesso noi tralasciamo di fare perchè preferiamo investire il nostro tempo suonando o facendo cose che ci piacciono di più.
      Non credo che sia questione di genere o repertorio, anche se per fare i numeri grossi questo è fondamentale.
      Ieri sera mi son sentito il concerto di De Gregori in diretta dall'Arena di Verona su RTL 102,50, era sia su rete che per tv (senza immagini), però non tutti sapevano di questa opportunità, io per dire, l'ho letto per caso su facebook .
      Per avere visibilità bisogna rompere le balle alla gente, creare pagine sui social network, bombardare di foto, annunci ed eventi, amici ed illustri sconosciuti, può piacere o no, ma è una delle poche strade che si ha a disposizione.
      ;-)

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    4. Ci sono cariatidi che non vogliono arrendersi: De Gregori e Dalla mi piacevano alla fine degli anni settanta, quando riempivano gli stadi con Banana Republic! A che scopo vederli adesso?
      C'e' quel caspita di Gianni Morandi che si e' messo in testa di suonare la chitarra e di esibirsi come un cantautore ma non capisce che il tempo di "Occhi di Ragazza" e di "Scende la pioggia" e' finito da 40 anni? Anche il Cele, sempre a sparare cazzate su Dio e a dimenarsi (poco) al ritmo di (chiamiamolo cosi') Rock'n'roll e fra 3 anni ne compi 80!
      VECCHIE CARIATIDI!!! Godetevi la pensione ed i soldi che siete riusciti a salvare dalla sperpero della bella vita e ritiratevi! Ahahah! Largo ai giovani!
      Per non parlare di Bennato che dopo 50 anni veste sempre dei soliti stracci e di altri che adesso non rammento.
      Bah, non e' piu' bello e divertente vedere i dilettanti che si e sibiscono a Tu si che vales o che andavano alla Corrida?!?

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    5. Si, si...basta con i vecchi, sono d'accordissimo (e sono un vecchio anche io).
      Uno del mio gruppo mi chiese: "Andiamo a sentire I Jethro Tull?",
      Dunque i J.T. non hanno più niente da dire da molti anni...se suonano ancora in giro è perchè fa comodo raccattare qualche soldarello. Il pubblico va all'incontro per ricordarsi del bel tempo che fu e per nostalgia. Nessuno va lì per la musica, nè i J.T., nè il pubblico. Declinai l'invito.

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    6. Che dire.. io ho provato ad ascoltare i giovani.. ma non è che la cosa mi abbia esaltato più di tanto..
      Il panorama italiano è desolante, o forse sono desolante io che non cerco i nuovi Dylan, i nuovi Doors, il nuovo De Gregori nei circuiti giusti..
      Sono sempre sintonizzato su Virgin Radio, ma alla fine quello che trasmettono che mi fa godere è tutto datato..
      Se il nuovo italiano sono Kolors e Dear Jack preferisco ascoltare i pezzi che hanno registrato in economia i miei amici dilettanti, almeno sento un po' di cuore o un po' di anima..
      De Gregori, ne abbiamo già discusso su questo sito più di una volta, e io sono uno di quelli che lo passa sul piatto tutti i giorni e in repertorio col mio socio abbiamo una trentina di pezzi suoi..
      Ho comprato il suo ultimo doppio CD "Viva voce", già appartengo all'esigua schiera che i CD ancora li compra, non li scarica dal Web, pochi, ma ne compro..
      Andare da Feltrinelli a Torino e trovare le occasioni a sei euro e novantanove, per me è ancora un divertimento..
      Comunque l'ultimo CD del Principe per me ha un fascino, una freschezza, una raffinatezza musicale di arrangiamenti nonostante ci siano pezzi anche di 40 anni fa..
      ;-))

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    7. A dir la verità pensavo ai giovani quali Sara Jarosz, Aoife O'Donovan e tanti altri che si sentono su YT. Italiani non ne ho visti purtroppo.

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    8. Sei avanti una cifra Max, Sara e Aoife sono veramente brave, tra gli stranieri ho una grande passione per i Mumford and Sons, per gli Editors che però sono ormai sulla scena da 10 anni, ma di giovani italiani non me ne viene in mente nessuno...
      [video]https://youtu.be/JC4z6DBND-Q[/video]

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