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martedì 24 giugno 2014

Quello che gli altri sentono...

Da sempre sono convinto di una cosa, e cioè che chi fa musica, che siano i Rolling Stones o la band che si esibisce gratis alla sagra della cotica deve avere rispetto per chi li viene a sentire.
Anche a gratis.
Avere rispetto vuol dire essere consapevoli che il musicista offre un prodotto e chi ne fruisce non deve essere disturbato dal prodotto offerto, in parole povere, dato per scontato che ognuno fa quello che può o che riesce a fare da un punto di vista tecnicomusicale, quanti si preoccupano di come arriva al pubblico quello che facciamo sul palco? A sentire vari pareri mi è sembrato di capire che tantissimi musicisti dilettanti, si preoccupano in modo maniacale del proprio strumento che deve essere all'ultima moda, magari corredato di vari e costosissimi accessori, i chitarrai elettrici vogliono la chitarra magari custom/vintage con al seguito un sfilata di pedali meglio se boutique, si preoccupano tantissimo dell'ampli, ma di quello che sente il pubblico alla fine gli frega poco o niente.
Difatti c'è un mare di pubblicazioni sia cartacee che online e un mare di siti e blog e forum dove si parla di strumenti musicali e loro accessori, ma di impianti voce e mixer, che sono poi i componenti da cui esce (nella maggior parte dei casi tutto il suono) sembra che non freghi niente a nessuno.
Tolti i casi in cui si suona in ambienti chiusi dove basta l'ampli della chitarra, gia in una piazza per forza di cose tutto l'ambaradan passa per l'impianto voce, e quasi sempre si vedono impianti voce scadentissimi, e mixer che desiderano solo più andare in pensione perchè stanno insieme con lo scotch.
A conferma di questo o sentito moltissimi lamentarsi che quando l'impianto viene fornito dall'organizzazione nella quasi totalità dei case si tratta di apparecchiature semirotte e al limite del ridicolo.
Eppure il pubblico non sente o non si accorge che stai suonando con una chitarra da cinquemila euro, il pubblico sente dall'impianto voce ed è da li che giudica la tua performance.
Eppure sono pochissimi quelli che rinunciano al "Chitarrone" o al "Marshalone" per spendere un po' di più nell'amplificazione finale, almeno questo è quello che ho percepito e, secondo me questo è puro egoismo e mancanza di rispetto per chi ti viene a sentire ma, la cosa più importante è che, se hai una bella amplificazione anche la tua strumentazione ne guadagna.
E' vero o no...?
Al

26 commenti:

  1. Tutto giusto quello che dici , ma....e un certo numero di ma ci sono , e vado a elencarli .
    Se parliamo di qualità , la faccenda va di pari passo con i dindini da spendere . Se per un ampli buono o una chitarra decente ( tipo una strato americana o una buona acustica ) con mille , mille e cinquecento euro te la cavi , quando entri nel mondo dei PA per essere almeno decente ( sennò il discorso del suono che arriva al pubblico se ne va a farsi fottere ) le migliaia di euro tra mixer, microfoni e casse/monitor diventano svariate . Anche perchè si parla di eventi medio grandi , non basta un mixerino e due casse da 500 w. Quando si suona , magari sporadicamente come capita a noi , in posti da 300/500 persone o in qualche festa di piazza , c'è sempre un service , con impianti più o meno discreti , dipende da quanto spende l'organizzatore. E qui c'è l'altro ma : il fonico ! Figura chiave , con un buon fonico e un impianto appena sufficente si tira fino alla fine , con un PA stratosferico e un fonico scadente , può andare tutto a pu***ne , ne ho la prova !!!!!
    Per cui direi che se sei gli stones non hai problemi , se sei comunque un gruppo che macina serate anche ( investire fa parte del business ) , però poi devi metterci in conto il trasporto , il montaggio , paga il fonico ecc ecc Insomma , a bocce ferme il tuo discorso è sacrosanto , ma per chi suona dieci volte l'anno , ci si affida alla fortuna , sperando di trovare qualcosa di sufficente nei posti in cui andrai . Siamo dilettanti , e in tempi di crisi , spendere sul PA vuol dire mettere mano al portafogli in maniera decisa , e visto che comunque la maggior parte delle volte si suona da soli in casa o al massimo in saletta , se avessi un gruzzoletto da spendere io ancora punterei sullo strumento. Ma è una mia opinione :-))))))

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  2. Scusa se continuo , ma trovo interessante lo spunto di questo post , e più ci penso e più mi vengono in mente cose...
    Il suono che arriva al pubblico è IMPORTANTISSIMO , pari a quello che DEVE arrivare alle nostre orecchie (monitor da palco ).
    Che si suoni elettrico o acustico non importa , negli ultimi tre anni ho avuto la fortuna di suonare parecchio ( per il mio punto di vista , chiaro ) e mi è capitato di tutto : serate perfette , e serate no , dove magari il pubblico sentiva alla grande , ma noi sul palco eravamo praticamente sordi , e anche i prof più bravi se non si sentono vanno incontro a figuracce sicure , figuriamoci chi come noi deve sentire ciò che fa perchè le mani seguono il cuore ( e le orecchie ) senza sapere realmente come e dove si fa ! Per cui la figura del fonico credo sia l'anello di congiunzione tra noi e il pubblico, ancor prima dell'impianto vero e proprio. Nel centro di cultura popolare dove a volte suoniamo , autofinanziandosi si è regalato casse nuove , ma una sera , nonostante fossimo 5 o 6 persone con esperienza di palco , non riuscivamo a fare andare le cose per il verso giusto. Dopo ore a smanettare inutilmente , abbiamo telefonato al figlio di walter ( il nostro cantante/chit/tastier ) che il fonico lo fa di professione , ha studiato e lavora per cinema, tv ecc ecc. Be , è venuto , in un quarto d'ora ha messo tutto a posto e ci ha messo in condizione di partire con il concerto. E se fosse rimasto al mixer anche durante , le cose sarebbero andate anche meglio , perchè gli interventi che si possono fare sono tantissimi , e non basta la buona volontà , ci vuole lo studio e l'esperienza. Ecco , se un domani ce lo potessimo permettere , io aggiungerei un membro fisso al gruppo (prima ancora del bassista ) : il fonico !
    Pensa che nel locale dove facciamo i Rockinmovies (medio- grande ) i fonici sono due , uno in cabina mixer e uno sul palco , e quando incappiamo in una coppia affiatata e che se la tira poco , le serate filano lisce come l'olio..... anche se una cassa salta , un cavo fa le bizze , un microfono gracchia , in pochi minuti risolvono tutto. Non so se mi sono spiegato ( come disse il paracadute.....)

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    1. Ti sei stato spiegato benissimo!!!
      Certo il tuo discorso non fa una piega (sempre parlando di paracadute...) e sopratutto il discorso economico la fa da padrone. Sul discorso del fonico poi ne ho sentite di cotte e di crude... l'unica cosa che mi è parso di capire è che quasi tutti quelli che di mestiere fanno il fonico, il mestiere l'hanno imparato on the road, e allora è facile incappare in gente che di strada ne devono fare ancora parecchia...!
      Al

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  3. Semplificare, semplificare...al nostro livello amatoriale, più le cose sono semplici e meglio vengono. Del fonico ad un certo punto se ne può fare anche a meno: basta adottare alcuni piccoli accorgimenti dettati dal buon senso e da un minimo di esperienza. Centralizzare tutti gli strumenti complica enormemente le cose (e il suono sul palco non corrisponde quasi mai a quello in platea). Oltretutto, facendo affidamento su un terzo che dovrebbe controllare il suono (ma oramai i moderni fonici fanno i livelli quando si fa il check-sound, memorizzano la configurazione e amen, quella è, dopo non fanno più niente), i musicisti dilettanti hanno perso la sensibilità di gestire il proprio suono (come dinamica, tocco, capacità di ascoltare gli altri e di equilibrare il proprio) e questa è una pessima abitudine. Mia opinione eh?

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    1. Semplificare è sempre la cosa migliore, ma a volte proprio non si può, dipende anche molto dal tipo di musica che si fa e se fai un solo genere o spazi qua e la...
      Centralizzare gli strumenti ha un solo svantaggio, che quello che senti provando col tuo ampli a casa poi sul PA ha un suono diverso, ma se fai da subito riferimento a quel che esce dal PA sei abbastanza sicuro del suono che avrai, poi anche qui dipende dalla situazione, in un Pub non ha senso usare un impianto PA, se suoni in piazza non puoi fare diversamente ed avere la gestione di ogni singolo strumento tramite il mixer credo che sia condizione irrinunciabile.
      Ma è chiaro che ognuno deve essere responsabile del proprio strumento in prima persona, quindi prima del fonico arrivi sempre prima tu, se sei in grado ovvio...
      Al

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    2. semplificare ? Dipende...per me , per noi come gruppo , semplificare significa invece portarsi solo la multieffetto ed entrare in diretta nel mixer.Che comunque nei posti dove suoniamo di solito c'è , e c'è anche sempre un fonico , che va da quello improvvisato dall'organizzatore , a quello del service che non sembra pagato ma che stia li a farti un favore. Per cui , almeno suonando elettrici su palchi medio - grandi ,il fonico diventa una parte essenziale . E se c'è un PA , anche se hai il tuo ampli lo terrai al minimo perchè lo microfonano , quindi se non hai monitor buoni e ben settati , sarai sordo e se sei fortunato ti arriva l'eco di quello che ascoltano in sala ( noi , in tre , di solito abbiamo ognuno la sua spia dove indirizziamo nel sound check gli strumenti che ci interessano e al volume voluto ). Chiaro , da solo o in duo basta poco , ma se sei una band con batterista al seguito ( e tutti i microfoni che la batteria comporta ) sei obbligato : o ti fidi del fonico che troverai oppure te lo porti da casa ! Non c'è scampo......

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    3. be' se non sbaglio voi siete in tre...uno più di noi che siamo due. La colpa è del batterista, ecco di chi è..

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    4. La colpa E' SEMPRE DEL BATTERISTA!!!! Lo sanno tutti...;-)))

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    5. a questo punto la leggenda diventà realtà : la colpa è SEMPRE del batterista , come supponevo...perchè il batterista non ha la manopola del volume , il batterista non sente mai gli altri , gli altri non si sentono perchè il batterista picchia , e allora il chitarrista ci mette del suo e mette l'ampli a palla , il cantante non ci sente , alzi il microfono e fischia tutto , allora STOP !!! Suoniamo più pino , cribbio !!!!!!! Un minuto di calma apparente , ma poi la ritmica è moscia , la chitarra sembra un ukulele , il cantante ne approfitta e strilla come un pazzo , e quindi , piano piano , ci si rialza e via di seguito.....per questo sono un acusticante nell'animo , costretto dagli eventi a suonare elettrico , ma sempre acusticante , una chitarra , un microfono e la platea gentile...si vabbè , ma il rock ? Ma quante ne voglio ? Troppe.....:-)))))))))))))))))))))))

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    6. Si però quando senti il basso che ti fa ballare il pavimento, la chitarra che esce dal mix come un fungo atomico, il cantante che vola alto come un gabbiano e la batteria che sembra un orologio svizzero, poche balle ragazzi, è godimento allo stato puro!!!
      Al

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    7. infatti sono con il piede in due staffe...;-P

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  4. Reverendo , ti ricordi questo ? http://audio.accordo.it/article.do?id=29838
    nulla si crea , nulla si distrugge......eheheheheh E ci sono arrivato per caso cercando tuttaltro , coincidenze astrali ? Bo......

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    1. sto invecchiando: ripeto sempre le stesse robe. Ma più impressione mi fanno quelli che commentavano...tranne qualche eccezione sono svaniti...puf.

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  5. Io ho un fonico personale che mi abbassa spesso e volentieri il volume della chitarra.. e quando gli faccio segno di alzarlo fa solo finta.. un giorno o l'altro spalmo di attack la manopolina del mixer con l'etichetta gian..
    ;-)))))))

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    1. scommetti che indovino come si chiama ? E anche il nome del suo parrucchiere ahahahahaha

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    2. Bingo !! Ma noi ci divertiamo anche con questo..e se non lo facesse mi preoccuperei...
      ;-)))

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    3. Non riesco proprio a capire come hai fatto a capirlo... E' un vero mistero...;-)))

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  6. io questo problema lo sento poco, esibendomi il più delle volte in wine pub o in enoteche, spesso non mi amplifico neppure, e devo dire che questo in base al silenzio del pubblico ti dà l'idea del gradimento della tua esibizione, ovvio che se la sala è grande oppure la serata non è proprio al impronta dell'acustico, il sistema di amplificazione assume tutt'altra importanza, ma di sicuro non spenderei migliaia di euro per una serata una tantum, per chi fa musica come noi a livello amatoriale, e` improponibile un grande investimento sull'impianto audio, a meno di non essere ricchi di famiglia HEHEHE!!! :-)))

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    1. noi siamo ricchi dentro ! Forse un po' troppo dentro.....:DDDD

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    2. Ricchi nel caveau dell'anima..
      ;-))

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    3. Vero!!! Pensa io ho la cistifellea quotata in borsa HAHSHAHA!!!!!!!!!
      ;-)))))))))

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  7. questo blog sta sfarloccando....dice che ci sono venti commenti. Ma perchè io ne vedo sette? booooooo

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    1. come sette ? Sono più di venti....vabbè , è l'aria che gira ehehehehe

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    2. Perchè i miei post valgono doppio....;-)))

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  8. un altro problema è che il mio ampli è mio e basta,ma io non posso comprare l'impianto per tutto il gruppo, e acquistarlo in cooperativa è complicato, dopo c'è sempre qualcuno che se ne va e che pretende la sua quota e qualcuno che entra e non vuole pagare la sua, insomma è un casino. Il fonico con l'impianto dovrebbe essere il componente in più di un gruppo, ma non sempre lo si usa, perché i locali hanno il loro impianto, perché a volte non serve, perché spesso se hai l'impianto di proprietà non te lo vogliono pagare a parte; non c'è una soluzione valida, a maggior ragione per noi dilettanti che suoniamo tre quattro serate all'anno.
    La soluzione migliore è imparare a gestire ognuno il proprio volume in funzione delle esigenze degli altri e, nel dubbio, suonare più piano. dopodiché la colpa è sempre del batterista. amen

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    1. Questo è un aspetto fondamentale che credo sia alla base del discorso.
      Ovviamente molto dipende dall'affiatamento e dal livello di amicizia che c'è tra i componenti del gruppo, ma si sa che se c'è uno che rompe sempre le uova nel paniere è il batterista...;-)
      Al

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