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domenica 22 giugno 2014

be'... a me l'idea non dispiace

Capisco che questi strumenti possano non piacere ma, nella loro filosofia costruttiva, c'è anche l'apprezzabile idea di non usare il legno per strumenti di medio livello (mille dollari) come il modello del video. Probabilmente il futuro vedrà sempre più spesso riservato a strumenti di alta/altissima gamma l'uso di legni pregiati e il ricorso a queste fibre per il resto della produzione.
Penso ai vantaggi: basta con le menate sull'umidità, poca, troppa, giusta. Basta con gli sbalzi di temperatura, la chitarra rimane in macchina sotto al sole. Sto provocando si capisce...
Comunque la voce di una chitarra bisogna giudicarla con l'udito, e questa ha un gran suono.

Però il video è ulteriormente interessante perchè mette in comparazione il suono acustico di questa chitarra in composito con quello del piezo. Dal confronto si desume chiaramente l'ottimo timbro unplugged di questa pur brutta chitarra. Per i nostalgici delle venature e del colore caldo, il domani forse porterà serigrafie ad altissima definizione riproducenti legni esotici e bustine di "odore di falegnameria" da tenere in custodia. 

10 commenti:

  1. A me non dispiace , sarà che assomiglia molto alla mia travel/parlor peavey composer ( che dirgli fatta di legno è da arresto....) con quella buca a occhio alieno decentrata e le misure piccoline. Certo questa costa 1000 e suona , a sentire la prova , decisamente meglio , la mia poco più di 100 ed è destinata alle vacanze o le scampagnate.
    Inutile mettersi a discutere sui legni con dei soggetti patologici come noi chitarrai acustici , ma se suona davvero così io non escluderei niente , una buona chitarra da portare in giro , anche sul palco , senza troppi patemi . Bisogna guardare in faccia la realtà , che dice che i legni , specie quelli da sogno amati da tutti noi , sono a rischio estinzione ( o quasi ) e se la chitarra la suoniamo e non la vogliamo solo per esibirla , magari bisogna farci il callo a queste soluzioni . Però devo provarla di persona....non c'era a Sarzana ? Io non l'ho vista.....

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    1. non c'è ancora una produzione diffusa: l'avrei provata anche io volentieri. Effettivamente come dice Perry sotto, dovrebbero puntare a degli strumenti da palco. Il suono acustico c'è tutto, il suono plugged è tristarello assai e non è chiaramente all'altezza.

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  2. E c'hai ragione... valutando con la testa hanno parecchi vantaggi: suonano bene (in acustico, perché elettrificate sono mediocri come tutte le altre!) e potrebbero liberarci da residui sensi di colpa ecologici e ansie di manutenzione. Ma valutando con la pancia - dove ci appoggi la chitarra! - è come scegliere tra una costata di chianina e un hamburger, tra la verdura del contadino e quella surgelata. Sono come i pianoforti digitali, ormai suonano anche molto bene e accettiamo tranquillamente di metterci le mani sopra, ma un piano vero è un'altra cosa. Però lì c'è il prezzo che fa una enorme differenza, mentre una buona chitarra in massello è ancora abbordabile e per quanto riguarda i risvolti ecologici, trovo più interessanti certe politiche sui legni "sostenibili".
    Ma sforzandosi di valutare con la testa, secondo me chi produce queste chitarre dovrebbe puntare a risolvere il problema dell'amplificazione e fare ottimi strumenti da palco, abbordabili, robusti, affidabili e facili da usare proprio come i pianoforti digitali. Altrimenti non c'è storia, credo che in pochi arriveranno a desiderare di avere una chitarra così sul divano.

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    1. E già...io mi porto in giro la moretta, quando suono in duo, però se c'è troppo sole rimane nella custodia all'ombra sotto il palco. Quando si suona col gruppo dei vecchiacci, la lascio direttamente a casa e buonanotte...e uso ancora la vecchia yamaha che ha un piezo del secolo scorso.

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    2. ma "i legni sostenibili" suonano così? mmmmmm

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    3. Confesso che dovrei approfondire la questione, ma tra i legni sostenibili credo ci siano anche quelli più tradizionali come il mogano, però raccolti con criteri di equilibrio, tanto abbatti tanto semini, oppure quelli alternativi, come il noce, che hanno comunque caratteristiche apprezzabili. (Vado a leggermi la pagina sui certified woods di martin!)

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  3. Neanche a me dispiace l'idea, anche se c'è già la Adamas nel mio cuore, di legno ha solo il manico il ponte e la tastiera, ma ha un sistema di amplificazione che, come se dice dalle parti mie: Je magna n'testa!!! e anche unplugged suona da Dio, inoltre è pure più bella di questa, quindi anche se non è di legno (al 100%) rimane sempre più desiderabile :-))

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    1. mah!...ma con quella schiena rotonda non le sopporto...sarà una fissa anche questa?

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  4. Me ne sono accorto a Sarzana HEHEHE!!! La sua panza non va daccordo con la tua, la mia invece, si e` innamorata di quella panza nera, come si dice...."panze` mia e panze` sua in ricordo del nostro amorrr!!!!" ;-)))

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  5. Mi viene da pensare alle racchette da tennis degli anni 70-80.. Vi ricorderete le Maxima. Slazenger, Wilson, in legno con le corde in budello..
    Poi cominciarono ad arrivare i modelli in fibra di carbonio, le Head, Fischer, Dunlop, con le corde in sintetico che hanno soppiantato i modelli tradizionali in legno..
    Sicuramente non capiterà la stessa cosa con le chitarre.. però..
    ;-))

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