lunedì 30 aprile 2018

La zampogna come strumento nobile...

C'entra veramente poco con le nostre chitarre, ma volevo farvi ascoltare un mio conterraneo, che si è prefissato come scopo della propria vita artistica, la rivalutazione di uno strumento popolare, relegato per secoli alle novene di natale ed ai balli popolari Molisani, l'artista in questione si chiama Piero Ricci, Molisano come i miei genitori, e grande musicista, fatemi sapere se vi piace

17 commenti:

  1. Dimenticavo...Piero Ricci, e stato ospite della BBC, dove ha mostrato le differenze tra la nostra zampogna molisana, che e uno strumento polifonico vero e proprio, mentre la cornamusa è costituita da tre Bordoni fissi con tonalità variabile con un sistema a stantuffo, ed un solo coro per strutturare la melidia. Mi sono documentato un po': la zampogna è uno strumento di origine Sannitica, chiamato simphonia, da cui deriva poi zampogna, dopo la conquista da parte dell'impero romano, entro a far parte Delle milizie romane, che costituirono una compagnia di zampognari, da usare in battaglia, perché il suono spaventava i cavalli Delle truppe nemiche, furono usate in gran Bretagna, dove poi rimasero trasformandosi in cornamuse, dando vita ad una tradizione musicale, quella scozzese, e poi quella irlandese, che hanno valorizzato l'espressività di questo strumento, insomma sono sempre più fiero di avere sangue Sannitico nelle vene 😉😊

    RispondiElimina
  2. E' uno strumento affascinante , ma molto caratterizzante . Che tradotto significa che più de tanto non se sopporta eheheheheh . Avendo bazzicato molto la musica celtica , ricordo bene gli sbadigli dopo una certa quantità di brani suonati con le uilleann pipes . Infatti anche loro le usano , di norma , con il contagocce . Non sapevo la storia che ci hai raccontato , ma questo non fa che rafforzare quello che dicevo sempre alla Manu : noi romani avemo inventato tutto :DDDDDDD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E no Ste, qua te sbagli...se le so inventate i sanniti, i romani se ne so appropriati,e i Celti l'hanno fatte diventá cornamuse...😁😂

      Elimina
    2. Però Piero Ricci, ne fa un uso completamente diverso rispetto alla zampogna tradizionale, essendo uno strumento polifonico, a differenza Delle cornamuse, le ha elevate ad un gradino più alto...inserendo la cornamusa in un contesto di strumenti con un blasone piu nobile

      Elimina
    3. Vabbè , ma i sanniti l'abbiamo inventati noi...😂😉

      Elimina
    4. E se non ricordo male la regina dei sanniti era Marisa Sannia!

      Elimina
  3. Molto interessante quello che racconti sull'origine della zampogna e del suo nome. Certo che tra le mani del tuo conterraneo è davvero uno strumento con sonorità e potenzialità espressive notevoli. Il gruppo fa ottima musica, molto piacevole.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si Piero è davvero bravo, diplomato al conservatorio, ricordo qualche anno fa ad una scampagnata nella riserva MAB di Vastogirardi, portò un paio di zampogne con tonalità diverse, e ci fece un pomeriggio di concerto, meraviglioso! Se ti capita e ne hai voglia vai ad ascoltarti sul tubo: Mainardi, e la danza di mastro gerardo

      Elimina
  4. Mi piacciono tutte le formazioni che riescono a far convivere gli strumenti acustici senza amplificazione. Lo trovo un punto di arrivo. Certo che la zampogna, come le cornamuse e gli strumenti simili, hanno l'handicap del suono continuo che alla lunga risulta invadente. Comunque molto bravi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vero, ma come hai notato, ogni tanto si ferma, e da modo a gli altri componenti di creare il patos giusto per dar modo alla zampogna di rientrare alla grande senza diventare invasiva

      Elimina
    2. Però, Mirco, la cornamusa a differenza della zampogna non essendo polifonica, ha un suono più monotono, dato dalla staticità dei tre Bordoni, che alla lunga stufano l'ascoltatore, mentre la zampogna ha un suono continuo ma mai piatto

      Elimina
  5. Mi è piaciuto molto il pezzo, in effetti anche se diverso lo strumento e il suono ricordano molto la cornamusa.
    Piero Ricci è molto bravo, ma anche gli altri musicisti della formazione non sono da meno, l'insieme crea una piacevole atmosfera.
    E' una bella cosa che ci siano artisti che si appassionano a strumenti in un certo senso perduti o dimenticati e che riescano a inserirli in contesti musicali un po' diversi da quelli in cui sono nati e si sono sviluppati, dando loro una veste di attualità e modernità.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Giusto Gian, poi se ci pensiamo, anche la chitarra, con l'aiuto di Segovia, è passata da, strumento popolare, a strumento con una dignità musicale di tutto rispetto

      Elimina
  6. Gli strumenti e la musica etnica mi sono sempre piaciuti. Ma qui c'è un musicista che segue una strada molto più difficile e impegnativa di un semplice accompagnamento ad un ballo popolare quale in genere la musica etnica richiede. Gli arrangiamenti sono complessi e a tratti quasi "sinfonici" e il suono della zampogna tende a sovrastare tutto. L'ascolto dopo un po' credo risulti un po' faticoso.
    Bravi però.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È vero, ci vuole una predisposizione d'animo particolare, ma con un po' di allenamento all'ascolto, si riescono a cogliere anche sfumature che al primo ascolto stuggono

      Elimina

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Per inserire una immagine nel commento scrivi: [img]URLdell'immagine[/img]
Per inserire un video nel commento scrivi: [video]URLdelvideo[/video]